Acqua di Colonia di Frosini/Timpano in scena al Teatro Filodrammatici di Milano
Il colonialismo italiano. Una storia rimossa e negata, che dura 60 anni, inizia già nell’Ottocento, ma che nell’immaginario comune si riduce ai cinque anni dell’Impero fascista. Cose sporche sotto il tappetino, tanto erano altri tempi, non eravamo noi, chi se ne importa. È acqua passata, acqua di colonia, cosa c’entra col presente? Eppure ci è rimasta addosso come carta moschicida, in frasi fatte, luoghi comuni, nel nostro stesso sguardo. Vista dall’Italia, l’Africa è tutta uguale, astratta e misteriosa come la immaginavano nell’Ottocento; Somalia, Libia, Eritrea, Etiopia sono nomi, non paesi reali, e comunque “noi” con “loro” non c’entriamo niente; gli africani stessi sono tutti uguali. E i profughi, i migranti che oggi ci troviamo intorno, sull’autobus, per strada, anche loro sono astratti, immagini, corpi, identità la cui esistenza è irreale: non riusciamo a giustificarli nel nostro presente. Come un vecchio incubo che ritorna, incomprensibile, che ci piomba addosso come un macigno.
Teatro Filodrammatici di Milano
Dal 20 al 25 febbraio 2018
Acqua di Colonia
testo, regia, interpretazione Elvira Frosini, Daniele Timpano
consulenza Igiaba Scego | voce del bambino Unicef Sandro Lombardi
uno spettacolo di Frosini/Timpano | produzione Associazione Culturale Gli Scarti, Kataklisma teatro | con il contributo produttivo di Romaeuropa Festival, Teatro della Tosse, Accademia degli Artefatti | con il sostegno di Armunia Festival Inequilibrio | si ringrazia Teatro di Roma, C.R.A.F.T. Centro Ricerca Arte Formazione Teatro
Noi siamo colonialisti? Lo siamo stati? Che ne sappiamo? E che c’entriamo? E oggi cosa siamo?
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