L’Istituto mutualistico per la tutela degli artisti interpreti ed esecutori (IMAIE) nasce nel 1977 per iniziativa dei tre maggiori sindacati. Liquidato nel 2009, l’ente è poi rinato un anno dopo come Nuovo IMAIE (legge n. 100/2010), anche se dal 2012 non è più in posizione di monopolio a causa della liberalizzazione del mercato dell’intermediazione dei diritti d’autore.
Lo scopo dell’ente è quello di attuare le disposizioni di legge che garantiscono un ritorno economico agli interpreti dello spettacolo ogni qual volta le opere da loro interpretate vengono diffuse o riprodotte. In sintesi, l’IMAIE è l’equivalente della SIAE (che tutela i diritti di autori ed editori) per i soggetti che dell’opera sono in diverso modo “interpreti”: cantanti, attori, doppiatori, musicisti, ballerini, direttori di orchestra e di coro, complessi orchestrali o corali.
Cantanti e musicisti hanno diritto all’equo compenso quando una registrazione musicale viene trasmessa via radio o TV, diffusa o comunicata nei pubblici locali o comunque riutilizzata. Per gli attori e doppiatori, invece, l’equo compenso si genera in relazione a qualsiasi forma di utilizzo e diffusione delle opere cinematografiche o assimilate attraverso qualsiasi mezzo e modo: TV, web, proiezione pubblica, commercializzazione dei supporti fisici o digitali.
Il compito dell’IMAIE, dunque, è di incassare dai produttori l’equo compenso artistico e distribuirlo poi agli interpreti. In termini pratici, l’Istituto tratta con i produttori discografici, con gli emittenti, con i distributori DVD, con i siti WEB e con la SIAE al fine di ricevere i compensi da ridistribuire.
Il diritto degli artisti al compenso si estingue dopo 50 anni dall’interpretazione dell’opera (estesi a 70 per il settore musicale). Non tutti gli artisti, però, hanno diritto ai proventi da riproduzione: a poter partecipare alla distribuzione, infatti, sono solo colore che abbiano interpretato una parte di notevole importanza artistica (“ruolo da primario o comprimario”) all’interno del film, fiction, trasmissione TV etc. Inoltre, si specifica che il compenso è dovuto agli artisti “indipendentemente da quanto eventualmente da essi percepito per la realizzazione delle riprese”. I compensi vengono ripartiti quattro volte l’anno (due per il settore musicale e due per quello audiovisivo).
Oltre ai compiti suddetti, il Nuovo IMAIE svolge anche attività di consulenza in favore degli artisti e li assiste nella procedura dell’AGCOM volta ad ottenere la rimozione da internet di opere digitali diffuse o utilizzate in violazione dei diritti d’autore. Seppur, come detto, il Nuovo IMAIE non è più in posizione di monopolio, rimane la struttura italiana più efficiente e organizzata per la tutela degli interpreti e del loro diritto al compenso. Gli artisti che intendano partecipare al collecting dei diritti devono iscriversi all’Istituto seguendo la procedura riportata sul sito ufficiale. L’iscrizione è gratuita, ma l’ente trattine una percentuale dei proventi artistici (attualmente il 15%) per le spese di gestione.
Si riporta di seguito il link per iscriversi al Nuovo IMAIE:
http://www.nuovoimaie.it/iscriviti/