DRAMMATURGIA: Dall’altra parte 2+2 =? di Putéca Celidònia
Introduzione al testo
Tre gemelli eterozigoti si incontrano nell’utero materno. Sono appena stati concepiti e realizzano di essere tre geni, consapevoli che con il passare del tempo e l’avvicinarsi della nascita perderanno gradualmente neuroni fino a raggiungere la totale incoscienza natale.
Nascono sfide e competizioni interrotte da misteriose scosse esterne che scandiscono il passaggio del tempo. Ad ogni scossa qualcosa cambia: la loro postura, le loro capacità intellettive. Le informazioni vanno scemando. Il gioco diventa sempre più infantile, il loro linguaggio meno forbito. Ma alla quarta scossa qualcosa non va come le volte precedenti.
Note al testo
Uno studio di Marian Diamond, neuroscienziata e professoressa della University of California, dimostra che: il 50/75% dei neuroni viene perso durante lo sviluppo pre-natale e si continuano a perdere neuroni lungo tutto l’arco della vita.
Partendo da questo studio scientifico, Dall’altra parte | 2+2=? immagina che l’atto del concepimento sia il culmine della nostra genialità. Il lavoro, dunque, si basa su un’idea di regressione del linguaggio, dei corpi e delle coscienze. L’attesa, talvolta snervante, è il motore della dinamica.
I tre personaggi che si delineano rappresentano tre essenze vitali: Damiano il lato cinico e nichilista della vita, Febo quello poetico e artistico e Innocente quello fragile.
Che vuol dire essere costretti a condividere uno spazio così ridotto con due sconosciuti che, solo poi, identificheremo come fratelli? Cos’è l’intelligenza e in che modo la perdita di questa può modificare il modo di relazionarsi all’altro? Qual è la relazione tra coscienza e istinto, tra ragione ed emotività?
Queste sono alcune delle domande su cui riflette questa drammaturgia, la quale si compone di una buona percentuale di scrittura di scena nata da improvvisazioni e confronto con la compagnia.
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Biografia Putéca Celidònia
Putéca Celidònia nasce dall’incontro tra sei ex allievi della Scuola del Teatro Stabile di Napoli i quali, dopo aver condiviso lo stesso percorso formativo, scelgono di unirsi in un gruppo di lavoro che si allarga a nuove maestranze che ne compongono l’arcipelago artistico e tecnico.
Nel 2018 ha inizio l’attività di Putéca in due beni confiscati alla camorra nel Rione Sanità, a Napoli, dove oltre a portare avanti il proprio percorso artistico, conduce un corso di teatro gratuito per i bambini del territorio. Dal laboratorio con i bambini è nato lo spettacolo Non c’è differenza tra me e il mondo che ha debuttato per la rassegna Quartieri di vita 2020 promossa dalla Fondazione Campania dei Festival. Sul filone formativo Putéca Celidònia tiene il corso di teatro nell’istituto penale minorile di Nisida e lavora con i richiedenti asilo dello SPRAR/Ex Canapificio di Caserta.
Putéca Celidònia è adesso al lavoro per due nuovi progetti dal titolo Alla festa di Romeo e Giullietta regia di Benedetto Sicca e Felicissima Jurnata drammaturgia e regia di Emanuele D’Errico. Riceve il premio ANCT 2020 dall’Associazione Nazionale dei Critici di Teatro e il premio Neiwiller dall’Artec Campania. La compagnia è promotrice C.Re.S.Co
Nasce a Napoli nel 1993. Nel 2017 consegue la laurea in Arti e Scienze dello Spettacolo con una tesi in Antropologia Teatrale. Ha lavorato come redattrice per Biblioteca Teatrale – Rivista di Studi e Ricerche sullo Spettacolo edita da Bulzoni Editore. Nel 2019 prende parte al progetto di archiviazione di materiali museali presso SIAE – Società Italiana Autori Editori. Dal 2020 dirige la webzine di Theatron 2.0, portando avanti progetti di formazione e promozione della cultura teatrale, in collaborazione con numerose realtà italiane.