
#AccaddeOggi: il 27 luglio 1940 nacque Pina Bausch
Philippine Bausch detta Pina nasce a Solingen, nella Renania tedesca, il 27 luglio del 1940. Tra le più importanti coreografe della storia della danza, dando vita alla corrente del teatro-danza.
É stata una convinta sostenitrice delle proprie idee, le quali all’epoca rompevano gli schemi di una concezione coreutica troppo legata e imbavagliata nel cosiddetto balletto, senza dare attenzione e risalto al gesto, all’espressione e all’espressività e, dunque, alla teatralità della danza. La definizione che lei stessa ha dato del suo lavoro è stata quella di compositrice di danza, anche per rimarcare l’importanza della musica e dell’ispirazione musicale nelle sue opere.
Inizia la carriera artistica da adolescente, esibendosi in piccoli ruoli di attrice nel teatro di Solingen.
In seguito si trasferisce a New York, grazie ad una borsa di studio. Perfeziona la sua tecnica alla Juilliard School. Successivamente viene scritturata, come ballerina, dal New American Ballet e dal Metropolitan Opera. Pina Bausch inizia nel 1968 a comporre le prime coreografie per il corpo di ballo della sua prima scuola, la Folkwang Hochschule di Essen fondata da Kurt Jooss, che dirigerà dall’anno successivo.
Nel 1973 fonda il Tanztheater Wuppertal Pina Bausch, cambiando nome al già esistente corpo di ballo di Wuppertal. I suoi spettacoli riscuotono fin da principio un indiscusso successo, accumulando riconoscimenti in tutto il mondo.
I primi lavori sono ispirati a capolavori artistici, letterari e teatrali, come ad esempio Le sacre du printemps del 1975. Con Café Müller (1978), uno dei suoi spettacoli più celebri, composto sulle musiche di Henry Purcell, si assiste ad una svolta decisiva nello stile e nei contenuti.
La novità del suo lavoro non consiste tanto nell’invenzione di nuove forme e nuovi gesti, quanto nell’interpretazione personale della forma che si vuole rappresentare, entrambe sostenute dal concetto basilare del rapporto tra fragilità e forza.
I suoi danzatori sono chiamati alla creazione attraverso l’improvvisazione generata dalle domande che la coreografa pone loro. Per questo motivo gli interpreti della compagnia della Bausch vengono spesso denominati con il neologismo di danzattori. Essi non ricoprono solamente il ruolo di danzatori, ma anche quello di attori e di autori dell’opera. Infatti, dietro ogni spettacolo vi era sempre un importante lavoro di ricerca e preparazione e un processo creativo che partiva dalle domande di Pina Bausch ai suoi danzattori, i quali dovevano trasformare le loro risposte, attraverso l’improvvisazione, in parole, movimenti, azioni.
Un altro elemento di novità è costituito dall’interazione tra i danzatori e la molteplicità di materiali scenici di derivazione strettamente teatrale, come le sedie del Café Müller, che la Bausch inserisce nelle sue composizioni.
Pina Bausch ha ricevuto decine di riconoscimenti nell’arco della sua carriera e ha avuto stretti rapporti anche con il cinema: Federico Fellini, nel 1983, la scelse per interpretare una principessa non vedente nel suo film E la nave va; Pedro Almodovar utilizzò due sequenze tratte da due sue famose coreografie (Café Muller e Masurca Fogo) per aprire e chiudere il film Parla con lei; e infine Wim Wenders, che quando vide per la prima volta un suo spettacolo nel 1985, alla Biennale di Venezia, rimase così colpito da cancellare i suoi impegni per assistere a tutte le altre performance della coreografa tedesca, di cui poi diventò grande amico. Wenders nel 2011 le ha dedicato il film-documentario in 3D, Pina.
Pina Bausch muore di cancro il 30 giugno 2009, a Wuppertal, all’età di 68 anni.
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