Green pass, teatri e cinema verso capienza al 75-80%

Green pass, teatri e cinema verso capienza al 75-80%

Il governo incassa alla Camera la fiducia sul decreto ‘Green pass 2’, mentre prepara un allentamento delle restrizioni per cinema, teatri, stadi e, forse, anche per le discoteche.

A preannunciare l’arrivo di regole meno severe per lo spettacolo dal vivo è stato il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa. «Il governo ha preso un impegno preciso e il 30 settembre ci sarà una valutazione: credo che ci saranno le condizioni per procedere a un ampliamento delle capienze per teatri e cinema – ha detto ieri l’esponente di Noi con l’Italia –. Credo ci possa essere una tappa intermedia sull’aumento che può prevedere un 75-80%, per poi guardare nelle settimane successive all’obiettivo del 100%». 

La decisione non è ancora definitiva ma l’andamento della campagna vaccinale e l’impiego sempre più vasto del pass spingono alla parziale riapertura. Se l’andamento della pandemia non mostrerà segnali di riacutizzazione, il via libera potrebbe scattare dalla metà del mese prossimo. 

Il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia (Lega), chiede di portare la capienza direttamente all’80% auspicando che il decreto arrivi «a breve» senza ulteriori passaggi. Nei giorni scorsi invece i titolari della Sa- lute, Roberto Speranza (Leu), e quello della Cultura, Dario Franceschini (Pd), hanno affermato che le decisioni saranno prese dopo un parere favorevole del Comitato tecnico scientifico, che potrebbe essere chiamato a pronunciarsi la prossima settimana, quando saranno disponibili i primi dati sui contagi a due settimane dalla riapertura delle scuole. Quella che l’anno scorso coincise con l’avvio di un nuova drammatica ondata epidemica. Ma stavolta il 70% degli over 12 è vaccinato e il 5% circa in attesa delle seconda dose. 

Come se quel decreto fosse una sorta di spartiacque, negli ultimi cinque giorni molti politici di primo piano hanno rilanciato gli appelli con cui dirigenti sportivi, attori, cantanti, produttori e registi da settimane tentavano di mettere all’ordine del giorno la questione.