I teatri della Cupa. Festival del teatro e delle arti nella Valle della Cupa

Lug 26, 2017

Da giovedì 27 luglio a martedì 1 agosto a Novoli e Campi Salentina, in provincia di Lecce, andranno in scena “I Teatri della Cupa”. La terza edizione del Festival del teatro e delle arti nella Valle della Cupa ospiterà alcune tra le principali compagnie italiane di teatro e teatro danza con una particolare attenzione agli spettacoli che, nel corso degli ultimi mesi, hanno entusiasmato la critica e il pubblico, già in programmazione nei più importanti e prestigiosi festival nazionali (Santarcangelo, Inequilibrio, Primavera dei teatri) e presentati nel Salento in prima regionale. Ben quindici spettacoli, con alcune tra le migliori compagnie pugliesi, tre assemblee sulla parola curate da Mauro Marino e (fuori programma, dal 7 al 9 agosto) un Corso esponenziale in clownerie e arti circensi di Miloud Oukili. Il festival – nato dalla residenza artistica delle due compagnie Factory Compagnia Transadriatica e Principio Attivo Teatro all’interno del Teatro Comunale di Novoli – è realizzato con il sostegno di Mibact, Regione Puglia – Assessorato all’Industria turistica e culturale, Teatro Pubblico Pugliese, Comuni di Campi salentina e Novoli in collaborazione con Unione dei Comuni del Nord Salento e Gal Valle della Cupa. Un festival per tutti che accompagnerà i più giovani a scoprire mondi e magie e che infonderà nei più grandi lo stupore per le tante possibilità che il teatro e l’arte ci possono ancora regalare. Su palchi più o meno “tradizionali” (con prezzi popolari e accessibili) e in alcune piazze (con spettacoli gratuiti) si alterneranno, tra gli altri, Roberto Latini, Licia Lanera, Gianluigi Gherzi e Giuseppe Semeraro, Mariano Dammacco, Silvia Gribaudi, Claudia Marsicano, Antonello Taurino, Fabrizio Pugliese, Meridiani Perduti, Los Filonautas, Roberto Anglisani, Daniele Timpano, Ca luogo d’arte e le compagnie residenti Principio Attivo e Factory.

Il festival prenderà il via giovedì 27 luglio da Novoli. Dalle 20.30 nell’Atrio del Palazzo Baronale, la compagnia Principio Attivo Teatro proporrà “A cosa serve la poesia – canti per la vita quotidiana” di e con Gianluigi Gherzi e Giuseppe Semeraro. Uno spettacolo che interroga la nostra vita quotidiana, la nostra forza nell’essere presenti al presente. Due voci, due attori poeti rispondono a una domanda: “A cosa serve la poesia?”. Cercano una poesia che serva la vita di ogni giorno, per sanare le ferite e aprire lo sguardo. Dalle 21.30 in Piazza Regina Margherita (ingresso gratuito) la Compagnia Eleina D con Coesistenza, spettacolo di danza aerea contemporanea, con le coreografie di Vito Leone Cassano. Un lavoro sul rapporto tra uomo e natura, tra il corpo umano e ciò che lo circonda. Da sempre l’uomo e la natura convivono e coesistono in un rapporto di armonia ma anche in disequilibrio. La ricerca alla base del lavoro coreografico mira a sintetizzare queste due componenti fondendo danza par terre e aerea. Dalle 22.15 ultimo appuntamento della giornata d’apertura con Cantico dei Cantici. Lo spettacolo di Fortebraccio Teatro (in prima regionale) vede in scena l’attore, autore e regista Roberto Latini (Premio Sipario 2011, Premio Ubu miglior attore 2014, Premio della critica 2015) che torna nel Salento dopo molti anni di assenza. Il Cantico dei Cantici è uno dei testi più antichi di tutte le letterature. Pervaso di dolcezza e accudimento, di profumi e immaginazioni, è uno dei più importanti, forse uno dei più misteriosi; un inno alla bellezza, insieme timida e reclamante, un bolero tra ascolto e relazione, astrazioni e concretezza, un balsamo per corpo e spirito. “Non ho tradotto alla lettera le parole, sebbene abbia cercato di rimanervi il più fedele possibile. Ho tradotto alla lettera la sensazione, il sentimento, che mi ha da sempre procurato leggere queste pagine”, sottolinea Latini.

Venerdì 28 luglio la serata di Campi Salentina si aprirà dalle 20.30 in Piazzetta Bottari Maddalo (ingresso gratuito) con Transumanze della compagnia Ura teatro. Scritto e raccontato da Fabrizio Pugliese, con la collaborazione artistica di Fabrizio Saccomanno e Francesca Manno, Transumanza propone una storia semplice, che è poi un insieme di piccoli racconti di diverse aree geografiche e compattati in una storia unica, per parlare di un presente incapace di capire la bellezza della diversità culturale, una diversità economica e sociale che sembra infastidire invece che arricchire. Dalle 22 nel Giardino di Casa Prato la serata si concluderà con la prima regionale di “R.OSA – 10 esercizi per nuovi virtuosismi”, una performance che si inserisce nel filone poetico di Silvia Gribaudi, coreografa che con ironia dissacrante porta in scena l’espressione del corpo, della donna e del ruolo sociale che esso occupa con un linguaggio “informale” nella relazionale con il pubblico. R. OSA si ispira alle immagini di Botero, al mondo anni 80 di Jane Fonda, al concetto di successo e prestazione. R.OSA è uno spettacolo in cui la performer è una “one woman show” che sposta lo sguardo dello spettatore all’interno di una drammaturgia composta di 10 esercizi di virtuosismo. Claudia Marsicano, performer protagonista dello spettacolo, è stata finalista del Premio Ubu 2016.

Sabato 29 luglio si torna a Novoli. Alle 19 e alle 20 nelle stanze del Palazzo Baronale appuntamento con lo spettacolo itinerante H24_Acasă, un progetto collaborativo  allestito sia in teatro che in luoghi non convenzionali, ideato da Valeria Simone. Il progetto rappresenta l’ultima fase di una più ampia impresa che intende indagare e raffigurare la condizione delle donne in situazioni di marginalità sociale che si trovano a vivere nel nostro territorio. Le badanti e le colf sono vittime di una disparità di genere, per cui, permettendo alle donne occidentali una maggiore libertà e possibilità lavorative, di fatto, non solo rinunciano all’accudimento dei propri figli o genitori, ma anche allo status di cittadine. Dalle 20.30 nell’Atrio del Palazzo Baronale in scena, per la prima volta in Puglia, La Scuola non serve a nulla dell’attore e regista salentino Antonello Taurino scritto con Carlo Turati. Il professore di una scuola di frontiera viene sospeso dal servizio, anche se non si capisce bene perché. Un viaggio tragicomico tra i paradossi della Scuola di ieri e della “Buona Scuola” di oggi, forse la peggiore riforma di tutta la storia repubblicana. Nelle aule di oggi convivono antiche rigidità burocratiche e nuove follie kafkiane. Dalle 22.15 nel Teatro Comunale la compagnia Fibre Parallele propone in prima regionale The black’s tales tour con Licia Lanera e Tommaso Qzerty Danisi, autore delle musiche. Lo scorso anno gli spettatori avevano gustato lo studio nei comodi letti collocati nelle stanze del palazzo baronale, ma questa volta torna a Novoli in teatro lo spettacolo fresco di debutto, in cui le icone delle fiabe piano piano si sgretolano, fino a diventare la realtà stessa, la più feroce, la più fallimentare. È una specie di horror che vuole far paura per esorcizzare la paura stessa: quella di chi scrive, quella di chi vive.

Domenica 30 luglio si torna a Campi Salentina. Dalle 20.30 in Piazzetta Bottari Maddalo (ingresso gratuito) la compagnia Meridiani Perduti metterà in scena La grande fuga, liberamente ispirato a “Classe di ferro” di Aldo Nicolaj di e con Sara Bevilacqua e con Giammarco Bevilacqua e Antonio Guadalupi. Un’amicizia tra due arzilli anziani – soffocati dalle famiglie, maltrattati dalla società – si tramuterà ben presto nel tentativo di una Grande Fuga. Insieme con la vicina, l’eccentrica Maestra Ambra, ormai in pensione, si lasceranno alle spalle la monotonia delle loro vite per intraprendere un viaggio di speranze e sogni, tra gag, risate e agrodolci riflessioni sulla vecchiaia. Un dialogo serrato e divertente scritto con sagacia ed eleganza. Dalle 22 nel Giardino di Casa Prato la Piccola Compagnia Dammacco proporrà Esilio con Serena Balivo (finalista Premio Ubu 2016) e Mariano Dammacco che firma anche testo e regia. La storia di un uomo come tanti al giorno d’oggi, un uomo che ha perso il suo lavoro. Quest’uomo, interpretato dalla Balivo, insieme al suo lavoro, gradualmente perde un proprio ruolo nella società fino a smarrire la propria identità.

Lunedì 31 luglio dalle 20 in Piazza Regina Margherita a Novoli (ingresso gratuito) Los Filonautas con Naufraghi per scelta proporranno uno spettacolo di teatro su Filo Teso. Un viaggio di due avventurieri alla ricerca del proprio destino. Capitan Fiore e il suo marinaio Silver affrontano le più svariate avventure a bordo della loro imbarcazione, una strana nave tenuta da un cavo d’acciaio. Minacciose tempeste oceaniche, burrasche di passioni, ribellioni e battaglie che si alternano ritmicamente alle stravaganti scene di vita quotidiana a bordo. Dalle 21, Factory compagnia transadriatica e Tir Danza saranno sul palco del Teatro Comunale con Diario di un brutto anatroccolo con Ilaria Carlucci, Fabio Tinella, Luca Pastore, Francesca De Pasquale per la regia di Tonio De Nitto e la collaborazione al movimento coreografico Annamaria De Filippi. Diario di un brutto anatroccolo coniuga il teatro e la danza a partire da un classico per l’infanzia di Andersen. Uno spettacolo attraverso il quale Factory continua l’indagine sul tema della diversità/identità e dell’integrazione attraverso un linguaggio semplice ed evocativo. Un anatroccolo oltre Andersen che attraversa varie tappe della vita e compie un vero viaggio di formazione alla ricerca di se stesso e del proprio posto nel mondo e alla scoperta della diversità come elemento qualificante e prezioso. Ultimo appuntamento della serata dalle 22 nell’Atrio del Palazzo Baronale con Roberto Anglisani e il suo Giobbe. Storia di un uomo semplice, spettacolo vincitore dei “Teatri del sacro 2017”, tratto dal romanzo di Jospeh Roth con riadattamento e regia di Francesco Niccolini. Il racconto attraversa trent’anni di vita della famiglia di Mendel Singer, di sua moglie Deborah e dei suoi quattro figli. Ma attraversa anche la storia del primo Novecento, dalla Russia all’America, dalla guerra russo giapponese alla prima guerra mondiale e oltre. Ma soprattutto attraversa il cuore di Mendel, lo stupido maestro di stupidi bambini, devoto al Signore, e dal Signore – crede lui – abbandonato.

Ultima serata di spettacoli martedì 1 agosto a Campi Salentina. Dalle 20.30 in Piazza Libertà (ingresso gratuito) Cà luogo d’arte e Principio attivo teatro con L’inevitabile sfida di Don Chisciotte e Sancio Panza con Dario Cadei e Otto Marco Mercante per la regia di Maurizio Bercini. Uno spettacolo per ri-considerare, o iniziare a considerare il proprio stile di vita, il proprio pensiero sul mondo, il proprio sguardo sulle modalità dell’esistere, usando il teatro come linguaggio immediato ed emozionale ed un classico della letteratura come il “Don Chisciotte” di Cervantes. Dalle 22, infine, nel Giardino di Casa Prato, Acqua di colonia, prima parte: Zibaldino africano di e con Elvira Frosini e Daniele Timpano. Noi siamo colonialisti? Lo siamo stati? Che ne sappiamo? E che c’entriamo? E oggi cosa siamo? Vista dall’Italia, l’Africa è tutta uguale, astratta e misteriosa come la immaginavano nell’Ottocento; Somalia, Libia, Eritrea, Etiopia sono nomi, non paesi reali, e comunque “noi” con “loro” non c’entriamo niente; gli africani stessi sono tutti uguali. E i profughi, i migranti che oggi ci troviamo intorno, sull’autobus, per strada, anche loro sono astratti, immagini, corpi, identità la cui esistenza è irreale: non riusciamo a giustificarli nel nostro presente. Come un vecchio incubo che ritorna, incomprensibile, che ci piomba addosso come un macigno.

Venerdì 28, domenica 30 luglio e martedì 1 agosto (ore 18.30 – ingresso libero con aperitivo della Cupa) Casa Prato a Campi Salentina accoglierà le Assemblee della Parola incontri a cura di Mauro Marino con riflessioni sulla poesia (venerdì 28 con Ilaria Caffio, Giuseppe Semeraro, Gigi Gherzi, Silvia Lodi), sulla scrittura per il teatro (“La drammaturgia, prima che si estingua” – domenica 30) e su bilanci, azzardi e prospettive del teatro in Puglia (“Il teatro comunità nelle comunità” – martedì 1). Gli spazi di Casa Prato ospiteranno anche “I segni e le cuciture” realizzati da Mauro Marino e Santa Scioscio per l’edizione 2017 dei Teatri della Cupa.

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