Appuntamento al Teatro India con ALLEZENFANTS!

Appuntamento al Teatro India con ALLEZENFANTS!

Al Teatro India di Roma è in corso ALLEZENFANTS! festa/festival che prevede due giorni di workshop con danzatori/attori/registi, incontri con operatori e artisti dedicati ai ragazzi di cinque istituti e licei del territorio di Roma Capitale.  Un progetto di confronto e di crescita comune di notevole valore culturale che è riuscito a coinvolgere un gran numero di studentesse e di studenti romani, i quali hanno risposto con entusiasmo a queste due giornate di interazione e di approfondimento teatrale che li porteranno fino alla messa in scena dei propri percorsi laboratoriali nelle sale del Teatro di Roma; infatti, dopo il successo registrato nella serata di ieri con i primi tre spettacoli in programmazione – E TU SPLENDI INVECE! del Liceo Classico Anco Marzio di Ostia condotti da Tamara Bartolini,  IL CODICE DI PERELA’ del Liceo Classico Aristofane condotto da Gabriele Linari e ANTIGONE O CREONTE del Liceo Classico Virgilio condotto da Andrea De Magistri / Dynamis – questa sera presso il Teatro India il Laboratorio Teatrale ISS Niccolò Machiavelli presenterà l’esito spettacolare del progetto WILD(E) MIRROR condotto da Marta Gilmore per Isola Teatro alle ore 20 in sala A mentre il Laboratorio Teatrale Morgagni andrà in scena con CESARE alle ore 21.00 in sala B condotto da Francesco Montagna per Carrozzerie_n.o.t.
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#News: La Drammaturgia di Franco Scaldati a Roma 29 e 30 Novembre

#News: La Drammaturgia di Franco Scaldati a Roma 29 e 30 Novembre

Il teatro è un giardino incantato dove non si muore mai
La drammaturgia di Franco Scaldati 

Un mondo meridiano e notturno, lirico e carnale vive nei testi teatrali di Franco Scaldati. Una Palermo fatta di voci di venditori, di serenate all’amata, di richiami di bambini all’imbrunire, di violenze improvvise e apparentemente immotivate, di giochi, dialoghi fra figure erranti che sognano piatti di tennerumi, creature eteree o al contrario estremamente radicate ai bisogni terreni. Alla sua morte avvenuta nel 2013, Franco Scaldati, drammaturgo, poeta, attore e regista, lascia un ampio fondo di opere teatrali, la maggior parte delle quali inedite, e una consistente mole di varianti redatte anche a distanza di anni: tredici testi pubblicati e trentasei inediti, e a questi sono da aggiungere undici riscritture tratte dalla letteratura teatrale nazionale e internazionale. Il progetto ha come obiettivo quello di far conoscere la produzione per il teatro di un grande scrittore che, in quarant’anni di attività, ha operato essenzialmente a Palermo, una città che né in vita né dopo, ha saputo valorizzare la sua figura di artista, il suo magistero di formazione nei confronti dei giovani che hanno partecipato alle attività che lo scrittore-attore ha portato avanti, per lo più in sedi precarie e disagiate.

Il 29 e 30 novembre 2017 presso la Biblioteca nazionale centrale di Roma, due giornate di studio dedicate alla drammaturgia di Franco Scaldati con storici del teatro e della letteratura, linguisti e critici, per analizzare il mondo, la scrittura e il linguaggio dell’autore-attore nel contesto della storia del teatro e della letteratura del Novecento, italiana (Pirandello, De Filippo, Testori, Pasolini) ed europea. Gli interventi di studiosi  (Lucia Amara, Stefano Casi, Valeria Merola, Cristina Grazioli, Matteo Martelli, Donatella Orecchia, Antonella Ottai, Marco Palladini, Viviana Raciti, Stefania Rimini, Andrea Scappa, don Cosimo Scordato, Carlo Serafini, Valentina Valentini) e  di artisti di teatro (Antonella Di Salvo, Melino Imparato, Carlo Quartucci, Stefano Randisi, Carla Tatò, Enzo Vetrano), indagano la dimensione orale, raccontano le figure femminili, i tonti che popolano il suo mondo, le tenebre e la luce in cui sono immersi. Insieme alle analisi e alle discussioni che ne scaturiranno, si inseriscono proiezioni e ascolti di Franco Scaldati e di Mimmo Cuticchio, entrambi sulla figura di Lucio, di Edoardo De Filippo, Roberto Latini e Melino Imparato su tre diverse versioni linguistiche de La Tempesta shakespeariana. Di Federico Tiezzi si proietta il finale de I Giganti della Montagna di Pirandello riscritto su sua richiesta da Scaldati, Enzo Vetrano e Stefano Randisi danno vita alla coppia di Totò e Vicé erranti nelle vie di Palermo in un recentissimo film di Marco Battaglia e Umberto De Paola. L’ipotesi che sottende la composizione delle due giornate di studi è quella di far circolare la produzione di questo scrittore insulare, soave e violento, nella trama dei testi per il teatro degli scrittori italiani ed europei del Novecento, cosa che fino a oggi non è avvenuta.

 

 

PROGRAMMA:

29 novembre | ore 14:30
Biblioteca nazionale centrale di Roma (via Casto Pretorio, 105)
Saluti dal direttore Andrea De Pasquale
Presiede: Valentina Valentini

30 novembre | ore 9:30
Biblioteca nazionale centrale di Roma (via Casto Pretorio, 105)
Presiede: Donatella Orecchia (Università di Roma Tor Vergata)

30 novembre | ore 14:30
Biblioteca nazionale centrale di Roma (via Casto Pretorio, 105)
Presiede: Vito di Bernardi (Sapienza, Università di Roma)

Notturno Scaldati | ore 21:00 
Teatro Argentina (Largo di Torre Argentina, 52)
ingresso libero

coordinamento di Antonio Calbi e Roberto Giambrone
letture e intermezzi coreografici di Aldes, Marco Cavalcoli, Elio De Capitani, Marion D’Amburgo, Antonella Di Salvo, Melino Imparato, Roberto Latini, Saverio La Ruina, Luigi Lo Cascio, Opera, Carlo Quartucci, Stefano Randisi, Carla Tatò, Enzo Vetrano

È possibile parlare la lingua di Scaldati? È possibile comprenderla? In effetti è come se fosse una lingua straniera, anche per chi è nato a Palermo trenta/quaranta anni fa. L’attore Scaldati comunicava con la sua voce, con il ritmo dei suoi gesti e con i movimenti del suo corpo a platee che non conoscevano il teatro né comprendevano la sua lingua. Cosa succede, ci chiediamo, quando un suo testo viene restituito da un attore che non conosce la sua lingua, destinata a diventare come un geroglifico quando non ci saranno più quei pochi attori che la parlano e la comprendono? L’esperimento messo in opera con Notturno Scaldati è quello di testare come si manifesta il mondo-teatro scaldatiano attraverso figure di attori e attrici differenti per generazione, per pratiche vocali, linguistiche, sonore e performative, per esperienza diretta di lavoro con Scaldati o completa ignoranza del suo mondo. Ovvero verificare se e come sia possibile far vivere il teatro di Scaldati senza Scaldati, sulla scena, sulla pagina e per radio.

Progetto di Valentina Valentini con la collaborazione di Viviana Raciti

Con il sostegno di: Sapienza Università di Roma, Università di Roma Tor Vergata, Teatro di Roma, Biblioteca nazionale centrale di Roma (MIBACT), Associazione Ubu per Franco Quadri, Dipartimento Cultura Roma Capitale, Rai Radio3, Move in Sicily, Associazione Lumpen e ILa Palma, PAV, Sciami.com

Dominio Pubblico_La Città agli Under 25: riparte il festival della Generazione Z

Dominio Pubblico_La Città agli Under 25: riparte il festival della Generazione Z

under 25

Dopo un anno di isolamento forzato, in cui a farne le spese sono stati soprattutto i ragazzi e le ragazze, dal 25 giugno al 4 luglio, la città torna agli Under 25 che, con gioia e orgoglio se ne riappropriano, coinvolgendo e chiamando a raccolta l’intero territorio con il festival “Dominio Pubblico_La Città agli Under 25. Per due fine settimana, le nuove leve artistiche torneranno ad abitare gli spazi del Teatro India e dello Spazio Rossellini Polo Culturale Multidisciplinare della Regione Lazio, luoghi simbolo della città di Roma, di cui ci stiamo lentamente riappropriando, con musica, danza, teatro, performance, mostre, installazioni, cinema e arte digitale, incontri e talk. Un viaggio fitto di appuntamenti in un città ridisegnata dalla Generazione Z: multietnica, fluida, partecipata e donna. 

Tanti ospiti speciali e nuovi esperimenti per una staffetta di 30 progetti multidisciplinari che esprimono il bisogno di esserci e di poter dire la propria sulla realtà circostante: una realtà che racconta di lavoratori e lavoratrici sfruttate; di ingiustizie sociali e di diritti umani calpestati; del bisogno di incontro e di contatto tra i corpi che va oltre le barriere di qualsiasi genere; di una politica incapace di dare risposte concrete e immediate, che si perde nei meandri della burocrazia e non riesce invece a dare risposte sincere ai bisogni delle persone. Una realtà soffocata e senza aria, avvolta nel cellophane e dove gli “adulti” non riescono più ad essere credibili e – semplicemente – non hanno risposte. Per questo SOTTOVUOTO è il titolo scelto dalla direzione U25 per questa nuova edizione.

Il direttore artistico Tiziano Panici e la direzione artistica partecipata under 25, raccontano il Festival Dominio Pubblico.

Sta per iniziare l’edizione “Sottovuoto” del Festival Dominio Pubblico _ La città agli under 25, un claim che vuole attivare una riflessione sullo stato di immobilità e asfissia reso visibile dalla pandemia, ma già precedentemente celato nella società contemporanea. Dominio Pubblico, allora, cerca ancora una volta il cambiamento. In che direzione muove la ribellione di quest’anno? 

Tiziano Panici: La ribellione di quest’anno cerca di essere “gentile”, tenendo in considerazione tutti i delicatissimi equilibri che ci circondano dopo l’uscita da un nuovo lungo lockdown durante il quale, tra l’altro, Dominio Pubblico non si è mai fermato. Da gennaio abbiamo realizzato due grandi progetti di street art, Cantieri San Paolo e MA®T 2020 e un bootcamp dedicato alla Paura dell’altro, con il progetto Stati d’Animo realizzato presso il Castello di Santa Severa. Abbiamo poi affiancato il Teatro di Roma nella realizzazione di Immagini di Città e lo Spazio Rossellini in quella di Live Theatre Streaming e infine abbiamo collaborato a IPER: Festival delle Periferie, inoltre la nostra redazione non è sta mai così attiva (e Theatron 2.0 ne sa qualcosa).

Arriviamo quindi a questa ottava edizione del Festival con il fiato un po’ corto e ci sembra che tutta la realtà intorno a noi sia improvvisamente impazzita: le persone sono di nuovo indaffarate, stressate. In questi giorni si è aggiunto anche lo stato di agitazione dei lavoratori e dei tecnici del Teatro di Roma, che potrebbe mettere ulteriormente in difficoltà la gestione degli eventi estivi, tra cui il nostro. Abbiamo già affrontato tutto questo l’estate scorsa e ci è sembrato un miracolo riuscire a realizzare il festival nel 2020. Ora approcciamo a questa ripresa vorticosa con l’intento di non dimenticare la prima regola, la più importante: esserci.

Ci siamo ancora, nonostante tutto, con i nostri fardelli e le nostre paure, le nostre frenesie. Ma dobbiamo cercare di prendere il meglio da questa circostanza, con la consapevolezza che abbiamo avuto la forza di continuare a fare il nostro lavoro e che ancora una volta ragazzi e ragazze molto giovani daranno spazio ad altrettanti artisti ed artiste che aspettano di poter tornare su un palco da più di un anno.
Questo insieme di tensioni finora rimasto celato, è stato descritto dall’artista ironmould che ha realizzato l’immagine guida del festival traducendo visivamente il concetto di SOTTOVUOTO, con i colori vivaci dell’arcobaleno. Siamo pronti a trasformare la nostra energia in qualcosa di esplosivo. Ne vedrete delle belle.

Anche per questa edizione il programma del Festival è ricco e multidisciplinare, come a sfidare gli ostacoli che la pandemia ha posto più e più volte sul percorso di artisti e organizzatori, nel corso dell’ultimo anno e mezzo. In questo contesto, che significato assume oggi l’organizzazione di un evento così articolato, che può contare inoltre sulle forze di ragazzi giovani, intenti a riprendersi i propri spazi?

TP: Senz’altro è un impegno difficile da gestire senza fare errori. È ancora più difficile fare previsioni: il pubblico verrà? Gli artisti saranno contenti? Noi saremo contenti? Proprio per questo ammiro molto la determinazione del gruppo di direzione artistica Under 25 che si è formato quest’anno e quella dello staff che ormai si è consolidato in anni di esperienza: Dominio Pubblico ha ormai una struttura solida che si è molto ingrandita, ma allo stesso tempo continua ad avere un’anima fragile di cui bisogna prendersi cura.

Gli spettacoli che vedrete al Festival sono sempre l’espressione di gruppi di lavoro o singoli artisti che stanno ancora cercando la loro poetica e i mezzi migliori per esprimersi. Però la Generazione Z non ha paura di raccontare il proprio punto di vista: sono acerbi, senz’altro ancora inesperti, ma i temi attorno a cui stanno scaldando il dibattito politico – l’ambiente, la fluidità di genere, il rispetto degli altri, posizione sociale, credo religioso –, li rende degli interlocutori molto più centrati rispetto alle generazioni passate. Inoltre, hanno già scelto di usare i mezzi della cultura, della creatività e dell’arte, della scienza e della politica per difendere le proprie idee.

I giovani non devono ad esempio diventare “digitali”, sono già nati da quella parte della storia e la mia sensazione è che siamo noi i – grandi – a dover faticare per poterci ancora accreditare e dare un senso ai nostri slanci. Mi sembra invece che questa sia una generazione pienamente adiacente al suo tempo: non si sente né in ritardo né in anticipo. Non vuole lottare per trovare il proprio posto: se lo sta già prendendo di diritto. E allo stesso tempo sembra essere più sicura dei propri doveri.

Pertanto credo che sia indispensabile prestare loro ascolto e Dominio Pubblico, ancora una volta, cerca di creare le condizioni perché questo scambio possa avvenire, senza innalzare ulteriori barriere, ma con la consapevolezza che c’è un tempo per essere giovani e che poi quel tempo finisce e inizia per tutti una fase diversa della vita in cui non si deve smettere di credere nei diritti e nei doveri che abbiamo cercato di rispettare fino a quel momento. Mi auguro quindi che questo festival sia una fotografia del mondo che questa generazione vuole cambiare…e che cambierà! 

Con il Festival Dominio Pubblico _ La città agli under 25, viene portato a compimento il percorso annuale della direzione artistica partecipata Under 25. Un traguardo importante che ha il sapore di un ritorno alla vita e alla normalità. Cosa vi aspettate da questa edizione che avete contribuito a costruire?

Direzione artistica under 25: E’ stato un anno particolare: la direzione artistica partecipata Under 25 di Dominio Pubblico non si è mai incontrata al completo dal vivo, se non agli inizi di giugno. Conoscersi su Zoom riuscendo a portare avanti le selezioni e a definire il programma di quello che sarà a tutti gli effetti il nostro Festival, è già di per sé un grande traguardo. Ci aspettiamo che questa edizione sia un nuovo esplosivo inizio, più che il ritorno a una normalità ormai lontana da noi. Ci auguriamo possa essere un trampolino di lancio per molti artisti e molte artiste under 25, ma soprattutto un megafono per dare risonanza alla voce di una generazione che per troppo tempo è rimasta “sottovuoto”. Infine speriamo sia una grande festa, un’occasione di condivisione dopo tanti mesi di distanza. 

La direzione artistica partecipata under 25 di Dominio Pubblico – Ph Roberta Ungaro

Dopo 12 mesi, Dominio Pubblico diventa così l’occasione per toccare con mano questo fermento, con 30 diverse e ricche occasioni di incontro, confronto e scoperta, all’interno di un programma che dialoga con la realtà della Generazione Z, in cui l’arte e la bellezza non fanno distinzioni di sesso e culture. Ecco quindi una line up multietnica ed interculturale che vede protagoniste tante giovani e talentuose artiste, fra cui Margherita Vicario con l’Orchestra Multietnica di Arezzo, Claire Audrin, Ellynora e molti altri giovani talenti.

Ad aprire Dominio Pubblico il 25 giugno saranno le nuove proposte musicali selezionate nel corso dell’ultima edizione di Lazio Sound, con Envoy ed Ellynora pronti a calcare il palco e a portare la loro musica nell’Arena del Teatro India. Altri due artisti vincitori di Lazio Sound sono attesi al Teatro India nel corso di Dominio Pubblico: il 2 luglio sarà la volta dei Santamarya e della loro poesia urbana; il 4 luglio sarà invece la cantautrice “self-made” Claire Audrin a trasportare il pubblico nei suoi universi sonori. Grande attesa anche per l’entrata in scena di un’altra giovane artista: l’attrice e cantautrice Margherita Vicario sarà in scena, insieme all’Orchestra Multietnica di Arezzo, con lo spettacolo “Storie della Buonanotte per Bambine Ribelli” al Teatro India il 27 giugno alle 21:30.

Imperdibili gli appuntamenti del 26 giugno e 3 luglio, a cui assistere live e in diretta streaming dallo Spazio Rossellini con “MATCH, incontro/spettacolo fra  generazioni teatrali a confronto”, un progetto Gli Scarti, ideato da Andrea Cerri e condotto da Graziano Graziani: artisti e compagnie young contro un grande e noto artista del panorama teatrale nazionale. L’appuntamento del 26 giugno vedrà protagoniste Claudia Marsicano ー giovane interprete femminile nota al panorama nazionale e vincitrice del premio UBU 2017 come migliore interprete italiana Under 35 ー e  l’attrice Francesca Benedetti. Mentre il 3 luglio si confronteranno Nicola Borghesi  ー regista e direttore della compagnia Kepler 452  ー e il maestro Gabriele Lavia.

Spazio ai nuovi linguaggi con gli incontri pubblici on-line che coinvolgeranno gli artisti selezionati e alcuni dei massimi esperti nel campo delle live e performing arts digitali. Lunedì 28 giugno, dalle 9:30 alle 18:30, Spazio Rossellini ospiterà uno degli appuntamenti annuali del Network Risonanze, dove si riuniscono i dodici partner della rete per discutere le azioni messe in campo nel corso dell’anno e per confrontarsi sull’esito dei progetti in atto. 

Quest’anno il meeting offre anche un’opportunità di formazione, grazie al progetto Performing + in Tour, promosso dalla Fondazione Piemonte dal Vivo e da Fondazione Compagnia di San Paolo, in collaborazione con Osservatorio Culturale del Piemonte, rivolto sia ai partner della rete sia ad operatori ospiti. Un evento dedicato allo scambio di buone pratiche, alla formazione nell’ambito dei temi della sostenibilità nel mondo culturale, insieme agli esperti di Hangar, alla scoperta dei più innovativi processi di partecipazione dedicata agli spettatori più e meno giovani. Tra i partner dell’iniziativa anche Teatro di Roma/Teatro nazionaleATCL/Circuito Multidisciplinare Regionale del Lazio e C.Re.S.Co.

Tantissimi altri eventi attendono il pubblico in questa edizione, fra concerti, spettacoli, proiezioni e incontri alternati alle performance degli artisti Under 25 selezionati, che si articoleranno durante tutta la manifestazione con teatro, musica, cinema e mostre di arti visive, offrendo una panoramica delle tendenze artistiche e delle nuove istanze portate alla ribalta dai creativi Under 25.

Dominio Pubblico nasce nel 2013 dall’incontro delle direzioni artistiche di Teatro Argot Studio e Teatro dell’Orologio di Roma con il regista e drammaturgo Luca Ricci e viene riconosciuto nel 2015 come una delle 20 realtà meritevoli nel capitolo promozione/ formazione del pubblico dal Ministero dei Beni Culturali. Nel tempo sono entrati a far parte della direzione artistica gli Under 30 delle edizioni passate, dando esempio di concreto co-working artistico e gestionale. Sotto la direzione di Tiziano Panici, oggi, Dominio Pubblico U25 può contare su una comunità di oltre 800 ragazzi, artisti che danno nuova linfa al progetto, con la collaborazione del Teatro di Roma – Teatro Nazionale, main partner dal 2015.

Il Festival “Dominio Pubblico –  La Città agli Under 25” è promosso da Roma Culture, è vincitore dell’Avviso pubblico Estate Romana 2020-2021-2022 curato dal Dipartimento Attività Culturali ed è realizzato in collaborazione con SIAE.
Il progetto è sostenuto da Ministero della Cultura, la Regione Lazio, Roma Culture, Teatro di Roma – Teatro Nazionale, in collaborazione con ATCL Circuito Multidisciplinare del Lazio per Spazio Rossellini Polo Culturale Multidisciplinare della Regione Lazio e Municipio VIII. Dominio Pubblico è un progetto di rete che si fonda sulla collaborazione e sulla condivisione di idee. Per questo motivo ogni anno si estende il network delle realtà con cui collabora, stringendo accordi con importanti partner nazionali e internazionali per quel che riguarda il teatro e le arti emergenti.

Due metodi di rinascita: La Nuit des rois di Copeau e La metamorfosi di Giorgio Barberio Corsetti

Due metodi di rinascita: La Nuit des rois di Copeau e La metamorfosi di Giorgio Barberio Corsetti

Nel 1914 Jacques Copeau debutta con La Nuit des rois di William Shakespeare con un allestimento destinato a fare la storia.
In anni di guerra infatti, Copeau decide di invertire la rotta comune e mettere in scena una commedia shakespeariana, in netto contrasto con la tendenza del tempo di inscenare soprattutto i drammi borghesi e le commedie naturaliste, cercando una nuova via per dialogare con il pubblico e proponendo una visione della scena libera, epurata dai manierismi, in cui l’Illiria di Shakespeare rappresenta ideologicamente un nuovo inizio.

Sarà, l’esperienza della Dodicesima Notte la prova generale del nuovo progetto artistico di Copeau, una riflessione sull’espressione artistica a cui la messa in scena non basta trasformando il suo lavoro in ricerca costante, di lì a poco verrà infatti fondata la scuola dei Copiaus, il cui ideale possiamo riassumere con le parole dello stesso Copeau: «Un movimento generale che a poco a poco si pensa, dà il suo senso ad ogni scena a ogni replica».

Il 9 Maggio di quest’anno si è conclusa l’ultima replica de La Metamorfosi al Teatro Argentina, per la regia di Giorgio Barberio Corsetti, spettacolo con cui sono state finalmente riaperte le porte del Teatro di Roma.
Quest’ultimo allestimento condivide con il lavoro di Copeau la gravosa collocazione temporale, diventando inesorabilmente un momento spartiacque all’interno della riflessione sulle evoluzioni della scena.

Cosa ci dice, dunque, la scelta de La Metamorfosi sull’attuale stato del teatro e della sua percezione di sé?

Partiamo dal titolo, anche chi non è pratico del testo Kafkiano, non può fare a meno di percepire la portata del soggetto dello spettacolo: stiamo assistendo ad una metamorfosi totale, che essa sia permanente o no poco importa, l’importante è che il fruitore come il creatore contemporaneo ne prendano coscienza.

La scelta di Corsetti tuttavia, risulta diametralmente opposta rispetto a quella di Copeau: se la parabola del regista novecentesco era quella ascendente della spensieratezza, quella di Corsetti è una presa di coscienza: la situazione di Gregor Samsa viene infatti accentuata da scelte scenografiche inesorabilmente parlanti: una divisione netta fra un mondo che prosegue, che continua a scorrere, e la stanza a tutti gli effetti da quarantenato di Gregor Samsa, segnata a caratteri cubitali dalla scritta Immondo.

È difficile cercare di comprendere, sia riflettendoci da un punto di vista di evoluzione ideologica del teatro, ma anche più profondamente a livello personale, quale sia la via che meglio dia voce ad un teatro a cui tocca la sorte di vivere un mondo alla fine del mondo.

Tentare una risposta sarebbe un salto troppo ambizioso e lungimirante, ma è sicuramente utile notare la metamorfosi inevitabile che il rientro nelle sale teatrali dopo tutto questo tempo comporta: se nel Novecento, dopo il 1914, la sensazione a cui puntava Copeau era quella della liberazione, la scelta di Corsetti è quella di uno specchio deformante, a cui probabilmente, il pubblico in via di guarigione non è ancora pronto.

La sensazione di schiacciante degradazione di cui il personaggio di Gregor Samsa è metafora spaventa la platea, ma al tempo stesso la libera. Per la prima volta dopo tanto tempo il teatro torna a svolgere una delle sue funzioni più nobili: scuotere le persone sedute in poltrona, spingendole ad uscire dalla sala, più consapevoli della necessità onnipresente di metamorfosi. 

Approvato il Piano Operativo 2021 per lo Spettacolo dal Vivo del Lazio

Approvato il Piano Operativo 2021 per lo Spettacolo dal Vivo del Lazio

È stato approvato il nuovo Piano Operativo 2021 per lo Spettacolo dal Vivo del Lazio che vedrà uno stanziamento di oltre 1,9 milioni di euro, il 23% in più rispetto al 2020, a cui si aggiunge oltre 1 milione per progetti di valorizzazione, officine, residenze, bande e cori e manifestazioni folkloristiche. Il Programma 2021, inoltre, prevede la predisposizione di nuove misure per venire incontro alle difficoltà dei tanti operatori del settore derivanti dalle misure per il contenimento della pandemia. Sono allo studio, infatti, ulteriori forme di sostegno e, come già avvenuto nel 2020, verrà valutata la possibilità di concedere deroghe al regolamento regionale e agli avvisi in corso. Così in un comunicato la Regione Lazio.

“L’approvazione di questo nuovo Piano Operativo per lo Spettacolo dal Vivo è fondamentale per dare una risposta concreta alla crisi di tanti operatori del settore e per preparare insieme la ripresa quando ci saremo lasciati alle spalle l’emergenza sanitaria”, ha dichiarato il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. “Nel corso del 2020, abbiamo sostenuto tutte le realtà dello spettacolo con contributi per il pagamento dei canoni di locazione, per la realizzazione di attività di promozione culturale e sociale, anche in remoto, e con contributi una tantum a fondo perduto per mitigare gli effetti negativi dovuti alla chiusura delle sale teatrali e dei luoghi della cultura.

Ma abbiamo anche promosso investimenti innovativi per rafforzare la competitività del settore, favorendo l’adozione di tecnologie digitali e per l’efficientamento energetico: strumenti fondamentali per promuovere il teatro, la musica, la danza perché le porte delle sale si aprano presto a un pubblico ancora più vasto e variegato. Per il 2021, abbiamo intenzione di fare ancora di più perché vogliamo tornare a vivere la Bellezza e per farlo c’é bisogno del lavoro e della passione di ognuno di noi”.

Oltre 1,9 milioni del Piano Operativo sono destinati alle produzioni di spettacolo dal vivo, ai centri di produzione di teatro e danza, ai festival e alle rassegne teatrali, musicali, di danza ma anche circensi e di teatro di strada; ai circuiti regionali, orchestre ed ensemble musicali, ai progetti per favorire l’accesso dei giovani allo spettacolo dal vivo in collaborazione con le istituzioni scolastiche; all’educazione e formazione musicale, teatrale e coreutica; al teatro di figura e alle iniziative di spettacolo dal vivo destinate ai bambini e all’infanzia. A queste risorse si aggiungeranno anche nel 2021, 600mila euro per la Valorizzazione del Patrimonio Culturale attraverso lo Spettacolo dal Vivo destinati alle associazioni che operano nel settore per la realizzazione di progetti in specifici luoghi della cultura del Lazio.

Inoltre, 200mila euro saranno destinati alle Officine culturali e di teatro sociale: progetti biennali che riguardino l’attivazione e gestione di centri di promozione di spettacolo dal vivo e di ‘teatro sociale’; ancora, 91 mila euro verranno investiti per le Residenze artistiche a cui si aggiungono 120mila euro di risorse del Ministero della Cultura, 100mila euro per le bande musicali, i cori, la coreutica e il teatro amatoriale e altri 100mila per i festival del folklore nel Lazio.

Circa 6 milioni di euro saranno destinati, inoltre, a importanti Fondazioni e Associazioni del territorio partecipate dalla Regione Lazio: le Fondazioni dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e del Teatro dell’Opera di Roma Capitale, l’Associazione Teatro di Roma, le Fondazioni Musica per Roma e RomaEuropa Arte e Cultura e ATCL Circuito Multidisciplinare del Lazio. Si tratta di enti di rilevanza sia statale che regionale colpiti, come tutto il resto del settore, dalle restrizioni imposte per l’emergenza epidemiologica che hanno condizionato il regolare svolgimento delle attività di spettacolo dal vivo.