Napoli Teatro Festival Italia. Presentata la tredicesima edizione

Napoli Teatro Festival Italia. Presentata la tredicesima edizione

Il teatro rinasce con te. È un invito a rivivere le emozioni del teatro lo slogan della tredicesima edizione del Napoli Teatro Festival Italia, la quarta diretta da Ruggero Cappuccio, realizzata – nonostante l’emergenza sanitaria – con il forte sostegno della Regione Campania e organizzata dalla Fondazione Campania dei Festival, presieduta da Alessandro Barbano.

Inizialmente fissata per giugno e poi rinviata a causa della pandemia, la manifestazione torna con una ricca programmazione quasi interamente a cielo aperto che si declina tra teatro, danza, letteratura, cinema, video/performance, musica e mostre: 130 eventi, per un calendario di un mese, distribuiti in 19 luoghi tutti all’aperto con una sola eccezione: il Teatro di San CarloPlatee allestite nel rispetto delle distanze di sicurezza, divise tra Napoli e altre città della Campania (Salerno, Solofra, Pietrelcina e Santa Maria Capua Vetere), dove andranno in scena creazioni italiane e coproduzioni a conferma dell’attività produttiva della Fondazione. 

L’edizione 2020 presenta 34 spettacoli di prosa nazionale, di cui 28 prime assolute, consolidando la struttura in sezioni, ormai tratto distintivo della direzione artistica firmata Cappuccio.
Italiana, Osservatorio, Danza, SportOpera, Musica, Letteratura, Cinema, Mostre, Progetti Speciali: il Festival rinnova la sua grande attenzione alla multidisciplinarità in un dialogo che mira a una visione organica e interdisciplinare dell’arte. La sezione Internazionale, che negli anni passati ha portato a Napoli grandi nomi della scena contemporanea, è stata invece riprogrammata a partire dall’autunno e vedrà in scena, tra gli altri, il coreografo greco Dimistris Papaioannu, l’artista belga Jan Fabre, e Ramzi Choukair Sulayman Al-Bassam.

Con l’intento di supportare la ripresa di un settore in grave difficoltà in quest’anno segnato dalla crisi economica indotta dal Covid-19, NTFI conferma l’attenzione e il sostegno a favore di produzioni e compagnie del territorio campano e napoletano, insieme a tante realtà del panorama nazionale.

Tra i protagonisti di questa edizione Silvio Orlando, Vinicio Marchioni, Francesco Montanari e Gianmarco Saurino, Bruno Fornasari, Andrea De Rosa, Luana Rondinelli, Antonio Piccolo, Lino Musella, Federica Rosellini, Ciro Pellegrino, Laura Angiulli, Joele Anastasi, Salvatore Ronga, Lucianna De Falco, Francesco Saponaro, Lara Sansone, Vincenzo Nemolato, Chiara Guidi, Claudio Ascoli, Marcello Cotugno, Ettore De Lorenzo, Massimiliano Gallo, Alessio Boni, Gianni Farina, Sarah Biacchi, Lina Sastri, Franca Abategiovanni, Riccardo Pippa, Corrado Ardone, Ferdinando Bruni e Francesco Frongia, Federico Tiezzi e Sandro Lombardi, Roberto Rustioni, Enzo Vetrano, Stefano Randisi, Mario Scandale, Arturo Cirillo, Valentina Picello, Francesco Tavassi, Mariangela D’Abbraccio,  Euridice Axen, e le compagnie Anagoor, Carrozzeria Orfeo,  Casa del Contemporaneo, Nuovo Teatro Sanità, e Mutamenti/Teatro Civico 14.  

Per la sezione Musica si avvicenderanno invece Roberto De Simone, Raffaello Converso, Pippo Delbono e Enzo Avitabile, i Foja, Stefano Valanzuolo con Sarah Jane Morris e i Solis String Quartet, Massimiliano Sacchi, Maria Mazzotta, Francesco Di Cristofaro, Valerio Sgarra, Ars Nova, Ciro Riccardi, EbbaneSis, i Folkonauti, Raffaella Ambrosino, Ambrogio Sparagna con Iaia Forte, Giada Colagrande, Roberta Rossi, Ivo Parlati e Nadia Baldi, Renato Salvetti e Antonella Ippolito. Nella sezione Danza si segnala la partecipazione del coreografo francese figlio di minatori di origine italiana Alexandre Roccoli. 

La collaborazione con il Teatro Stabile di Napoli – Teatro Nazionale si concretizza attraverso la coproduzione di due spettacoli inseriti nella sezione Progetti Speciali del Festival con Mimmo Borrelli, Renato Carpentieri, Claudio Di Palma. Tra gli altri protagonisti della sezione del NTFI, da anni ormai terreno di sperimentazione di nuove pratiche sceniche, Roberto D’Avascio, Carlo Geltrude, Maria Rosaria Omaggio, Marco Dell’Acqua, Alberto Conejero, Davide Scognamiglio e Daniele Ciprì.  

Nel Real Bosco di Capodimonte e al circolo Canottieri per la sezione SportOpera a cura di Claudio Di Palma, che propone 8 spettacoli di cui 7 in prima assoluta, si alterneranno Mariano Rigillo, Patrizio Oliva, Pino Maddaloni, Fulvio Cauteruccio, Andrea Zorzi, Beatrice Visibelli e Nicola Zavagli, Rosario Giglio, Marina Sorrenti, Chiara Baffi, Rossella Pugliese, Antonio Marfella, Paolo Cresta, Ferdinando Ceriani, Gennaro Ascione, Alfonso Postiglione.

E ancora per la sezione Letteratura, progetto a cura di Silvio Perrella, ospiti Maurizio Bettini, Daniele Ventre, Caterina Pontrandolfo, Alberto Rollo, Mimmo Borrelli, Silvia Bre, Piera Mattei, Claudio Damiani, Vincenzo Frungillo, Igor Esposito, Maria Grazia Calandrone, Sonia Gentili, Enza Silvestrini, Fiorinda Li Vigni, Mariafelicia De Laurentis, Antonio Biasiucci, Alfio Antico. 

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Teatro di San Carlo: presentata la Stagione 2017 /2018

Teatro di San Carlo: presentata la Stagione 2017 /2018

In un articolo del 1894, Born-again Italian opera, il drammaturgo irlandese, George Bernard Shaw (1856 – 1950), futuro premio Nobel (1925), nel compiacersi per l’esito di Manon Lescaut, esprimeva il suo apprezzamento nei confronti di Giacomo Puccini, capace di far riacquisire al genere del melodramma nuova linfa e autorevolezza.

Se Manon Lescaut è andata in scena poche settimane fa, la stagione 2017/2018 si aprirà con un altro capolavoro del genio toscano, assente al San Carlo dal marzo 1975: La fanciulla del West, andata in scena per la prima volta il 10 dicembre 1910, a New York, con Arturo Toscanini sul podio. L’occasione permette al San Carlo di ricordare il grande direttore d’orchestra Italiano, nell’anno in cui si sono celebrati i 150 anni dalla nascita (1867-1957).

Il 2018 proseguirà poi con un anniversario imprescindibile, quello per i 150 anni dalla morte di Gioachino Rossini (1792 – 1868), direttore artistico del Real Teatro di San Carlo, dal 1815 al 1822. Proprio al periodo napoletano risale il Mosè in Egitto, azione tragico-sacra in tre atti, composta nel 1818, in programma nella versione rivista dall’autore nel 1819 (comprensiva dell’aggiunta della Preghiera Dal tuo stellato soglio, che permise all’autore di avere una maggiore fortuna rispetto all’edizione precedente), dal 15 al 20 marzo 2018.

Rossini ricorrerà anche nella stagione dei concerti (ad esempio nell’appuntamento del 16 marzo, in cui il Quartetto d’Archi del San Carlo eseguirà la Sonata a quattro n. 6 in do maggiore, per 2 violini, violoncello e contrabbasso); in contemporanea numerosi approfondimenti e un nuovo percorso espositivo verrà inaugurato a MeMus (Museo e Archivio Storico del Teatro di San Carlo). Se a Toscanini verrà dedicata l’opera inaugurale, non mancheranno momenti riservati a Tullio Serafin, di cui ricorrono i 50 anni dalla morte (1878-1968). A Jeffrey Tate (1943 – 2017), recentemente scomparso e direttore musicale del Teatro di San Carlo dal 2005 al 2010, viene invece dedicata la stagione 2017/2018.

La citazione iniziale di George Bernard Shaw fa riaffiorare alla memoria le vicende narrate nel Pigmalione, opera che ispirò il musical My Fair Lady su musica di Frederick Loewe (1901-1988) -di cui ricorreranno i 30 anni dalla scomparsa- per la prima volta in scena al San Carlo, che conterà la partecipazione straordinaria di Raina Kabaivanska nel ruolo di Mrs. Higgins.

Anche Il Cappello di paglia di Firenze di Nino Rota sarà una prima sancarliana, nell’allestimento proveniente dal Maggio Musicale Fiorentino. Molti sono gli autori ed i capolavori del Novecento che emergeranno sia nel repertorio sinfonico (ad esempio Aleksandr Nevskij, op. 78 di Sergej Prokof’ev del 1938; Il castello di Barbablù di Béla Bartók del 1911 ed ancora il Concerto per violino e orchestra n. 2 sempre di Bartók e Sette Romanze su poesie di Alexandr Blok per soprano e strumenti di Dmitrij Šostakovič del 1967, e poi ancora Sequenza VIII per violino di Luciano Berio e, Sei Capricci per violino di Salvatore Sciarrino, per citare solo alcuni degli appuntamenti più significativi) che in quello operistico (Lady Macbeth del distretto di Mcensk di Dmitrij Šostakovič del 1932; L’Amour des trois oranges di Sergej Prokof’ev del 1919), un Novecento che traghetterà alla contemporaneità, con la prima assoluta di Eternapoli di Fabio Vacchi, con la partecipazione di Toni Servillo, il 16 febbraio.

Ad intessere il fil-rouge di questa stagione non sono solo le incursioni nel Novecento, ma le citazioni delle opere del grande repertorio (La bohème, La Traviata, Tosca, Rigoletto, alcune in nuove produzioni che ne rinnoveranno il fascino), e ancora nell’affrontare la grandezza della Scuola napoletana con Il Siroe re di Persia di Leonardo Vinci e Don Checco di Nicola De Giosa.

A Napoli un flash mob su Alice in Wonderland

A Napoli un flash mob su Alice in Wonderland

Ieri, sabato 6 maggio, una delle piazze più grandi d’Italia, Piazza del Plebiscito, 25.000 metri quadrati spesso scenario ideale per affermare importanti Guinness dei primati (dal coro più grande alla bicicletta più grande, etc.), è diventata il teatro di un flash mob consacrato alla fantasia e al mondo magico e surreale di Alice nel Paese delle Meraviglie. Centinaia sono stati i partecipanti che hanno aderito, in particolare i ragazzi coinvolti nei tantissimi progetti educational messi in campo dal Teatro di San Carlo: da Alternanza Scuola /Lavoro (Liceo Alfano I di Salerno,-Liceo De Carlo di Giugliano, Liceo Vico di Napoli) a ScuolaInCanto (Istituto Comprensivo 6° Quasimodi di Pozzuoli e il 4° Circolo Didattico Maria Cristina di Savoia di Napoli) e All’Opera All’Opera (Liceo Miranda di Frattamaggiore). Ai ragazzi si sono uniti anche molti artisti e dipendenti del teatro in costume (Corpo di Ballo, Scuola di Ballo, Coro di Voci Bianche, Sancarlini) per immedesimarsi nei personaggi di una favola senza tempo, che da quasi 150 anni ha conquistato adulti e bambini.

Il mito di Alice nel Paese delle Meraviglie, infatti, nacque dalla fantasia di Lewis Carroll, nom de plume di Charles Lutwidge Dodgson, matematico e scrittore inglese, che studiò all’Università di Oxford, College di Christ Church -lo stesso da cui ha tratto ispirazione Joanne Rowling, autrice di Harry Potter-, che proprio nel parco di Christ Church ebbe modo di conoscere Alice Pleasance Liddell (1852 – 1934) con le sorelle maggiori, figlie di Henry George Liddell, preside dell’istituzione e famoso grecista, tra l’altro autore con Robert Scott, del famoso dizionario di greco antico Liddell – Scott.

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Primadonna contest: provare la scarpetta per assistere a Cenerentola dal Palco Reale del San Carlo

Primadonna contest: provare la scarpetta per assistere a Cenerentola dal Palco Reale del San Carlo

Sono tante le iniziative che il Teatro di San Carlo mette in campo per celebrare la Festa della donna. In occasione della giornata dell’8 marzo, il Massimo napoletano lancia uno speciale PrimaDonna contest, in tema con la magica fiaba di Cenerentola (balletto di Sergej Prokof’ev in scena fino a domenica 12 marzo, con la coreografia in prima assoluta di Giuseppe Picone).

Mercoledì 8 marzo, dalle 13.00 alle 17.00, ad Opera Cafè sarà allestita una postazione ad hoc, e le donne, che vorranno cimentarsi nella prova, potranno chiedere al paggio di provare la scarpetta di Cenerentola.
In palio, per chi dovesse riuscire a calzarla perfettamente, 20 biglietti di Palco Reale validi per tutte le recite di Cenerentola dall’8 al 12 marzo.

Le vincitrici saranno annunciate attraverso i canali social del Teatro, dove verranno pubblicate anche le immagini più simpatiche del contest.

Nella medesima occasione, vicino allo scranno, i primi ballerini del Corpo di Ballo del San Carlo sfileranno, indossando i meravigliosi costumi firmati da Giusi Giustino per questa nuova produzione di un classico del grande repertorio, e Giuseppe Picone sarà a disposizione per firmare autografi.

Esclusivamente all’universo femminile è dedicata anche una tariffa scontata del 25% sull’acquisto di due biglietti per la recita di mercoledì 8 marzo ore di 18.00 del balletto Cenerentola, protagonisti Maria Eichwald, étoile dello Stuttgarter Ballett, e Alessandro Staiano (nel ruolo rispettivamente di Cenerentola e del Principe), accanto a i primi ballerini, i solisti e il Corpo di Ballo del Teatro di San Carlo.