Palermo, un murale su Scaldati per protestare contro le istituzioni

Palermo, un murale su Scaldati per protestare contro le istituzioni

Un murale sulla parete all’interno dell’Università degli Studi di Palermo è stata dedicata ad una frase e al volto del drammaturgo Franco Scaldati il cui archivio è stato trasferito a Venezia, presso la Fondazione Giorgio Cini. Un omaggio firmato dal gruppo Facebook “No beni culturali alla Lega nord – Musumeci dimettiti” che conta 50mila iscritti in protesta contro la nomina del leghista Alberto Samonà ad assessore regionale alla cultura.

Franco Scaldati, morto a giungo del 2013 conosciuto come il poeta sarto, per tutta la sua vita elaborò testi teatrali. Una produzione molto vasta, per la maggior parte in palermitano. Sono subito nate le polemiche tra i rappresentanti del mondo teatrale e non solo. I figli, che ora gestiscono la sua pagina sui social e scrivono di aver lottato affinché l’archivio rimanesse in città ma che chi di competenza ha avuto un pò di superficialità a riguardo.

“Un patrimonio culturale inestimabile ha abbandonato Palermo. In questi sette anni le istituzioni non hanno fatto nulla per valorizzare la sua eredità e adesso gioiscono del trasferimento dell’intero archivio a Venezia. Scaldati è simbolo della Sicilia, della nostra identità. Abbiamo deciso di omaggiarlo realizzando un murale a lui dedicato. Così la sua presenza in città sarà indelebile. Il murale è un omaggio e allo stesso tempo una protesta contro il sindaco di Palermo, l’assessore alla cultura del Comune, il Presidente della Regione e l’assessore leghista Samonà che continuano a non fare il loro lavoro e a farci espropriare del nostro patrimonio culturale”. Queste le parole di Tiziana Albanese, portavoce del gruppo.

Diatriba tra la Fondazione Inda e il Teatro Greco di Siracusa

Diatriba tra la Fondazione Inda e il Teatro Greco di Siracusa

Non ha ancora trovato soluzione la diatriba tra la Fondazione Inda e il Teatro Greco di Siracusa legata alla vicenda sul rinnovo della convenzione che ogni anno permette l’utilizzo del sito archeologico come set delle Rappresentazioni Classiche organizzata dall’Inda.

A fronte del precedente accordo che prevedeva il versamento da parte della Fondazione Inda di 50 mila euro e di 0,50 centesimi per ogni biglietto venuto, dopo l’istituzione del Parco archeologico di Siracusa, Eloro e Villa del Tellaro, la nuova bozza preparata dal direttore del parco Calogero Rizzuto ha previsto un aumento significativo della cifra da corrispondere, portando la quota “una tantum” a 150 mila euro, più un importante incremento della percentuale sullo sbigliettamento.

Nei giorni scorsi l’argomento è stato al centro anche dell’audizione dell’assessore regionale per il turismo, Manlio Messina nella V Commissione Ars, presieduta da Luca Sammartino, alla presenza tra gli altri di Sergio Alessandro, dirigente generale del Dipartimento regionale dei beni culturali e dell’identità siciliana, di Lucia Di Fatta, dirigente generale del Dipartimento Turismo. Al termine dell’audizione è stato raggiunto l’obiettivo di fissare finalmente una riunione a tre con il direttore del Parco Archeologico Calogero Rizzuto, i vertici dell’Inda e il Presidente Musumeci, per provare a mettere fine ad una vicenda che rischia di danneggiare tutti, in primis proprio la città di Siracusa e i suoi operatori economici.

Questo cortocircuito rischierebbe di fare saltare i bilanci, come sostengono il sovrintendente Antonio Calbi e Marina Valensise, appena nominata consigliera delegata su indicazione del ministro Franceschini, che in Commissione cultura alla Regione siciliana hanno manifestato il loro stupore per la vicenda.

L’Istituto del dramma antico (Inda), con sede legale a Roma, è un’istituzione culturale che in quaranta giorni di rappresentazioni produce fra hotel, ristoranti ed economia generale un incasso moltiplicatore di 36 milioni di euro. Gli albergatori siracusani infatti temono profonde ripercussioni per un eventuale mancato accordo. “Senza le rappresentazioni classiche – sottolinea Giuseppe Rosano, presidente di Noi Albergatori – si perderebbe una cifra compresa tra i 10 e i 15 milioni. Durante le rappresentazioni classiche infatti le presenze in città aumentano del 35-38%”.

Intanto anche l’assessore alla Cultura del Comune di Siracusa, Fabio Granata, lancia un appello alla “collaborazione doverosa e intelligente tra le Istituzioni per una piena valorizzazione del Patrimonio culturale di Siracusa”. “Sarebbe paradossale – sottolinea Granata – che dopo 104 anni sia la prima stagione del Parco Archeologico autonomo a rendere difficili i rapporti con l’Inda, che rappresenta il principale brand di valorizzazione non solo del Teatro Greco di Siracusa ma della Sicilia. L’autonomia del Parco potrà invece rendere possibile sia l’allestimento di un’altra area spettacoli presso l’Ara di Ierone, sia una proficua collaborazione con la stagione delle “Tragedie” che possono e devono contribuire ad esempio al rilancio del Museo Paolo Orsi, collegato al Parco, attraverso intelligenti politiche di collaborazione e di biglietto unico”.


Carminati nominato direttore artistico del Teatro Massimo ‘Vincenzo Bellini’ di Catania

Carminati nominato direttore artistico del Teatro Massimo ‘Vincenzo Bellini’ di Catania

Fabrizio Maria Carminati è il nuovo direttore artistico del Teatro Massimo ‘Vincenzo Bellini’ di Catania. Operatore musicale di fama internazionale è stato in passato direttore artistico della Fondazione Arena di Verona. Lo ha nominato il commissario straordinario dell’Ente, Daniela Lo Cascio, su proposta del sovrintendente Giovanni Cultrera. Succede al pianista catanese Francesco Nicolosi.

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Fabrizio Maria Carminati, nato a Bergamo nel 1958, diplomatosi in pianoforte sotto la guida di Carlo Pestalozza, ha proseguito gli studi di composizione a Milano con Vittorio Fellegara. Ha conseguito il diploma di direzione d’orchestra a pieni voti. Entrato giovanissimo al Teatro Regio di Torino vi ha esordito come direttore d’orchestra dove entra a fare parte del Cda, dal 2001 al 2006, su indicazione ministeriale. Dal 2000 al 2004 è stato direttore artistico del Teatro Donizetti di Bergamo, dal 2004 al 2006 della Fondazione Arena di Verona. Nel 2008 è stato nominato primo direttore ospite fino al 2015.

Teatro Comunale di Siracusa. Il Comune pubblica un nuovo bando per la gestione

Teatro Comunale di Siracusa. Il Comune pubblica un nuovo bando per la gestione

Trentacinque giorni per la presentazione delle offerte, 40 mila euro come base, cinque anni il tempo fissato per la gestione. Dopo un primo bando di gara, andato deserto, l’amministrazione comunale ne ha predisposto un secondo.

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Il nuovo bando prevede dunque un costo più basso del canone a carico del gestore. Il Comune si riserva un utilizzo della struttura per venti giorni l’anno e non più per 30. Il direttore artistico sarà nominato dal gestore e anche questa scelta rientrerà tra gli elementi di valutazione per l’affidamento. Sarà predisposto un cartellone unico, con la vigilanza dell’amministrazione comunale. Restano validi gli aspetti legati alla convegnistica, con i 400 posti che il teatro comunale mette a disposizione. Prevista la possibilità di dare il via agli abbonamenti alle stagioni teatrali.

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Scenario Pubblico compie 18 anni e presenta Maturità, la Stagione Scenario Danza 19/20

Scenario Pubblico compie 18 anni e presenta Maturità, la Stagione Scenario Danza 19/20

Il Centro Nazionale di Produzione della Danza Scenario Pubblico quest’anno compie 18 anni di attività. Un ingresso nell’età artistica adulta che si accompagna ad un altro anniversario speciale: da dicembre scatta il 30esimo anno dal debutto della Compagnia Zappalà Danza. Un anno all’insegna della maturità artistica, una “Maturità” che dà il nome alla nuova stagione di Scenario Danza 2019/20, nonché il file rouge che legherà gli spettacoli in abbonamento. Da settembre a maggio infatti i protagonisti degli spettacoli in abbonamento saranno artisti e compagnie affermati nel panorama della danza contemporanea italiano e internazionale. Non è un caso se ad inaugurare la stagione il 21 settembre 2019 sarà proprio la Compagnia Zappalà Danza, con lo spettacolo Instrument Jam del coreografo e padrone di casa Roberto Zappalà. Spettacolo che dopo aver raccolto successi in tutto il mondo approda di nuovo a Catania in una nuova veste musicale, con Puccio Castrogiovanni ai marranzani, Arnaldo Vacca ai tamburi e Salvo Farruggio all’hang.

Dopo l’avvio a settembre con Instrument Jam della Compagnia Zappalà Danza la stagione prosegue con lo spettacolo Zero di Humanhood, compagnia britannica gestita da Rudi Cole e Julia Robert, autori di audaci coreografie che prendono ispirazione da una varietà di discipline combinando efficacemente scienza, spirito e creatività. A seguire in programma e[ma, uno spettacolo “che è scultura vivente” e che nasce dalla collaborazione tra l’artista tedesco Wolf Ka e Maria Donata D’Urso, danzatrice-coreografa catanese d’origine ma trapiantata a Parigi. Quindi a grande richiesta torna Helge Letonja con la sua compagnia di Brema steptext dance project e Out of joint, spettacolo che nasce dalla collaborazione del coreografo austriaco con l’artista sudafricano Gregory Maqoma. Il sestetto di interpreti di diversa etnia combina le sequenze coreografiche in modo indipendente con il risultato di un emozionante spettacolo di estetica multilingue.

La stagione entrerà nel vivo a fine novembre, con un evento speciale, volto a festeggiare il 30esimo anno dalla nascita della Compagnia Zappalà Danza, lo Speciale Centri di Produzione. Insieme alla compagnia di casa che debutterà con x3, tributo di Roberto Zappalà al grande compositore J.S.Bach, protagonisti sulla scena anche altri due Centri Nazionali di Produzione della Danza, DANCEHAUSpiù con la coreografia di Matteo Bittante I wandered lonely as a cloud per tre interpreti, e Aterballetto/Fondazione Nazionale della Danza con O di Philippe Kratz, creazione vincitrice del primo premio al 32° Concorso Coreografico di Hannover. In occasione del 30esimo anno sarà anche presentata il nuovo merchandising della Compagnia Zappalà Danza. Aterballetto con il suo responsabile progetti speciali Arturo Cannistrà sarà anche promotore di un evento che vedrà protagoniste le scuole di danza del territorio che aderiranno al progetto Space, in programma dall’11 al 14 novembre con restituzione finale aperta al pubblico il 14 novembre.
Il quarto Centro Nazionale di Produzione della Danza Compagnia Virgilio Sieni sarà invece ospite a gennaio e dopo 15 anni torna sul palco di Scenario Pubblico con il riallestimento dell’acclamata creazione del coreografo fiorentino La natura delle cose, tratto dal poema filosofico-enciclopedico di Lucrezio “De rerum natura”.
A fine gennaio sarà la volta dello slovacco Milan Tomášik, coreografo associato aScenario Pubblico. Con la sua compagnia di cinque elementi proporrà lo spettacolo Fight bright, dove il ritmo risultante dalla tensione muscolare del corpo dei danzatori viene combinato con contenuti psicologici e con sfumature di colore ed emotive.
Chiude il ciclo di spettacoli in abbonamento il giovane e travolgente Collettivo Cinetico di Ferrara, con lo spettacolo Sylphidarium (Maria Taglioni on the ground). Il palcoscenico diventa una passerella in cui le silfidi si susseguono “sfilando” su un ritmo irresistibile sulle percussioni live di Flavio Tanzi.

Fuori abbonamento gli appuntamenti con la CZD2 giovane compagnia zappalà danza, ensemble fortemente voluto da Roberto Zappalà con l’obiettivo di sostenere e promuovere la giovane coreografia europea e i giovani danzatori selezionati dal percorso MoDem PRO e provenienti da tutto il mondo. Dopo le date di settembre in tour con Kairos di Amos Ben-Tal e Untitled della coppia Daniela Bendini/Moritz Ostruschnjak a Pesaro per l’Hangart Festival, e la prima assoluta di Etre di Maud de la Purification a Milano per il Festival MilanOltre, la giovane compagnia zappalà danza lavorerà con il coreografo associatoManfredi Perego alla ripresa di Primitiva e al nuovo progetto Urban Woods, che sarà modulato in una versione in urbana in ottobre con i Dance Attack e in una versione pensata per il palcoscenico che debutterà in prima assoluta il 16 novembre 2019 aScenario Pubblico. Altri due debutti attendono la giovane compagnia zappalà danza nel corso della stagione, a febbraio 2020 Bulletproof nuova creazione di Ilenia Romano sul tema del bullismo, adatta anche a ragazzi e alle scolastiche, e una creazione dal repertorio di Roberto Zappalà che debutterà nel marzo 2020.
Continuano ad avere un peso importante nella stagione le attività correlate come le Open Door che offrono al pubblico la possibilità di partecipare ai processi creativi delle performance e conoscere più da vicino artisti e compagnie, così come i laboratori di danza e gli incontri intorno al tavolo della domenica sera. 

Anche questa stagione di Scenario Danza 2019/20 vedrà centrali le preziose collaborazioni con Farm Cultural Park, Viagrande Studios, FCE Metropolitana di Catania e Università degli Studi di Catania, Coorpi e Cro.me. Un altro partner di lunga data, l’AME Associazione Musicale Etnea, coprodurrà la serata Muddica After Seeds, dove i 30 danzatori del percorso MoDem PRO, selezionati in tutta Europa, si cimenteranno in una sequenza di brevi creazioni realizzate dagli stessi danzatori con il coordinamento artistico di Enrico Musmeci -responsabile del MoDem PRO e della CZD” – e la collaborazione di lumi, band electronic/classical/ambient di Catania che curerà le musiche dal vivo.

Chiuderà la stagione ScenarioDanza 19/20 la seconda edizione del FIC FEST (maggio 2020), contenitore di residenze e performance di giovani autori europei, una settimana intensa che farà vivere la città e che vedrà gli artisti convivere negli spazi di ScenarioPubblico e condividere riflessioni, esperienze creative e momenti ricreativi. Numerosi gli artisti ospiti, tra questi: Fattoria Vittadini, Marcat Dance/Mario Bermudez Gil, Cie E7KA/Eva Klimackova, Andrea Gallo Rosso, Salvo Lombardo, Marta Bellu, Gioia Maria Morisco e Claudia Rossi Valli, Michal Mualem e molti altri. E poi esposizioni, incontri, installazioni, The Risico Screening in collaborazione con Coorpi e Cro.me, e party finale.

La danza, più che essere compresa ci permette di osservare e indagare territori immaginari che con le parole è difficile esplorare. Essa non comunica una sola strada, un solo pensiero o un solo significato ma dà al pubblico la possibilità di costruire la propria storia con le proprie immagini, e realizzare viaggi impossibili nelle proprie emozioni. La danza è il corpo che alla musica manca e che in sé contiene storie. Essa comunica emozioni e apre in modo smisurato e magico l’immaginario di un pubblico che vuole continuare a sognare. – Roberto Zappalà