da Redazione Theatron 2.0 | 27 Dic 2018 | News
A Pompei torna dal 20 giugno al 13 luglio Theatrum Mundi, il festival di drammaturgia antica promosso dal Teatro Stabile di Napoli-Teatro Nazionale e dal Parco Archeologico, con quattro spettacoli in prima assoluta che puntano a replicare il successo della stagione 2018, quando si raccolsero 12.800 spettatori e il Teatro Grande segnò il tutto esaurito per nove serate su 13.
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La Tempesta di Shakespeare con l’adattamento e la regia di Luca De Fusco, l’Edipo a Colono nella riscrittura di Ruggero Cappuccio con Rimas Tuminas che ha preso il testimone da Eimuntas Nekrosius, il grande regista lituano morto un mese fa. E poi ancora il Satyricon nella versione di Francesco Piccolo, la danza dei Vertigo Dance Company, ne Il Paradiso Perduto. Un cartellone d’eccezione, sottolineano gli organizzatori, che nasce dalla collaborazione di tanti enti diversi, dalla Fondazione Campania dei Festival-Napoli Teatro Festival Italia alla Fondazione Matera Basilicata 2019, dal Teatro di Roma – Teatro Nazionale al Teatro Nazionale di Genova. Un’iniziativa, che “conferma la vocazione del teatro stabile di fare una offerta plurale”, sottolinea il presidente Filippo Patroni Griffi. In scena, sul palco trasudante di storia di uno dei teatri più antichi della romanità (il Teatro grande è del II secolo a.C., “costruito alla greca, più antico anche di quelli romani”, ricorda il direttore del parco archeologico Osanna anticipando la scoperta delle ultime ore, una cavea naturale, che è emersa alle spalle dell’attuale teatro e che potrebbe aver ospitato un teatro già nella Pompei del IV secolo a.C.) ci saranno tutti testi della drammaturgia classica, accomunati però da una rilettura moderna. “Non abbiamo intenzione di fare la copia di Siracusa”, assicura De Fusco nei panni di direttore del Teatro Stabile di Napoli, “abbiamo trovato un soprintendente che ama le sperimentazioni, fino a quando il pubblico ci segue faremo così”. Ecco allora che anche un testo super classico come la Tempesta di Shakespeare, anticipa De Fusco, avrà qui un’ambientazione desueta e particolare. “Dimenticatevi l’isola, penso ad un luogo chiuso, perché no una biblioteca – anticipa il regista – nella mia Tempesta tutto avviene in questo luogo chiuso, anzi nella testa di Prospero”, forse anche con Prospero immaginato “come un uomo del Novecento con i nemici che sono i Millennial, perché ho nostalgia dei libri, del cinema delle cose del secolo scorso che oggi sembrano non valere più”.
Particolare anche l’Edipo a Colono riscritto da Ruggero Cappuccio: “è un testo che ho scritto molti anni fa, ambientato in un tempo sospeso che risente del Novecento e della psicoanalisi”, spiega l’autore, “comunque vedremo. Nekrosius si interessò al mio testo, se lo fece tradurre in lituano, poi purtroppo è andata come è andata. Io non sono interessato ad accademismi e lui lo era ancora meno di me. L’importante è che ci sia una lingua che suoni e su questo lavorerà Tuminas”, dice. Per tutti però la carta più importante è proprio il palco di Pompei: “Mi appassiona per il simbolo di cui è carico”, sottolinea Cappuccio, un luogo “che evoca la dimensione onirica”. Accanto a lui il direttore del parco sorride, convinto di incassare un nuovo successo, dopo la riapertura del teatro seguita ai giorni più bui delle vicende giudiziarie. Anche per il sito questo festival di teatro è importante: “Pompei non può essere offerta in maniera passiva ai suoi visitatori, deve essere un’esperienza culturale che arricchisce”. L’apertura al teatro va in questa direzione
La webzine di Theatron 2.0 è registrata al Tribunale di Roma. Dal 2017, anno della sua fondazione, si è specializzata nella produzione di contenuti editoriali relativi alle arti performative. Proponendo percorsi di inchiesta e di ricerca rivolti a fenomeni, realtà e contesti artistici del contemporaneo, la webzine si pone come un organismo di analisi che intende offrire nuove chiavi di decodifica e plurimi punti di osservazione dell’arte scenica e dei suoi protagonisti.
da Redazione Theatron 2.0 | 8 Set 2018 | News
L’edizione 2018 del Premio Le Maschere del Teatro Italiano – la cui cerimonia si è svolta venerdì 7 settembre al Teatro Mercadante di Napoli, trasmessa in diretta differita su Rai Uno alle 23.30 con la consueta conduzione di Tullio Solenghi – premia molti artisti e spettacoli protagonisti della scorsa Stagione teatrale italiana. In una sala gremita di artisti, addetti ai lavori, personalità della cultura, del giornalismo e della politica, sono stati consegnati i 13 premi del prestigioso concorso, oltre quello Speciale assegnato dal Presidente della Giuria e quello alla Memoria di Graziella Lonardi Buontempo.
La giuria di questa edizione, presieduta da Gianni Letta, è stata composta da Rosita Marchese (Vicepresidente C.d.A. Teatro Stabile di Napoli), Giulio Baffi (critico la Repubblica Napoli), Donatella Cataldi (giornalista Tg3-Chiediscena), Fabrizio Coscia (critico Il Mattino), Emilia Costantini (critico Il Corriere della Sera), Masolino d’Amico (critico La Stampa), Maria Rosaria Gianni (capo redattore cultura Tg1), Enrico Groppali (critico Il Giornale), Katia Ippaso (critico Il Messaggero), Walter Le Moli, (regista e membro del C.d.A. Fondazione Teatro Due di Parma), Angelo Pastore (direttore Teatro Nazionale di Genova).
A seguire l’elenco delle 13 categorie e dei relativi vincitori:
Migliore spettacolo di prosa a
Il sindaco del rione Sanità con la regia di Mario Martone
Migliore regia a
Valerio Binasco per La cucina prodotto da Teatro Nazionale di Genova
Migliore attore protagonista a
Eros Pagni per Sei personaggi in cerca d’autore, regia di Luca De Fusco
Migliore attrice protagonista a
Gaia Aprea per Sei personaggi in cerca d’autore, regia di Luca De Fusco
Migliore attore non protagonista a
Massimiliano Gallo per Il sindaco del rione Sanità, regia di Mario Martone
Migliore attrice non protagonista a
Francesca Benedetti per Antigone, regia di Federico Tiezzi
Migliore attore/attrice emergente a
Lucrezia Guidone per Antigone, regia di Federico Tiezzi
Migliore interprete di monologo a
Pierfrancesco Favino, per La notte poco prima delle foreste, regia di Lorenzo Gioielli
Migliore scenografia a
Luigi Ferrigno per La cupa, regia di Mimmo Borrelli
Migliori costumi a
Gianluca Sbicca per Freud o l’interpretazione dei sogni, regia di Federico Tiezzi
Migliori luci a
Gigi Saccomandi per Sei personagi in cerca d’autore con la regia di Luca De Fusco
Migliori musiche a
Antonio Della Ragione per La cupa, regia di Mimmo Borrelli
Migliore autore di novità italiana a
Mimmo Borrelli per il testo La cupa
Premio Speciale del Presidente della Giuria a Gigi Proietti
Premio alla memoria di Graziella Lonardi Buontempo a Giordano Bruno Guerri
La webzine di Theatron 2.0 è registrata al Tribunale di Roma. Dal 2017, anno della sua fondazione, si è specializzata nella produzione di contenuti editoriali relativi alle arti performative. Proponendo percorsi di inchiesta e di ricerca rivolti a fenomeni, realtà e contesti artistici del contemporaneo, la webzine si pone come un organismo di analisi che intende offrire nuove chiavi di decodifica e plurimi punti di osservazione dell’arte scenica e dei suoi protagonisti.
da Redazione Theatron 2.0 | 10 Mar 2017 | News
Il primo e più antico quotidiano del Mezzogiorno promuove, in collaborazione con lo Stabile di Napoli, il primo appuntamento delle celebrazioni previste per i 125 anni della testata, fondata il 16 marzo 1892 da Edoardo Scarfoglio e Matilde Serao.
ll direttore del ‘Mattino’, Alessandro Barbano, con il direttore del Teatro Nazionale, Luca De Fusco, accoglierà gli ospiti: protagonisti delle istituzioni, del giornalismo, della cultura, dello spettacolo e della società civile, invitati ad assistere all’evento nel segno del giornale e di Matilde Serao, significativamente intitolato “Era de marzo”.
Sul palco, con i direttori che introdurranno i vari momenti della serata, ci saranno: Mariano Rigillo, che leggerà l’editoriale di Scarfoglio pubblicato sul primo numero del ‘Mattino’; Cristina Donadio, che leggerà il “moscone” scritto da Matilde Serao sul primo numero del Mattino con lo pseudonimo Gibus; Gaia Aprea, che canterà due brani ispirati al libro della Serao ‘Il Ventre di Napoli’; e tante firme illustri di scrittori, editorialisti e giornalisti del quotidiano.
Nel corso della serata sarà anche annunciata la prima edizione del Premio letterario Matilde Serao, che sarà assegnato il 29 maggio 2017 sempre al Teatro Mercadante.
La webzine di Theatron 2.0 è registrata al Tribunale di Roma. Dal 2017, anno della sua fondazione, si è specializzata nella produzione di contenuti editoriali relativi alle arti performative. Proponendo percorsi di inchiesta e di ricerca rivolti a fenomeni, realtà e contesti artistici del contemporaneo, la webzine si pone come un organismo di analisi che intende offrire nuove chiavi di decodifica e plurimi punti di osservazione dell’arte scenica e dei suoi protagonisti.