Dal 31 Maggio al 4 Giugno la World Music Academyospiterà a San Vito dei Normanni la prima edizione della residenza Voci in Ascolto, cinque giorni dedicati all’approfondimento dei canti della tradizione orale italiana
Il cantante e polistrumentista Davide Ambrogio ha scelto la Puglia, e nello specifico San Vito dei Normanni, per ospitare la prima edizione della residenza Voci in Ascolto, frutto di oltre un anno di laboratori omonimi tenuti in Italia e in Europa, seguiti da professionisti ed appassionati del mondo della musica, del teatro e delle arti performative. Il canto di tradizione diventa strumento di espressione di una storia, un modo altro di raccontare e raccontarsi per tutti coloro che vogliono esplorare questo mondo.
L’incontro tra Ambrogio e San Vito dei Normanni nasce grazie alla World Music Academy – diretta da Vincenzo Gagliani – e nello specifico grazie al progetto Nuova Generazione Trad, il cui obiettivo è quello di rendere protagoniste le nuove generazioni nel campo della musica tradizionale italiana. Dallo scorso anno, infatti, Davide Ambrogio è entrato a far parte della comunità di artisti e docenti della World Music Academy, arricchendo la proposta formativa con il laboratorio corale Voci in Ascolto, che in questa sede ha trovato lo spazio naturale per svilupparsi nella prima edizione dell’omonima residenza.
«La condivisione e l’incontro sono gli elementi alla base di questo progetto e sentivo che era arrivato il momento di creare una connessione più forte tra le persone che stavano partecipando ai diversi laboratori che tengo da più di un anno in giro per l’Italia e in diverse città Europee. Mi piaceva l’idea che una persona di Parigi potesse ritrovarsi accanto a una di Palermo, di Roma o di Torino e scoprirsi unita dallo stesso canto, dallo stesso suono. Così, parlando con Vincenzo Gagliani, abbiamo iniziato ad immaginare una residenza in cui tutte le persone interessate al canto di tradizione orale e alle sue diverse espressioni potessero incontrarsi, ascoltarsi e soprattutto cantare insieme» racconta Davide Ambrogio, direttore artistico e curatore della residenza insieme a Vincenzo Gagliani.
La residenza, che si terrà dal 31 maggio al 4 giugno, è aperta alla partecipazione di appassionati e professionisti e vedrà alternarsi diversi tipi di attività che coinvolgeranno numerosi artisti del panorama nazionale. Oltre ai laboratori condotti da Davide Ambrogio infatti, sono previste attività laboratoriali con Rachele Andrioli(cantante salentina) e con i Concordu e Tenore de Orosei, che saranno anche i protagonisti di uno dei concerti previsti durante la residenza con il loro canto Sardo, patrimonio immateriale dell’UNESCO.
Un altro live sarà quello di Coro a coro – il laboratorio corale diretto da Rachele Andrioli – e non mancheranno talk sul tema dei luoghi della trasmissione, diffusione ed insegnamento del canto tradizionale, che vedranno avvicendarsi ospiti come i maestri Fabrizio Piepoli del Conservatorio T. Schipa, e Danilo Gatto responsabile del dipartimento di musiche tradizionali Conservatorio Tchaikovsky. Il filo conduttore sarà il tema della didattica e della trasmissione, un’occasione per confrontarsi sullo studio, l’insegnamento, l’evoluzione, la tutela e la trasmissione dei repertori di tradizione orale, dalla ricerca etnomusicologica al caso della musica tradizionale nei conservatori, dalle esperienze laboratoriali di genere alle realtà vocali di piccole comunità come quelle sarde.
L’obiettivo principale della Residenza è quello di guidare i partecipanti allo studio della voce, di creare connessioni e occasioni d’incontro tra persone interessate al canto di tradizione orale italiano attraverso laboratori e approfondimenti sui repertori corali. Le attività si svolgeranno presso le sedi della World Music Academy di San Vito dei Normanni (BR), via Brindisi 126, dal 31 Maggio al 4 Giugno 2023.
Pubblichiamo il comunicato stampa di presentazione del bando per cinque residenze digitali presentato da Trac – teatri di residenza artistica contemporanea.
Il TRAC è un Centro teatrale diffuso nato dalla sinergia tra le periferie della Regione Puglia, che si fonda su questo assunto di partenza: la pratica e la ricerca artistica sono strumenti che incidono sulla qualità della vita di un territorio, così come la specificità di un territorio e della comunità che lo abita incidono sulla qualità della pratica e della ricerca artistica. In questo particolare momento storico, dominato da un’emergenza sanitaria che sta diventando progressivamente emergenza economica, sociale e culturale, sentiamo ancora più urgente la nostra mission tanto nei confronti delle nostre comunità di riferimento, quanto nei confronti di un sistema dello spettacolo dal vivo che ha mostrato tutta la sua fragilità e di cui – come Residenze – siamo forse l’anello meno coriaceo, ma certamente il più elastico (e quindi con maggiore capacità di rispondere al presente). Crediamo che uno degli obiettivi principali dell’arte in questo momento sia di sopperire al distanziamento fisico con la vicinanza sociale, e crediamo sia importante rafforzare la qualità di prossimità.
A tal proposito nasce, come prima azione del neo riconfermato TRAC, il bando per residenze digitali rivolto a compagnie, artisti e performer pugliesi.Le compagnie Bottega degli Apocrifi, Tra il dire e il fare/La luna nel letto, cooperativa teatrale CREST, Factory Compagnia Transadriatica, Principio Attivo Teatro, che nel 2018 hanno dato vita al TRAC_Centro di Residenza Pugliese promuovono un bando al fine di individuare 5 progetti artistici presentati da compagnie, artisti e performer residenti e operanti in Puglia, che saranno ospitati in Residenza digitale tra dicembre 2020 e marzo 2021.
TRAC, in sede di valutazione, si riserva di considerare come elementi di premialità ai fini dell’individuazione dei vincitori del bando: progetti di spettacolo destinati alle nuove generazioni; progetti di spettacolo rallentati o bloccati a causa dell’emergenza sanitaria in atto; progetti di spettacolo di soggetti cosiddetti trampolino, ovvero non precedentemente scritturati da altre realtà.
Per partecipare al bando, artisti e compagnie dovranno candidarsi entro e non oltre la mezzanotte del 10 dicembre 2020. Requisiti e modalità di partecipazione al bando sono consultabili sul sito http://www.tracresidenzeteatrali.it nella sezione dedicata ai bandi.
La webzine di Theatron 2.0 è registrata al Tribunale di Roma. Dal 2017, anno della sua fondazione, si è specializzata nella produzione di contenuti editoriali relativi alle arti performative. Proponendo percorsi di inchiesta e di ricerca rivolti a fenomeni, realtà e contesti artistici del contemporaneo, la webzine si pone come un organismo di analisi che intende offrire nuove chiavi di decodifica e plurimi punti di osservazione dell’arte scenica e dei suoi protagonisti.
«Signori e Signore, il Piccinni»: è l’invito tutto teatrale che il Comune di Bari ha rivolto alla città per annunciare la riapertura il 5 dicembre prossimo del teatro comunale chiuso da circa nove anni per lavori di restauro e adeguamento alle normative sulla sicurezza. L’evento sarà celebrato con tre giorni di festa, che coincideranno con la ricorrenza di San Nicola che – ha sottolineato il sindaco Antonio Decaro – «per i baresi rappresenta sempre un momento di coesione, di appartenenza, di orgoglio cittadino». Gli eventi, la cui organizzazione è stata curata dalla regista Licia Lanera, si svolgeranno fuori e dentro il teatro, saranno dedicati alla città ma soprattutto avranno per protagonisti i baresi e saranno gestiti da artisti baresi e prevedono una maratona di musica classica e jazz e spettacoli di prosa. Inaugurato nel 1854, il teatro fu intitolato al musicista barese Niccolò Piccini, dopo che la regina Maria Teresa d’Asburgo, moglie di Ferdinando II delle Due Sicilie, negò il suo nome. Il ‘nuovo’ Piccini ha 775 posti a sedere, dei quali 290 in platea, e 485 tra i tre ordini di palchi e il loggione.
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A restauro quasi ultimato, dopo quasi otto anni dalla chiusura, con i suoi velluti, gli stucchi dorati e il fastoso palco reale, il Teatro Piccinni di Bari ha riaperto le sue porte nel week end della Befana per una visita guidata che consentirà ad oltre 5.000 persone che si sono prenotate di vedere l’avanzamento dei lavori. Il restauro, suddiviso in tre lotti e finanziato nel corso degli anni con fondi europei, regionali e del ministero, sarà concluso in un paio di mesi prima della riapertura prevista per la prossima primavera.
Avrebbe dovuto essere dedicato a Maria Teresa d’Asburgo-Teschen moglie di Ferdinando II, re delle due Sicilie, ma all’ultimo la sovrana non volle che il suo nome fosse associato ad “un logo mondano”. Così il primo teatro di Bari, inaugurato il 4 ottobre del 1854, fu dedicato dalla città al suo più illustre musicista, Niccolò Piccinni, uno dei maestri dell’opera buffa napoletana.
“A lavori ultimati, verosimilmente entro la prossima primavera – commenta Giuseppe Galasso – sarà necessario attendere le operazioni di collaudo e le autorizzazioni di tutti gli enti preposti. In ogni caso, la prossima stagione teatrale del Comune di Bari potrà contare sulla piena restituzione del teatro comunale al pubblico, con 775 posti complessivi, oltre ad aver restituito finalmente uno dei contenitori culturali più belli e importanti della città ai suoi legittimi proprietari: i baresi”.
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Oggi, 6 dicembre, per ricordare i dieci anni dalla ricostruzione del Teatro Petruzzelliche il 6 dicembre del 2008 fu riportato al suo originale splendore dopo il rogo che lo distrusse il 27 ottobre del 1991, il sindaco di Bari e presidente della Fondazione Petruzzelli, Antonio Decaro, e il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, festeggeranno con un evento aperto alla città: un grande concerto dedicato all’arte, alla bellezza e al sapiente lavoro delle maestranze alle quali sarà consegnata una pergamena.
“Dieci anni fa la sera del 6 dicembre 2008 all’interno del Teatro Petruzzelli totalmente ricostruito in poco di più di un anno dall’inizio dei lavori – scrive Emiliano su Fb – abbracciavo uno per uno gli operai che riuscirono in questa memorabile impresa. Quella sera avremmo dovuto inaugurare il Teatro ma non fu possibile. La gioia per avere mantenuto la mia promessa e la delusione per non avere avuto i permessi di apertura, si fondevano nella commozione dell’abbraccio con gli operai”.
Lavorando incessantemente con competenza e professionalità, si evidenzia in una nota del comune, 180 donne e uomini, in 579 giorni, hanno ridato vita alle strutture, ai fregi e ai decori di uno dei più importanti politeama d’Europa. Per rendere omaggio al loro lavoro, durante la serata commemorativa, si esibirà la Petruzzelli Swing Orchestra, con i maestri dell’Orchestra del Teatro accompagnati nella sezione ritmica di musicisti jazz. La serata sarà aperta da un contributo video realizzato dall’Accademia del Cinema dei Ragazzi.
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