In scena al Teatro La Comunità l’opera musicale “Torno alla Vita”

In scena al Teatro La Comunità l’opera musicale “Torno alla Vita”

Una storia contemporanea, un mondo che si srotola tra le storie di una famiglia che fornisce spunto per una serie di riflessioni, ora più drammatiche, ora più ironiche, sul tema della vita,della morte, delle cure sperimentali, della volontà di rinascere, sulle scelte da fare e su quelle che invece non è stato possibile affrontare.
Sarà in scena al Teatro della Comunità dal 19 al 22 gennaio lo spettacolo  TORNO ALLA VITA, opera musicale di Toni Fornari e Dino Scuderi, la regia è di Francesco Sala. Protagonisti: Mariano Riccio, Francesco Sgro, Paolo Gatti, Massimo Cimaglia, Gabriella Borri, Valeria Girelli.
Note di Regia
Quando una esperienza come questa accade in famiglia, si è letteralmente sbalzati. Ci si può risvegliare ogni giorno e avere la sensazione di vivere una vita apparentemente non vissuta. Questo testo vuole comunicare un’esperienza. Con le disabilità è così. Nessuno pensa possa capitare proprio a noi, ma se capita, la vita cambia per sempre. Il malato vive in un suo tempo, in suo spazio. E chi gli sta intorno? La situazione è del tutto unica, la patologia sconosciuta, i rapporti famigliari sono intrecciati a filo doppio; un cedimento può svelare aspetti segreti del sé, nascosti, imprevedibili, inconfessabili. C’è un medico coraggioso, un farmaco che può dare speranza. La malattia allora è sormontabile, quasi più degli affetti. Il nostropaziente si risveglierà? Lui è una persona che come in teatro è specchio che riflette le altre figure. Le reazioni del malato, quelle dei familiari, il martirio scientifico di un medico di talento che prova a salvarlo. La famiglia generalmente intesa, in questo lavoro non suscita compassione. È in atto un processo di apprendimento sulla diversità e sull’essere genitori-figli-fratelli-compagni: ” lui comunica in un altro modo” dirà la madre del figlio che non si risveglia dal suo stato catatonico. Si può comunicare aldilà delle parole. Questo fa il teatro: accede in un mondo diverso, forse sconosciuto, impresentabile, impenetrabile; un non-mondo, come quello di certe disabilità gravi. E proprio per questo, forse più vero. Noi cerchiamo di entrarci con rispetto con gli strumenti dell’invenzione e della fantasia, anche con qualche alleggerimento e con la delicatezza che occorre in questi casi.
Francesco Sala
Abbiamo intervistato il regista Francesco Sala.
– Ciao Francesco, parlaci in breve del tuo percorso artistico. 
Mi sono diplomato presso l’INDA (Istituto Nazionale del Dramma Antico di Siracusa) nel 1996 e poi ho cominciato subito a lavorare prima come attore, poi come assistente- aiuto regista e poi eccoci qua.
– L’opera musicale Torno alla Vita è la tua ultima regia. Puoi delineare i tratti della tua regia?

Si parte da un testo e dagli attori. Si comincia con delle prove a tavolino: letture, analisi del testo, rapporti, ritmo, approfondimento dei caratteri dei personaggi. Poi, si va in piedi, ed è la parte più divertente e misteriosa:le prove, il luogo del tentativo, dell’errore, dell’errare in senso di percorso, del ripensamento e dell’idea, con gli attori partiamo da una verità, da analogie tra il loro vissuto e quello fantastico dei personaggi. Spesso utilizzo delle musiche, li stano, non li faccio sentire troppo comodi. Ci divertiamo.
– In che maniera le partiture musicali di Dino Scuderi vengono introdotte all’interno del lavoro?
Le musiche sono un personaggio. Una tessitura che non è di commento.
– Parlaci dello stile del testo. Volendo, a quale autore passato possiamo avvicinarlo?
Se ci vogliamo per forza riferire a un classico della drammaturgia: Ibsen. Se fosse un film: una commedia di Age-Scarpelli diretta da Monicelli.
– Elementi scenografici essenziali, porte movibili, un pavimento a scacchi bianco e nero. I personaggi che ruolo hanno in questa dinamica teatrale? 
I personaggi credono di agire ma sono agiti. Immersi nel loro individualismo, non si ascoltano e si percepiscono veramente tra loro. Sono pedine del loro egoismo.
– Una giovane produzione, Alterego Teatro, ha dato il via a questo loro primo lavoro. Che consiglio vuoi dare a questo gruppo così intraprendente? 
Ad Alterego Teatro vorrei citare il poeta Francesco De Gregori:” un giocatore lo vedi dal coraggio, dall’altruismo, dalla fantasia…” Fanno parte di una generazione che non c’è l’ha fatta a vedere i grandi maestri, ma loro hanno voglia di imparare, mettersi in proprio. Si fanno imprenditori. Allora, ci vogliono anni. Se sapranno inseguire sempre la qualità e non il facile consenso faranno centro.
INFO
Teatro La Comunità
Via Zanazzo, 1 P.zza Sonnino 00153 Roma
Orario spettacoli: ore 21.00 – Domenica ore 18.00
Prezzo biglietti: intero €15,00 – ridotto €12,00
Tessera associativa € 3,00
Info e prenotazioni:
tel 06/5817413 – +39 329/1677203