Lunga Vita Festival. Al via la la terza edizione

Lunga Vita Festival. Al via la la terza edizione

Prende il via il 21 maggio per continuare fino al 2 settembre 2019 la terza edizione di Lunga Vita Festival, per la direzione artistica di Davide Sacco e la direzione organizzativa di Ilaria Ceci di Tradizione Teatro. Dal 2017, il festival ha raggiunto importanti obiettivi, collocandosi sul territoriocome polo artistico e culturale di riferimento per un pubblico trasversale. Il tutto con una proposta artistica fatta di teatro, musica, danza, letteratura e cinema, che torna nell’estate 2019 sviluppandosi in cinque prestigiose location della capitale, dal Teatro Argentina all’Accademia Nazionale di Danza all’Aventino, passando per il Teatro Valle, fino al Museo delle Civiltà all’Eur e al Mercato di Testaccio. Molti gli artisti coinvolti tra cui Daniel Pennac, Peter Stein, Emma Dante, Stefano Massini, Vinicio Marchioni, Francesco Montanari e Musica Nuda.

Primo appuntamento è quello del 21 maggio con la mostra “E poi Roma – Spin-Off di 1987 // 2017 Trent’anni Uniti”, dedicata ai Teatri Uniti e ai registi fondatori Mario MartoneToni Servillo e all’indimenticato Antonio Neiwiller, fino al 2 giugno al Teatro Argentina, dove il 30 maggio sarà proiettato il film “Il Teatro al Lavoro” per la regia di Massimiliano Pacifico, prodotto da Teatri Uniti.

Dal 13 al 22 luglio, tra prime e seconde serate, saranno 19 gli spettacoli ospitati dall’Accademia Nazionale di Danza, che inaugura gli appuntamenti con la serata Premio Kemp, in collaborazione con la Compagnia Lindsay Kemp, dedicato allo sviluppo e al riconoscimento delle avanguardie del teatro danza nazionale. Il ricordo del visionario coreografo e danzatore britannico rivivrà proprio nel luogo e nel festival in cui realizzò il suo ultimo workshop nell’estate 2018.

Il 14 luglio, in collaborazione con PAV, si accendono i riflettori sulla prosa di Esteve Soler, tra gli autori catalani più rappresentati, il cui nome è presente con lo spettacolo “Contro la Libertà”, diretto da Mauro Lamanna in scena con Gianmarco Saurino e Elena Ferrantini. Segue in seconda serata la comicità degli autori e attori Francesco Arienzo e Valerio Lundini.

Si prosegue il 15 luglio con un altro doppio appuntamento: in prima serata, spazio allo spettacolo “Magari ci Fosse una Parola per Dirlo”, con Stefano Massini e il suo vortice di personaggi, storie e racconti; passerà il testimone ad Alessandro Bardani e Francesco Montanari nell’ormai cult “La Più Meglio Gioventù”.

Martedì 16 luglio è di scena la prosa con Gli Uccelli – Nubicuculia la Città Impossibile”, di Aristofane per la regia di Cinzia Maccagnano, nove attori seguiti in scena dalla musica dal vivo di Lucrezio De Seta e Franco Vinci. Lo spettacolo, che arriva dal successo del debutto nell’anfiteatro di Segesta, rappresenta un esperimento di teatro classico al tramonto, come nella tradizione. Nella stessa sera la pluripremiata compagnia Frosini/Timpano, porta sul palco il testo di David Lescot dal titolo Gli sposi – Romanian Tragedypièce seguita dalla leggerezza degli stand up comedians Luca Ravenna, Daniele Tinti, Antonio Ricatti e Martina Catuzzi. Nella serata del 17 luglio in apertura Enzo Cosimi e la sua creazione coreografica/performativa e installativa dal titolo “La Bellezza ti Stupirà”. A seguire arriva l’apprezzata ironia diFrancesco De Carlo.

Il 18 luglio viaggio nella tradizione popolare siciliana grazie alla musica ed alla ricercatezza di Mario Incudine, seguito dal poliedrico umorista Daniele Fabbri. Il 19 luglio Vinicio Marchioni e Milena Mancini sono i protagonisti di “La Più Lunga Ora”, ricordi della furiosa storia d’amore tra Dino Campana e Sibilla Aleramo, per la regia di V.Marchioni. In seconda serata arrivano i comici Michela Giraud, Daniele Lanzillotta, Sandro Canori e Stefano Capone. Il 20 luglio il duo voice&bass Musica Nuda formato da Petra Magoni e Ferruccio Spinetti si esibirà in un suggestivo ed elegante live che lascerà poi spazio alla stand up comedy di Davide Marini, Velia Lalli, Daniele Gattano e Mauro Kelevra.

Vinicio Marchioni

Vinicio Marchioni

Il 21 luglio serata unica con il seguitissimo paroliere Giorgio Montanini. Il 22 luglio doppio appuntamento: si comincia con la danza della coreografa Antonella Perazzo alla guida della Movin’Beat Company, che invaderà tutti gli spazi dell’Accademia con performance di grande impatto visivo. Seguirà l’atteso ritorno di uno degli spettacoli più intensi della stagione: “La Scortecata” di Emma Dante. Dal 30 agosto all’1 settembre il IX Municipio ospita il progetto per bambini “La Città dei Non Adulti” a cura di MAG – Movimento Artistico Giovanile.

Il 2 settembre in chiusura di festival, grande attesa per il debutto romano dello spettacolo “Il Caso Malaussène”, che vedrà sul palco l’autore Daniel Pennac. Dal 18 al 28 luglio presso il Teatro Valle sarà allestita, per la prima volta in Italia, prodotta da Tradizione Teatro, la mostra dedicata al regista Peter Stein dal titolo Nato a Berlino nel ’37, a cura di Davide Sacco. Il 20 giugno appuntamento speciale al Museo delle Civiltà con Aelita Andre, giovanissima pittrice australiana dodicenne, che realizzerà una performance e incontrerà gli spettatori.

1987-2017 trenta anni uniti: mostra celebrativa di Teatri Uniti

1987-2017 trenta anni uniti: mostra celebrativa di Teatri Uniti

1987-2017 trenta anni uniti è il titolo della mostra a cura di Maria Savarese realizzata in collaborazione e durante il Napoli Teatro Festival, che chiuderà il 2 ottobre a Palazzo Reale, nata per celebrare la ricorrenza di tre gruppi che si misero assieme, ma soprattutto per far riflettere su quel che accadde allora e ancora oggi può essere d’esempio.

Nel 1987 tre compagnie teatrali dell’area napoletana, non per superare un momento di difficoltà, ma anzi per dar forza ai propri primi successi, da ‘Tango glaciale’ di Mario Martone con ‘Falso movimento’ a ‘E…’ con allusione a Eduardo di Toni Servillo col ‘Teatro studio di Caserta’ e il disperato ‘Titanic The End’ del ‘Teatro dei Mutamenti’ di Antonio Neiwiller (prematuramente scomparso nel 1993), decisero di mettere assieme i propri progetti senza annullare le proprie individualità, fondando ‘Teatri Uniti’.“Nonostante le difficoltà che inevitabilmente ci sono state – racconta Servillo – nel bene e nel male, non ce ne siamo mai andati da Napoli, che ora ci è stata ora vicina, con le sue istituzioni, ora lontana, consci della necessità di solleticarle e dar loro fastidio sempre”. E’ Martone quello che per primo rende quel marchio noto e gli dà forza, prima firmando un ‘Riccardo II’, poi lo spettacolo rivelazione con Servillo su testo di Enzo Moscato, ‘Rasoi’, che debutta al Valle di Roma con istantaneo successo, quindi aprendosi una strada verso il cinema con ‘Morte di un matematico napoletano’ e il successo di ‘Amore molesto’, mentre Servillo collabora con Leo de Berardinis per esempio nello storico ‘Ha da passà ‘a nuttata’ e assieme inizia la sua carriera cinematografica.

La mostra, composta di fotografie, locandine, documenti oltre che di una proiezione con riprese di spettacoli, si sviluppa in una serie di percorsi, tra cui sono quello dedicato a Thierry Salmon e Theo Anghelopulos che va dal ‘Filottete’ a quel sorprendente ‘Teatri di guerra’, quello dedicato a Leo De Berardinis, quello al femminile per la Ramondino e Merini, quello neiwilleriano con Steve Lacy e Tadeusz Kantor, quello dedicato a Cesare Garboli e così via, passando dalla ‘Trilogia della villeggiatura’ a ‘Birre e rivelazioni’, raccontando un percorso che ha lanciato Teatri Uniti a livello internazionale, tra Parigi, New York, Londra o il Cairo, sperimentando, mettendosi in gioco, collaborando, specie nel caso di Servillo, col Piccolo di Milano (con cui è in tournee anche quest’anno con ‘Elvira’), ma sempre sentendo forte il senso e il legame con le proprie radici e la tradizione, come dimostra, per esempio, l’attenzione e la riproposta di lavori di Eduardo De Filippo. A settembre, quando sarà pronto il catalogo della mostra e probabilmente organizzata una giornata di studi, l’esposizione si arricchirà del documentario di Pacifico e Liguori ‘Il teatro al lavoro’ e vedrà la presentazione di un lavoro nuovo di Andrea Renzi con l’Ensemble Dissonanze su testi di Samuel Beckett.

Attorno a questa mostra c’è poi sempre a Napoli lo spazio che il Museo Madre dedica ai 40 anni di lavoro di Mario Martone, una retrospettiva tra teatro, cinema e opera lirica dal 1977 a oggi che ha al centro il filmato col montaggio di brevi testimonianze e documenti, costruito dal regista stesso, che ha la durata di oltre nove ore e in cui si rivede anche ovviamente lo storico postmoderno e multimediale ‘Tango glaciale’ del 1982, ma assieme il ‘Tango glaciale Reloaded’, ripresa filologica ma non nostalgica o solo documentaria realizzata quest’anno da Anna Redi e Raffaele Di Florio con un gruppo di giovani che hanno preso il posto che fu di Licia Maglietta, Andrea Renzi, Thomas Arana. Insomma diversi appuntamenti per rivivere una stagione felice, un momento coraggioso di apertura e collaborazione, cosa così rara nel nostro teatro, che ancora sta dando i propri frutti: “Come un impasto di lievito madre, la spinta delle origini continua a fermentare e nutrire la prospettiva fondante di una dimensione indipendente e non istituzionalizzata – conclude Servillo – lontana dalle forme consolatorie della napoletanità, rivendicando con orgoglio una natura scarrozzante che ci porta da Napoli nel mondo”.