#AnticipAzione: Arrevuoto 2017, Il Suicida di Nikolaj Ėrdman
Giunto alla sua dodicesima edizione, Arrevuoto – lo storico progetto di teatro e pedagogia che opera tra le periferie ed il centro di Napoli, nato nel 2005 per volontà del Teatro Stabile di Napoli e dal 2012 costituito come Associazione di teatro e pedagogia che opera in collaborazione con lo Stabile di Napoli-Teatro Nazionale – propone quest’anno uno dei capolavori del teatro del ‘900, Il suicida del russo Nikolaj Ėrdman. In scena sabato 6 (alle 20.00) e domenica 7 maggio (alle 18.00) al Teatro San Ferdinando di Piazza Eduardo De Filippo.
Messo in scena per la prima volta nell’Unione Sovietica nel 1928 da Mejerchol’d, a causa della censura stalinista fu riallestito solo nel 1990 dopo essere costato la prigione e l’ostracismo al suo autore. Il tema è quello del suicidio ma declinato in chiave farsesca. Il protagonista è Senja, un giovane disoccupato moscovita che per errore viene creduto sul punto di suicidarsi. Questo drammatico equivoco attira l’attenzione di intellettuali, artisti, politici e belle avventuriere che vorrebbero trarre vantaggio dalla morte del povero sventurato, innescando così un congegno narrativo tragicomico di rara bellezza.
«Abbiamo scelto questo testo – si legge nelle note allo spettacolo – per offrire una riflessione su come le disgrazie possano spesso diventare appetibili per alcuni, per quegli speculatori che vedono nelle vittime dell’ingiustizia sociale o delle calamità naturali una fonte di guadagno e di potere o di prestigio personale. A Napoli, al Sud, dovremmo saperlo bene perché questo fenomeno di sfruttamento delle disgrazie altrui, questo “mors tua vita mea” caratterizza la nostra storia. Andremo in scena con oltre 150 ragazzi e ragazze di diversi quartieri cittadini, in questa grande tessitura di energia, musica e corpi che dalle periferie passa per il centro e dal centro torna in periferia coinvolgendo scuole, gruppi, associazioni e centri sociali per la realizzazione di uno spettacolo a regia collettiva in cui gli adolescenti parlano alla città e agli adulti».
Direzione artistica Maurizio Braucci, da un’idea di Roberta Carlotto, coordinamento pedagogico chi rom e…chi no. Regia Pino Carbone, Alessandra Cutolo, Anna Gesualdi, Christian Giroso, Nicola Laieta, Sergio Longobardi, Ambra Marcozzi, Vincenza Modica, Emanuele Valenti, Gianni Vastarella. Guide teatrali Emanuele Massa Gianluigi Signoriello Laura Ottieri Vincenzo Salzano Biagio Manna. Musiche a cura di Maurizio Capone, Antonella Monetti con i piccoli musicisti diMusicisti Associati guidati da Beatrice Valente e gli studenti del Liceo Musicale M.Bassi guidati dal Prof. Michele Montefusco ed in collaborazione con il gruppo T.E.S. “Tuba” Ensamble di Salerno diretto dal Maestro Alexaandre Cerdà Berda. Video installazioni Alessandro Papa, scene Marco Matta. Costumi Daniela Salernitano. Progetto luci Marco Ghidelli. Organizzazione Linda Martinelli. Video Lorenzo Face, Fortuna Avallone.
Arrevuoto
Giunto all’importante traguardo di dodici anni di vita, prosegue con immutato impegno e bei risultati il progetto teatrale curato da Maurizio Braucci, dedicato agli adolescenti del centro storico della città e delle periferie. Il progetto ha ampliato nel corso degli anni il numero dei partecipanti e dei quartieri coinvolti (anche e soprattutto in termini di pubblico), estendendosi sempre più nella città e nelle sue zone più periferiche e svantaggiate. I gruppi di ragazzi che hanno partecipato ai laboratori annuali – napoletani, rom ed immigrati – si sono infatti moltiplicati e hanno lavorato sui più svariati testi della drammaturgia classica e contemporanea mettendo in scena interessanti e vivaci riscritture collettive.
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