Torna in scena, al Teatro Studio Uno di Roma, dal 12 fino al 15 Gennaio, “L’imbroglietto”, corto teatrale che può annoverare già numerosi riconoscimenti e premi al livello nazionale. Vincitore della Biennale del Festival Potenza 2016 del Teatro Stabile di Potenza, di MArte Live Festival per la sezione teatro e del premio “Corto 5” assegnato dall’Associazione culturale Sblocco 5 di Bologna.
Dallo “spudorato omaggio” a Karl Valentin e Liesl Karlstadt, coppia di cabarettisti bavaresi e dal celebre spettacolo “La lettera” di Paolo Nani, prende le mosse “L’imbroglietto”, divertissement o delirio a due firmato e diretto da Niccolò Matcovich della Compagnia Habitas. In scena, nelle vesti sgargianti di due mimi parlanti, Livia Antonelli e Valerio Puppo sono intenti a escogitare un piano per entrare in teatro, disposti a mangiarlo pur di diventarne parte finché si trovano costretti a recitare in un simpatico gioco al massacro condotto da una sadica bigliettaia sotto mentite spoglie di un MacBook Pro.
La forte innovazione scenica sia sul piano linguistico, con l’utilizzo di un linguaggio coniato ad hoc di grande portata caricaturale, sia sul piano strettamente visivo, nello studio meticoloso della partitura fisica, lascia intravedere poco sotto l’epidermide comica della rappresentazione quelle venature satiriche di denuncia verso la situazione critica in cui molti addetti ai lavori versano. L’epilogo della parabola drammatica costituisce in sé quel grande paradosso che è l’emblema della condizione stessa di sfruttamento molto spesso imposta alle nuove generazioni teatrali. Un monito giocoso e al contempo un impulso viscerale a farsi resistenza.
di Niccolò Matcovich
con Livia Antonelli, Valerio Puppo, un MacBook Pro
produzione Compagnia Habitas
aiuto regia Chiara Aquaro
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