Torino Fringe Festival 2019, festa del teatro off
Duecentotrenta repliche e 68 artisti e compagnie coinvolti. E, poi, conferenze, proiezioni di cinema sperimentale, concerti, feste dopo gli spettacoli. Questo è il programma del Torino Fringe Festival dal 9 al 19 maggio. L’edizione 2019 regala a Torino dieci giorni di iniziative di ogni genere sparse in tutta la città, dall’Unione Culturale Franco Antonicelli al Museo Egizio, dal Caffè Basaglia ai Magazzino sul Po, passando per il Palazzo della Luce, piazza Foroni, la Galleria Umberto I e Le Musichall.
La parola d’ordine 2019 è FRIdom, che richiama il concetto di freedom (libertà) e scaturisce dalla radice di fringe (margine/bordo), unita al termine free (libero). Gli spettacoli in programma sono il simbolo della libertà, valore fondante per il festival e per gli artisti coinvolti: libertà come diritto essenziale di ciascuno e come espressione a tutti i modi di fare arte. Nuove prospettive di ricerca, uno spirito libero, indipendente e profondamente popolare permettono di invadere strade, piazze, stazioni, mercati, teatri, locali e musei con lo spettacolo dal vivo, includendo un pubblico sempre più vasto. Una della peculiarità assolute del festival torinese è che i direttori artistici quest’anno sono sette e appartengono all’Associazione Torino Fringe Aps: sono Cecilia Bozzolini, Lia Tomatis, Pierpaolo Congiu, Michele Guaraldo, Luciano Faia, Valentina Volpatto, Costanza Frola. Ciò garantisce, già nell’ideazione, una contaminazione di idee, generi, sentimenti. Libertà, insomma, nella possibilità di spaziare tramite linguaggi, parole, spunti.
IL TEATRO
Il cuore del festival sono gli spettacoli teatrali: 68 le compagnie (o gli artisti) coinvolti per uno sguardo trasversale sul contemporaneo e una serie di riflessioni sull’identità.
Il cartellone teatrale continua nel solco della sua tradizione. Una vetrina di teatro off con spettacoli provenienti da tutta Italia e dall’Europa. Molti i generi rappresentati in un cartellone che fa della varietà il suo marchio distintivo: dalla prosa al teatro di narrazione, dal teatro d’impegno civile al circo contemporaneo, dalla commedia dell’arte al teatro comico, dalla standing comedy al teatro musicale, alla visual comedy.
In nove spazi della città andranno più di duecento repliche di 25 spettacoli. Sono stati selezionati attraverso un bando, al quale hanno partecipato circa 300 compagnie professionali. Molti i temi forti affrontati dagli artisti quest’anno presenti al festival. In particolare emerge fortemente la necessità di proporre uno sguardo sul contemporaneo e le sue contraddizioni, raccontando storie che parlano di mafia come negli spettacoli “Con Sorte”, una triste storia di racket firmata da Giacomo Guarnieri, “Borsellino” del Teatro Bresci o “Simo e Puarcu” di Angelo Colosimo. Ma c’è anche il mondo degli ultras in “Non plus ultras”, nuovo lavoro di Nest teatro con Adriano Pantaleo, che debutta proprio al Fringe.
E poi c’è l’immigrazione nell’ultimo lavoro di Ops “Samya Jusuf Omar” con Valentina Volpatto, la precarietà nei lavori nelle opere di Walter Leonardi “A – men short” e “Quando diventi piccolo”, tratto dall’ultimo romanzo di Massimiliano Loizzi, e in “Io me e Lupin” di Onda Larsen.
Di follia ed emarginazione si parla in spettacoli come “Omu cani” di Davide Dolores e “La Seminbecille e altre storie” della compagnia Nouvelle Plague. Ma non manca una riflessione sulle prese di coscienza, sul proprio ruolo e sul proprio genere come nello spettacolo musicale “Clara” di Elena Mazzon, ispirato alla figura di Clara Schumann, una femminista ante litteram, e “Le Donne baciano meglio” di Barbara Moselli, un coming out al femminile.
Nel cartellone, anche titoli di stampo comico: “Don’t you dare” di Panta Rei e “Caro Goldoni” di Crab/Raumtraun, accomunati da un lavoro intorno alla commedia dell’arte, e “Un’ora di niente” di Paolo Faroni. E non manca il circo contemporaneo ispirato al Don Qujote con il nuovo lavoro di Artemakìa e Milo Scotton “Don Chi?”.
La manifestazione si realizza grazie al lavoro delle compagnie teatrali Crab, Ops, Onda Larsen, Mulino ad Arte, Proprietà Commutativa, Contrasto, Nouvelle Plague, Anomalia Teatro e al sostegno di enti e istituzioni del territorio. Il project management e la produzione è della torinese Reveshow.
NOVITÀ 2019
Il Progetto Fringe in Rete: Sotto il cappello del Fringe Festival, professionisti del settore e direttori artistici si ritrovano a Torino per assistere alle rappresentazioni, partecipando a momenti di incontro con gli artisti e impegnandosi a prendere accordi di circuitazione con le compagnie selezionate.
Cinema: C’è una nuova sezione che propone proiezioni, video-arte e sonorizzazioni dal vivo. Renderà omaggio, seguendo il file rouge legato a Fridom, alla libertà espressiva del cinema sperimentale. Prevista anche la mostra “Portrait of Shirley” all’Unione Culturale Franco Antonicelli, curata da Reading Bloom: raccoglie fotografie, home movies e cortometraggi che rendono omaggio, per la prima volta in Italia, alla film-maker Shirley Clarke.
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