Non ricordo precisamente come è cominciato Uccellini nella mia testa. Volevo scrivere la storia di un fratello e di una sorella, forse gemelli. Lui ammalato di una tristezza quasi cosmica, lamentoso, vittima di un cervello che non fa altro che rimuginare e dissezionare ogni cosa. Lei vitale, avventurosa, energica. Ma morta. Dopo qualche tempo i personaggi in scena sono cambiati, come è cambiato il contesto. La sorella morta è rimasta una presenza non visibile e al fratello vivo si sono aggiunti un altro fratello, sempre vivo, con la nuova fidanzata. E, più o meno nel periodo in cui ho cominciato ad abitare in campagna, la casa si è radicata in un bosco e si sono aggiunti gli uccellini, che mi piacciono e mi inquietano allo stesso tempo. Mi sembravano, poi, un’immagine giusta da affiancare a tutti i binomi tematici che sono emersi nella scrittura e di cui i due fratelli sono portatori. Credere/non credere, vedere/non vedere, scavare/coprire -che si tratti di passato familiare o di dinamiche presenti. Che succede se non si lascia mai un margine di fiducia verso le cose che non possono essere viste o toccate? Che succede se invece questo margine di fiducia esce fuori dal margine? Si diventa vittime dell’intangibile, dei fantasmi, ci sembrerà di sentire sussurri tra gli spifferi? E cosa c’è, esattamente, sulla linea di confine?
Anno di stesura: 2020
Numero pagine: 62
Numero personaggi: 3
Testo già rappresentato: NO
segnalazione “Fabulamundi - Beyond Borders?” al Hystrio Scritture di Scena 2022
SINOSSI
In una cadente casa nel bosco, un tempo luogo di vacanza per fresche e avventurose estati, ha luogo un’involontaria riunione di famiglia, o di quello che di una famiglia è rimasto.
Qualche mese dopo la morte di Matilde -studiosa di volatili e ultima abitante della casa d’infanzia- il fratello maggiore Michele va per un paio di giorni nella casa con la sua nuova fidanzata Sara, che compie gli anni il giorno dopo. Il motivo per cui Michele decida di festeggiare un compleanno in una casa piena di uccelli impagliati e che ospita più morti che vivi, è oscuro forse anche a lui.
Poco dopo l’arrivo, i due si rendono conto che la casa è abitata da Mario, fratello minore di Michele e gemello di Matilde, che vi si è trasferito poco dopo la morte di Matilde. I motivi per cui abbia deciso di vivere in una casa piena di uccelli impagliati e che ospita più morti che vivi sono molteplici, primo tra tutti scrivere un nuovo romanzo.
Uccellini parla di uccelli vivi e morti, fantasmi reali e immaginari, amati e odiati fratelli. E parla di alcune cose che ci fanno molta paura.
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