TITOLO TESI > Die Hamletmaschine, un tragico postdrammatico
ISTITUTO > Alma Mater Studiorum – Corso di laurea triennale in discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo
AUTORE > Francesco Cecchi Aglietti
INTRODUZIONE DELL’AUTORE
La pubblicazione del saggio Postdramatisches Theater di Hans-Thies Lehmann, nel 1999, consacra il lemma postdrammatico quale cifra identificativa delle nuove tendenze del Teatro, in risposta al definitivo affermarsi, negli anni Sessanta, della società mediatica.
Il dominio contemporaneo della cultura di massa, con l’infinita moltiplicazione dei linguaggi, genera di riflesso l’affrancamento del paradigma teatrale dalla sovranità del testo; la conseguente emancipazione dei singoli mezzi di messinscena, determina dunque un’esplosione rizomatica globale degli approcci alla pratica scenica.
In altre parole, si palesa un “rivolgimento copernicano” dalla scena in sé al complesso performativo dell’evento teatrale – esplorato nella sua totalità – che affonda le proprie radici nelle avanguardie storiche.
La molteplicità delle esperienze che ne conseguono è “rizomatica” nell’accezione di Deleuze: in ogni direzione, nell’approccio ad ogni mezzo teatrale, si riscontrano possibilità di connessione tra le diverse ricerche, che Lehmann raccoglie e confronta nel proprio saggio.
Tra le compagnie e gli autori citati nell’analisi di Lehmann, spiccano le figure di Heiner Müller e Robert Wilson: drammaturgo tedesco il primo, regista texano il secondo, direttamente connessi negli anni Ottanta da un rapporto di stretta collaborazione artistica. Dall’incontro tra i due, il 7 maggio 1986, Hamletmaschine vede la scena.
L’analisi della relazione dialettica tra il testo di Müller – risalente al 1977 – e lo spettacolo di Wilson, offre una vasta panoramica sulle peculiarità e i meccanismi del paradigma postdrammatico: è l’orizzonte che questa tesi vuole esplorare.
LEGGI LA TESI DI LAUREA > DIE HAMLETMASCHINE: UN TRAGICO POSTDRAMMATICO
Francesco Cecchi Aglietti nasce a Firenze nel 1992. Sull’esaurirsi del 2015 scopre il teatro, quasi per caso: devia da un percorso fin lì dedicato al solo cinema, per donarsi – cuore, voce e corpo – alla scena. Nel 2018 ottiene la laurea presso il DAMS di Bologna con tesi in Drammaturgia dal titolo Die Hamletmaschine: un tragico postdrammatico. Nel 2019 si iscrive al biennio di Discipline della Musica e del Teatro, che tuttora frequenta. La formazione scenica è divisa tra esperienza autonoma e laboratori diretti da Flavia Mastrella e Antonio Rezza, CollettivO CineticO, Kinkaleri, Nicole Kehrberger, Ivonne Capece. Dal 2016 collabora con un gruppo di pari età, con cui realizza tre produzioni in diversi ruoli. Nel 2018 vince il premio Najlepszy Aktor al Festival Internazionale del Teatro di Stettino per lo spettacolo Denise, diretto e interpretato. A inizio 2021, nell’ambito del progetto Biennale ASAC, pubblica il saggio La Maschera della Rivoluzione di Heiner Müller: la Morte del Personaggio. Nel maggio 2021 conclude il Corso di Perfezionamento Attoriale Microdrammi in scena, sotto la guida di Lisandro Rodriguez per Emilia-Romagna Teatro.
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