Nasce una piattaforma digitale per i centri di produzione teatrale

Nasce una piattaforma digitale per i centri di produzione teatrale

Nasce una rete virtuale di spazi reali, una piattaforma digitale per mettere a sistema i centri di produzione teatrale operanti in Italia a partire dai loro luoghi. A valle di un momento storico che ha accelerato la messa in crisi del concetto di presenza e distanza fisica, illuminando le potenzialità degli spazi e dei tempi d’incontro digitali, l’ANTAC – Associazione Nazionale dei Teatri Stabili d’Arte Contemporanea (ferme e proprie forme di stabilità teatrali che ricercano, producono e programmano  teatro con  il sostegno del MIC, Regioni ed enti locali e che sono diffusi su tutto il territorio nazionale) intende digitalizzare il proprio patrimonio col duplice obiettivo di mappare e saggiare la consistenza degli spazi di produzione, nonché di moltiplicare le superfici di contatto col pubblico, oltre i confini geografici, attraverso uno strumento sinottico. I centri di produzione avranno così altrettanti “gemelli digitali”, spazi virtuali pronti ad accogliere le sfide architettoniche e performative che già oggi si mostrano improcrastinabili.

Il progetto, nato grazie alla collaborazione con Interiore – agenzia di servizi digitali per l’architettura -, partirà con una campagna diffusa di rilievo, occasione di sondaggio sullo stato luoghi. Una piattaforma web creata ad hoc permetterà poi di entrare negli spazi della produzione, del lavoro e della creazione teatrale attraverso dei tour virtuali che, grazie alla tecnologia laser utilizzata durante il rilievo, consentiranno fra l’altro al visitatore di misurare lo spazio. Grazie agli strumenti offerti dalla realtà aumentata sarà inoltre possibile accedere a contenuti ipertestuali contenuti in tag all’interno dei tour, configurandosi così un archivio aperto, diffuso, a volume 0, che potrà essere aggiornato nel tempo. I virtual tour saranno fruibili a schermo da PC o da smartphone, oltreché in modalità immersiva con visore 3d tipo Oculus Quest.

Il progetto aprirà dunque le porte di luoghi pubblici troppo spesso identificati con la sola funzione spettacolare, svelandone il carattere produttivo e la natura sistemica, benché eterogena. Uno strumento che ha anche una funzione architettonica ed ingegneristica a servizio degli spazi teatrali sia privati che di proprietà pubblica. Una forma, dunque, unica e innovativa di promuovere un patrimonio architettonico, culturale e lavorativo cui di regola manca un diffuso riconoscimento in quanto tale.

Fai il tour virtuale del Teatro Masini di Faenza