da Redazione Theatron 2.0 | 11 Apr 2019 | Curiosità
Marius Petipa (Marsiglia, 11 marzo 1818 – Gurzuf, 1º luglio 1910) è stato un ballerino e coreografo francese.
Maestro di danza e primo maître de ballet del balletto imperiale di San Pietroburgo. Formatosi alla scuola francese, Petipa ha sviluppato considerevolmente la tecnica del balletto classico influenzando in modo particolare l’evoluzione e lo sviluppo della scuola russa.

1 > Fils d’art
Victor Marius Alphonse Petipa figlio di Jean-Antoine Petipa, era un famoso ballerino, coreografo e insegnante che insegnò danza classica ai figli Marius e Lucien. Lucien ebbe molto successo come ballerino, creando diversi ruoli principali, tra cui il ruolo di Albrecht, nel balletto Giselle. La madre, Victorine Grasseau, era una nota attrice tragica e insegnante di teatro.
Alla nascita di Marius, il padre era Premier Danseur presso il Grand-Théatre de Marseille e nell’anno 1819 fu nominato maître de ballet del teatro. Il giovane Marius passò l’infanzia viaggiando per l’Europa con la famiglia poiché gli impegni professionali dei genitori lo costringevano a continui trasferimenti da una città all’altra. Nel 1824 la famiglia si stabilì a Bruxelles, in Belgio e a sette anni Marius iniziò lo studio della danza; frequentò contemporaneamente il conservatorio dove studiò violino.
2 > Chorégraphie
Marius Petipa può essere considerato il vero fondatore del balletto classico, il grande continuatore della tradizione romantica ed uno dei più grandi coreografi. La sua ricerca coreografica lo ha portato infatti a comporre ben cinquantaquattro balletti ed a riallestire diciassette lavori di coreografi che lo hanno preceduto. Il suo lavoro per ogni produzione si è rivelato sempre minuzioso, con attente ricerche e con un’ ottima collaborazione coi scenografi e coi compositori delle musiche. La caratteristica principale delle sue creazioni è stata la realizzazione del grande balletto in molti atti con virtuosistiche variazioni nel pas de deux.
Grazie alla sua ideologia coreografica, che unisce la purezza della scuola francese al virtuosismo di quella italiana, il balletto russo ha ottenuto grande fama internazionale raggiungendo il massimo del suo splendore. Oggi Petipa è comunemente associato all’eredità classica del balletto.

3 > Balletti à grand spectacle
Il celebre coreografo fu designato come il primo maître de ballet della compagnia imperiale di San Pietroburgo, noto a tutti gli amanti dell’arte. Durante questo periodo creò centinaia di balletti e dozzine di opere. Iniziò così l’epoca dei cosiddetti balletti à grand spectacle: primi tra queste nuove produzioni furono Le Roi Candaules nel 1868 e la celebre La Bayadère nel 1877.
4 > Divertissements
La caratteristica di ogni balletto messo in scena da Petipa è lo stile brillante, lirico ed elegante, dove la sequenza dei passi contribuisce a definire la peculiarità del personaggio. Egli crea variazioni femminili con grande attenzione, considerando le attitudini dell’interprete. Dà al passo a due una struttura stabilita (adagio, variazione maschile e femminile e coda), sviluppando un lavoro di coppia molto dettagliato e sublime.
Importanti nelle produzioni di Petipa sono i “divertissements” di carattere (danze spagnole, russe, polacche) i cui elementi caratteristici si ispirano dalle danze tradizionali, adattati sapientemente allo stile classico.

5 > Le déclin
Benché ufficialmente definito maestro di balletto a vita, l’ultima sua opera, Lo specchio magico, si rivelò un disastro. Il balletto fu creato all’inizio del nuovo secolo, nel 1902, ma i suoi oppositori lo considerarono fuori moda. L’ ultra ottantenne Petipa si ritirò a vita privata, anticipando la pensione e non concludendo la stagione.
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La webzine di Theatron 2.0 è registrata al Tribunale di Roma. Dal 2017, anno della sua fondazione, si è specializzata nella produzione di contenuti editoriali relativi alle arti performative. Proponendo percorsi di inchiesta e di ricerca rivolti a fenomeni, realtà e contesti artistici del contemporaneo, la webzine si pone come un organismo di analisi che intende offrire nuove chiavi di decodifica e plurimi punti di osservazione dell’arte scenica e dei suoi protagonisti.
da Redazione Theatron 2.0 | 29 Gen 2017 | AccaddeOggi
125 anni fa nasceva Oliver Hardy, l’Ollio di uno dei più famosi duo comici della storia del cinema, composto da Stan Laurel, Stanlio e Oliver Hardy. Ollio, è stato l’elemento principale della coppia. Con il suo carattere apparentemente burbero cerca di affermare la sua supremazia sul compagno Stanlio che alla fine risulta essere il più furbo.
Nel 1921, Stan Laurel e Oliver Hardy si incontrarono per la prima volta sul set di Cane fortunato. All’epoca i due attori si conoscevano appena, tuttavia questo corto è considerato l’inizio del sodalizio della coppia. La coppia di comici ha interpretato 106 film.
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da Redazione Theatron 2.0 | 29 Gen 2017 | AccaddeOggi
Ricordiamo l’ “Excelsior”, balletto mimico di Luigi Manzotti su musica di Romualdo Marenco, la cui prima avvenne al Teatro alla Scala di Milano l’11 gennaio 1881. Lo spettacolo si incentra sull’idea (nella società di fine Ottocento) del trionfo della scienza, vivendo la vittoria di Luce e Civiltà contro Oscurantismo, nemico del Progresso. Pertanto nel balletto seguono quadri che esaltano le grandi opere e invenzioni di quel periodo.
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da Redazione Theatron 2.0 | 29 Gen 2017 | AccaddeOggi
Ricordiamo il 30 dicembre la nascita di William Forsythe, danzatore e coreografo statunitense. Dal 1976 inizia la propria attività di coreografo, estendendo presto collaborazioni con altre compagnie in Germania, nei Paesi Bassi e in Francia.
È ritenuto come uno degli esponenti della coreografia contemporanea, anche se è più comunemente pensato come coreografo neoclassico. William Forsythe è considerato il continuatore del lavoro di Balanchine, per il suo modo di lavorare con il balletto classico.
Le sue coreografie rompono i limiti e richiedono un ampliamento di prospettiva, non solo dai suoi danzatori ma anche da parte del pubblico. Essi mostrano una libertà di pensiero che sembra essere interessato a tutti gli aspetti della cultura contemporanea, con espressione di precisione ed eleganza.
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da Redazione Theatron 2.0 | 29 Gen 2017 | AccaddeOggi
Ricorre il 26 Dicembre l’anniversario del Teatro Regio di Torino, inaugurato il 26 Dicembre 1740 con “Arsace” di Francesco Feo e diretta da Giovanni Battista Somis con Giovanni Carestini ed Angelo Amorevoli, diventando subito un punto di riferimento internazionale per la capienza (circa 2.500 posti tra platea e cinque ordini di palchetti). Uno dei più grandi ed importanti d’Italia, ed uno dei teatri italiani più rilevanti nel panorama europeo ed internazionale.
Fu costruito dal famoso Filippo Juvarra e da Benedetto Alfieri nel 1738-1740 per Carlo Emanuele II.
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