Il 29 Marzo alle ore 18.30, al foyer del Teatro Valle di Roma, avverrà la presentazione di Teatro nel diluvio, il libro che raccoglie i testi teatrali di Simone Amendola.
Cinque testi, tutti precedentemente premiati. Quattro testi scritti appositamente per il teatro, di cui i più lontani nel tempo Eravamoe Porta Furbagià pubblicati singolarmente, e i più recenti, L’uomo nel diluvioe Nessuno può tenere Baby in un angolo, portati in scena con successo dallo stesso autore con Valerio Malorni. Chiude la raccolta un racconto, Piccoli pregi, che del teatro ha l’impeto del monologo. Si spazia dagli esterni agli interni della periferia, dalla condizione identitaria dell’essere migranti alla chimera Europa, dall’amore alla violenza sulle donne, con una domanda di fondo che attraversa tutti i lavori ‘come stiamo al mondo?.
Pubblicato nella collana Percorsi dalla casa editrice Editoria&Spettacolo – che dal 2000 ad oggi ha pubblicato una fetta importante del teatro italiano e internazionale, presente e passato – il volume è una raccolta di lavori scritti tra il ’98 ed il 2018.
Il libro è in distribuzione nei tradizionali canali online (amazon, ibs, etc.), nelle numerose librerie affiliate alla Casa Editrice e ordinabile in qualsiasi Feltrinelli.
Simone Amendola è cineasta e drammaturgo da sempre focalizzato nel racconto delle marginalità. Ha presentato i suoi lavori in alcuni tra i più importanti festival di settore, nel 2016 la Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, e ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui Premio Ilaria Alpi (2010) per il documentario narrativo, Premio Solinas (2014) per la sceneggiatura, Premio In-Box (2014) per la nuova drammaturgia.
Lunedì 13 settembre è stata svelata la targa di intitolazione del Teatro Valle a Franca Valeri, in presenza della figlia dell’artista, Stefania Bonfadelli, dell’autore e conduttore tv Pino Strabioli e dell’attore Urbano Barberini. «L’intitolazione del Teatro moderno più antico d’Europa a Franca Valeri è stata fortemente voluta da questa Amministrazione – spiega in una nota il Campidoglio -. Un omaggio a questa grandissima artista scomparsa un anno fa, legata al Valle tanto da considerarlo “casa sua”: proprio qui Valeri ha debuttato, sia come attrice che come autrice».
Contestualmente è stato presentato il progetto di riqualificazione del Teatro Valle dai progettisti del gruppo coordinato dallo Studio Berlucchi di Brescia, vincitore del bando pubblico per il restauro del Teatro Valle, che hanno mostrato in anteprima come sarà il teatro finalmente restituito alla città una volta ultimati i lavori.
La sala è passata dallo Stato al Campidoglio nel 2016, ed è stata riaperta solo parzialmente nel 2018. Nessun ruolo è stato ritagliato alla Fondazione Teatro Valle Bene Comune. Di fatto, si è rivelato inutile anche l’affidamento al Teatro Stabile: senza lavori, con il palcoscenico inagibile, è stato ovviamente impossibile immaginare una programmazione.
Il progetto prevede, in accordo con la Soprintendenza, una riqualificazione integrale dell’intero complesso architettonico. Nella zona dedicata al pubblico si prevede un intervento di restauro conservativo della sala, dei palchi e del prezioso apparato decorativo della cavea e del soffittone. Lo Studio Berlucchi ha previsto di sostituire le vetuste pavimentazioni e le tappezzerie esistenti con nuovi materiali di pregio: nuove moquette, parquet in legno e tappezzerie in raso di alta qualità. Tutte le modifiche della sala e i nuovi materiali introdotti sono stati studiati nel rispetto di precise indicazioni acustiche, così da migliorare ulteriormente la risposta qualitativa e la versatilità della sala per diverse tipologie di spettacoli e rappresentazioni, dalla prosa alla lirica fino alla concertistica.
La riqualificazione prevede inoltre una nuova area di accoglienza con biglietteria, guardaroba e bar. Un ascensore sarà ricavato per gli spettatori con disabilità. Nuovi spazi all’interno della torre scenica sostituiranno vecchie superfetazioni architettoniche prive di pregio. Su quattro livelli, ecco 12 nuovi camerini, due cameroni per le comparse, due nuove scale protette per l’esodo degli artisti in caso di emergenza e un nuovo ascensore, anche qui, che garantisca un collegamento diretto tra palco, camerini e graticcia. Tutta da rifare l’impiantistica. Una nuova vasca conterrà la riserva idrica da 90.000 litri indispensabile per alimentare il sistema automatico di spegnimento incendi per almeno 60 minuti.
Le strutture esistenti del Teatro sono verificate e rinforzate per rispettare i livelli di sicurezza statica e di resistenza al fuoco, il tutto senza pregiudicare la conservazione del valore storico-artistico dell’edificio. Le strutture di sostegno dei volumi tecnici all’interno della torre scenica saranno studiate e realizzate in modo da armonizzarsi con il comportamento strutturale del contesto esistente circostante, così da evitare criticità in caso di eventi sismici.
In aumento la capienza: 678 posti distribuiti tra platea (204), palchetti (422) e galleria (54), riscaldati e climatizzati da un nuovo impianto a tutt’aria. In merito ai tempi di realizzazione la gara per l’affidamento dei lavori partirà entro quest’anno — si è detto — mentre i tempi stimati per l’intervento sono di due anni. La riapertura dunque potrebbe avvenire a metà del 2024. «Questo è quello che ci hanno detto i progettisti — ha spiegato la sindaca Virginia Raggi —. Possiamo assicurare che stiamo facendo uno sforzo importante per restituire il teatro alla comunità cittadina e non solo il più velocemente possibile».
La webzine di Theatron 2.0 è registrata al Tribunale di Roma. Dal 2017, anno della sua fondazione, si è specializzata nella produzione di contenuti editoriali relativi alle arti performative. Proponendo percorsi di inchiesta e di ricerca rivolti a fenomeni, realtà e contesti artistici del contemporaneo, la webzine si pone come un organismo di analisi che intende offrire nuove chiavi di decodifica e plurimi punti di osservazione dell’arte scenica e dei suoi protagonisti.
Poesie, pensieri, foto, locandine, pagine dal diario di Eduardo Scarpetta, e brevi cenni biografici dedicati a lui e a Vincenzino, tratteggiano un itinerario delle maggiori opere presentate al Teatro Valle. Le edizioni televisive di Miseria e nobiltà e Tre calzoni fortunati realizzate da Eduardo De Filippo, sono state scelte come modelli di rappresentazione visive della comicità scarpettiana anche se nella elaborazione di De Filippo. Esempi del filo che ha legato e lega tutti gli artisti di questa grande famiglia Scarpetta-De Filippo che fa unica la nostra tradizione, la nostra Cultura. Sono proposti infine anche i due film di Vincenzo Scarpetta: Tutto per mio fratello (1911) e Il gallo nel pollaio regia di Enrico Guazzoni (1916), rari documenti dei lavori cinematografici di Eduardo e Vincenzo Scarpetta, per sottolineare il loro ruolo non secondario di pionieri del cinema.
La mostra vuole essere un piccolo omaggio, un’occasione speciale per scoprire o riscoprire uno dei maestri del nostro teatro, Eduardo Scarpetta, che diventa tra fine Ottocento e i primi anni del Novecento uno degli attori e drammaturghi più seguiti e amati in Italia, innovatore della scena teatrale nel momento dell’ascesa della nuova classe borghese nel nascente stato unitario. Riempie i teatri a tal punto che a Roma, il proprietario del Teatro Valle gli offre un contratto di 19 anni che lui però non accetta. È il Valle infatti che accoglie la “Comica compagnia del cav. Eduardo Scarpetta” quando arriva a Roma, dopo i successi napoletani al Teatro del Fondo e al Fiorentini. E con lui recita anche il figlio Vincenzino prima che questi scelga poi il Manzoni per le sue rappresentazioni nella capitale.
In questo omaggio al Teatro Valle affiora anche il desiderio di ricordare Mario Scarpetta con le parole di Luca De Filippo: «Lo ricordo con grande amore e con grande gioia, è stato un attore magnifico scomparso troppo presto ma che avrebbe detto la sua… è stato un bel compagno di lavoro e di vita…».
Un ringraziamento particolare va soprattutto agli eredi Scarpetta che hanno messo a disposizione i loro archivi: Maria Vittoria Scarpetta, Maria Basile Scarpetta, Maria Beatrice Cozzi Scarpetta. Si ringrazia anche il CSC Centro Sperimentale di cinematografia per aver concesso la possibilità di proiettare i due film di Vincenzino Scarpetta.
INFO E ORARI Ingresso libero
giovedì venerdì e sabato dalle ore 17 alle ore 20 domenica dalle ore 11 alle ore 18 info 06.684000314 – community@teatrodiroma.net
La webzine di Theatron 2.0 è registrata al Tribunale di Roma. Dal 2017, anno della sua fondazione, si è specializzata nella produzione di contenuti editoriali relativi alle arti performative. Proponendo percorsi di inchiesta e di ricerca rivolti a fenomeni, realtà e contesti artistici del contemporaneo, la webzine si pone come un organismo di analisi che intende offrire nuove chiavi di decodifica e plurimi punti di osservazione dell’arte scenica e dei suoi protagonisti.
MANICOMIO! MANICOMIO! Sei personaggi in cerca d’autore in mostra al Teatro Valle dal 13 aprile al 2 giugno. Alla vigilia dei cento anni (1921-2021) da quella burrascosa prima del 10 maggio del 1921, il teatro propone ai suoi visitatori una mostra per ripercorrere la storia di uno dei testi più emblematici del Novecento, attraverso sei celebri allestimenti che ne hanno segnato il destino.
Attorno alla figura del grande drammaturgo siciliano, ai ricordi della prima e delle successive messinscene, si struttura questa mostra che disegna un percorso a tappe scandito dall’alternarsi dei sei allestimenti in un viaggio che dal 1921 arriva ai giorni nostri, fra locandine d’epoca, testi dei più autorevoli critici del tempo e testimonianze lasciate da Pirandello: una mappatura di memorie e riflessioni restituite al pubblico, in sessioni tematiche, con ricostruzioni nello spazio e proiezioni video, oltre che con materiali testuali e fotografici.
Sei personaggi per sei allestimenti che ricostruiscono e documentano sei messinscene storiche, per riportare alla luce la “molteplicità della verità” che questo testo ha disseminato lungo tutto il secolo scorso. La mostra è stata inaugurata sabato 13 aprile con la prima sessione dedicata allo storico debutto del 1921 con la compagnia diretta da Dario Niccodemi, in esposizione fino al 21 aprile. Si prosegue con la prima ripresa moderna e filologica di Giorgio De Lullo con la compagnia de “I giovani” nel 1964 (dal 25 al 28 aprile); Pirandello chi?, spettacolo di suggestioni e visioni che Memè Perlini costruì nel 1973 e che fu uno dei manifesti della neoavanguardia romana (dal 2 al 5 maggio); la lettura di Mario Missiroli che sottolinea la differenza tra i Personaggi e gli Attori, vestendoli in abiti settecenteschi pronti a una recita goldoniana (dal 9 al 12 maggio); la versione rigenerativa e straniante di Carlo Cecchi del 2003 (dal 16 al 19 maggio); la ricerca e la messa in prova di In cerca d’autore.Studio sui Sei personaggi di Luca Ronconi con gli allievi dell’Accademia D’Amico nel 2012 (dal 23 maggio al 2 giugno).
In cerca d’autore. Studio sui Sei personaggi di Luca Ronconi
L’irrompere in teatro dei sei personaggi – con la loro storia di vergogne familiari borghesi che chiedono a un gruppo di attori di dar vita al loro dramma – è rievocata in modo spettacolare in sala e sul palcoscenico del Valle da una vera e propria ricostruzione dei personaggi e del capocomico nell’atto dell’ingresso sulla scena. La suggestione è ricreata e fatta rivivere con manichini posizionati come indicato da Pirandello e vestiti con i costumi della Sartoria Farani, inseriti nel gioco di proiezioni di Ernani Paterra. Una installazione che accompagnerà l’avvicendarsi degli allestimenti per l’intera durata della mostra, a rievocare la forza del testo e della sua storica rottura con la tradizione.
A guidare il viaggio un ciclo di incontri con protagonisti e personalità della scena teatrale che di volta in volta apriranno le sessioni dedicate ai sei diversi allestimenti (ciascuna alle ore 17), invitando il pubblico a momenti di ricordo e approfondimento. Inaugura la mostra il 13 aprile l’intervento di Paolo Petroni con una introduzione sulla storica prima di Pirandello. La seconda esposizione dedicata alla messinscena di Giorgio De Lullo è accompagnata il 26 aprile dalla proiezione di un filmato dell’allestimento del 1964. La terza esposizione è introdotta da un ricordo su Memè Perlini e sugli anni delle cantine romane, il 2 maggio, con la proiezione dell’allestimento del 1973. La quarta esposizione il 9 maggio accoglie un intervento di Monica Guerritore e, a seguire, la proiezione di un filmato dell’edizione del 1993 di MarioMissiroli. La quinta esposizione è introdotta il 16 maggio dal filmato della versione di Carlo Cecchi. La sesta esposizione il 23 maggio apre con l’intervento di Roberta Carlotto che ripercorre il lavoro di Luca Ronconi al Centro Teatrale Santacristina.
Inoltre, accompagna la mostra un programma di Colazioni con i Sei Personaggi per chiacchierare attorno a Pirandello. Tre colazioni domenicali – 12, 19, 26 maggio (sempre ore 11) nel Foyer del Teatro Valle – a cura del giornalista e critico teatrale Graziano Graziani, che condurrà delle “interviste impossibili” al fianco di tre scrittori chiamati a conversare ognuno a proprio modo sulle figure dei personaggi.
La webzine di Theatron 2.0 è registrata al Tribunale di Roma. Dal 2017, anno della sua fondazione, si è specializzata nella produzione di contenuti editoriali relativi alle arti performative. Proponendo percorsi di inchiesta e di ricerca rivolti a fenomeni, realtà e contesti artistici del contemporaneo, la webzine si pone come un organismo di analisi che intende offrire nuove chiavi di decodifica e plurimi punti di osservazione dell’arte scenica e dei suoi protagonisti.
Dal 17 gennaio al 17 febbraio il Teatro Valle accoglie “Gli spazi segreti dell’Odin Teatret”, una mostra installazione sulla compagnia fondata da Eugenio Barba nel 1964. Installazioni, proiezioni video, film e scenografie illustreranno diversi aspetti della relazione della storica compagnia con lo spazio: luogo d’incontro tra attore e spettatore, tempo condiviso, realtà di immaginazione e conoscenza, habitat di spettacoli, casa del teatro e memoria degli spettatori.
Gli spettatori troveranno in esposizione: l’albero/scultura presente nella scenografia dello spettacolo L’albero; una mostra curata da Selene D’Agostino con fotografie, manifesti e oggetti sullo sviluppo degli spazi di lavoro dell’Odin Teatret a Holstebro in Danimarca, dal titolo La casa dell’Odin; l’installazione video dell’artista visuale tedescoitaliano Stefano di BuduoVisione dell’Odin; il romanzo fotografico in forma di video del fotografo danese Jan Rüsz sullo spettacolo Il milione; sarà proiettato in prima visione italiana il film Lo spazio instabile del teatro (45 minuti) di Eugenio Barba e Claudio Coloberti; la mostra I manifesti dell’Odin curata da Silvia Ruffini; infine con LaCineteca dell’Odin una proiezione continua di film dell’Odin Teatret per tutta la durata della mostra. Chiudono la mostra Eugenio Barba e Julia Varley che incontreranno i visitatori il 14 febbraio (ore 12).
Si segnala, inoltre, che dal 12 al 24 febbraio al Teatro Vascello andrà in scena l’albero, dedicato a Inger Landsted, terzo capitolo di una “trilogia sugli Innocenti” messa in scena dall’Odin Teatret. Uno sguardo dolente sulla storia dell’umanità, che parte dai sogni e dalla tenerezza di una bambina per arrivare alla crudeltà dei signori della guerra. Ispirato dalla cronaca drammatica della contemporaneità, L’albero sposta la propria azione dalla Siria alla Nigeria, alla Serbia, alla Liberia, mostrando una autentica poesia della morte e dell’innocenza, spettacolo in cui la lingua teatrale di Eugenio Barba, ormai antropologia e storia, si esprime con forza: la fisicità degli attori, la compresenza di culture sceniche e linguaggi diversi, la musica come elemento drammaturgico, la scena che è simbolo e narrazione.
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