da Redazione Theatron 2.0 | 27 Dic 2017 | News
La prima assoluta di un Oedipus firmato da Robert Wilson, la Salomè di Oscar Wilde nella messa in scena di De Fusco, la grande danza contemporanea ispirata a Medea con un lavoro di Emio Greco e Pieter C. Scholten, L’Eracle con la regia di Emma Dante. Il grande teatro torna a Pompei dal 21 giugno al 21 luglio con Pompeii Theatrum Mundi, la rassegna del Teatro Stabile di Napoli – Teatro Nazionale e Parco Archeologico di Pompei, che alla sua seconda edizione punta al tutto esaurito, strizzando l’occhio al turismo internazionale. Ma anche a fare da volano per il riscatto dei tanti “teatri di pietra” italiani, “luoghi incredibili che solo noi abbiamo”, commenta il ministro della Cultura Dario Franceschini, che per il futuro auspica una collaborazione con l’Inda e altri, “uno dei progetti – dice – su cui il paese dovrà lavorare per valorizzare il teatro antico”. In tutto quattro grandi opere, tre delle quali in prima assoluta, messe in scena nell’affascinante atmosfera degli scavi, per dimostrare una volta di più che “Pompei è sempre contemporanea”, si accalora il direttore del parco archeologico Massimo Osanna, appassionato promotore dell’accordo quadriennale stretto un anno fa con il teatro stabile partenopeo e di un lavoro sulla tutela che sia “funzionale anche alla fruizione”: “Tragedie classiche o miti rivisitati – sottolinea – perché il mito non è morto e il passato non è chiuso, soprattutto a Pompei, dove il tempo appare in qualche modo scardinato”. Per il Teatro Stabile di Napoli, che esce da una stagione non facilissima e che sta raccogliendo tutte le forze per arrivare il 30 gennaio alla riconferma nella categoria dei teatri nazionali (“Assolutamente nessuna polemica con la Regione Campania che anzi è il nostro principale socio sostenitore”, tiene a sottolineare De Fusco) uno sforzo da 500 mila euro affrontato con entusiasmo e con una serie di coproduzioni, che danno anche il senso dell’interesse diffuso per il palcoscenico pompeiano (“I teatri nazionali stanno vivendo Pompei come una grande occasione nella quale ognuno può dare una mano”). Si parte quindi il 21 giugno, illustra il regista De Fusco, con il debutto di Salomé, regista lo stesso De Fusco, protagonisti Eros Pagni, Gaia Aprea e Anita Bartolucci. Un’opera “ambientata in epoca romana e quindi perfetta per il Teatro Grande di Pompei”, nota il direttore dello stabile di Napoli, che racconta di aver avuto per la scelta dell’opera, quasi sempre rappresentata in forma lirica, l’incoraggiamento di Masolino D’Amico. Il 5, 6 e 7 luglio debutta invece l’Oedipus di Wilson, che dopo Pompei andrà in scena al Teatro Olimpico di Vicenza dal 4 al 7 ottobre 2018 e che vedrà in scena, anticipa De Fusco, anche un attore napoletano (di cui però non svela il nome) nei panni di un vecchio che assume su di sé il ruolo di Edipo. Dalle performance del regista americano alla danza, che arriva il 12, 13 e 14 luglio in prima assoluta con uno spettacolo di Emio Greco e Pieter C.Scholten del Ballet National de Marseille tratto da Euripide che ha il titolo (ancora provvisorio) di Medea in varietà. Il finale è per l’Eracle di Euripide firmato da Emma Dante, che approda a Pompei il 19, 20 e 21 luglio, prima tappa italiana dopo il debutto al 54/o festival del teatro greco di Siracusa. “Cultura classica e identitaria che però conduce alla modernità”, sintetizza il presidente dello Stabile di Napoli Filippo Patroni Griffi. Una rassegna di “ottimo livello che ha anche il favore del pubblico – conclude Osanna – anche questo è importante per Pompei, che si scopre una funzione di paideia, legata al concetto antico di educazione. L’augurio? Speriamo sia un piccolo contributo alla formazione dei giovani”
La webzine di Theatron 2.0 è registrata al Tribunale di Roma. Dal 2017, anno della sua fondazione, si è specializzata nella produzione di contenuti editoriali relativi alle arti performative. Proponendo percorsi di inchiesta e di ricerca rivolti a fenomeni, realtà e contesti artistici del contemporaneo, la webzine si pone come un organismo di analisi che intende offrire nuove chiavi di decodifica e plurimi punti di osservazione dell’arte scenica e dei suoi protagonisti.
da Redazione Theatron 2.0 | 5 Mag 2017 | Uncategorized
Giunto alla sua dodicesima edizione, Arrevuoto – lo storico progetto di teatro e pedagogia che opera tra le periferie ed il centro di Napoli, nato nel 2005 per volontà del Teatro Stabile di Napoli e dal 2012 costituito come Associazione di teatro e pedagogia che opera in collaborazione con lo Stabile di Napoli-Teatro Nazionale – propone quest’anno uno dei capolavori del teatro del ‘900, Il suicida del russo Nikolaj Ėrdman. In scena sabato 6 (alle 20.00) e domenica 7 maggio (alle 18.00) al Teatro San Ferdinando di Piazza Eduardo De Filippo.
Messo in scena per la prima volta nell’Unione Sovietica nel 1928 da Mejerchol’d, a causa della censura stalinista fu riallestito solo nel 1990 dopo essere costato la prigione e l’ostracismo al suo autore. Il tema è quello del suicidio ma declinato in chiave farsesca. Il protagonista è Senja, un giovane disoccupato moscovita che per errore viene creduto sul punto di suicidarsi. Questo drammatico equivoco attira l’attenzione di intellettuali, artisti, politici e belle avventuriere che vorrebbero trarre vantaggio dalla morte del povero sventurato, innescando così un congegno narrativo tragicomico di rara bellezza.
«Abbiamo scelto questo testo – si legge nelle note allo spettacolo – per offrire una riflessione su come le disgrazie possano spesso diventare appetibili per alcuni, per quegli speculatori che vedono nelle vittime dell’ingiustizia sociale o delle calamità naturali una fonte di guadagno e di potere o di prestigio personale. A Napoli, al Sud, dovremmo saperlo bene perché questo fenomeno di sfruttamento delle disgrazie altrui, questo “mors tua vita mea” caratterizza la nostra storia. Andremo in scena con oltre 150 ragazzi e ragazze di diversi quartieri cittadini, in questa grande tessitura di energia, musica e corpi che dalle periferie passa per il centro e dal centro torna in periferia coinvolgendo scuole, gruppi, associazioni e centri sociali per la realizzazione di uno spettacolo a regia collettiva in cui gli adolescenti parlano alla città e agli adulti».
Direzione artistica Maurizio Braucci, da un’idea di Roberta Carlotto, coordinamento pedagogico chi rom e…chi no. Regia Pino Carbone, Alessandra Cutolo, Anna Gesualdi, Christian Giroso, Nicola Laieta, Sergio Longobardi, Ambra Marcozzi, Vincenza Modica, Emanuele Valenti, Gianni Vastarella. Guide teatrali Emanuele Massa Gianluigi Signoriello Laura Ottieri Vincenzo Salzano Biagio Manna. Musiche a cura di Maurizio Capone, Antonella Monetti con i piccoli musicisti diMusicisti Associati guidati da Beatrice Valente e gli studenti del Liceo Musicale M.Bassi guidati dal Prof. Michele Montefusco ed in collaborazione con il gruppo T.E.S. “Tuba” Ensamble di Salerno diretto dal Maestro Alexaandre Cerdà Berda. Video installazioni Alessandro Papa, scene Marco Matta. Costumi Daniela Salernitano. Progetto luci Marco Ghidelli. Organizzazione Linda Martinelli. Video Lorenzo Face, Fortuna Avallone.
Arrevuoto
Giunto all’importante traguardo di dodici anni di vita, prosegue con immutato impegno e bei risultati il progetto teatrale curato da Maurizio Braucci, dedicato agli adolescenti del centro storico della città e delle periferie. Il progetto ha ampliato nel corso degli anni il numero dei partecipanti e dei quartieri coinvolti (anche e soprattutto in termini di pubblico), estendendosi sempre più nella città e nelle sue zone più periferiche e svantaggiate. I gruppi di ragazzi che hanno partecipato ai laboratori annuali – napoletani, rom ed immigrati – si sono infatti moltiplicati e hanno lavorato sui più svariati testi della drammaturgia classica e contemporanea mettendo in scena interessanti e vivaci riscritture collettive.
La webzine di Theatron 2.0 è registrata al Tribunale di Roma. Dal 2017, anno della sua fondazione, si è specializzata nella produzione di contenuti editoriali relativi alle arti performative. Proponendo percorsi di inchiesta e di ricerca rivolti a fenomeni, realtà e contesti artistici del contemporaneo, la webzine si pone come un organismo di analisi che intende offrire nuove chiavi di decodifica e plurimi punti di osservazione dell’arte scenica e dei suoi protagonisti.
da Redazione Theatron 2.0 | 1 Mar 2017 | News
L’Assemblea dei Soci del Teatro Stabile di Napoli – Teatro Nazionale, composta da: Comune di Napoli – presente il capo di gabinetto Attilio Auricchio e l’Assessore Nino Daniele; Regione Campania – presente il capo di gabinetto Sergio De Felice e il consigliere Sebastiano Maffettone; Città Metropolitana di Napoli – presente il dott. Fabio De Riccardis; Comune di Pomigliano d’Arco – presente Roberto Nicorelli; Istituzione per la promozione della cultura del Comune di San Giorgio a Cremano – presente il presidente dell’istituzione MassimoTroisi, Salvatore Petrilli; Istituto Banco di Napoli-Fondazione – presente il presidente Daniele Marrama; riunitosi in data odierna per procedere alla nomina del Consiglio di Amministrazione, ha deliberato quanto segue.
Il Consiglio di Amministrazione sarà composto da:
- Emilio Di Marzio (designato dalla Regione Campania)
- Valter Ferrara (designato dal Comune di Napoli)
- Patrizio Rispo (designato dal Comune di Napoli)
- Rosaria De Cicco (designata dalla Città Metropolitana)
- Maria Cira Carnile (designata di intesa dal Comune di Pomigliano D’Arco e dall’Istituzione per la promozione della cultura del Comune di San Giorgio a Cremano)
- Filippo Patroni Griffi (designato dal MIBACT)
- Rosita Marchese (designata dall’Istituto Banco di Napoli-Fondazione)
Nella stessa seduta l’Assemblea ha nominato Filippo Patroni Griffi – Presidente aggiunto del Consiglio di Stato e già Ministro della Pubblica Amministrazione – nuovo Presidente del Consiglio di Amministrazione del Teatro Stabile di Napoli-Teatro Nazionale.
Il mandato del Consiglio di Amministrazione ha una durata quinquennale. Nel corso della seduta Daniele Marrama, presidente pro tempore dell’odierna Assemblea, ha rivolto un particolare e sentito ringraziamento a tutti i membri del Consiglio di Amministrazione uscenti, riscuotendo il consenso unanime.
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