Secondo una definizione di Eric Zimmerman, game designer e accademico, viviamo nel “secolo ludico”. Sempre più aspetti della nostra vita sono toccati dalla forma gioco, anche quelli legati all’informazione, al mercato e al mondo del lavoro. La gamification aziendale, l’analisi della personalità secondo diversi test psicologici per capire che tipo di giocatorә è la persona che abbiamo davanti al fine di strutturare meglio il team, il sistema a livelli e ricompense, sono tutte modalità di interpretare e gestire l’ambiente lavorativo e costituiscono ormai la norma. Caratteristica fondamentale del gioco, però, è che la partecipazione sia libera e volontaria. Cosa succede a chi per sopravvivere è costrettә a giocare a un gioco di cui non ha scelto le regole? Fino a che punto si è dispostә a scendere a compromessi? E quale trauma si nasconde dietro a chi il gioco lo conduce scegliendo arbitrariamente chi vince e chi perde, chi vive e chi muore? “Un gioco da ragazzi” è un dipinto surreale e stralunato della difficoltà, delle paure e delle sfide che si trova ad affrontare una giovane donna, Carlotta, durante un colloquio di lavoro.

(Giulia Trivero)

Anno di stesura: 2022

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Numero pagine: 17

Numero personaggi: 3

R

Testo già rappresentato: NO

SINOSSI

 “Non preoccuparti, sarà un gioco da ragazzi”. È ciò che Voce Maschile, recruiter di un’azienda, dice a Carlotta o “candidata numero 2” durante il colloquio di lavoro che si svolge nella mezz’ora di questo corto teatrale. A competere con Carlotta, ciascuno chiuso nel proprio box di plexiglas per attenersi alle norme igienico-sanitarie, è un cavallo. “Un gioco da ragazzi” è un viaggio da incubo tra le domande più improbabili (e vere) che vengono poste ai colloqui di lavoro, in un succedersi di prove che ricorda un talent show grottesco e surreale.

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