Bando di residenza digitale All Around and Inside

Bando di residenza digitale All Around and Inside

L’Associazione Settimo Cielo, vincitrice del Bando per la “Digitalizzazione dello Spettacolo e delle Altre Attività Culturali dal vivo” della Regione Lazio, indice il bando di residenza “All Around and Inside” per progetti artistici che abbiano la ricerca multimediale e l’uso pratico di nuove tecnologie al centro della propria creazione.

Il bando è rivolto ad artisti, compagnie, grafici, programmatori, designers che operano nei campi dello spettacolo dal vivo, dell’arte digitale, del videomapping, del podcasting e della realtà aumentata.
Ai vincitori (fino a un numero di tre) verrà offerta la possibilità di sviluppare il proprio progetto attraverso l’assegnazione di una o più periodi di residenza da 7 a 15 giorni, durante i quali avranno a disposizione gli spazi del Teatro La Fenice di Arsoli, sede operativa dell’Associazione, il materiale tecnico e la foresteria.

SOGGETTO PROMOTORE

L’Associazione Settimo Cielo si occupa di produzione, programmazione, formazione, mostre, convegni, festival e residenze. Fortemente impegnata nel sostegno alla giovane creatività attraverso le ospitalità di Periferie Artistiche – Centro di Residenza della Regione Lazio – in particolare quelle realizzate in collaborazione con i partner Civica Accademia Nico Pepe di Udine (Premio Giovani Realtà del Teatro), RomaEuropa Festival (progetto Powered by Ref)  e altre attività  di cui  è soggetto promotore come il progetto CURA #residenze interregionali, In-BoxVerde e il  Bando Nazionale Portraits on Stage –  nel 2021  è tra i vincitori del Bando per la “Digitalizzazione dello Spettacolo e delle Altre Attività Culturali dal vivo”  della Regione Lazio con il progetto All Around and Inside che ha permesso l’acquisizione di strumenti di nuova tecnologia finalizzandoli a un piano organico di ricerca, formazione e sviluppo del digitale applicato alle arti sceniche. Tra le varie iniziative, sulla base dell’esperienza del Teatro Comunale La Fenice di Arsoli come luogo di Residenza, All around and inside prevede l’ospitalità a sessioni di ricerca per progetti individuati attraverso bando, purché prevedano l’utilizzo delle tecnologie messe a disposizione dal teatro

REGOLAMENTO:

● Il bando è rivolto a collettivi artistici multidisciplinari/compagnie/artisti singoli/gruppi/ programmatori /designers (sound, visual, graphic) che siano autori di un progetto inedito che non abbia ancora raggiunto forma definitiva e pertanto non sia stato presentato al pubblico se non come studio.

● Ogni autore/collettivo potrà partecipare con un solo progetto

COSA OFFRE LA RESIDENZA:

● Utilizzo gratuito delle dotazioni digitali del progetto All Around and Inside (utilizzabili previa consultazione con il responsabile tecnico del teatro e negli spazi consentiti dall’associazione)

● Utilizzo gratuito degli spazi del Teatro La Fenice di Arsoli comprensivo del materiale tecnico come da scheda tecnica consultabile sul sito dell’Associazione (a questo link) in orari concordati con la direzione del teatro ospitante

● Utilizzo della foresteria/appartamento con uso cucina (per un massimo di 4 persone)

● Assistenza tecnica gratuita, il giorno di arrivo e il giorno di partenza

Al termine della residenza verrà richiesto all’artista/compagnia/collettivo, una restituzione al pubblico nella forma più consona per la fase in cui si trova il progetto (presentazione, incontro, prova aperta, ecc…)

LISTA DOTAZIONE DIGITALE ALL AROUND AND INSIDE:

CANDIDATURE E CRITERI DI SELEZIONE:

La selezione avverrà attraverso l’esame delle domande presentate.

La domanda dovrà contenere:

● Cv dell’artista/ compagnia/ collettivo

● Titolo del progetto, numero degli artisti coinvolti, credits, sinossi

● Descrizione del percorso creativo già intrapreso e delle successive fasi di sviluppo immaginate, necessità/difficoltà ravvisate nel prosieguo della ricerca o descrizione del percorso creativo che si vorrebbe intraprendere

● Eventuali percorsi, residenze o studi già realizzati

● Esigenze tecniche

● Un contenuto multimediale (dalla semplice presentazione discorsiva, ad un esempio concreto del proprio lavoro) di massimo 10 minuti.

I progetti saranno selezionati dai direttori artistici dell’Associazione Settimo Cielo e dai suoi soci promotori a loro insindacabile giudizio nel numero massimo di tre, salvo l’individuazione di più progetti particolarmente meritevoli.

SCADENZA CANDIDATURE PROGETTI:

Le candidature (massimo un progetto ad artista/collettivo) dovranno essere inviate  entro e non oltre le ore 23.59 del 15 dicembre 2021 al seguente indirizzo mail: organizzazione@settimocielo.net indicando in oggetto solo ed esclusivamente: BANDO ALL AROUND AND INSIDE – Nome progetto.

Valle dell’Aniene, culla d’arte e comunità. L’esperienza di Portraits On Stage – Paesaggi

Valle dell’Aniene, culla d’arte e comunità. L’esperienza di Portraits On Stage – Paesaggi

Evanescenza e imperitura memoria sono i due poli entro cui si originano le esperienze di contatto tra le arti dal vivo e le arti figurative

Il teatro, la musica, la danza, la performance – tralasciando i sistemi di fissazione che nei secoli sono stati scoperti e adottati, e scostandoci dal contesto pandemico odierno in cui sono state prodotte sperimentazioni artistiche con strumenti digitali –, godono e insieme risentono dell’hic et nunc dell’accadimento spettacolare. 

Lo spettacolo dal vivo, con la sua mutabilità dovuta al perpetuo rigenerarsi di forme nell’incontro spettatoriale, può certamente avvalersi di una consegna mnemonica che ne preservi la sopravvivenza nel tempo, ma rimane evanescente poiché non da vita a un prodotto tangibile e fruibile al di fuori del contesto in cui si origina.

Al contrario, le arti figurative tendono a un’opera concreta, in cui il l’azione generatrice dell’autore resiste al passare delle epoche. Ecco perché le arti figurative, pur non prevedendo una relazione presenziale, mantengono intatta la connessione con l’osservatore: anche in assenza dell’artista, posare lo sguardo su un’opera d’arte travalica la dimensione spazio-temporale, annullando distanze storiche e fisiche.

In che modo, dunque, è possibile stabilire una frequentazione dialogica tra le arti dal vivo e le arti figurative? Una soluzione è la co-creazione

Portraits On Stage 2021, organizzato dalla compagnia SettimoCielo con la direzione artistica di Gloria Sapio e Maurizio Repetto, nelle sue due diramazioni progettuali “Arte in cammino” e “Paesaggi” ha costruito la propria proposta artistica insinuandosi in quest’immaginifico intercapedine e lo ha fatto puntando sul coinvolgimento diretto del pubblico.

I laboratori formativi della rassegna Paesaggi, svoltasi dal 28 agosto al 5 settembre ad Arsoli, nel cuore della Valle dell’Aniene, hanno infatti avuto un esito spettacolare, agito con il sostegno degli artisti e delle compagnie ospiti. 

La figura dell’immenso Kandinskij è stata fertilizzante creativo del laboratorio Lettere dalla valle, di Percorsi accidentali, che a partire dai componimenti poetici dell’artista, ha realizzato una narrazione dalle tinte astratte. Il reading Lettere poetiche dalla valle, esito del percorso laboratoriale, ha visto la declamazione di tali versi da parte dei partecipanti, accompagnata dalla proiezione delle celebri opere del Kandinskij.

Pierino in Blues, il laboratorio rivolto a bambine e bambini che mescola musica e pittura, tenuto da L’Arca di Corrado  e Proloco Arsoli, ha contribuito alla realizzazione delle scenografie dello spettacolo omonimo di Nata Teatro, ispirato alla favola musicale Pierino e il lupo di Prokofiev. Un fantasioso viaggio nel mondo animale, tratteggiato da descrizioni sonore folk e blues in grado di raccontare ai più piccoli, in maniera profonda e al contempo giocosa, le difficoltà del presente.

Importante spazio alla poesia e all’arte è stato riservato durante Odissea Workshop, diretto da DiesisTeatrango che ha allietato il pubblico della suggestiva e arroccata Piazzetta Belmonte con Il canto delle Sirene. Lo spettacolo della compagnia toscana è una ricerca tra danza, musica, poesia e teatro sul tema del viaggio, che affonda nell’epica popolare e nell’incontro comunitario, capace di coinvolgere i partecipanti in un toccante momento performativo.

La maestosa Pina Bausch ha ispirato Dipingere nell’aria, percorso laboratoriale a cura di Percorsi Accidentali. Riprendendo la celebre Nelken Line della coreografa tedesca, Walking with Pina ha invaso il Teatro La Fenice di Arsoli con una sfilata gioiosa, lasciando al corpo il compito di dipingere festosi mudra, in segno di rinascita e resistenza.

La commistione artistica della rassegna di SettimoCielo non ha trascurato la musica, regina del raffinato concerto per chitarre Ritratti in musica di DodiciSuoni, duo composto dal M° Alberto Montano e dal M° Federico Briasco, che ha eseguito brani di diverse epoche e diversi stili, componendo un repertorio riarrangiato con sapienza.

L’opera “The Ambassador” di Hans Holbein ha attivato in Andrea Cauduro, giovane e talentuoso musicista e compositore, l’idea di realizzare Niebloh, una performance di improvvisazione musicale, a partire da una partitura appena visibile nel dipinto. In un’atmosfera rarefatta, i componimenti di Cauduro hanno rivitalizzato l’antica opera con moderne sonorità.

La storia della rivoluzionaria fotografa Tina Modotti, è stata l’epicentro della pièce Fino all’ultimo sguardo di Teatri d’imbarco che ha portato in scena dolori e sacrifici di una donna che ha saputo conquistare il proprio ruolo d’artista nel mondo, contro pregiudizi e avversità. Un racconto cantato da Chiara Riondino e narrato da Beatrice Viselli, tratto dal romanzo biografico Tina di Pino Cacucci.

Ultimo spettacolo a chiudere Portraits On Stage2021 – Paesaggi, Non è dato sapere di e con Antonio Sanna. Attore e doppiatore di fama, Sanna si esibisce in un monologo colto, introspettivo, sulla ricerca di paesaggi umani attraverso gli incontri della sua vita, esplorando il senso delle immagini.

Importanti momenti di riflessione sullo stato dell’arte nella Valle dell’Aniene e sulle esperienze artistiche al femminile, sono stati ospitati al Teatro La Fenice di Arsoli, estendendo alla cittadinanza tutta la possibilità di fornire il proprio punto di vista, in uno scambio partecipativo tra artisti e pubblico.

Portraits On Stage 2021
, riconosciuto dal Ministero della Cultura come primo assegnatario in ex aequo tra i Festival Multidisciplinari beneficiari dello stanziamento del FUS – Fondo Unico per lo Spettacolo,  ha saputo valicare l’evanescenza dello spettacolo dal vivo creando, per mezzo della co-creazione, una durevolezza emotiva capace di riverberare nella mente e nel cuore di quanti e quante abbiano attraversato la Valle dell’Aniene in queste giornate dedicate all’arte e alla comunità.

Portraits On Stage 2021 – Paesaggi, porre l’arte sul cammino altrui

Portraits On Stage 2021 – Paesaggi, porre l’arte sul cammino altrui

A un riflettere distratto, la maestosità della Storia è tale da estromettere i grandi personaggi che l’hanno costituita dalla costellazione di piccoli centri abitati che puntellano lo stivale italiano. Con le sue bellezze paesaggistiche e architettoniche, i suoi capolavori artistici, le sue tradizioni popolari, l’Italia non ha solo donato i natali alle illuminate menti che l’hanno resa culla di un inestimabile patrimonio umano e culturale, ma ha inoltre visto i suoi borghi affermarsi quali luoghi d’ispirazione e di ritrovo per artisti e intellettuali. 
Le città tutt’intorno – metropoli nascenti, dai ritmi assennati e dal grigiore ruggente – hanno rappresentato fin dalle epoche passate l’epicentro delle attività industriali e cittadine, raddoppiando, talvolta triplicando, il passaggio di lancette dell’orologio biologico dei suoi abitanti.

Se da un lato le grandi città, con i loro vivaci circoli artistici, hanno determinato l’affermazione nazionale e internazionale dei fautori e delle fautrici del nostro ingente bagaglio culturale, dall’altro ne hanno favorito il ritorno a realtà immacolate, rimaste immutate nella spontaneità del vivere e nel verde brillante dei paesaggi, alla ricerca di rinnovato estro. Sulla strada che conduce a questi disseminati eden, s’incontra un piccolo paesino – che conta oggi 1400 abitanti – d’indiscutibile fascino medievale, incastonato nella Valle dell’Aniene
Luogo del cuore di Luigi Pirandello, da lui stesso ribattezzata “la piccola Parigi“, Arsoli ha accolto e nutrito l’immaginazione di intellettuali e pittori, attratti dall’armonica bellezza delle sue modelle e dei suoi paesaggi. 

Tra le innumerevoli esperienze artistiche originatesi in questo territorio in tempi passati, si annovera l’operare contemporaneo di una compagnia teatrale, Settimo Cielo, insediatasi alcuni anni fa negli spazi del Teatro La Fenice di Arsoli, divenuto uno dei più importanti riferimenti regionali nell’ambito delle residenze artistiche di ricerca. 

Se già nei secoli passati era accentuata  la percezione dei differenti ritmi vitali tra la città moderna e la romantica provincia, la scelta di muovere oggi verso mete dall’arrugginito slancio culturale è segno di una volontà di riqualificazione degna di nota.

Non accontentandosi del grande lavoro di attivazione culturale del territorio condotta nel tempo, Gloria Sapio e Maurizio Repetto, fondatori di Settimo Cielo e direttori artistici del Teatro La Fenice, hanno accettato un’ulteriore sfida avviando, a seguito della pandemia, un festival multidisciplinare. 

Nel 2021 Portraits On Stage – Arte in cammino è giunto alla sua seconda edizione, raccogliendo grande partecipazione in tutti i comuni della Valle, attraverso una programmazione capace di unire la storia pittorica del luogo con le manifestazioni artistiche odierne. Il festival poggia sulle competenze acquisite attraverso la rete nazionale Rete Portraits on Stage che collabora con musei, accademie, istituzioni pubbliche e private. 

Con un approccio itinerante, Portraits on Stage – Arte in cammino ha ospitato, tra giugno e luglio, spettacoli, performance, installazioni, conferenze, tra teatro, danza e musica, collegati dal fil rouge dell’arte, nei Comuni di Licenza, Anticoli Corrado, Marano Equo, Gerano e Subiaco.

Quattordici spettacoli di indubbia qualità sono stati presentati da artisti e compagnie quali Guascone Teatro, Compagnia Stalker Teatro, OperaPrima, Settimo Cielo, Drogheria Rebelot/BIBOteatro, Anonima Teatri/TWAIN CPD, Collettivo ClochArt, Pollution, Ilinx Teatro, Mario Perrotta, L’Arca di Corrado e I nuovi Scalzi. Tramite una call diretta a giovani artisti, sono inoltre stati selezionati progetti meritevoli che hanno animato la rassegna accanto ad altisonanti nomi del teatro italiano, confermando il processo di sostegno messo in campo da Settimo Cielo a favore della creatività emergente.

L’enorme falla relazionale che si è generata con la diffusione dell’epidemia, è stata contrastata dall’azione decisiva di un Festival come Portraits on Stage che ha saputo avvicinare nuove anime e nuovi corpi e rinsaldare l’interesse di quanti fossero già consapevoli della spinta comunitaria che il teatro è in grado di apportare.

Ripercorrere la memoria dei luoghi, per mezzo dell’arte, offrire occasioni di conoscenza e convivialità, significa oggi, in un piccolo borgo come Arsoli e nei comuni circostanti, incidere sulla crescita della cittadinanza tutta, favorendo un indotto culturale ed economico insieme, con ricadute positive per l’intero territorio. La bonarietà dell’operazione ideata e condotta da Gloria Sapio e Maurizio Repetto, trova conferme nel prosieguo di Portraits on Stage – Arte in cammino nella nascente edizione della rassegna Portraits On Stage 2021 – Paesaggi, costola progettuale del Festival, al via nel comune di Arsoli a partire dal 28 agosto. 

L’attivazione territoriale, questa volta, vede un coinvolgimento diretto dei cittadini e delle cittadine di ogni età, invitati a prendere parte ai numerosi laboratori che, insieme a una ricca programmazione, costituiscono il cuore pulsante di PaesaggiDiesis Teatrango, Percorsi accidentali, Nata Teatro, Andrea Cauduro, Dodici Suoni, Teatri d’Imbarco, Pilar Ternera, L’Arca di Corrado, Proloco Arsoli prenderanno la scena tra incontri, spettacoli, reading e concerti.

Un festival da sostenere, per la sua capacità di mettere l’arte in cammino e contestualmente porre l’arte sul cammino altrui

PORTRAITS ON STAGE 2021 – Arte in cammino

PORTRAITS ON STAGE 2021 – Arte in cammino

Tredici spettacoli di teatro, musica, danza per l’edizione 2021 di Portraits on stage – Arte in Cammino che attraverserà la Valle dell’Aniene dal 19 giugno al 30 luglio 2021 nei Comuni di Licenza, Anticoli Corrado, Marano Equo, Gerano e Subiaco. Eventi artistici e performativi si alterneranno per dare vita a un racconto armonico che indaga il tema dell’Arte partendo da spunti differenti e secondo angolazioni diverse: personalità, avanguardie e movimenti artistici, le suggestioni di un quadro, il suono che si fa tratto, movimento, paesaggio, rappresentazioni che diventano opere plastiche in se stesse tra teatro e performing art.

Tanti gli artisti/e e le compagnie ospiti di Portraits on stage 2021 – Arte in Cammino, provenienti da tutto il territorio nazionale: Guascone Teatro, Compagnia Stalker Teatro, OperaPrima, Settimo Cielo, Drogheria Rebelot/BIBOteatro, Cie TWAIN, Collettivo ClochArt, Pollution, Ilinx Teatro, Mario Perrotta, L’Arca di Corrado e I nuovi Scalzi.

La scorsa edizione Portraits on stage – Nel cuore dell’arte si è svolta al Santuario di Ercole Vincitore a Tivoli nel settembre 2020, mentre quest’anno Portraits on stage – Arte in cammino penetra nella gola della Valle dell’Aniene, seguendo il percorso intrapreso dai pellegrini diretti al Sacro Speco (ma anche dai viaggiatori del Grand Tour e soprattutto dei pittori che ritraevano la campagna e le rovine romane) vivendo un’esperienza fatta di arte e spiritualità. Il festival, vincitore dell’Avviso Pubblico per la valorizzazione dei luoghi culturali a attraverso lo spettacolo dal vivo, attinge la sua forma innovativa proprio dall’esistenza di questo passato mettendolo in relazione con la contemporaneità e la sperimentazione. Lo scenario posto all’attenzione degli spettatori sarà quello di un patrimonio unico inserito in un contesto paesaggistico quasi incontaminato. Lungo la strada infatti incontreremo i resti della Villa di Orazio, il prezioso Civico Museo di Anticoli Corrado, il borgo medievale di Marano Equo con le sue fonti e quello di Gerano con la Chiesa di Sant’Anatolia, il pozzo e la corte medioevale e, infine, Subiaco città di San Benedetto.

Come tutti i viandanti anche l’Arte che si mette in cammino lungo il percorso di San Benedetto, deve rispettare alcune regole: avere un equipaggiamento bilanciato e leggero. Settimo Cielo propone una scelta di tredici spettacoli rappresentativi dei linguaggi del contemporaneo, adatti a ogni tipo di pubblico contrassegnati da un virtuosismo stilistico capace di porre in primo piano le suggestioni dell’ambiente in cui si immergono, dando vita ad eventi site specific. Ci saranno, all’interno della programmazione, spettacoli dedicati anche a bambini e famiglie, con il ciclo Il sentiero dei piccoli, in fascia pomeridiana, particolarmente indicato per le nuove generazioni.

Durante il festival, verranno presentate iniziative in collaborazione con i Musei, le pro loco, le associazioni del luogo e un’attività di visione critica rivolta agli spettatori “Taccuini di Viaggio” introdotta da un incontro con la giornalista Ornella Rosato, caporedattrice del giornale online Theatron 2.0. Il festival poggia sulle competenze acquisite da Settimo Cielo attraverso l’adesione a una rete nazionale, la Rete Portraits on Stage che collabora con musei, accademie, istituzioni pubbliche e private.

Per il 2020/21 la Rete ha visto l’istituzione di una call diretta a giovani artisti (Bando Portraits on Stage) per creazioni che connettano arte figurativa e teatro. Settimo Cielo ha scelto alcuni progetti, tra i più meritevoli, da ospitare all’interno ospite della rassegna, intendendo così sostenere la giovane creatività e offrire al pubblico, accanto a presenze di consolidato talento,la visione di opere inedite.

Il Festival è organizzato da Settimo Cielo, in collaborazione con il Teatro La Fenice di Arsoli. Con il contributo di Regione Lazio, con il sostegno dei comuni di Licenza, Anticoli Corrado, Marano, Gerano e Subiaco. In Media Partnership con Le Nottole di Minerva – Rivista di critica teatrale universitaria.  Comunicazione e Media Marketing Theatron 2.0.

Per info e prenotazioni chiamare il 392 0433339 o scrivere a prenotazioni@settimocielo.net.
Ulteriori informazioni sul sito www.settimocielo.net

Concedere tempo. La residenza artistica targata Settimo Cielo

Concedere tempo. La residenza artistica targata Settimo Cielo

Settimo Cielo
Gloria Sapio e Maurizio Repetto

In un’epoca in cui il fuggevole incedere della vita fa scivolare il quotidiano in una danza di ritmi battenti, concedere del tempo è un atto generoso. Al Teatro La Fenice di Arsoli, la dilatazione temporale è tutta dedicata agli artisti. Gloria Sapio e Maurizio Repetto, direttori della residenza artistica Settimo Cielo, impegnati da più di vent’anni in progetti artistici, di produzione, programmazione e formazione in campo teatrale, stabilendosi nel cuore della Valle dell’Aniene, hanno decretato la propria mission: destinare energie e risorse alla ricerca e ai processi artistici.

Le numerose attività portate avanti da Settimo Cielo – che comprendono, oltre ai percorsi di residenza, laboratori, spettacoli e attività formative –hanno riunito una comunità di artisti e cittadini, riuscendo a tessere un forte legame con il territorio. Nata come associazione culturale, divenuta residenza artistica e dal 2018 parte, insieme a Twain Centro Produzione Danza, Ondadurto Teatro e Vera Stasi, del Centro di Residenza multidisciplinare del Lazio Periferie Artistiche, Settimo Cielo crede nella contaminazione generazionale, offrendo la propria esperienza ai giovani talenti della scena nazionale.

In tale direzione muove anche la costituzione dell’organico, di cui è entrato a far parte il drammaturgo e regista Giacomo Sette che in questa intervista, insieme a Gloria Sapio e Maurizio Repetto, racconta l’esperienza di Settimo Cielo.

Ragionando su una linea progettuale che parte dalla ricerca sulla storia del costume popolare e i mezzi di comunicazione di massa, per arrivare alla crescita dei luoghi attraverso le pratiche spettacolari, qual è stata l’evoluzione di Settimo Cielo dalla sua costituzione fino al 2015, quando il Teatro La Fenice di Arsoli è diventato una Residenza Artistica Nazionale?

Gloria Sapio: Settimo Cielo nasce da un desiderio di autonomia progettuale mio e di un gruppo artisti. Le proposte ruotavano intorno a un repertorio, un percorso drammaturgico e di ricerca portando avanti da me e Paola Sambo, con cui abbiamo a lungo formato un duo artistico. I nostri spettacoli erano profonde immersioni nella storia del costume, condotte anche attraverso il canto. 

Tutto aveva un profondo legame con la nostra condizione di donne, com’è stato per il nostro primo spettacolo, Un bacio a mezzanotte, costruito attraverso delle lunghissime sedute in emeroteca, con uno studio sulle riviste di fine anni ‘50 e ‘60. L’ultima residenza che abbiamo ospitato quest’anno è stata quella di Giulia Trippetta, con un progetto dal titolo La moglie perfetta che indaga, proprio attraverso gli stessi materiali da noi utilizzati, il problema del femminile. Questo è stato l’inizio di Settimo Cielo, percorso che ho condiviso con Paola Sambo per dieci anni. 

Ho sempre desiderato dedicare uno spazio alla nostra associazione e ciò è avvenuto quando si è presentata l’occasione di Officina Culturale, un progetto promosso dall’ex Assessore alla cultura della Regione Lazio, Giulia Rodano, rivolto a compagnie senza una sede che andavano a radicarsi in un luogo. Alessandro Berdini, direttore di Atcl Lazio, fu molto lungimirante e ci offrì la possibilità di portare avanti il nostro progetto nel territorio in cui ci troviamo oggi, che era già stato attraversato dal circuito. 

Nel frattempo, anche Maurizio Repetto era entrato a far parte dell’associazione come collaboratore e socio ed entrambi ci sentimmo molto stimolati da questa avventura. Anche prima di approdare in questi luoghi, come compagnia abbiamo sempre avuto la volontà di non fermarci allo spettacolo, aprendo ad attività collaterali. Quando siamo arrivati nel territorio della Valle dell’Aniene, abbiamo utilizzato questa peculiarità del gruppo moltiplicando le attività proposte sul territorio.

La fascinazione per il progetto proveniva dall’aver avvertito di poter avere una funzione. Al successivo progetto di Officina Culturale abbiamo stabilito la nostra sede in sette piccoli comuni della Valle dell’Aniene pur non avendo ancora un luogo fisico. Nel 2014, abbiamo iniziato a cercare un luogo che ci potesse accogliere, trovando una sponda nel Sindaco neoeletto di Arsoli, che ci ha affidato il Teatro La Fenice di Arsoli che era stato già oggetto di una ristrutturazione ma mancava di qualsiasi dotazione tecnica.

Atcl è stata da subito al nostro fianco per aiutarci a organizzare una programmazione. Da officina culturale siamo diventati quindi una Residenza Artistica e dal 2018 siamo parte di Periferie ArtisticheCentro di Residenza multidisciplinare del Lazio insieme ai partners TWAIN Centro Produzione Danza, Ondadurto Teatro e Vera Stasi.

Il radicamento nei luoghi che ospitano la residenza emerge dalle attività multidisciplinari che proponete, ed è, tra i vai obiettivi, finalizzato alla diffusione della cultura dello spettacolo dal vivo in zone decentrate. Qual è il vostro legame con il territorio e con la comunità e in quali azioni si sostanzia questa relazione?

Maurizio Repetto: Il territorio così come il teatro, la letteratura, la lingua è qualcosa di vivo che muta nel tempo. Da quando siamo giunti qui fino ad oggi sono cambiate tante cose, anche il nostro rapporto con il territorio si è modificato. Prima del nostro arrivo nella Valle dell’Aniene non c’era un teatro attivo che offrisse una proposta culturale organica di spettacolo dal vivo. 

Abbiamo fin da subito trovato una comunità molto disponibile e anche molto interessante, che ci ha dato modo di venire a contatto con un mondo rurale, che i più anziani amavano raccontarci e che mano a mano è andato dissolvendosi, ma da cui abbiamo tratto molta ispirazione. Non abbiamo aperto il nostro teatro qui proponendo la nostra idea di programmazione, abbiamo piuttosto coinvolto la comunità nella costruzione di spettacoli che parlavano di loro.

Ciò ha fatto sì che, intorno a Settimo Cielo, si creasse a sua volta una comunità di persone interessate sempre di più al discorso dello spettacolo, della costruzione della scrittura, della regia, della memoria. Questa nostra attività ha formato uno zoccolo duro di spettatori che poi si è riversato nel sistema del Teatro di Arsoli e per cui andare a teatro è diventata una consuetudine. 

Di questo, hanno beneficiato anche le residenze poichè queste persone che prendevano parte in maniera trasversale ai percorsi laboratoriali e alle proposte artistiche di Settimo Cielo hanno manifestato grande curiosità per il processo di creazione, potendo interloquire direttamente con gli artisti. Peraltro, fin da subito abbiamo proposto al nostro pubblico spettacoli di artisti di grande valore ma molto spesso sconosciuti al pubblico vasto, e devo dire che la nostra proposta ha vinto. Questo per dire che gli spettatori si abituano alla qualità se gli viene offerta. 

Rispetto al progetto di Residenza Artistica, La Fenice di Arsoli è un luogo che, fedele all’attività di scouting di giovani talenti, ospita e supporta il processo artistico di artisti e compagnie. Che valore ha, oggi, e ancor di più in un momento di affanno per il settore dello spettacolo, investire sulla ricerca?

Gloria Sapio: Crediamo molto nelle contaminazioni tra generi e linguaggi ma crediamo soprattutto nella contaminazione tra generazioni. Abbiamo aperto le nostre attività e le nostre progettualità anche agli under 30, incrementandone la presenza anche in virtù della partecipazione ai bandi. Questa operazione assume per noi un valore rilevante sia perché ci permette di conoscere giovani artisti e sostenerli, sia perché pensiamo che quando si incontrano più generazioni, senza prevaricazione da parte di chi ha maggior esperienza, possano prodursi dei risultati inaspettati.

Maurizio Repetto: L’esperienza del centro di residenza, che ovviamente ha ampliato le possibilità di accoglienza, ci ha anche consentito di specializzarci: eravamo soliti ospitare anche la danza contemporanea, pur non avendo uno spazio del tutto conforme tecnicamente alle necessità, ma che adattavamo in modo che i danzatori potessero usufruirne al meglio. 

Oggi, godendo del sostegno dei nostri partner, possiamo offrire agli artisti la residenza che meglio si confà alla tipologia di intervento artistico e, nel caso della danza ad esempio, Twain è il maggiore riferimento. Per quanto riguarda Settimo Cielo, oltre a portare avanti i generi teatrali e le ricerche artistiche che ci sono più vicine, lasciamo sempre aperto uno spiraglio, ospitando anche il teatro di figura, la musica, figurando quindi tra le poche residenze in Italia che consentono un percorso di ricerca multidisciplinare. 

Giacomo Sette: Sono entrato in contatto con Settimo Cielo attraverso una residenza durante la quale fui ospitato come dramaturg. La prima cosa che mi colpì fu la cura che Gloria e Maurizio dimostrarono di avere nei confronti del mio percorso artistico, mettendo a disposizione, anche da un punto di vista tecnico, tutto ciò di cui avessi bisogno. Dal 2018 il rapporto è diventato sempre più profondo. Venni richiamato per scrivere e dirigere un testo, via via me ne sono stati proposti altri, avviando il processo di inserimento nell’organico di Settimo Cielo.

Venivo trattato come drammaturgo e regista, quindi esattamente per ciò che volevo essere, una cosa che dovrebbe essere normale ma che non accade molto spesso. Solitamente si investe sui giovani convincendoli del fatto che il loro sia un percorso che, prevedendo una crescita, può comprendere delle battute d’arresto. Poi, al primo errore intercorso si tende a scartarli. Gloria e Maurizio, invece, hanno una visione molto più prospettica e questo mi ha davvero conquistato.

Il rapporto intergenerazionale è molto importante, soprattutto in un’età delicata come la mia, quella dei 30 anni, perché consente di confrontarsi con un mestiere, con una conoscenza completamente diversa dalla propria e con un’esperienza decisamente maggiore

Soffermandoci ancora sulle residenze, facendo un bilancio di questa prima triennalità che volge al termine, quali ulteriori azioni ritenete necessarie per lo sviluppo del comparto relativo alle residenze artistiche?

Gloria Sapio: Uno dei problemi principali è quello del consolidamento dell’esperienza progettuale, che corre sempre il rischio di essere parcellizzata. Quindi certamente è necessaria una maggiore garanzia di continuità.

Maurizio Repetto: Il secondo tema riguarda il garantire risorse economiche utili a portare avanti una residenza artistica che, oltre a un sostegno tecnico, assicura vitto, alloggio, tutoraggio e sostegno alla produzione. Il costo totale per ogni singola residenza diventa considerevole. Necessaria sarebbe inoltre un’azione del Ministero volta a inserire i giovani che affrontano il percorso di residenza nei circuiti di distribuzione, dando loro modo di mostrare gli esiti del proprio lavoro. Ad esempio, i teatri che sono predisposti a ospitare progetti relativi alla nuova drammaturgia, dovrebbero interloquire maggiormente con i centri di residenza.

Abbiamo aperto un dialogo con Romaeuropa Festival che ha inserito in programmazione Fabiana Iacozzilli che aveva precedentemente portato avanti una residenza artistica da noi con lo spettacolo La classe, arrivato addirittura a essere candidato al Premio Ubu. In conclusione direi che occorrono più risorse, un maggior coordinamento e una garanzia di solidità per i progetti.

Nel nostro sistema teatrale odierno (considerata o meno la pandemia), qual è secondo voi il ruolo di una residenza artistica e qual è, in tal senso, la vostra mission?

Gloria Sapio: La residenza artistica deve certamente impegnarsi in un’opera di scouting, dando sostegno agli artisti giovani senza però dimenticare gli over 35 che molto spesso, avendo meno possibilità, tendono all’abbandono della professione. Anche questo è un fenomeno che va assolutamente arginato. Fondamentale è poi il rapporto col territorio, che quasi sempre nel caso delle residenze è un territorio periferico che resta fuori dai circuiti ufficiali. 

Questo consente all’artista un incontro con un pubblico genuino, non costituito solo da addetti ai lavori, che riesce a restituire un feedback senza remore. Il bacino di pubblico che si è creato intorno a Settimo Cielo è una delle grandi fascinazioni che ha la nostra residenza, muovendosi su un doppio arricchimento: per gli artisti e per il territorio che cresce acculturandosi. 

Maurizio Repetto: Le residenze artistiche hanno anche la possibilità di dare grande valore al tempo. Avere individuato nelle zone periferiche, negli spazi extraurbani o nella provincia le sedi ideali per le residenze non è una scelta casuale: l’isolamento cui si sottopongono gli artisti è preziosissimo proprio perché riduce al minimo le distrazioni. Essere in una bolla temporale in cui potersi dedicare completamente alla creazione, al proprio progetto è veramente impagabile.

Giacomo Sette: Oggi più che mai c’è bisogno di un’esperienza del genere. In un momento storico come quello che stiamo vivendo, la mission di una residenza diventa anche quella di individuare artisti meritevoli e “salvarli”.  L’esperienza che Gloria e Maurizio mettono al servizio degli artisti, consente anche di creare un centro di ricerca veramente strutturato che permetta a molti talenti di non perdersi.

Si tratta di focalizzare delle forze artistiche che spesso non hanno le spalle abbastanza coperte per farcela e che invece possono nascondere dei tesori. Questa è una caratteristica molto esclusiva di Settimo Cielo e della residenza artistica del Teatro La Fenice di Arsoli, che va sostenuta stimolata, potenziata e perseguita.