#FocusOn: Quartieri di vita, festival di formazione e teatro sociale

#FocusOn: Quartieri di vita, festival di formazione e teatro sociale

Inizierà l’8 dicembre 2017 la seconda edizione di “Quartieri di vita”, il festival di formazione e teatro sociale realizzato con il sostegno della Regione Campania dalla Fondazione Campania dei Festival. La manifestazione, inserita quest’anno anche tra i progetti speciali del Mibact, è stata presentata in conferenza stampa a Napoli dal Presidente della Regione Campania, on. Vincenzo De Luca e dal direttore artistico Ruggero Cappuccio.

Il Festival, preceduto da due incontri con gli studenti delle Università napoletane (il primo all’Orientale, mercoledì 6 dicembre, ore 10.30 e ore 12.30 ed il secondo alla Federico II giovedì 7 dicembre ore 12.30), inizierà venerdì 8 dicembre e, tra laboratori, spettacoli, incontri e mostre, proseguirà fino a venerdì 22, coinvolgendo nelle sue molteplici attività oltre al capoluogo numerosi altri centri della regione, tra Salerno, Avellino, Caserta e Benevento.

“Vivremo un’edizione straordinaria, per temi e contenuti – sottolinea in una nota Vincenzo De Luca, Presidente della Regione Campania – e un programma che culminerà con un evento internazionale, di formazione e di teatro: la masterclass alla Sanità con Willem Dafoe, che sarà anche il protagonista dello spettacolo “The Minister’s black veil” che il regista Romeo Castellucci mette in scena in prima nazionale per Quartieri di vita”. Lo spettacolo, liberamente ispirato alla parabola di Nathaniel Hawthorne , debutterà mercoledì 20 dicembre (repliche il 21 e 22) nel Museo Diocesano Donnaregina Vecchia di Napoli. Da Bagnoli a San Giovanni a Teduccio, dalla Sanità a Castel Volturno, da Forcella a Salerno, fino a Mugnano, Avellino, Solofra, Caserta, “Quartieri di vita” si assume il compito di offrire a tante realtà artistiche, tra quelle principalmente attive in aree a rischio non solo della Campania, la possibilità concreta di tracciare nuovi percorsi teatrali, di sperimentazione e di ricerca, sostenendo i relativi costi di progettazione, formazione ed allestimento.

“Con questo progetto – sottolinea il direttore artistico Ruggero Cappuccio – intendiamo allineare le piccole esperienze individuali alle dinamiche dei grandi rivolgimenti globali, creando processi di formazione capaci di garantire rapporti di studio tra giovani a rischio e maestri della scena nazionale ed internazionale”.

“Con Quartieri di vita – dichiara Luigi Grispello, presidente della Fondazione Campania dei Festival – la Fondazione conferma il suo ruolo di istituzione culturale, impegnata, con il fondamentale sostegno della Regione Campania nella diffusione di attività di spettacolo rivolte non solo al territorio urbano, ma anche a quello periferico, nonché regionale, con l’obiettivo di diffondere la cultura teatrale e raggiungere attraverso di essa operatori e pubblici diversi, dando loro l’opportunità di partecipazione e conoscenza”.

14 sono i progetti selezionati per la seconda edizione del Festival, attualmente già in fase di realizzazione, che attivano molteplici ambiti di indagine e di scrittura scenica: sul mistero creativo dell’infanzia, ad esempio, oppure sul recentissimo passato civile della Campania, sull’incontro e sui rapporti con genti e culture diverse che il nostro tempo ci sta spesso imponendo, sulla sicurezza personale e la sicurezza urbana, sul vitalismo collettivo dei popoli. Gli esiti dei differenti percorsi formativi e produttivi, tra spettacoli pronti per la scena, e anche studi, performances itineranti, concerti e mostre, avranno nel periodo natalizio, un momento conclusivo di spettacolo e di confronto aperto con il pubblico.

Quartieri di vita inizia l’8 dicembre al Teatro dei Piccoli (ore 20) con Il Bugiardino – istruzioni per l’uso, un lavoro sull’area industriale di Bagnoli a cura di Alfonso D’Auria e Anna Carla Broegg, liberamente ispirato al testo Morte accidentale di un anarchico di Dario Fo, e messo in scena attraverso un laboratorio con gli ex lavoratori dell’Italsider. Nel pomeriggio (dalle ore 18) i giovani del gruppo #GiovaniO’Nest saranno protagonisti del lavoro intitolato TotO’Onest – Siete uomini o caporali?, spettacolo itinerante per le strade di San Giovanni a Teduccio e del centro di Napoli (repliche il 9, 16 e 17 dicembre dalle ore 18). Sempre venerdì 8 dicembre, inaugura a mezzogiorno la Mostra di Scultura a cura dell’Associazione SMMAVE, che realizza la prima parte di un progetto finalizzato alla creazione di un centro per l’arte nella Chiesa della Misericordiella, ovvero Santa Maria Della Misericordia ai Vergini.

In programma anche gli spettacoli “What do you want?” di Stefano Scognamiglio che porta in scena attori ed esperienze migranti; “Il sogno prima della realtà” che nasce dall’esperienza con ospiti delle unità operative di salute mentale della Campania; “Demografie”, uno spettacolo itinerante di Enzo Marangelo sul concetto di geografia umana; “Women Crossing” di Alessandra Cutolo con attrici ospiti del Centro di Accoglienza Straordinaria “Casa Sabali” sui lunghi e dolorosi viaggi compiuti dalle donne per raggiungere l’Italia; “L’Orfeo di Euridice” di Enzo Mirone che esplora il mito in tutte le sue variazioni e le possibili declinazioni. A seguire, il Nuovo Teatro Sanità propone Lui il figlio, un progetto a cura di Mario Gelardi che racconta la storia di Cristo dal momento della crocifissione, mentre al Sannazaro Lara Sansone presenta “Piedigrotta – dentro la festa, oltre la festa” sulla antica ricorrenza tradizionale napoletana che ospiterà sull’argomento una lectio magistralis del musicologo e scrittore Paolo Isotta. L’associazione culturale f.pl.femminile plurale, sintetizza i suoi dieci anni di lavoro con le donne di Forcella nello spettacolo “Donne con la folla nel cuore”, mentre il tema dell’immigrazione ritorna ancora in “Via Santa Maria della Speranza all’ombra dei Giganti” di Mariangela Robustelli. In conclusione, il festival propone ancora un appuntamento con la musica e la danza ne “Il Natale della Resistenza – Affabulazione pastorale per il Divino Avvento” di Mariano Bauduin, e lo spettacolo di teatro danza “Foresta d’amore” di Paola Carbone.

Per “Quartieri di Vita” è previsto un biglietto d’ingresso, simbolico di 2 e 5 euro, che servirà a raccogliere fondi per l’Ospedale Pediatrico Santobono-Pausilipon, come pure saranno riservati, in alcune date specifiche, alcune centinaia di posti per le associazioni, i volontari e le cooperative sociali che operano sul territorio.

Quartieri di vita – Una nota del Direttore Artistico Ruggero Cappuccio

La bellezza di una democrazia si ottiene solo realizzando una fortissima capacità di ascolto. La disposizione all’ascolto costituisce la spina dorsale del Teatro. Il sentire in senso fisico e il sentire in senso interiore danno vita a tutte le leggi connesse all’arte di stare in scena e all’arte di percepire la scena. I drammaturghi, gli attori, i registi di tutti i tempi, dall’antichità ad oggi hanno raffinato l’attenzione a registrare il dolore, la disperazione, la solarità e la malinconia degli esseri umani, comprendendo che nulla di quello che accade agli altri è estraneo alla nostra vita. Quella del Teatro è una preziosa forma di democrazia interiore che sancisce l’uguaglianza degli uomini e delle donne rispetto alle stagioni tempestose e dolcissime di ciascuna esistenza. Ora, se il Teatro ha ascoltato secolarmente i sogni del potere, il potere ha ascoltato molto poco il Teatro. Ad eccezione del civilissimo mondo ellenico, l’arte della scena ha brillato nel mondo solo grazie alle incoronazioni eccezionali di un principe e di una regina. Quartieri di vita nasce, per questo, dal desiderio di incrociare l’ascolto tra istituzioni e artisti, riconoscendo al lavoro di scena non soltanto i suoi obiettivi estetici ma anche le sue straordinarie qualità terapeutiche. Il Teatro, attraverso l’insegnamento ad ascoltare emozioni, rabbia e vitalità, è l’unica scienza umana in grado di occuparsi delle persone nella loro totalità. Corpo ed anima, voce e silenzio, espressione ed inesprimibilità, sono i poli entro i quali l’individuo agisce, desidera, soffre. Conoscere se stessi attraverso l’esplorazione e il racconto di ciò che è sommerso dentro noi è la strada per la guarigione dell’individuo e delle comunità. La seconda edizione di Quartieri di vita attiva un’indagine sul mistero creativo dell’infanzia, sul recentissimo passato civile della Campania, sui rapporti con le culture del mondo che stiamo incontrando, sulla sicurezza personale e la sicurezza urbana, sul vitalismo collettivo dei popoli. Da Bagnoli a San Giovanni a Teduccio, dalla Sanità a Castel Volturno, da Forcella a Salerno, fino a Mugnano, Avellino, Solofra, Caserta, Quartieri di vita allinea le piccole esperienze individuali alle dinamiche dei grandi rivolgimenti globali, creando processi di formazione capaci di garantire rapporti di studio tra giovani a rischio e maestri della scena nazionale ed internazionale.

Quartieri di Vita – Incontri all’Università 

Mercoledì 6 dicembre | Incontro aperto agli studenti dell’ Università Orientale per il Progetto Quartieri di Vita | ore 10,30 Palazzo Mediterraneo, aula 2.5 | ore 12,30 Palazzo Corigliano, aula Mura greche

Introdurranno Nadia Baldi per la direzione artistica di Ruggero Cappuccio e Monica Ruocco, Dipartimento Asia Africa e Mediterraneo.

Interverranno per la presentazione del progetto “What do you want?” Stefano Scogliamiglio, regista e Florence Omorogieva, attrice “What do you want?” è un progetto laboratoriale nato nell’ex Canapificio di Caserta destinato ai migranti. Ciascun incontro avrà la durata di un’ora e lascerà spazio all’intervento degli studenti

Giovedì 7 dicembre | Incontro aperto agli studenti dell’ Università Federico II per il Progetto Quartieri di vita | ore 12.30 Via Mezzocannone 16 (secondo piano)

Introdurranno Nadia Baldi per la direzione artistica di Ruggero Cappuccio e il Professore Stefano Consiglio. Interverranno per la presentazione del progetto “TotO’Onest – Siete uomini o caporali?”, a cura del teatro NEST – Napoli Est Teatro, Giuseppe Gaudino componente della compagnia Nest, Ippolito Chiarello ideatore e curatore del progetto sul barbonaggio teatrale  e Carla Borrelli organizzatrice al Teatro Nest.

“TotO’Onest – Siete uomini o caporali?”è un progetto laboratoriale sulla pratica del Barbonaggio Teatrale rivolto ai giovani dell’area est di Napoli#GiovaniO’Nest e dedicato alla figura di Totò in occasione del cinquantenario dalla morte. L’ incontro avrà la durata di un’ora e lascerà spazio all’intervento degli studenti.

Quartieri di Vita – Gli spettacoli

Il programma di Quartieri di vita inizia l’8 dicembre al Teatro dei Piccoli (ore 20) con Il Bugiardino – istruzioni per l’uso, un lavoro sull’area industriale di Bagnoli a cura di Alfonso D’Auria e Anna Carla Broegg, liberamente ispirato al testo Morte accidentale di un anarchico di Dario Fo, e messo in scena attraverso un laboratorio con gli ex lavoratori dell’Italsider (la grande azienda che chiuse definitivamente nel 1992 lasciando dietro di sé 8794 disoccupati. Nel pomeriggio (dalle ore 18) i giovani del gruppo #GiovaniO’Nest saranno protagonisti del lavoro intitolato TotO’Onest – Siete uomini o caporali?, spettacolo itinerante per le strade di San Giovanni a Teduccio e del centro di Napoli. Realizzato in occasione del cinquantesimo anniversario della morte di Totò, il lavoro unisce gli esiti di due laboratori: il primo sui testi del Principe della Risata, tenuto da Gianni Spezzano, il secondo sulla pratica del barbonaggio teatrale a cura di Ippolito Chiarello (repliche il 9, 16 e 17 dicembre dalle ore 18).

Sempre venerdì 8 dicembre, inaugura a mezzogiorno la Mostra di Scultura a cura dell’Associazione SMMAVE, che realizza la prima parte di un progetto finalizzato alla creazione di un centro per l’arte nella Chiesa della Misericordiella, ovvero Santa Maria Della Misericordia ai Vergini. Qui si è articolato il percorso di sperimentazione artistica del linguaggio scultoreo, sotto la guida dell’artista Christian Leperino e del gruppo di lavoro dell’associazione SMMAVE che, attraverso la relazione tra i partecipanti, l’artista e il sito, ha condotto all’ideazione, produzione ed esposizione al pubblico di un’opera d’arte collettiva.

È invece con i migranti che ha lavorato Stefano Scognamiglio per What do you want?, realizzando uno spettacolo che si sviluppa sulla stesura di un testo in italiano, cucito su ciascun interprete, tramato di dialetti africani e “broken english” (9 dicembre ore 21 al Teatro Comunale di Caserta).

Da Caserta a Salerno per Il sogno prima della realtà, l’esito del percorso laboratoriale dell’associazione culturale Teatri di Popolo, nato da un incontro tra attori professionisti e alcuni ospiti delle unità operative di salute mentale della Regione Campania, nell’ambito dei progetti per la riabilitazione e la formazione al lavoro, istituiti dal DSM di Salerno (10 dicembre alle ore 18). La programmazione continua ancora in regione passando per Solofra (AV), dove l’Associazione Culturale Hypokritès Teatro Studio propone Demografie, laboratorio teatrale sul concetto di geografia umana che ruoterà intorno a tre installazioni: la loro fruizione sarà itinerante, aperta a 15/20 spettatori per volta, accompagnati da un componente della compagnia o del laboratorio stesso, nelle stanze del Complesso Monumentale di Santa Chiara (11 dicembre alle ore 20).

Women Crossing di PAV, Ass. Di. Fro (Diritti di Frontiera), è un lavoro che mette in luce le difficoltà incontrate durante i lunghi viaggi per raggiungere l’Italia dalle donne del Centro di Accoglienza Straordinaria di Mugnano “Casa Sabali”, gestita da Cidis Onlus, dando vita così a unemozionante racconto corale (13 dicembre alle ore 19 al Teatro Nuovo di Napoli). Ultimo appuntamento in regione il 15 dicembre alle ore 20 nella scuola Alma D’Arte di Sant’Angelo a Cupolo (BN) con L’Orfeo di Euridice (quarto ed ultimo della Trilogia dell’amore), progetto della Cooperativa Sociale Immaginaria Onlus, che esplora il mito di Orfeo ed Euridice in tutte le sue variazioni e lo rielabora attraverso il pensiero, l’opera e le vicende biografiche di Antonin Artaud, L. Carroll, Alfred Jarry.

Il Nuovo Teatro Sanità propone Lui il figlio, un progetto a cura di Mario Gelardi che racconta la storia di Cristo dal momento della crocifissione: il testo immagina che la morte di “lui” sia avvenuta pochi giorni prima delle testimonianze, cercando di rendere ancor più universale la passione, la condanna e la morte di un Uomo (15 dicembre ore 21 nel Museo Diocesano di Donnaregina Nuova). Il Teatro Sannazaro presenta Piedigrotta – dentro la festa, oltre la festa, lavoro a cura di Lara Sansone che indaga storie, rituali e tradizioni di una delle feste più celebri della Campania attraverso un laboratorio artigianale, condotto dalle ultime sarte professioniste capaci di lavorare la carta crespata, e rivolto ai ragazzi appartenenti a famiglie disagiate dei Quartieri Spagnoli. La struttura ospiterà inoltre una lectio magistralis ad opera del musicologo e scrittore Paolo Isotta sulle origini della Piedigrotta sacra e profana (16 dicembre alle ore 19). L’associazione culturale f.pl.femminile plurale, che festeggia i dieci anni del progetto nato a Forcella nel 2007 al Teatro Trianon Viviani con Donne con la folla nel cuore/ La scena delle donne dieci anni, rendendo visibili alcuni materiali elaborati negli anni e l’ultimo studio realizzato (16 dicembre alle ore 21 – 17 dicembre alle ore 19 nel Museo Diocesano Donnaregina Vecchia).

Il tema dell’immigrazione ritorna protagonista nel cuore dei Quartieri Spagnoli con Via Santa Maria della Speranza all’ombra dei Giganti, studio del Teatro La giostra/Speranzella 81 a cura di Mariangela Robustelli: a partire dalla rievocazione dell’ultimo dramma incompiuto di Pirandello, I giganti della montagna, un gruppo di giovani africani richiedenti asilo politico indaga sulla situazione di marginalità in cui il mondo delle arti sceniche versa oggi (18 dicembre ore 21 al Teatro Nuovo). A seguire appuntamento con la musica e la danza con Il Natale della Resistenza – Affabulazione pastorale per il Divino Avvento (19 dicembre ore 21 al Teatro Sannazaro), realizzato dal gruppo Gli Alberi di Canto Teatro diretto da Mariano Bauduin, e il laboratorio di teatro danza Foresta d’amore, a cura di Paola Carbone (22 dicembre ore 18 a Museo Diocesano di Donnaregina Nuova). Atteso a Napoli insieme al regista Romeo Castellucci per la “prima nazionale” dello spettacolo The Minister’s Black Veil, Willem Dafoe chiude il festival con un grande evento internazionale: una masterclass con i ragazzi del Rione Sanità.

 

Inizia il Napoli Teatro Festival Italia con il concerto gratuito in Piazza del Plebiscito

Inizia il Napoli Teatro Festival Italia con il concerto gratuito in Piazza del Plebiscito

Tutto pronto per la decima edizione, diretta da Ruggero Cappuccio e organizzata dalla Fondazione Campania dei Festival, presieduta da Luigi Grispello.

Si comincia in Piazza Plebiscito, lunedì 5 giugno (dalle ore 21.30) con LUCE DEL SUD, il concerto di FRANCO BATTIATO, con l’Electric Band e gli archi della Symphony Orchestra, diretti da CARLO GUAITOLI, in una serata che accoglie gli interventi poetici di FABRIZIO GIFUNI, MIMMO BORRELLI, IMMA VILLA e le suggestioni visive dell’artista ANTONIO BIASIUCCI. Il Festival, fino al 10 luglio, proporrà in undici sezioni 155 appuntamenti. Decine di debutti in prima assoluta a partire da quelli di ANGELICA LIDDELL, DIMITRIS PAPAIOANNOU, JAN FABRE.

Un evento imperdibile, gratuito, in un luogo simbolo della città, a pochi passi dal Palazzo Reale, che questo anno è sede principale della programmazione, con un musicista che è prima di tutto un poeta, conosciuto nel mondo per l’intensità delle sue ballate, spirituali ed etniche insieme. “Franco Battiato – sottolinea Ruggero Cappuccio – apre la decima edizione con Luce del Sud che è sintesi di una straordinaria cerimonia musicale, poetica e visiva. La potenza espressiva del maestro Battiato, racconta la radiosa bellezza della sua ricerca spirituale. I grandi classici della sua produzione, fino al misticismo degli ultimi lavori, danno vita ad un viaggio intorno alla natura dell’essere. La saggezza inesausta delle civiltà che hanno sposato le terre del Sud rifiorisce nella ricerca musicale dell’autore catanese, incrociando le parole di Auden, Giambattista Vico e Ingeborg Bachmann, attivate da Fabrizio Gifuni, Mimmo Borrelli e Imma Villa. Testi vivi, scelti in un repertorio che racconta del Mediterraneo; interventi recitati che fanno da contraltare alle canzoni di Battiato. Il linguaggio visivo del concerto è segnato dalle immagini di Antonio Biasiucci, che del Sud e della luce ha fatto ragioni della sua Arte”.

Un evento in cui tutti sono invitati alla pari, senza distinzioni. “Assisterò – sottolinea Ruggero Cappuccio – tra il pubblico e con me tutto lo staff della Fondazione Campania dei Festival, straordinari compagni di viaggio nella costruzione di un processo di innovazione culturale teso a potenziare un dialogo con l’Italia e l’Europa. Per Luce del Sud abbiamo previsto un settore riservato nella splendida Piazza del Plebiscito destinato alle associazioni, ai volontari, alle cooperative sociali che operano sul nostro territorio, insomma a spettatori che un posto in prima fila non l’hanno mai avuto”.

Da qui prende il via una lunghissima edizione che, fino al 10 luglio, accoglierà decine di debutti in prima assoluta a partire da quelli di ANGELICA LIDDELL (con “Genesi 6, 6-7”, terzo capitolo del suo lavoro sull’Infinito il 17 e 18 giugno al Teatro Politeama), di DIMITRIS PAPAIOANNOU (che presenta “The Great Tamer”, il 23 e 24 giugno a Napoli, dopo la prima mondiale del 24 maggio ad Atene, unica tappa italiana e tra le prime di una lunga tournée internazionale che prosegue poi a Barcellona, Madrid, Avignone, Seoul), di JAN FABRE ( con “Belgian Rules”, in anteprima assoluta l’1 e 2 luglio, poi a Vienna, Roma, Siviglia, Amsterdam, Anversa).

Undici sezioni di un Festival costruito sulle nuove creazioni di tantissimi autori, registi, attori, musicisti, da Roberto Andò, a LucaBarbareschi, Stefano Massini, Alessandro Preziosi, Fabrizio Gifuni, Luca Zingaretti, Alfonso Santagata, Antonio Capuano, Enzo Moscato, Cristina Comencini, Lina Prosa, Mimmo Borrelli, Roberto Herlitzka, Andrea Renzi, Enzo Avitabile, Peppe Servillo, i Solis String Quartet, l’Orchestra di Piazza Vittorio, Ambrogio Sparagna, l’Ensemble Berlin, Licia Maglietta, Luciano Saltarelli, Andrea De Rosa , Cristina Donadio, Giuseppe Sollazzo, Pino Carbone, Ascanio Celestini, Ennio Fantastichini, Iaia Forte, Antonella Stefanucci, Laura Curino, Simone Derai, Rosalba Di Girolamo, Gea Martire, Teresa Saponangelo, Fulvio Cauteruccio, Sara Bertelà, Massimo Luconi, Rocco Papaleo, Mario Gelardi, Renato Salvetti, Angela Pagano, Andrej Longo, Marcello Cotugno, Gennaro Cimmino, Marcello Colasurdo, Elena Bucci, solo per fare qualche esempio.

“Napoli – sottolinea Ruggero Cappuccio – è la terra di Vico, di Croce, di Caccioppoli, di Roberto De Simone, e di tanti ancora. Non esiste altro luogo al mondo in cui autori di altissimo livello sono stati anche indimenticabili attori, come Viviani, Eduardo, Petito. È il Teatro che contiene i Teatri. La decima edizione del Festival sarà un viaggio intorno alle culture teatrali di Napoli, dell’Italia e del mondo, una ricerca della necessità di consapevolezza che presiede all’arte della scena. Per approfondire quanto il valore del sapere antico trovi la sua più affascinante gemmazione nella instancabile capacità di rinnovamento e di rinascita”.

Particolarmente significativo lo spazio destinato alla sezione dedicata alla Formazione, che sintetizza uno dei nodi centrali dell’edizione 2017 del Napoli Teatro Festival Italia ovvero il rapporto tra i Maestri e i giovani talenti, l’incontro tra i linguaggi e le generazioni unite nella necessaria e vitale trasmissione dei saperi. Eimuntas Nekrosius, Peter Brook e Marie-Hélène Estienne, Tomi Janežič, saranno a Napoli per condividere la loro arte con giovani artisti della regione e, allo stesso modo, Bruno Leone, Maurizio Capone, Laura Curino, Elena Bucci, Enzo Marangelo, Andrea Renzi, Spiro Scimone e Francesco Sframeli avvieranno qui i loro laboratori con giovani allievi italiani e stranieri (saranno 190 in tutto) così da favorire “il vitale corto circuito tra saperi provenienti da mondi diversi”.

La sezione cinema si svolgerà in collaborazione con il Festivaletteratura di Mantova allineando film mai distribuiti in Italia dedicati alle figure dei grandi scrittori del mondo. La sezione Mostre proporrà “Costumi da Star”, l’esposizione di costumi per il cinema, il teatro e la lirica realizzata da grandi artisti italiani quali Piero Tosi, Maurizio Millenotti, Gabriella Pescucci e Carlo Poggioli, ma anche “Epifanie 02” una mostra-installazione risultato della seconda edizione del “laboratorio irregolare” di Antonio Biasiucci.

Uno degli obiettivi principali del Festival 2017 è rappresentato dalla riunificazione delle arti in una visione interdisciplinare della comunicazione tra esseri umani. In questo senso è da leggere la collaborazione con l’artista Mimmo Paladino, che ha progettato il catalogo e i materiali promozionali, mirando a che essi stessi siano oggetti d’arte, oltre che elementi informativi.

Tra i progetti speciali del NTFI 2017 si segnalano le provocazioni di “ATTORI IN VETRINA”, il “GLOB(E) AL SHAKESPEARE” che trasforma in teatro elisabettiano gli spazi del Teatro Bellini di Napoli per accogliere, tra tragedie e commedie, sei titoli di Shakespearediretti da Andrea De Rosa, Giuseppe Miale Di Mauro, Gabriele Russo, Francesco Saponaro, Serena Sinigaglia, Emanuele Valenti, ed ancora, un “ANFITEATRO URBANO DI PERIFERIA” a San Giovanni a Teduccio per mettere in scena la commedia “Gli onesti della banda” liberamente tratta da testi di Mario Scarpetta ed Age e Scarpelli.

Il teatro Politeama, il teatro Bellini, il teatro di San Carlo, Villa Pignatelli e Palazzo Cellamare, oltre al Palazzo Reale ma anche alla periferia di San Giovanni a Teduccio (dove opera il collettivo del Nest), sono alcuni degli altri spazi prescelti per enucleare l’intero programma della decima edizione del Festival che informerà le altre principali città della Campania con specifiche produzioni tematiche: Salerno sarà associata al tema dell’acqua, Benevento a quello del fuoco, Caserta a quello dell’aria, Avellino a quello della terra.

Il Napoli Teatro Festival Italia si pone come organismo di crescita culturale e sociale. In tal senso favorirà la partecipazione del pubblico attraverso un’oculata politica di prezzi che propone un biglietto ad 8 euro, un ridotto a 5 per gli under 30 e la gratuità per alcune categorie sociali. Programma, schede dei singoli spettacoli ed informazioni al sito: www.napoliteatrofestival.it

 

 

Napoli Teatro Festival Italia: record di biglietti venduti

Napoli Teatro Festival Italia: record di biglietti venduti

Tutto pronto per la decima edizione, diretta da Ruggero Cappuccio e organizzata dalla Fondazione Campania dei Festival, presieduta da Luigi Grispello

Si comincia in Piazza Plebiscito, lunedì 5 giugno (dalle ore 21.30) con LUCE DEL SUD, il concerto di FRANCO BATTIATO, in una serata che accoglie gli interventi poetici di FABRIZIO GIFUNI, MIMMO BORRELLI, IMMA VILLA e le suggestioni visive dell’artista ANTONIO BIASIUCCI.

In 48 ore la biglietteria del Napoli Teatro Festival Italia stacca oltre 1.500 biglietti. Aperta sabato scorso nella Casa del Festival, ubicata quest’anno a Palazzo Reale, la vendita dei tagliandi ha avuto un picco mai registrato nelle ultime edizioni. Grande soddisfazione dalla Presidenza della Regione Campania per questo importante risultato che conferma nei fatti il gradimento del pubblico verso la manifestazione che inizia nel migliore dei modi l’attività del suo decennale.

La decima stagione parte con i migliori auspici, forte di un interesse diffuso e ampio, che trova riscontro nelle molteplici attestazioni pubbliche fin qui rivolte da tantissimi giornalisti, artisti ed operatori, nazionali ed internazionali al progetto posto in essere da Ruggero Cappuccio. Di questi giorni anche la notizia dell’EFFE Label, il riconoscimento internazionale dell’EFA – Associazione Europea dei Festival (che mette in rete ben 39 Paesi), che inserisce il Napoli Teatro Festival Italia tra gli eventi “degni di nota” in Europa”.

Organizzato dalla Fondazione Campania dei Festival, organismo in house della Regione Campania presieduto da Luigi Grispello, il NAPOLI TEATRO FESTIVAL ITALIA giunge infatti alla sua decima edizione, diretto per la prima volta da Ruggero Cappuccio. Inizierà il prossimo 5 giugno e proseguirà fino al 10 luglio proponendo più di 90 titoli suddivisi in undici sezioni. Dagli spettacoli Internazionali a quelli Italiani, attraversando Danza, Musica, Cinema, Letteratura, Formazione, Mostre, ed ancora la sezione SportOpera che racconta della passione dei grandi scrittori per il tema dell’agòne, i Progetti Speciali, fino alla sezione Osservatorio che darà spazio a compagnie di grande valore sostenendole nel processo produttivo.

“Un’edizione speciale – sottolinea il Presidente Luigi Grispello – costruita con grande maestria dal direttore artistico in occasione del decimo anno del Festival. Una manifestazione che si è affermata in questi anni quale straordinario strumento di valorizzazione e promozione di tante realtà artistiche della nostra Regione e del nostro Paese, favorendo la crescita culturale del nostro territorio attraverso l’incontro tra espressioni delle Arti della Scena provenienti da ogni parte del mondo. Un risultato che è frutto del lavoro costante di un team di professionisti che, giorno dopo giorno, costruisce il Festival”.

Il Festival inizia in Piazza Plebiscito, lunedì 5 giugno (dalle ore 21.30) con LUCE DEL SUD, il concerto di FRANCO BATTIATO, in scena con la sua Electric Band e con gli archi della Symphony Orchestra, diretti da CARLO GUAITOLI, in una serata che accoglie gli interventi poetici di FABRIZIO GIFUNI, MIMMO BORRELLI, IMMA VILLA e le suggestioni visive delle immagini, inedite, dell’artista ANTONIO BIASIUCCI. Un evento imperdibile, gratuito, in un luogo simbolo della città, a pochi passi dal Palazzo Reale, che questo anno è sede principale della programmazione, con un musicista che è prima di tutto un poeta, conosciuto nel mondo per l’intensità delle sue ballate, spirituali ed etniche insieme.

Programma, schede dei singoli spettacoli ed informazioni al sito: www.napoliteatrofestival.it

#FOCUSON: Ruggero Cappuccio. Evocazioni simboliche della Sicilia da Lighea a Desideri Mortali

#FOCUSON: Ruggero Cappuccio. Evocazioni simboliche della Sicilia da Lighea a Desideri Mortali

«E la scrittura partiva come una larga spirale di lingue, rassodate o liquefatte fra gli echi della grazia ineffabile del francese, della malia barocca dello spagnolo, di certi fiati e certe assonanze arabe. Palermo e Napoli, l’Etna e il Vesuvio, i Borbone e Garibaldi, diventavano specchi onirici deformati, riflessi infedeli di città deflorate da cento culture che arrivavano dal mare inesauste, a celebrare matrimoni di suoni, oscure danze di idee. Nella sospesa dimensione della morte di Lampedusa poteva ancora sognare, con disincantato distacco, senza scampo né appello. E il sognare si convertiva nel dolcissimo supplizio del desiderio» (R. Cappuccio, Desideri mortali, pp. 6-7)

Palermo è metonimia della Sicilia, isola di scrittori illustri, da Jacopo da Lentini, a Verga, Capuana, Pirandello, Quasimodo, Sciascia, Tomasi di Lampedusa, Vittorini fino a Consolo, Bufalino, Buttitta e Camilleri. Numerose sono le immagini della Sicilia e di Palermo che, per l’intrinseca forza simbolica, sono diventate ormai vere e proprie allegorie viventi di quella “sicilitudine”, intesa come categoria dell’anima così come ne parlava Sciascia. La Sicilia e in particolare Palermo sono un tòpos dominante anche nell’opera di Ruggero Cappuccio come emerge da alcuni suoi scritti teatrali come Desideri mortali e Lighea, i silenzi della memoria.

In esclusiva per Theatron 2.0, pubblichiamo un saggio scritto da Carmen Lucia volto a tracciare un excursus sull’opera del drammaturgo e registra teatrale Ruggero Cappuccio, attuale direttore artistico del Napoli Teatro Festival :

LEGGI IL SAGGIO > Evocazioni simboliche del Gattopardo e della Sicilia nell’opera di Ruggero Cappuccio. Di Carmen Lucia

Nota biografica su Ruggero Cappuccio:

Dopo la laurea in Lettere all’Università di Salerno con una tesi su Edmund Kean ed un breve esordio come critico teatrale, si cimenta (1996) con Leo de Berardinis e Alfonso Santagata nella co-regia di Re Lear. Come autore di teatro esordisce nel 1993 con l’opera Delirio marginale. Ulteriore prova di maturità la dà con Shakespea Re di Napoli che debutta nel 1994 al Santarcangelo dei Teatri – Festival Internazionale del Teatro in Piazza. In esso, per usare le parole dell’autore: <<Il più grande drammaturgo di tutti i tempi e quel Basile che Italo Calvino definisce un deforme Shakespeare napoletano, si sono dati appuntamento, una notte, nel labirinto dei sensi e dei suoni>>. Nel 1997-98 cura per il Teatro di Roma, diretto da Luca Ronconi, la riscrittura e la regia del Tieste di Seneca e delle Bacchidi di Plauto. Ha curato la regia di Nina pazza per amore nel 1999 e del Falstaff nel 2001, con la direzione musicale di Riccardo Muti. È anche pubblicista sulle pagine della cultura del quotidiano napoletano Il Mattino. Con La notte dei due silenzi – storia d’amore al tempo del Regno delle Due Sicilie – è finalista alla 62ª edizione Premio Strega 2008. Con Fuoco su Napoli vince il Premio Napoli 2011. Attualmente Cappuccio è direttore artistico dell’associazione teatrale Teatro Segreto.

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NAPOLI TEATRO FESTIVAL ITALIA – Presentazione della decima edizione

NAPOLI TEATRO FESTIVAL ITALIA – Presentazione della decima edizione

Il Presidente della Regione Campania, on. Vincenzo De Luca, il Presidente della Fondazione Campania dei Festival, Luigi Grispello, il Direttore Artistico del Napoli Teatro Festival Italia, Ruggero Cappuccio, hanno presentato alla stampa, lunedì 13 marzo, al Teatrino di Corte di Palazzo Reale, in Piazza del Plebiscito il programma del Napoli Teatro Festival Italia.

Al tavolo anche Anna Imponente, direttore del Polo Museale della Campania. L’edizione del decennale, la prima diretta da Ruggero Cappuccio, organizzata come sempre dalla Fondazione Campania dei Festival, organismo in house della Regione Campania presieduto da Luigi Grispello, inizierà il prossimo 5 giugno e proseguirà fino al 10 luglio proponendo circa 80 titoli suddivisi in dieci sezioni. Dagli spettacoli Internazionali a quelli Italiani, attraversando Danza, Musica, Cinema, Letteratura, Formazione, Mostre, ed ancora la sezione SportOpera che racconta della passione dei grandi scrittori per il tema dell’agòne, fino alla sezione Osservatorio che darà spazio e visibilità a compagnie giovani e non più giovani (ma di indubbia qualità) che trovano difficoltà nell’avvio del processo produttivo. Una lunghissima edizione che accoglierà i debutti della sezione dedicata al teatro internazionale costruita intorno alle figure di Jan Fabre, Angelica Liddell, Dimitris Papaioannou e le altre sezioni in cui agiranno autori, registi, attori, musicisti, come Roberto Andò, Isabella Ferrari, Luca Barbareschi, Stefano Massini, Alessandro Preziosi, Fabrizio Gifuni, Luca Zingaretti, Alfonso Santagata, Antonio Capuano, Enzo Moscato, Cristina Comencini, Lina Prosa, Sandro Lombardi, Mimmo Borrelli, Roberto Herlitzka, Andrea Renzi, Enzo Avitabile, Franco Battiato, Peppe Servillo, i Solis String Quartet, l’Orchestra di Piazza Vittorio, Ambrogio Sparagna, l’Ensemble Berlin, Licia Maglietta, Luciano Saltarelli, Cristina Donadio, Andrea De Rosa , Giuseppe Sollazzo, Pino Carbone, Ascanio Celestini, Ennio Fantastichini, Iaia Forte, Antonella Stefanucci, Laura Curino, Simone Derai, Rosalba Di Girolamo, Gea Martire, Teresa Saponangelo, Fulvio Cauteruccio, Sara Bertelà, Massimo Luconi, Rocco Papaleo, Mario Gelardi, Renato Salvetti, Angela Pagano, Andrej Longo, Marcello Cotugno, Gennaro Cimmino, Marcello Colasurdo, Elena Bucci, solo per fare qualche esempio. Particolarmente significativo lo spazio destinato alla decima sezione in programma, dedicata alla Formazione, che sintetizza uno dei nodi centrali dell’edizione 2017 del Napoli Teatro Festival Italia ovvero il rapporto tra i Maestri e i giovani talenti, l’incontro tra i linguaggi e le generazioni unite nella necessaria e vitale trasmissione dei saperi. Eimuntas Nekrosius, Peter Brook, Tomislav Janezic, saranno a Napoli per condividere la loro arte con giovani artisti della regione e, allo stesso modo, Antonio Biasiucci, Bruno Leone, Maurizio Capone, Laura Curino, Le Belle Bandiere, Spiro Scimone avvieranno qui i loro laboratori con giovani allievi italiani e stranieri, così da favorire “il vitale corto circuito tra saperi provenienti da mondi diversi”.

Tra i progetti speciali del NTFI 2017 si segnalano le provocazioni di “Attori in vetrina”, la coproduzione di “Afghanistan: il grande gioco” diretto da Ferdinando Bruni ed Elio De Capitani per il Teatro dell’Elfo, il “Bellini Globe” che trasforma in teatro elisabettiano gli spazi del Teatro Bellini di Napoli per accogliere, tra tragedie e commedie, sei titoli di Shakespeare diretti da Andrea De Rosa, Giuseppe Miale Di Mauro, Gabriele Russo, Francesco Saponaro, Serena Sinigaglia, Emanuele Valenti, ed ancora, un “Anfiteatro Urbano di Periferia” a San Giovanni a Teduccio per mettere in scena la commedia “Gli onesti della banda” liberamente tratta da testi di Mario Scarpetta ed Age e Scarpelli , ed infine un convegno, “Quartieri di Vita”, sul ruolo del teatro nelle aree del disagio. Il Napoli Teatro Festival Italia si pone come organismo di crescita culturale e sociale. In tal senso favorirà la partecipazione del pubblico attraverso un’oculata politica di prezzi che propone un biglietto ad 8 euro, un ridotto a 5 per gli under 30 e la gratuità per alcune categorie sociali.

> Info: www.napoliteatrofestival.it

Una nota di Ruggero Cappuccio:

Napoli è la terra di Giambattista Vico e di Raffaele Viviani, è la terra di Benedetto Croce e di Eduardo De Filippo, è la terra di Renato Caccioppoli e Roberto De Simone. Ricerca della razionalità filosofica e matematica insieme alla ricerca dell’intelligenza irrazionale si sono date appuntamento generando fioriture fraterne, sapendo che a nessuna delle due dimensioni era consentito vivere senza l’altra. Né esiste luogo al mondo in cui autori di altissimo livello sono stati anche indimenticabili attori. È il caso di Viviani, appunto, di Eduardo, di Petito. Il Napoli Teatro Festival Italia, dunque, si svolge in un teatro che contiene i teatri. La decima edizione del NTFI sarà articolata in dieci sezioni: internazionale, italiana, osservatorio, sport-opera, letteratura, teatro-danza, musica, formazione, cinema, mostre. Uno degli obiettivi principali del Festival 2017 è rappresentato dalla riunificazione delle arti in una visione interdisciplinare della comunicazione tra esseri umani. In tal senso, a partire da quella che solitamente viene percepita quale pura cornice sussidiaria per accompagnare gli eventi, facente capo ai materiali di veicolazione pubblicitaria, l’edizione di quest’anno opera una trasmutazione comunicativa di cataloghi e manifesti. Per questa ragione la direzione artistica ha intrapreso una collaborazione con il maestro Mimmo Paladino, artista di levatura internazionale ed esponente di punta della transavanguardia, particolarmente incline all’elaborazione del visivo nel mondo dell’arte scenica. Il catalogo e i materiali pubblicitari del NTFI 2017 saranno progettati da Paladino, mirando ad essere essi stessi oggetti d’arte, oltre che elementi informativi. Il teatro di Napoli è il tessuto urbano, la stoffa onirica, la potenza genetica dell’arte scenica che seduce le nuove generazioni chiedendo un alto senso di responsabilità critica da praticare intorno ad una preziosa eredità.

Ed è proprio sul rapporto tra maestri e giovani talenti che si concentra la decima edizione del Festival. Nekrosius, Peter Brook, Tomislav Janežič, vengono a Napoli per lavorare con giovani artisti di Napoli. Antonio Biasiucci, Brunello Leone, Maurizio Capone, Laura Curino, Le Belle Bandiere, Spiro Scimone lavoreranno con giovani allievi italiani e stranieri. Le due forme aspirano al corto circuito produttivo tra saperi provenienti da mondi diversi. È infatti vero che se Raffaele La Capria non avesse letto Fitzgerald non avrebbe scritto Ferito a morte. Ed è altrettanto vero che senza il Cimarosa ammirato da Stendhal non avremmo avuto Mozart. La sezione dedicata al teatro internazionale è costruita intorno alle figure di Jan Fabre, Angelica Liddell, Papaioannou. Autori, registi, attori contemporanei che incrociano la modernità della sezione italiana in cui ritroviamo Roberto Andò, Isabella Ferrari, Luca Barbareschi, Stefano Massini, Alessandro Preziosi, Fabrizio Gifuni, Luca Zingaretti, Alfonso Santagata, Antonio Capuano, Enzo Moscato, Cristina Comencini, Lina Prosa. Non meno preziosa è la sezione dedicata alla letteratura, in cui Michele Sovente, Valerio Magrelli, Mariangela Gualtieri, Patrizia Cavalli, incontrano le voci di Sandro Lombardi, Mimmo Borrelli. E se il teatro è l’imprevedibile regno delle sfide, la sezione Sport-Opera racconta la passione dei grandi scrittori per il tema dell’agone, allineando Roberto Herlitzka e Mimmo Paladino con Vargas Llosa, Andrea Renzi e Lino Fiorito con Wallace. Nella città della phonè, l’attenzione si concentra sulle forme infinite che può assumere la parola nel suo incontro con la musica. Excepto di Enzo Avitabile, Luce del Sud di Franco Battiato e i concerti di Peppe Servillo con i Solis String Quartet, l’Orchestra di Piazza Vittorio, l’Ensemble Berlin e la formazione strumentale di Ambrogio Sparagna, mettono in scena il potere tagliente del segno che diventa suono. La sezione Osservatorio sarà invece dedicata alle giovani generazioni teatrali e alle compagnie private che trovano difficoltà nell’avvio del processo produttivo. La sezione cinema si svolgerà in collaborazione con il Festivaletteratura di Mantova allineando film mai distribuiti in Italia dedicati alle figure dei grandi scrittori del mondo. Per quanto concerne la sezione Mostre, particolarmente significativa sarà l’esposizione di costumi per il cinema, il teatro e la lirica realizzata da grandi artisti italiani quali Piero Tosi, Maurizio Millenotti, Gabriella Pescucci e Carlo Poggioli. L’allestimento racconta un viaggio affascinante che avrà inizio con i costumi storici de Il Gattopardo per la regia di Luchino Visconti per arrivare a The Young Pope firmato da Paolo Sorrentino. Particolarmente significativa sarà la costituzione della Casa del Festival presso la reggia borbonica di piazza del Plebiscito. Tale scelta, oltre a rappresentare un presidio di assoluta centralità logistica nella città, si pone l’obiettivo di avviare un processo di valorizzazione tra teatro e beni architettonici. Altro presidio non meno rilevante sarà costituito presso la periferia di Napoli denominata San Giovanni a Teduccio, dove opera il gruppo di artisti facente capo al teatro Nest, vocato ad una preziosa pedagogia dedicata soprattutto alla fascia sociale dei giovani a rischio. Il teatro Politeama, il teatro Bellini, il teatro San Carlo, Villa Pignatelli e Palazzo Cellamare, sono alcuni degli spazi prescelti per enucleare l’intero programma del Festival. Rilevante attenzione verrà riservata ad alcuni dei luoghi più rappresentativi della regione Campania: Salerno sarà associata al tema dell’acqua, Benevento a quello del fuoco, Caserta a quello dell’aria, Avellino a quello della terra. Tale declinazione attiva un principio di identificazione dei luoghi prescelti rispetto alla loro identità storica. Il mare inteso come viaggio, mito e comunicazione; il fuoco inteso come energia spirituale; l’aria intesa come spazio che accoglie le linee architettoniche e la terra come tradizione rituale opposta al mondo della globalizzazione, rappresentano gli incipit di una ricerca teatrale che potrà spaziare tra i rapporti inerenti tradizione e modernità. La decima edizione del Festival è un viaggio intorno alle culture teatrali di Napoli, dell’Italia e del mondo, una ricerca della necessità di consapevolezza che presiede all’arte della scena. Per approfondire quanto il valore del sapere antico trovi la sua più affascinante gemmazione nella instancabile capacità di rinnovamento e di rinascita.