L’ARTE DEL BUFFONE – Laboratorio intensivo di recitazione intorno all’Arte del Buffone medievale

L’ARTE DEL BUFFONE – Laboratorio intensivo di recitazione intorno all’Arte del Buffone medievale

Alle radici del teatro rinascimentale e della Commedia dell’Arte troviamo alcune figure ibride di performer, solisti dell’arte attoriale impiegati nel ruolo di intrattenitori di piazza e di palazzo. Il loro repertorio era vasto e articolato: ballavano, si travestivano, recitavano, cantavano in falsetto, imitavano suoni, rumori, voci di animali, uomini, donne, bambini, stranieri, e a ciò affiancavano una gestualità oscena, salti e acrobazie.

Il laboratorio L’ARTE DEL BUFFONE si propone di indagare, a partire dall’improvvisazione e dai meccanismi comici, l’arte dell’intrattenitore per antonomasia: il buffone. Ogni partecipante costruirà il proprio oratore, a partire dalle capacità individuali di ciascuno, attitudini al movimento, al canto, alla danza, ai dialetti, al suono di uno strumento. Nel teatro popolare ognuno sfrutta al meglio le proprie qualità, sviscerandole, esplorandole ed esaltandole per farle poi vivere nella scena. I partecipanti saranno condotti a mettere in gioco le loro caratteristiche nella creazione di un linguaggio comune. A partire dal proprio buffone si costruirà poi una nuova drammaturgia, “monologante” o d’insieme, dove storie popolari, stornelli, novelle e motivi della tradizione folkloristica verranno rimasticati e riportati sul palcoscenico. Il gruppo di lavoro, tramite gli esercizi, sarà portato a sfruttare i punti di forza di ognuno.

Partendo dalla lezione del Maestro Dario Fo, perseguiremo l’idea di un teatro popolare stratificato, sacro e profano, universale e proprio per questo capace di parlare a tutti/e. Il gruppo dei buffoni incontrerà poi il pubblico, all’interno del Festival Be Popular, in una restituzione finale tra storia e contemporaneità.

INFORMAZIONI GENERALI

Da lunedì 19 agosto a domenica 1 settembre 2024, il lavoro si svolgerà per sei giorni a settimana a Vicenza, dalle ore 10.00 alle 13.00, e poi dalle 14.00 alle 17.00. È inoltre prevista una restituzione spettacolare al pubblico, all’interno delle serate del festival Be Popular.

Il corso, guidato da Michele Mori e Marco Zoppello, si avvarrà di insegnanti interni ed esterni a StivalaccioTeatro, con lezioni complementari di movimento, danza, e canto. Si rivolge ad attori e allievi attori, giovani con esperienza minima pregressa che intendano esplorare il mondo del teatro popolare. Le richieste di partecipazione saranno accolte fino al 15 maggio.
Il costo intero del corso è di €450, con termine ultimo di pagamento il 15 luglio; il costo si riduce a €400 se saldato entro l’1 luglio. Pagamento da effettuare tramite bonifico, al quale si aggiungeranno €5.00 di iscrizione associativa, da pagare in contanti ad inizio laboratorio.

Mattina
Esercizi di propedeutica. Dinamiche di movimento da Commedia dell’Arte. Punto di “fuoco”, emozione in relazione al “fuoco” e interazione con l’osservatore esterno (pubblico).
• Improvvisazione. Sulla costruzione degli “incidenti” e sulla progressione drammatica. Improvvisazioni su narrazioni con pantomima. Improvvisazione a due o a tre con progressione.
• Creazione del proprio Buffone. Chi sono? Da dove vengo? Come parlo? Come mi muovo? Creazione del linguaggio specifico: rima, dialetto, suono, canto, ritmo

Pomeriggio
Drammaturgia.
• Inizio del racconto: Situazione. Dove e a chi parliamo. Attrarre l’uditorio.
• Soggetto del racconto: ricerca, analisi e lettura di storie e racconti della tradizione popolare. Quale storia vogliamo raccontare. Trama.
• Costruzione del monologo/dialogo: presentazione dei personaggi del racconto. Antagonista. Creazione dei climax, rottura drammatica, risoluzione dei conflitti.
Creazione del momento poetico.

INFORMAZIONI GENERALI

Ufficio StivalaccioTeatro
cell. 3711984391
tel. 0444 534321
formazione@stivalaccioteatro.it
www.stivalaccioteatro.it

09.Il podcast a teatro: storia di una comunicazione “difficile”

09.Il podcast a teatro: storia di una comunicazione “difficile”

Nel cuore della scena culturale, il teatro si evolve, abbracciando nuovi palcoscenici digitali, il podcast.

In questo primo episodio della nuova stagione di “Molto rumore per nulla”, ascoltando le voci di Ilaria Cecchinato e Anna Barsotti, ci immergiamo in una dimensione dove il teatro non è solo performance sulla scena, ma un’esperienza intima e accessibile che si svela attraverso frequenze sonore, digitali e dal vivo, che connettono artisti e spettatori in un abbraccio “difficile” ma senza tempo.

Al via il 57° Premio Riccione per il Teatro

Al via il 57° Premio Riccione per il Teatro

Riparte il cammino del Premio Riccione per il Teatro, giunto quest’anno alla 57.a edizione. Assegnato ogni due anni all’autore di un’opera teatrale in lingua italiana o in dialetto, il concorso è aperto a tutte le forme della scrittura per la scena, comprese traduzioni, trasposizioni e adattamenti capaci di distinguersi per autonomia creativa. È possibile iscriversi fino a venerdì 21 aprile 2023, inviando uno o più testi e la scheda di partecipazione, disponibile insieme al bando di concorso sul sito www.riccioneteatro.it

Organizzato da Riccione Teatro con il sostegno del Ministero della Cultura, della Regione Emilia-Romagna e del Comune di Riccione, e con la collaborazione di ATER Fondazione, il concorso assegna tre riconoscimenti: il 57° Premio Riccione per il Teatro (5.000 euro) al vincitore assoluto; il 15° Premio Riccione “Pier Vittorio Tondelli” (3.000 euro) al miglior testo di un autore under 30 (nato dal 1° gennaio 1993 in poi); la menzione speciale “Franco Quadri” (1.000 euro) all’opera che meglio coniuga scrittura teatrale e ricerca letteraria. Tutti i finalisti avranno un’altra opportunità al termine del concorso, quando saranno chiamati a presentare un progetto per l’allestimento del loro testo: in palio due premi di produzione da 15.000 euro (sezione principale) e da 10.000 euro (sezione under 30), ideati per favorire la rappresentazione di nuove opere.

Come presidente di giura è confermata la drammaturga Lucia Calamaro, già alla guida della scorsa edizione del Premio Riccione e dal 2021 direttrice della scuola di drammaturgia Scritture, promossa da Riccione Teatro insieme ad altre importanti istituzioni del teatro italiano. Al suo fianco in giuria sono confermati Graziano Graziani, critico teatrale e conduttore del programma di Radio 3 Fahrenheit, e Claudio Longhi, direttore del Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa. Tre i nuovi giurati: la giornalista e scrittrice Concita De Gregorio, editorialista del quotidiano «la Repubblica» e conduttrice del programma di La7 In Onda, Lino Guanciale, attore noto per i ruoli al cinema e in tv e per i tanti successi teatrali (Premio Ubu e Premio ANCT 2018 come miglior attore, Premio Flaiano 2015 come rivelazione dello spettacolo italiano, Premio Gassman 2003) e Walter Zambaldi, direttore del Teatro Stabile di Bolzano.

Un’altra importante novità riguarda il percorso di premiazione. La proclamazione dei vincitori avrà luogo a Riccione nelweekend del 14-15 ottobre 2023, all’interno di una vera e propria festa del teatro che prevede due giorni di performance, incontri, convegni e anche l’assegnazione del Premio speciale per l’innovazione drammaturgica, attribuito fuori concorso a una personalità capace di aprire nuove prospettive al mondo del teatro. L’appuntamento riccionese, a cura di Simone Bruscia, sarà inoltre preceduto da un’inedita anteprima romana: alcuni estratti delle opere finaliste verranno infatti letti il 12 ottobre al Romaeuropa Festival, all’interno della rassegna Situazione Drammatica.

Quella che si celebra quest’anno è un’edizione storica del Premio Riccione, perché coincide con il centenario della nascita di Italo Calvino, uno dei primi vincitori del concorso. Era il 16 agosto 1947, l’Italia cercava di rilanciarsi dopo la guerra puntando anche sulla cultura, e in una serata memorabile Sibilla Aleramo, Mario Luzi, Guido Piovene e Cesare Zavattini – che componevano la giuria insieme a Corrado Alvaro, Romano Bilenchi ed Elio Vittorini – proclamavano i primi vincitori del Premio Riccione al cospetto del presidente dell’Assemblea Costituente Umberto Terracini. Al tempo il concorso prevedeva anche una sezione letteraria e ad aggiudicarsela, ex aequo con Fabrizio Onofri, fu il giovanissimo Calvino, premiato per Il sentiero dei nidi di ragno, opera prima al tempo inedita. Da allora, scomparsa la sezione letteraria, sono stati premiati a Riccione testi teatrali di Tullio Pinelli, Dacia Maraini, Pier Vittorio Tondelli e persino di un giovanissimo Enzo Biagi. Più di recente, si sono affermati esponenti importantissimi della nuova drammaturgia italiana, da Fausto Paravidino a Davide Enia, da Letizia Russo a Stefano Massini, da Mimmo Borrelli al compianto Vitaliano Trevisan. L’ultima edizione, nel 2021, ha visto i successi di tre giovani drammaturghi: Pier Lorenzo Pisano ha conquistato il Premio Riccione con Carbonio (ora in scena al Piccolo Teatro Studio Melato di Milano), Nicolò Sordo ha vinto il Premio Riccione “Pier Vittorio Tondelli” con OK boomer. Anch’io sono uno stronzo, mentre la menzione speciale “Franco Quadri” è stata assegnata a Christian Di Furia per Flusso.

Teatro oltre i limiti: call per danzatori

Teatro oltre i limiti: call per danzatori

Si scrive ToiL e si legge TEATRO oltre i LIMITI la rassegna di promozione del teatro in carcere, giunta alla IV edizione e promossa dalla Compagnia Teatrale Petra all’interno della Casa Circondariale “Antonio Santoro” di Potenza.

Alla base del progetto c’è l’assunto del teatro come linguaggio capace di superare il concetto di “limite”, nel luogo stesso a cui viene automaticamente abbinato dall’immaginario collettivo. La ricerca sul tema del limite che Petra porta avanti da anni, fuori e dentro la Casa Circondariale di Potenza, è uno spunto per lavorare sulla privazione involontaria dell’elemento naturale. Creando le condizioni per una connessione profonda con l’ambiente, viene stimolata la relazione con le parti meno addomesticate e più vitali di noi stessi, indispensabili per realizzare appieno la nostra identità. È da qui, dal carcere, da questo luogo estremo, chiuso e al limite che parte la ricerca da portare fuori, da estendere, ampliare e divulgare.

Attraverso il tema In&Out_immersione e privazione nella Natura, Petra intende sfruttare le potenzialità di differenti linguaggi artistici contemporanei per connettere luoghi opposti e favorire l’inclusione sociale, nella comune ricerca del rapporto tra uomo e natura, anche dove questa non è presente.

Il progetto pone l’attenzione sulla definizione di natura dal punto di vista performativo in un luogo, il carcere dove per ovvie ragioni di sicurezza gli esseri umani sono privati del contatto con gli elementi naturali. I detenuti vivono la maggior parte delle loro ore illuminati dalla luce artificiale, sono pochi i momenti di esperienza all’esterno – almeno nel carcere di Potenza – e quando questi avvengono sono in un cortile di cemento. Cosa accade quindi quando l’uomo viene privato del contatto con la natura? Cosa scaturisce dentro di noi? 

Attraverso la danza, quale strumento inclusivo, capace di accogliere le diversità, i caratteri, i corpi, le sfumature emozionali Petra intende rispondere a queste domande. In programma dal 22 al 24 febbraio nella Casa Circondariale di Potenza la seconda tappa dell’azione ARTISTI IN TRANSITO, uno dei momenti cardine di apertura e di riflessione del lavoro artistico della rassegna, un workshop intensivo a cura della danzatrice e coreografa Annamaria Ajmone con La notte è il mio giorno preferito.

L’obiettivo dell’azione, attraverso un percorso multidisciplinare e il coinvolgimento di artisti di fama nazionale e internazionale – dal 2019 diverse sono state le incursioni artistiche: Simona Bertozzi, Silvia Gribaudi, Philippe Barbut di MK, Manfredi Perego – è quello di entrare in relazione con il proprio corpo grazie al mondo della danza e abbattere i pregiudizi e gli stereotipi legati alla realtà carceraria.In occasione del workshop la Compagnia Petra indice una call rivolta a danzatrici e danzatori. I candidati lavoreranno in sinergia con i detenuti/attori del laboratorio teatrale in carcere e avranno la possibilità di riflettere sul rapporto con l’altro attraverso l’uso del corpo e una meditazione sugli animali e gli ecosistemi in cui vivono. 

DETTAGLI WORKSHOP

Al centro della ricerca di Annamaria Ajmone c’è il corpo inteso come materia plasmabile e mutevole capace di trasformare spazi in luoghi creando parallelismi e sovrapposizioni temporali. Si avvale per le proprie produzioni di collaboratori con cui condivide il processo creativo, coinvolgendo così diversi immagini e visioni.

La notte è il mio giorno preferito è una riflessione sul rapporto con l’altro attraverso una meditazione sugli animali e gli ecosistemi in cui vivono. 

Il laboratorio è aperto a un numero massimo di 10 danzatori/danzatrici maggiorenni selezionati/e dallo Staff di progetto.

ISCRIZIONI APERTE FINO AL 6 FEBBRAIO 2023
LINK AL FORM: https://forms.gle/pSxiJux1yzvKMU9a6 

Entro il 6 febbraio, inoltre, per assistere alla prova aperta del 24 febbraio alle 15:00 (con ingresso alle 14:30) è necessario inviare una mail a progettipetra@gmail.com allegando il proprio documento di identità. 

ISCRIZIONI APERTE FINO AL 6 FEBBRAIO 2023
LINK AL FORM: https://forms.gle/pSxiJux1yzvKMU9a

Entro il 6 febbraio, inoltre, per assistere alla prova aperta del 24 febbraio alle 15:00 (con ingresso alle 14:30) è necessario inviare una mail a progettipetra@gmail.com allegando il proprio documento di identità. 

CALENDARIO

Mercoledì 22 FEBBRAIO 10:00-12:00 / 13:00-15:00
Giovedì 23 FEBBRAIO 10:00-12:00 / 13:00-15:00
Venerdì 24 FEBBRAIO 10:00-12:00 / 13:00-15:00
* Il 24 è prevista una prova aperta al pubblico esterno 15:00-16:00

L’ESPERIENZA DEL TEATRO IN CARCERE

La Compagnia Teatrale Petra si occupa da anni di produzione, formazione e teatro sociale. È attiva dal 2013 all’interno della sezione maschile e femminile della Casa Circondariale di Potenza e Matera con rassegne di promozione teatrale e percorsi pedagogici rivolti ai detenuti, sperimentando un nuovo modo di relazionarsi per includere, promuovere e valorizzare le differenze. Nel 2017 entra a far parte del Coordinamento Nazionale Teatro in Carcere, una rete nata per offrire progettazione, luoghi di confronto e qualificazione del movimento teatrale sorto all’interno delle carceri italiane a partire dagli anni 80. 

La rassegna TEATRO oltre i LIMITI intende sviluppare in modo sempre più stabile l’attività di teatro in carcere in Basilicata, forte anche delle altre e note esperienze italiane. Nel 2018 la compagnia stipula con la Casa Circondariale di Potenza un accordo operativo finalizzato alla gestione dello spazio teatrale presente nella struttura, per la realizzazione delle attività culturali del capoluogo lucano e la creazione di un “ponte” tra dentro e fuori le mura, non solo fisiche, del contesto carcerario.

Sono molteplici le modalità attraverso le quali il teatro diviene strumento d’inclusione: laboratori sulle tecniche teatrali per permettere ai detenuti di aprire una finestra sull’esterno; laboratori intensivi integrati guidati da artisti di fama nazionale e internazionale per attori-detenuti e allievi delle scuole secondarie di II grado; programmazione di rassegne all’interno dello spazio Teatro della Casa Circondariale di Potenza; formazione di operatori sociali per fornire ai soggetti coinvolti le competenze utili da impiegare nelle diverse attività dei progetti realizzati; incontri e percorsi per un pubblico esterno, studenti delle scuole secondarie di II grado e per l’amministrazione penitenziaria, volti a sensibilizzare ed educare sul tema del carcere e del teatro sociale; monitoraggio per valutare il reale impatto che l’attività teatrale può avere, in positivo o in negativo, sulla vita dei detenuti.

TEATRO oltre i LIMITl è un progetto promosso dalla Compagnia teatrale Petra, con il contributo di Otto per Mille Valdese dell’Unione delle Chiese Metodiste e Valdesi, il partenariato della Casa Circondariale di Potenza, il sostegno del Fondo Etico della BCC Basilicata e la collaborazione del Coordinamento Nazionale Teatro in Carcere, del Festival Città delle 100 scale di Potenza, dell’Ateneo Musica Basilicata, della Compagnia Teatrale L’Albero, di UniversaMusica e di Multietnica. 

Per conoscere TEATRO oltre i LIMITI https://www.compagniateatralepetra.com/teatrooltreilimiti

LA COMPAGNIA

Compagnia Teatrale Petra nasce nel dicembre 2011 a Satriano di Lucania (Pz). Antonella Iallorenzi (direttrice artistica, attrice e formatrice teatrale) e Angelo Piccinni (direttore tecnico), cuore pulsante della compagnia, decidono, forti della lunga esperienza in ambito teatrale maturata nel corso degli anni in Italia e all’estero, di dare vita ad un progetto tutto loro che pur conservando un profilo di respiro nazionale si radica profondamente nel territorio lucano. La compagnia ha infatti scelto di avere le basi in un paese di provincia di 2.400 abitanti, in Basilicata, e nel suo teatro avvia progetti in espansione in ambito nazionale e internazionale, facendo interagire la propria visione artistica con le diverse comunità di riferimento. Diversi i settori di intervento: formazione per bambini/ragazzi, nelle scuole e in luoghi non deputati al teatro, produzione di spettacoli tout public, teatro sociale con rassegne di promozione del teatro in carcere, residenze artistiche e cooperazione internazionale. Petra è uno dei soggetti attivatori del processo di co-creazione di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, inserita nel programma ufficiale con il progetto La Poetica della Vergogna co-prodotto da #reteteatro41 e Fondazione Matera-Basilicata 2019 e la produzione originale Humana vergogna, diretta da Silvia Gribaudi e Matteo Maffesanti. Nel 2021 la compagnia è stata riconosciuta, dal Ministero della Cultura, tra le Imprese di produzione di teatro di innovazione nell’àmbito della sperimentazione e del teatro per l’infanzia e la gioventù – fascia B.

Per ulteriori informazioni: info@compagniateatralepetra.com | +39 3287245860 | www.compagniateatralepetra.com

Processi, creazioni e linguaggi: al via l’ultima edizione dell’Umbria Factory Festival

Processi, creazioni e linguaggi: al via l’ultima edizione dell’Umbria Factory Festival

La seconda edizione di Umbria Factory Festival si svolgerà a Spoleto dal 28 settembre al 2 ottobre e proseguirà a Foligno dal 5 al 9 ottobre e dal 14 al 16 ottobre. La presenza di numerosi artisti del panorama nazionale darà vita a un contenitore multiforme dedicato all’arte e alle sue possibili declinazioni con eventi dedicati al teatro, alla danza, alla musica e alla formazione. Il progetto è realizzato da Zut! e La Mama Umbria International con il contributo di MiC – Ministero della CulturaRegione UmbriaComune di Foligno, Comune di Spoleto, Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno.

Fra le novità di quest’anno, la collaborazione ideativa con La Mama Umbria International di Spoleto, realtà di grande spessore artistico che sostiene l’ampliamento del territorio geografico, accompagnandolo a una visione prospettica rivolta al cambiamento, condizione innovativa e indispensabile che caratterizza il futuro delle esperienze artistiche. 

«Siamo molto felici di iniziare questa bellissima avventura di Umbria Factory Festival insieme agli amici di ZUT – afferma Adriana Garbagnati, direttrice artistica de La Mama Umbria International – Da diversi anni collaboriamo su molti progetti, in particolare sulle residenze artistiche, e coronare questa collaborazione con un Festival multidisciplinare è un ottimo punto di partenza per creare sinergie, aumentare l’impegno verso la città di Spoleto, verso la Regione e il suo territorio. Con UFF desideriamo contribuire al rinnovamento e all’arricchimento del tessuto culturale del territorio, nel tentativo soprattutto di riuscire a costruire nuove opportunità per la popolazione più giovane grazie anche a progetti realizzati con le nuove tecnologie digitali».

Il primo weekend a Spoleto (28 settembre – 2 ottobre) prevede una serie di proposte che assicurano il coinvolgimento della comunità locale tramite la presentazione di un ricco programma, percorsi inediti e nuove produzioni. Si comincia con Cie MF | Maxime & Francesco, una compagnia francese di danza contemporanea che porta in scena Chenapan (dal francese monello). Grande attesa per Di fronte agli occhi degli altri di Virgilio Sieni, lo studio di Jared McNeill e la live performance di UnterWasser a cui si aggiungono Materia di Mahler & LeWitt Studios, il concerto 100 Comizi d’amore (piano solo) di Giovanni Guidi e Nebula, progetto installativo/performativo nato nell’ambito della residenza artistica FASE XL, organizzata da C.U.R.A. – Centro Umbro Residenze Artistiche, in collaborazione con La MaMa Umbria International. 

La programmazione della prima settimana a Foligno (5-9 ottobre) sarà focalizzata sull’incontro con associazioni, realtà culturali e sociali e con altri eventi e manifestazioni della città. Le proposte selezionate prevedono il coinvolgimento diretto del pubblico, location inedite e spazi non teatrali. Il programma si apre con Satiri, la nuova produzione della Compagnia Virgilio Sieni per poi proseguire con la Medea, Desír di Astragali TeatroBallroom di Chiara Frigo, le proposte artistiche della Compagnia Samovar e la presentazione del libro Atlante delle micronazioni di Graziano Graziani. Il racconto del nostro presente viene affidato a Piccola Patria di CapoTrave, mentre Daniele di Bonaventura propone L’harmonium dei poveri (solo bandoneòn), un concerto dalle sonorità serie e giocose. Ad arricchire il calendario il lavoro performativo e musicale di Andrea Cosentino, la rivisitazione di Cenerentola della compagnia Zaches Teatro e la Banda Rulli Frulli, realtà che mira al coinvolgimento dei suoi partecipanti superando le barriere della disabilità.

La seconda settimana di Foligno (14-16 ottobre) sarà dedicata alla sensibilizzazione su tematiche legate alla fragilità e a una riflessione aperta e partecipata, che possa coinvolgere non soltanto artisti e operatori, ma anche le comunità locali e gli spettatori. Dopo un Un solo respiro, spettacolo itinerante di Marco Chenevier sarà la volta de L’Edipo Re di C.L.Grugher e HOW TO_ Just Another Boléro di Emanuele Rosa e Maria Focaraccio. La compagnia Fossick Project sarà in scena con Gilgamesh, uno storytelling fra musica e immagini sull’antica epopea e Francesca Sarteanesi sarà presente con Sergio, un monologo moderatamente brillante con qualche piccola impurità tendente all’opaco. Completano la programmazione Étoile di Drama Teatro, il djset di GodblesscomputersDaniele Albanese con Home AltroveDoppelgänger di Abbondanza Bertoni e Nerval Teatro e Ryoichi Kurokawa, con Subassemblies, un progetto che traduce il rapporto tra natura e uomo in diversi formati di presentazione: un brano da concerto, installazioni multischermo, stampe, VR e proiezioni.

I numerosi appuntamenti si alterneranno ad alcune presentazioni di libri, tavole rotonde su tematiche specifiche e attività dedicate ai più piccoli, grazie alle proficue sinergie instaurate con altre realtà del territorio. Fra gli eventi speciali da quest’anno il festival prevede un appuntamento inedito UPSIDE DOWN – il Talk imperfetto, una conversazione innovativa in cui i cittadini di Foligno e di Spoleto si confrontano intorno alle tematiche dello spettacolo dal vivo e dei festival performativi, diventando protagonisti di un’esperienza radiofonica all’interno del palinsesto di Radio IF/UFF. Upside down nasce nel tentativo di capovolgere le convenzioni dei talk e portare i pubblici alle luci della ribalta, lasciando agli addetti ai lavori il ruolo di spettatori e di ascoltatori, in una dinamica di coinvolgimento e di partecipazione di tutti i presenti attivata da Luisella Carnelli. La diretta consisterà in un evento in presenza curato dello staff di UFF e condotto da Silvio Impegnoso, della redazione di Radio IF e da Laura Rondinella di Theatron 2.0.  

«Upside down risponde all’esigenza di UFF di aprire un confronto reale, concreto e non filtrato con i pubblici e la collettività – dichiara Emiliano Pergolari, uno dei curatori del progetto Zut! – provando a sperimentare nuovi processi di dialogo attivo e partecipativo.  Vorremmo che il nostro festival fosse sempre di più un’occasione per vivere i nostri territori e avvicinarci alle comunità di cui siamo parte. Un incontro tra artisti e società civile per cercare di comprendere la nostra epoca contemporanea e immaginare insieme nuovi scenari».

Il festival continuerà anche nei mesi successivi con un cartellone esteso fino a metà novembre.  Fra gli artisti presenti la compagnia Fettarappa Sandri Guerrieri con La Sparanoia (26 e 27 ottobre), uno studio presentato in prima Nazionale e Apocalisse Tascabile (28 ottobre), spettacolo vincitore di In-Box 2021, proposto in collaborazione con il Teatro Stabile dell’Umbria. In anteprima anche Nives, il nuovo spettacolo di Accademia Mutamenti/Muta Imago che andrà in scena l’1 novembre.