#5CuriositàSu: George Balanchine, uno dei creatori della cosiddetta danza neoclassica.

#5CuriositàSu: George Balanchine, uno dei creatori della cosiddetta danza neoclassica.

Georgij Melitonovič Balančivadze (San Pietroburgo, 22 gennaio 1904 – New York, 30 aprile 1983), è stato un coreografo e danzatore russo, fra i più grandi del ventesimo secolo. Uno dei fondatori della tecnica del balletto classico negli Stati Uniti.

1 > Oltreoceano:

Fu dopo una performance de Les Ballets 1933 che, grazie a Romola Nijinsky, moglie di Vaslav, Balanchine incontrò Lincoln Kirstein, un mecenate americano con il sogno di fondare una compagnia di danza negli Stati Uniti formata solo da danzatori americani. Kirstein convinse il coreografo a trasferirsi in America. Fu così che ad ottobre di quell’anno Balanchine approdò oltreoceano per la prima volta, e fu il primo passo per una svolta della danza in USA.

2 > Metodo Balanchine:

Balanchine ha elaborato una particolare tecnica del balletto che rielabora molte nozioni di base della danza accademica. Il metodo Balanchine, metodo da lui applicato alla School of American Ballet e al New York City Ballet, al fine di formare dei danzatori con le qualità tecniche di musicalità, rapidità, purezza di linee e dinamismo, necessarie all’interpretazione dei suoi balletti. Questa tecnica è stata diffusa in tutti gli Stati Uniti e anche nel resto del mondo dagli ex danzatori di Balanchine.

3 > Musicalità assoluta:

Lo spettatore deve, secondo Balanchine, poter vedere la musica e ascoltare la danza. Per affinare la musicalità del danzatore, viene curato in modo estremo, durante la lezione, il rispetto sia dei tempi che del fraseggio particolare interno ad ogni tipo di movimento. Inoltre, gli esercizi sono strutturati su conteggi anomali (in cinque, in sei, in nove tempi). La maggior parte dei movimenti di apertura e chiusura della gamba, anche ad altezza elevata, vengono studiati con l’apertura sul levare e non sul battere.

Cerchiamo nella misura del possibile, di nuotare nel tempo. 
La musica è tempo - La coreografia esiste solo in quanto risultato della musica.

4 > Uso del corpo:

Animazione delle braccia, con uso di gomiti, polsi e mani, in maniera molto articolata, ed evidenziazione di ogni dito della mano; cura della vivacità dello sguardo, della morbidezza della linea del collo e più in generale, della vitalità di tutta la parte alta del corpo. Affinamento dettagliatissimo di ogni movenza del piede. Il bacino assume una sua rilevanza inusuale, secondo la tecnica classica tradizionale, poiché diventa un motore di spinta.

Vi è spesso un’estremizzazione dei contrasti di qualità del movimento: ampio o minuto, alto o basso, rallentato o veloce, scattante o morbido, piccolo o ampio. Evidente è l’ispirazione tratta dal jazz e dalla danza di carattere.

La postura generale del corpo è molto eretta, a prescindere dall’altezza raggiunta dalle gambe, e il peso del corpo è portato molto in avanti e distribuito sugli avampiedi, in modo che i talloni rimangano leggeri. Il danzatore è sempre pronto a muoversi all’istante, vigile e sospeso come un pugile sul ring.

Per Balanchine, in realtà, il tallone poggia a terra, ma non vi si sofferma, in quanto il plié è concepito in modo molto dinamico, come un accorgimento per accumulare la massima energia necessaria per il passo che segue, come una vera e propria spinta contro il suolo, che non deve quindi fermarsi in alcuna sua fase.

5 > Essenziale:

Balanchine trova la sua fonte di ispirazione nei corpi dei suoi interpreti, in particolare quelli femminilli, sui quali sperimenta le sue innovazioni. Sceglie ballerine giovani, esili, con lunghe gambe, che valorizzino la purezza formale da lui ricercata. Per favorire la leggibilità dei movimenti, predilige scenografie spoglie e costumi spesso essenziali. Il suo interesse per il movimento in se lo ha portato a privilegiare balletti non narrativi, che portassero soltanto il titolo della partitura musicale.

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