Performare Festival in Catania – International Contemporary Dance Festival

Performare Festival in Catania – International Contemporary Dance Festival

il Collettivo SicilyMade dà vita alla prima edizione di Performare Festival ospitata dal 19 giugno al 1 Luglio negli spazi di Zo Centro Culture Contemporanee di Catania.
Dall’inglese “to perform” (andare in scena), Performare Festival è dedicato all’arte performativa della scena contemporanea e alla giovane danza d’autore. Il Festival si propone di creare un’opportunità di visibilità e confronto per artisti singoli, gruppi e compagnie del panorama nazionale ed internazionale. Il modo migliore per ottenere condivisione è quello di lavorare insieme, co-creare.
Per questo, oltre agli 11 spettacoli che abiteranno il festival, viene proposto un secondo percorso PERFORMARE PROJECT:
Due settimane di ricerca intensiva volte alla creazione di due performance originali che saranno parte integrante del festival: l’imperativo del festival è quello di creare nuovi scambi artistici.                    L’obiettivo del progetto Performare è la condivisione di energie, idee, spazi e soprattutto movimento. Il Festival intende così costruire sul territorio siciliano una rete basata sulla comunicazione tra le realtà che operano nel settore della scena contemporanea e agire in sinergia con esse.
Collaborare con due artisti del calibro di Horacio Macuacua e Sara Orselli meritava un focus che andasse oltre il canonico workshop fine a se stesso:  avere l’opportunità dunque, di poter condurre due settimane di ricerca volte alla creazione di due nuove performance,  è  il modo migliore per coniugare lo studio e la creatività personale di ogni studente.
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Performare Festival

performare festival: Qual è la storia del progetto e degli organizzatori? Come e sotto quali auspici nasce il Festival?

Il progetto Performare nasce da una necessità di rinnovamento e diversificazione della proposta artistica territoriale. Tre sono gli imperativi che all’inizio di questa avventura ci siamo preposte: fare rete con le altre realtà che si occupano di danza e performance contemporanea; costruire un luogo di incontro per giovani autori, danzatori attori e performers; porre l’accento di nuovo, con convinzione, sul prodotto artistico, in un luogo che un tempo è stato il crocevia della modernità: la Sicilia.

La direzione artistica e l’organizzazione del festival è a cura del collettivo SicilyMade. Nello specifico siamo Simona Miraglia, ideatrice e direttore artistico del collettivo e, Amalia Borsellino, danzatrice e performer freelance parte del collettivo dal 2013.
È proprio dalla volontà di aggregazione del collettivo che nasce l’idea della prima edizione del festival. Ci consideriamo un gruppo aperto di giovani creativi, che hanno deciso di mettere insieme le loro forze per creare una nuova realtà. Questo è soltanto il primo step di un progetto che vorremmo negli anni ampliare ed arricchire; ci sentiamo le promotrici di un movimento che vorremmo coinvolgesse sempre di più tutti gli artisti che avranno voglia di conoscerci.

quali sono stati gli elementi artistici decisivi per la scelta degli spettacoli in cartellone? Quali sono alcuni fra i grandi danzatori e coreografi ospitati?

Un progetto nuovo, un giovane festival, meritava secondo noi, un focus sulla giovane danza d’autore e i nuovi linguaggi contemporanei. Abbiamo per questo deciso di dare spazio ad artisti emergenti siciliani e giovani autori italiani residenti all’estero e in Italia. Gli ospiti d’onore della prima edizione sono Horacio Macuacua, artista e coreografo di origini mozambicane, già assistente di David Zambrano e Sara Orselli, danzatrice e assistente nella compagnia Carolyn Carlson e Simona Bucci.

Compagnia MF

Compagnia MF

Che periodo sta vivendo la danza in Italia? Quali sono le difficoltà maggiori per produttori/lavoratori e organizzatori?

Il modo di produrre e di diffondere lo spettacolo dal vivo è cambiato, e questo le nuove generazioni lo hanno ben compreso. I giovani cercano di organizzarsi, si fanno autori, in alcuni casi producono dei bei lavori, con pochissime risorse. Siamo convinte che l’artista oggi, non possa più permettersi di essere solo artista, ha il dovere di sapere in prima persona come funziona quella grande macchina che si chiama spettacolo. Conoscere è l’unica via per superare l’empasse in cui ci troviamo.
Le difficoltà più grandi sono come sempre il reperimento dei fondi necessari per la realizzazione di un progetto. Scommettere sui giovani in un paese di vecchi non è certo semplice ma siamo fiduciose che lavorando bene, con passione, costruendo sinergie con gruppi di giovani che come noi hanno deciso di reagire, riusciremo a piantare un primo seme nella speranza che anche le grandi istituzioni un giorno si accorgano che gli anni ‘80 sono ormai un vago ricordo.

Il Festival e il pubblico. Come pensate e vorreste che la cittadinanza rispondesse al Festival? In questo senso quali sono le azioni che metterete in atto per aumentare la visibilità e la qualità della kermesse?

Il progetto è in sé ambizioso. Il nostro desiderio è quello di creare un movimento che cambi la percezione del prodotto artistico. Sentiamo parlare spesso di educazione del pubblico alla danza contemporanea, noi riteniamo che il pubblico non si debba affatto educare, bensì si debba coinvolgere. Educare è un verbo che porta con sé una rigidità che non combacia con l’arte. Il pubblico è formato da persone, gli artisti non sono altro che persone con la necessità di trasformare le loro gioie, ambizioni, paure e qualunque altra emozione in qualcosa di intangibile. Bisogna incontrarsi di più, conoscersi, essere curiosi verso ciò che non si comprende.

Performare Project. quali sono i Laboratori organizzati e gli artisti coinvolti? A chi sono rivolti e con quali obiettivi?

In assoluta connessione con il desiderio di cambiare la prospettiva dall’educazione al coinvolgimento verso il prodotto artistico, ci è sembrato più che naturale proporre una formazione che non fosse fine a se stessa. Abbiamo scelto due maestri di grande sensibilità, Horacio Macuacua e Sara Orselli, con anni di esperienza a fianco di grandi artisti come David Zambrano e Carolyn Carlson. Li abbiamo scelti perché il lavoro che propongono sul corpo è davvero una minuziosa indagine sulle possibilità, anche le più estreme, del movimento. Performare project è un percorso di ricerca intensivo, volto alla creazione di due performance originali che saranno parte integrante della programmazione spettacoli del Festival. Il percorso è aperto a danzatori, attori e performer che abbiano una solida preparazione e predisposizione alla performance contemporanea.

COLLETTIVO SICILY MADE
nasce nel 2011 come collettivo indipendente di giovani creativi, gruppo aperto di artisti, rete di luoghi variabile, insieme di danza, teatro e arte visiva.
Attorno alla figura di Simona Miraglia, danzatrice, coreografa e direttore artistico del collettivo, negli anni, si affiancano al lavoro diversi giovani creativi.
La Sicilia, contesto territoriale specifico, favorisce lo scambio e l’incontro con una moltitudine di individui, artisti e non. In questo modo si ridisegnano i confini, si ridefiniscono i ruoli, le presenze, si costruiscono nuove possibilità all’interno della compagnia stessa e del suo spazio d’azione. l’intento primario del collettivo è quello di restituire una risposta alla frammentarietà del presente.
Nel 2015 il collettivo vince il bando ACASA, progetto di residenze coreografiche ideato da Roberto Zappalà. I lavori di Stellario di Blasi, Simona Miraglia ed Ilenia ROmano debuttano per la prima volta in una serata unica all’interno della rassegna Welcoming -Scenario Danza 15/16. alcuni autori del Colletivo vengono selezionati da importanti Festival Italiani come: Kilowatt Festival- L’italia dei visionari, Vetrina Anticorpi XL, Premio Equilibrio.