WHITENOISE_01
FUCK HOPE
ROMA
Fuck hope.
Whitenoise comincia così,
all’insegna di un’accomodante citazione
dello stand up comedian George Carlin.
In un certo senso è liberatorio scriverla e leggerla
come fosse una parola sola, un unico verbo:
fuckhope.
Detta a Roma, poi, acquista tutto un altro sapore.
Sì, il viaggio comincia qui, da Roma.
Autobus panoramico a 60 euro e via:
…
Colosseo Fontana di Trevi Pantheon
San Pietro Piazza Navona Foro Romano
Piazza di Spagna Altare della Patria Colosseo
San Pietro Pantheon Fontana di Trevi
[Roma, città piena di maiuscole]
e Piazza Navona Altare della Patria Foro Romano
Piazza di Spagna Fontana di Trevi San Pietro
San Pietro San Pietro San Pietro
San Pietro San Pietro Colosseo
…
Ho un problema con Roma, è evidente,
finisco sempre per perdermi girando in cerchio.
Strano
sempre avuto un ottimo senso dell’orientamento
(lo diceva mio padre, a Parigi, quando
a tredici anni ero stato promosso sul campo
a GPS umano: cartina, posto davanti in macchina, ansia di sbagliare strada)
ma a Roma non funziona
mai,
cazzo non funziona.
Se sopra il cielo è tutto ordinato
– almeno qui, penso, almeno nella città del Papa –
sotto è invece tutto come nel detto: confusione.
E io, che subisco
sempre i luoghi, finisco
per confondermi.
La posto oggi ma è una foto di ieri:
io davanti a San Francesco a Ripa
io davanti al Viminale
io sul retro del Teatro Argentina.
Faccio quello che voglio
Faccio quello che mi va
Quest’estate sono fuori controllo
E del testo tanto non ne ho bisogno.
Biancheggia tutto intorno nel pomeriggio:
il marmo, il sorriso dei carabinieri, i vespasiani.
Anche io finisco per diventare bianco:
colore che non esiste
tempo dell’attesa indefinita al pronto soccorso
il vestito che prima o poi si sporcherà
insensibilità
freddezza
mancanza di contenuto.
Tra tutte queste chiese
mi sento in vena di confessioni
e voglio essere sincero
come lo erano, tanto tempo fa,
le cerimonie religiose di un’infanzia veneta
in cui il tempo era strutturato
a immagine di Cristo e delle vie crucis:
un presente che rincorreva un futuro che ridisegnava il passato.
Confessionali pieni di ammissioni
nel Veneto dei capannoni vuoti,
parole di un discorso infinito sul senso di colpa
che serve a costruire o distruggere
l’immagine della propria identità.
E ogni storia
ogni storia parte
con una confessione.
Anche questa.
(Fuori e intorno
intanto
si sentono soltanto campane).
In quindici secondi ci si può annoiare
allora vi lascio andare
dove preferite:
notebook
dataroom
paper.
Buon soggiorno.
Intanto io Vi aspetto qua
Canzoni nella testa
Arietta bella fresca
Amo fare tardi, amo lavorare
Non posso lamentarmi in generale
Ora sono al centro della capitale
MenTre TuttO
iNtornO diveNta
MaiusColo EnoRmE
CoME Le PIazZe, LE ViE,
I
MONUMENTI
DI
ROMA
CAPITALE.
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