Molto prima di domani: intervista ad Annalisa Arena e Andrea Pannofino

Molto prima di domani: intervista ad Annalisa Arena e Andrea Pannofino

Questo articolo è stato prodotto dai partecipanti di TheaterTelling – corso di formazione in Digital Storytelling & Audience Engagement per lo spettacolo dal vivo.

Intervista a cura di Gabriele Fortuna e Ludovica Labanchi

Andrea Pannofino, Annalisa Arena, Flaminia Delfina De Sanctis in Molto prima di domani
Andrea Pannofino, Annalisa Arena, Flaminia Delfina De Sanctis in Molto prima di domani

Tre ragazzi appartenenti alla Generazione Z, rinchiusi in una baita di montagna, tentano di sopravvivere all’apocalisse che li circonda, fronteggiando la progressiva perdita di empatia e umanità del mondo. Questo e tanto altro è Molto Prima di Domani, spettacolo scritto e diretto da Umberto Marino, con Andrea Pannofino, Annalisa Arena e Flaminia Delfina De Sanctis. I partecipanti di TheaterTelling – corso in Digital Storytelling e Audience Engagement a cura di Theatron 2.0, hanno intervistato Andrea Pannofino e Annalisa Arena, avendo modo di approfondire il lavoro della compagnia e il loro esito artistico andato in scena presso il Teatro Argot Studio, all’interno della stagione ARGO(t)NAUTICHE – Cronache dal mondo sommerso.

Quali sono le tematiche dello spettacolo?

Annalisa Arena: Lo spettacolo tratta della fine del mondo in arrivo non tra 100 anni, non tra 50, come dicono alcune previsioni, ma “molto prima di domani”. Ci sono tre ragazzi che arrivano trafelati in questa baita di montagna e devono lottare per la sopravvivenza e, quindi, devono maturare un’intelligenza pratica, devono abbandonare i social e diventare più maturi.

Andrea Pannofino: Direi più umani, oltre che più maturi perché gli viene tolto tutto quello che la tecnologia gli aveva dato in precedenza: l’utilizzo dei social, i collegamenti con il mondo esterno, giungendo a  riscoprire una sorta di umanità perduta. Infatti, il sottotitolo dello spettacolo è Il latte dell’umana tenerezza.

Quanto il lavoro sui personaggi vi ha dato modo di riflettere sull’incertezza del futuro, tipica della nostra generazione?

AP: Quest’incertezza ce l’avevo già prima di interpretare questo ruolo per questo, quando Umberto Marino mi ha proposto di fare lo spettacolo, sono rimasto stupito per la vicinanza emotiva e intellettuale con il personaggio. Mi è piaciuto molto perché, più che un lavoro sul personaggio, è stato un lavoro su me stesso, come se mi trovassi realmente in quella situazione. 

AA: Anche per me vale la stessa cosa, anzi mi ha fatto riflettere perché Annalisa sarebbe stata molto più pessimista in una situazione del genere, invece, il mio personaggio, Emma, è molto più forte, non si arrende mai. A volte, interpretando un personaggio se ne assume un po’ la personalità quindi mi ha trasmesso un po’ di coraggio riguardo alla tematica. 

Ci sono state delle reazioni da parte del pubblico che hanno disatteso le vostre aspettative?

AP: Le reazioni del pubblico sono state tutte un po’ sorprendenti. È bello notare come persone di mezza età reagiscano a questa faccenda con un po’ più di compassione come fossimo i loro figli, nipoti. Al contrario, i nostri coetanei ci guardano e pensano che essi stessi potrebbero ritrovarsi a vivere una condizione simile. 

AA: Le persone più giovani prendono lo spettacolo molto più seriamente, mentre le persone un po’ più adulte tendono a ridere di più anche perché si sentono forse un po’ più chiamati in causa: i giovani si trovando in questa situazione purtroppo anche a causa di chi c’è stato prima di noi, quindi la risata è come fosse un po’ strappata da un leggero senso di responsabilità nei confronti di quello che succede in scena. Poi siamo tre giovani, io sono la più grande, ho 24 anni, Andrea ne ha 21, la bambina ha 9 anni, per cui facciamo tenerezza. I protagonisti sono ragazzi come noi, che non sono mai stati abituati a dover sopravvivere e diventano comici per la loro goffaggine. 

All’interno del testo ci sono molti riferimenti alla Generazione Z. A proposito di questo, avete avuto modo di lavorare insieme al regista sul testo?

AP: Mi piacerebbe dirti di sì ma la cosa sconcertante di Umberto è il suo essere così preparato e interessato a tematiche lontane per un uomo della sua età. Ne sa più di me, questa è la cosa pazzesca. Umberto è un uomo mite, educato, colto. Non pensavo potesse esistere un regista simile. Un uomo di cuore.

Andrea Pannofino, Annalisa Arena, Flaminia Delfina De Sanctis in Molto prima di domani
Andrea Pannofino, Annalisa Arena, Flaminia Delfina De Sanctis in Molto prima di domani

Quanto ha influito sul vostro lavoro la presenza, in scena, di una bambina di 9 anni? In che modo avete gestito il rapporto con lei?

AA: Quando mi chiamarono per lo spettacolo e mi dissero che ci sarebbe stata anche una bambina di nove anni, pensai che avremmo dovuto imparare anche un po’ la sua parte, per sicurezza. Invece, fin dal primo giorno, la bambina sapeva tutta la sua parte a memoria. Certo, noi ci sentiamo in dovere di coinvolgerla anche perché questa cosa lei non la vede proprio come un lavoro, piuttosto come un gioco che a volte ha voglia di fare e altre no. Ci sentiamo un po’ la mamma e il papà di questa bambina. È un rapporto molto bello.

Una scenografia così strutturata che dà luogo a uno spazio scenico vivibile e realistico, ha in qualche modo modificato il vostro approccio interpretativo?

AP: Per quanto mi riguarda molto, soprattutto per il lavoro che ho fatto sulla voce. Uno spazio più piccolo consente di parlare un po’ più piano lasciando che la battuta sia maggiormente interiorizzata e risulti più reale. 

TheaterTelling: strategie comunicative per la promozione del Teatro

TheaterTelling: strategie comunicative per la promozione del Teatro

TheaterTelling: strategie comunicative per la promozione del Teatro. Corso di formazione a cura di Theatron 2.0 presso Teatro Argot Studio di Roma.

TheaterTelling è un corso di formazione rivolto a studenti e studentesse, comunicatori e operatori culturali, interessati al settore delle arti performative, che prevede un ciclo di lezioni nell’ambito della comunicazione digitale e di approfondimento allo spettacolo dal vivo, nel periodo compreso tra novembre 2019 e gennaio 2020. 

Brand Journalism, Social Media Marketing e Audience Engagement sono alcune delle parole-chiave del corso di formazione TheaterTelling, progetto di Theatron 2.0 presso il Teatro Argot Studio, in cui verranno affrontati i temi relativi al coinvolgimento dei pubblici attraverso la pianificazione e la produzione di strategie comunicative multimediali.

Come comunicare le arti performative? 

TheaterTelling mira alla creazione di un percorso di narrazione prima, durante e dopo lo svolgimento di eventi culturali raccontando analiticamente le performing arts attraverso l’utilizzo degli strumenti offerti dal web 2.0. Per rafforzare il percorso formativo, verrà proposta un’esperienza di visione di 6 spettacoli, presenti nella programmazione del Teatro Argot Studio e del Piccolo Eliseo, accompagnati da momenti di incontro e confronto tra artisti e pubblico coordinati dai responsabili di Theatron 2.0, Edoardo Borzi e Ornella Rosato, insieme ai partecipanti.

TheaterTelling: strategie comunicative per la promozione del Teatro. Corso di formazione a cura di Theatron 2.0 presso Teatro Argot Studio di Roma.

Il progetto si prefigge di mettere a fuoco i seguenti temi:

Brand Journalism & Digital Marketing

Durante la stagione 2019/2020, la redazione di netizens produrrà contenuti digitali dando vita a una narrazione transmediale del processo di organizzazione e programmazione della stagione 2019/2020 di Teatro Argot Studio con focus relativi al progetto, con approfondimenti tematici integrati da foto, video e interviste. Il resoconto integrale dello storytelling con raccolta dei materiali prodotti sarà reperibile in un report unico sul sito di Theatron 2.0.

  • Analisi dei linguaggi e dei sistemi di comunicazione nell’ambito del web 2.0;
  • Promozione e Comunicazione Culturale;
  • Digital Storytelling;
  • Copywriting & Seo Content;
  • Social Media Marketing.

Storia delle arti performative e analisi degli elementi dello spettacolo dal vivo

Il percorso laboratoriale proposto da Theatron 2.0 prevede, inoltre, un approfondimento di carattere storico in merito alle arti performative. Gli snodi storiografici più interessanti del Novecento teatrale, saranno assunti come lente d’ingrandimento per indagare gli elementi costitutivi degli spettacoli in programmazione.  I partecipanti saranno accompagnati in un percorso di allenamento alla visione e di costruzione del pensiero critico intorno agli spettacoli. Saranno prodotte interviste agli artisti, articoli di cronaca degli eventi, recensioni critiche e focus dedicati all’organizzazione.

  • Approfondimento storico alle Arti Performative;
  • Audience Engagement: incontri con gli artisti e con il pubblico;
  • Produzione contenuti giornalistici scritti e digitali.

Modalità e costi

10 appuntamenti formativi da novembre 2019 a gennaio 2020 + 6 spettacoli da vedere:

150€ per tutto il percorso formativo rateizzabili in quote mensili di 50 € al mese per partecipante.

LEZIONE DI PROVA GRATUITA 16 NOVEMBRE // DALLE 16:00 ALLE 18:00 // TEATRO ARGOT STUDIO VIA NATALE DEL GRANDE 27 (ROMA)

Per iscriversi o per maggiori informazioni scrivere a: formazione.theatron@gmail.com