Il Teatro alla Scala punta a ripartire a inizio settembre con una commemorazione delle vittime del Coronavirus, sulle note della Messa da Requiem di Giuseppe Verdi diretta da Riccardo Chailly all’interno del Duomo di Milano, mentre sono allo studio due repliche a Bergamo e Brescia..
Una grande esibizione sull’esempio dell’11 maggio 1946, quando il teatro riaprì le porte (alla fine della guerra) con un concerto diretto da Arturo Toscanini. La scelta del paragone post-bellico non è casuale. Oggi, come allora, la musica risuonerà come un simbolo di rinascita, lasciando “un segno importante ed esemplare, visibile e avvertibile a Milano, nella regione, in Italia e in tutto il mondo”. Così ha immaginato la riapertura il sovrintendente Dominique Meyer nella lunga lettera inviata negli scorsi giorni ai dipendenti.
La stagione concertistica sarà connotata dalla presenza di alcuni tra i maggiori artisti del panorama internazionale. Innanzitutto, è prevista l’esecuzione della ‘Nona sinfonia’ di Ludwig van Beethoven, sempre diretta da Chailly, in una serata speciale dedicata al personale medico nell’anno beethoveniano. Programmati per settembre anche “il concerto della Staatskapelle Dresden diretto da Christian Thielemann e quello del pianista Maurizio Pollini, mentre a novembre è previsto il recital di Anna Netrebko e a dicembre quello di Daniel Barenboim. Anche Anne-Sophie Mutter ha dato la sua disponibilità a partecipare a un concerto diretto da Riccardo Chailly“, si legge nella nota ufficiale.
La programmazione operistica, invece, riprenderà con la messa in scena di tre storiche opere di repertorio della tradizione italiana: ‘La traviata’, diretta da Zubin Mehta, nella versione di Liliana Cavani a settembre; ‘Aida’, diretta da Chailly, nello spettacolo di Franco Zeffirelli con le scene di Lila de Nobili a ottobre; e ‘La bohème’, con direttore da definire e spettacolo di Zeffirelli.
L’attività del corpo di ballo inizierà con un Gala, seguito dal ritorno di due spettacoli di grande storia e prestigio: a settembre ‘La dame aux camelias’, coreografia di John Neumeier e a ottobre ‘Il lago dei cigni’, coreografia di Rudolf Nureev.
Il tutto avvalendosi di artisti già sotto contratto per contenere i costi. Nelle proiezioni fino a settembre, infatti, il danno economico alle casse del teatro provocato dalla chiusura dallo scorso 25 febbraio arriverebbe a sfiorare i 20 milioni tra mancata vendita dei biglietti e altre spese. “Nell’immediato futuro il nostro sforzo comune sarà dedicato in via prioritaria a mantenere il pubblico scaligero e a raggiungere nuovi spettatori”, ha dichiarato il sovrintendente nella lettera ai dipendenti.
Il piano per la ripartenza è stato approvato all’unanimità dal consiglio d’amministrazione riunitosi lunedì 27 aprile in videoconferenza. In questa occasione, è stato dato il via libera anche all’accordo con i sindacati che rinvia di due anni la trattativa sul rinnovo del contratto integrativo di tutti i dipendenti del teatro, in cambio dell’impegno dei vertici della Scala a integrare fino all’80% gli stipendi che il Fis(Fondo di integrazione salariale per i lavoratori dello spettacolo) coprirebbe solo fino al 40 per cento. Il bilancio 2019 sarà approvato alla prossima riunione di maggio.
La webzine di Theatron 2.0 è registrata al Tribunale di Roma. Dal 2017, anno della sua fondazione, si è specializzata nella produzione di contenuti editoriali relativi alle arti performative. Proponendo percorsi di inchiesta e di ricerca rivolti a fenomeni, realtà e contesti artistici del contemporaneo, la webzine si pone come un organismo di analisi che intende offrire nuove chiavi di decodifica e plurimi punti di osservazione dell’arte scenica e dei suoi protagonisti.
Oltre 15 milioni di euro di incassi, nel 2019, per il Teatro dell’Opera di Roma, che registra un incremento dell’8,4 per cento rispetto al 2018. Un risultato “ancora più interessante – fanno notare dalla direzione del Costanzi – se valutato sul medio-lungo periodo , con gli incassi che dal 2013 sono più che raddoppiati”.
Aumenta anche il numero degli spettatori , che passa dai 246.675 dello scorso anno ai 266.500 del 2019, con un incremento di circa 19mila persone (+8%). Soddisfatta la sindaca di Roma Virginia Raggi, presidente del teatro, che in una nota sottolinea lo “straordinario lavoro di squadra, quest’anno arricchito dalla presenza di Acea e Camera di Commercio di Roma divenuti soci della nostra Fondazione, che ha condotto a risultati importanti”. Risultati, “superiori alle aspettative”, fa notare il soprintendente Carlo Fuortes , che si dice orgoglioso dei risultati raggiunti dal teatro in termini di spettatori e di incassi .
Il teatro ricorda infine il bilancio artistico della stagione con tanti spettacoli di successo, da Les vepres siciliennes di Verdi diretto da Daniele Gatti all’Orfeo e Euridice di Gluck diretto da Gianluca Capuano, dall’Idomeneo di Mozart con la direzione di Michele Mariotti a La Vedova Allegra con la regia di Damiano Michieletto. E poi la danza con la Serata Philip Glass affidata a tre diversi coreografi e Biancaneve, coreografato da Angelin Preljocaj, ottima prova del corpo di ballo, diretto da Eleonora Abbagnato, a confronto con differenti declinazioni del linguaggio coreografico di oggi.
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Nasce Operastreaming, un portale e un cartellone stagionale di opere trasmesse in video in diretta streaming, realizzate nei principali teatri ed enti di produzione dell’Emilia-Romagna (la Fondazione Lirico Sinfonica bolognese, i Teatri di tradizione di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Ferrara e Ravenna, il Teatro Amintore Galli di Rimini) in collaborazione con Edunova-Università di Modena e Reggio Emilia.
Nel portale in italiano e in inglese, on line da oggi, all’indirizzo www.operastreaming.com, si troveranno approfondimenti sul teatro, sulle opere trasmesse in streaming nell’omonimo canale di YouTube, sugli interpreti e notizie sulle città in verranno eseguite. Il progetto, sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna e di durata triennale (2019-2021), prenderà il via il 13 ottobre con la diretta streaming dell’opera La Bohème, dal Teatro Comunale di Modena.
“OperaStreaming – afferma l’assessore alla Cultura, Massimo Mezzetti – intende promuovere l’Emilia-Romagna a livello internazionale quale territorio di tradizione lirica e di produzione operistica di grande prestigio. Qui, del resto, operano non solo grandi artisti ma vengono conservati mestieri e tecniche antiche e originali nella costruzione degli allestimenti del teatro all’italiana. OperaStreaming può inoltre dare un ulteriore impulso alla promozione e all’innovazione della produzione lirica, un settore dalle notevoli potenzialità anche per ciò che riguarda l’attrazione turistica”.
OperaStreaming è, di fatto, la prosecuzione di TeatroNet, iniziativa lanciata dall’Assessorato alla Cultura della Regione Emilia-Romagna nel 2012 e rivolta alla trasmissione in streaming di spettacoli musicali dai Teatri e istituzioni del territorio, anche grazie alla dotazione della rete a fibre ottiche di Lepida Spa.
IL CARTELLONE
Il cartellone di 8 spettacoli, dei maggiori compositori del melodramma, vede come prima opera della stagione 2019-20 La Bohème di Giacomo Puccini, in diretta on line dal Teatro Comunale di Modena (domenica 13 ottobre alle 15,30). Il programma seguirà con Falstaff, di Giuseppe Verdi dal Teatro Municipale di Piacenza (venerdì 24 gennaio 2020 alle 20,30), Turandot, di Giacomo Puccini, dal Teatro Regio di Parma, (domenica 19 gennaio 2020 ore 15,30); Cavalleria Rusticana e Pagliacci, di Pietro Mascagni e Ruggero Leoncavallo, dal Teatro Municipale Valli di Reggio Emilia (domenica 9 febbraio ore 15,30); Lucrezia Borgia, di Gaetano Donizetti dal Teatro Alighieri di Ravenna (domenica 8 marzo ore 15,30), l’Elisir d’amore sempre di Donizetti dal Teatro Comunale di Bologna (venerdì 10 aprile 2020 ore 18 ), Madama Butterfly di Giacomo Puccini dal Teatro Comunale di Ferrara (lunedì 4 maggio ore 20) e infine Otherness, Fear and Discovery, l. Cinque, V. Ruckebier, J. Mitrusic Djeric, dal Teatro Comunale di Modena (venerdì 8 maggio ore 20). Le opere verranno trasmesse sul canale YouTube di OperaStreaming e resteranno poi disponibili on demand.
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Sarà una stagione, quella 2019-2020, di svolta per il Teatro dell’Opera di Roma, di “passo decisivo in avanti”, come lo ha chiamato il sovrintendente Carlo Fuortes, nel consolidamento del processo di sviluppo organizzativo e artistico, grazie anche all’arrivo di Daniele Gatti come direttore musicale, e, come ha detto la sindaca Virginia Raggi, con il “ripristino dei premi produzione per le maestranze che hanno sinora subito la criticità della situazione economica mentre oggi le cose vanno costantemente migliorando” con i ricavi dello sbigliettamento (raddoppiati dal 2014, arrivando a 15 milioni di euro) e l’arrivo di nuovi sponsor (Camera di Commercio, su richiesta della sindaca, interviene con un milione di euro) e la soluzione di fitti passivi, come quelli per i magazzini di Via dei Cerchi, trasferiti al Quarticciolo.
Gatti dirigerà quattro opere nella prossima stagione, a cominciare naturalmente da quella d’apertura il 10 dicembre: ‘Les Vespres siciliennes’, esordio parigino di Verdi nel 1855, con la regia di Valentina Carrasco e con Roberto Frontali, Dario Russo e Roberta Mantegna. Sarà poi la volta de ‘I Capuleti e i Montecchi’ di Bellini con regia di Denis Krief, titolo belcantistico che Gatti ha detto di aver diretto da giovane nel 1989 e che gli piace ripensarlo con l’esperienza di oggi. Infine due opere contemporanee di Stravinsky, ‘The Rake’s Progress’, su “quel mondo buffo, crudele, affascinante e osceno di Hoggart”, come sottolinea sempre Gatti, con regia di Graham Vick, e ‘Oedipus Rex’ in forma di concerto.
Nome di punta di questa stagione sarà poi il debutto all’opera del grande artista cinese Ai Weiwei, che firmerà regia, scene e costumi di una nuova ‘Turandot’ con Alejo Perez direttore e Anna Pirozzi protagonista, impegno accettato anche perché da giovane senza soldi fece a Parigi la comparsa proprio nell’opera di Puccini firmata da Zeffirelli. Per la prima volta arrivano poi sul podio dell’Opera di Roma David Robertson per dirigere un raro Janacek, ‘Kat’a Kabanova’ con regia di Richard Jones (in coproduzione col Covent Garden); Bertrand De Billy per una nuova ‘Carmen’ con regia di Emilio Sagi, i costumi Fendi e Veronica Simeoni protagonista; e quindi Myung-Whun Chung con la verdiana ‘Messa da Requiem’.
La stagione operistica che, come si vede, “cerca di giocare tra grande tradizione e ricerca e rinnovamento per avvicinare un nuovo pubblico”, come ha detto il direttore artistico Alessio Vlad, prevede poi un altro grande titolo ‘Evgenij Onegin’ di Cajkovskij con James Conlon (allestimento canadese nato per il Metropolitan con regia di Robert Carsen) e quindi ‘Luisa Miller’ di Verdi con Roberto Abbado e regia di Damiano Micheletto (dall’Opernhaus di Zurigo), oltre alle riprese di ‘Tosca’ e ‘La traviata’ con regia di Sofia Coppola. Cinque infine gli spettacoli di balletto, annunciati dalla direttrice Eleonora Abbagnato che, annunciando il suo abbandono della scena dell’Opera di Parigi il 23 dicembre, spiega che avrà più tempo per lavorare col copro di ballo di Roma: ‘Il lago dei cigni’ di Petipa; ‘Il corsaro’ in una nuova coreografia affidata a Martinez; ‘Suite en blanc/Serenade/Bolero’ di Lifar/Balnachine/Pastor; ‘Notre Dame de Paris’ di Petit e poi una serata omaggio a Jerome Robbins con tre suoi classici ‘Glass pieces/In the night/The concert’. A questi lavori si aggiungerà, nell’estate di Caracalla, un grande balletto-musical in cui convivono vari generi di ballo e musica ‘Strictly Gershwin’ di Gareth Valentine e Derek Deane. Sempre a Caracalla tre le opere: ‘Aida’, ‘Il barbiere di Siviglia’, ‘La vedova allegra’. Mentre le prove dell’opera si apriranno al mondo del volontariato romano e della Protezione civile, sarà incrementato il progetto ‘Opera camion’ che porterà ‘Tosca’ e ‘L’opera da tre soldi’ in giro per le periferie e ‘Fabrica – Young Artist Program’ corsi di perfezionamento per giovani talenti che vengono poi inseriti nelle produzioni del teatro.
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Saggio spettacolo 2014 della Scuola di Danza del Teatro dell’Opera di Roma diretta da Laura Comi – ph C.M.Falsini
Domenica 28 ottobre, Gala speciale al Teatro Nazionale, per festeggiare il 90esimo anniversario della Scuola di danza del Teatro dell’Opera di Roma diretta da Laura Comi. Per l’occasione la serata-evento, che si avvale anche di contributi video e testimonianze preziose, coinvolgerà allievi, ex allievi della Scuola di danza accanto ai professionisti del Corpo di ballo del Costanzi.
La Scuola di danza è stata istituita nel 1928 ed è uno dei più antichi e prestigiosi istituti professionali italiani. Dal 1939 si trova in via Ozieri 8, in una struttura ricca di storia e di fascino, a ridosso dell’Acquedotto Felice, realizzato durante il pontificato di Papa Sisto V, e sopra l’antico Circo Variano che insieme donano alla Scuola un aspetto unico, contribuendo a creare un’atmosfera d’altri tempi.
”Negli ultimi anni, sotto la direzione di Laura Comi che ringrazio per l’ottimo lavoro che sta svolgendo – ha dichiarato il sovrintendente Carlo Fuortes – la scuola ha avuto un’importante evoluzione e rinnovamento, attraverso un’attenta scelta del corpo docente, un ampliamento e miglioramento del piano formativo e dei moduli didattici, un aumento delle attività di spettacolo accanto all’introduzione di nuove iniziative come stage per allievi esterni, corsi di aggiornamento e corsi di formazione per insegnanti di danza”.
”Festeggiare oggi i suoi primi 90 anni non è solo un piacere – ha aggiunto – ma un dovere nei confronti della nostra storia, di tutte le persone che con il loro lavoro hanno contribuito a renderla tale. La nostra cultura passa attraverso la nostra memoria che dobbiamo tenere viva e onorare con iniziative come queste, per rilanciare un futuro sempre più solido e di alto profilo”.
Saggio di danza della scuola di ballo del Teatro dell’Opera di Roma
L’attuale direttrice Laura Comi, formatasi nella scuola di via Ozieri, entrata subito dopo il diploma nel Corpo di ballo del Teatro dell’Opera, del quale diviene prima ballerina ed étoile, ha invece dichiarato: ”Sono onorata di celebrare insieme al sovrintendente Carlo Fuortes questa significante ricorrenza. Sono trascorsi 90 anni dall’apertura della Scuola di danza del Teatro dell’Opera di Roma e oggi nel festeggiarla ne riscontriamo con gioia la crescita che ha avuto in questi anni, diventando un importante punto di riferimento per i giovani che intendono avviarsi alla professione tersicorea. Dirigerla per me è un piacere e un privilegio e in questa occasione, una grande emozione rappresentarla per celebrarne insieme il lavoro svolto nel tempo. Numerosi sono coloro che, grazie allo studio della tecnica e all’esperienza maturata all’interno della scuola e del Teatro, oggi ballano nelle maggiori compagnie italiane e internazionali, e tanti sono i successi e i riconoscimenti ottenuti dalla Scuola stessa. Desidero ricordare, con sentita gratitudine tutti i direttori, i maestri, il personale e gli allievi che negli anni si sono succeduti per il loro ruolo fondamentale, così come ringrazio le autorità del Teatro che hanno sempre sostenuto la Scuola. Oggi è la festa della Scuola – ha concluso- Auguriamo a tutti i nostri giovani una solida continuità didattica e un futuro brillante”
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