TESI DI LAUREA: La distorsione. L’arte intermedia per un viaggio introspettivo

TESI DI LAUREA: La distorsione. L’arte intermedia per un viaggio introspettivo

TITOLO TESI > La distorsione. L’arte intermedia per un viaggio introspettivo
ISTITUTO >  Accademia Nazionale di Danza – Istituto Superiore di Studi Coreutici
AUTRICE > Martina Ferrante

INTRODUZIONE DELL’AUTRICE

Dopo un’attenta analisi in tutte le sue varie accezioni del termine distorsione, fulcro della sperimentazione, questo lavoro propone, attraverso un elaborato scritto e una ricerca pratica, un viaggio interessante alla scoperta dell’importanza del volume e della forma, scomposti, analizzati, deformati, rispetto al valore del colore, che viene eliminato quasi completamente. Gli elementi chiaroscurali sono dati dalla luce e dall’ombra, dalla prevalenza della gamma cromatica che va dal bianco al nero, a sostituzione degli altri colori, fattore di disturbo per l’artista e per lo spettatore, causa di distoglimento dalla necessità di analisi ed indagine della realtà e della perfezione.

La fase di sviluppo pratica del progetto presenta una disposizione, secondo un ordine voluto, di elementi di diversa natura e materia riuniti in un unico luogo con l’unica funzione di costruire un fatto plastico indipendente da qualsiasi intenzione imitativa della realtà e della natura, ma col solo intento di ricercare una personale sintesi nello smontare e rimontare la realtà stessa. Non vi è un metodo unico e comune a tutti per giungere alla comprensione di un concetto o alla realizzazione pratica della propria visione di esso, ognuno procede secondo un proprio iter e le proprie capacità esprimendo cosi se stesso, come di seguito verrà esposto analizzando le correnti artistiche contemporanee.

Lo scopo di questa ricerca, tramite lo studio sul corpo, passando attraverso la conoscenza e la consapevolezza di ciò che si è e di ciò che si è diventati nel tempo, è arrivare a ritrovare quel Sé incontaminato, purificato dalla distorsione, ma allo stesso tempo, arricchito di nuove forme e di nuovi contenuti che presentano la traccia storica del vissuto.

LEGGI LA TESI DI LAUREA > LA DISTORSIONE. L'ARTE INTERMEDIA PER UN VIAGGIO INTROSPETTIVO

Martina Ferrante nata ad Avellino nel 1992. Si forma come danzatrice classica, moderna e contemporanea, dall’età di 4 anni, in varie scuole di danza di Avellino, e dal 2010 inizia un percorso di insegnamento. Perfeziona i suoi studi a Modena nel Corso di Formazione con la Compagnia di Alex Atzewi. Si diploma al Triennio Tecnico-Compositivo, Scuola di Coreografia, dell’Accademia Nazionale di Danza di Roma, con sede presso il teatro Carlo Gesualdo di Avellino, con la votazione 110/110 con lode. Durante il terzo anno di studi accademici aderisce al programma di mobilità studentesca, Erasmus, intraprendendo gli studi presso l’Escola Superior de Dança di Lisbona. Dopo l’incontro con la coreografa Adriana Borriello, durante i suoi studi accademici, e le varie produzioni con e per lei messe in scena, “Beltà, poi che t’assenti”, “Rito urbano in forma di processione” e un intervento come performer durante il Festival Internazionale del Film Laceno D’oro in “80 kg. In mortem Johann Fatzer”, si avvicina alla ricerca, all’esperienza pratica e alla conoscenza del corpo che suona. Partecipa al Festival di Danza Urbana e d’Autore come artista di Nuove Traiettorie nel 2014 a Ravenna, realizza un progetto nel 2015, “Only a note”, per la Rassegna Coreografica On Stage con la Direzione Artistica di Adriana Borriello. Attualmente studessa del corso di Laurea Magistrale in Scienze dello Spettacolo e della Produzione Multimediale, all’Università degli studi di Salerno, a Fisciano.