District Dance Festival: spettacoli, laboratori e incontri a Roma dedicati alla danza contemporanea

District Dance Festival: spettacoli, laboratori e incontri a Roma dedicati alla danza contemporanea

Dal 6 al 15 ottobre ritorna a Roma District Dance Festival, progetto dedicato alla danza contemporanea, ideato e organizzato dalla compagnia Atacama di Patrizia Cavola e Ivan Truol. Per questa seconda edizione, oltre 10 eventi, tra spettacoli ospitati dal Teatro Furio Camillo, spazio multidisciplinare nel quartiere Tuscolano e laboratori presso la Scatola dell’Arte di San Lorenzo, punto di riferimento per giovani danzatori, attori, professionisti, amatori, dove si svolgono corsi di formazione, perfezionamento, laboratori di ricerca e workshop con maestri internazionali, residenze creative, aperture al pubblico, performance ed esiti dei laboratori.

Il progetto vuole proporre esperienze nel campo della danza in differenti quartieri della città di Roma con l’idea di costruire una rete artistica di spazi e collaborazioni locali. L’incontro tra mondi e luoghi differenti potrà generare nuove modalità creative, pratiche artistiche e scambi tra la comunità e gli artisti contemporanei. Gli spettacoli e i laboratori previsti sono accomunati dalla volontà di approfondire il linguaggio del movimento nella sue varie sfaccettature, dall’esperienza pratica al confronto su tematiche contemporanee fino all’utilizzo delle nuove tecnologie. La programmazione di District Dance Festival presenterà spettacoli di diverse compagnie italiane e internazionali e opere inedite di autrici e autori contemporanei testimoniando la volontà di offrire nuovi sguardi e linguaggi al pubblico romano.

Il festival prenderà il via il 6 ottobre alle 21:00 presso il Teatro Furio Camillo con Nest di ResExtensa Dance Company, regia e drammaturgia di Elisa Barucchieri, con Moreno Guadalupi e Fabiana Mangialardi. Un labirinto di voci, di relazioni, di commistioni e alchimie – narrazioni in danza che si incontrano, incastrano, scontrano, accompagnano, riportando le domande al corpo, al movimento, all’incastro con l’altro. Segue Riti di Passaggio, di Mandala Dance Company, concept, coreografia e regia di Paola Sorressa: la produzione, dedicata a Lucien Bruchon, si ispira alla sacralità di tutti quei momenti che segnano il passaggio alle diverse fasi esistenziali o scandiscono l’evoluzione stessa dell’individuo in questa Vita terrena fino al passaggio a nuove  dimensioni.

Il 7 ottobre, presso La Scatola dell’Arte, dalle 16 alle 17:30, il laboratorio gratuito per danzatori, attori, amatori e studenti universitari delle discipline dello spettacolo dal vivo a cura di Salvatore Romania, coreografo della Compagnia Megakles ballet – Petranuradanza. Romania propone un linguaggio coreografico versatile ed originale in cui il corpo è “testo” e nello stesso corpo è egualmente anche il “contesto”, da esplorare attraverso musicalità e dinamismo corporeo.

Dalle ore 21,  al Teatro Furio Camillo, una serate dedicata all’interazione con il pubblico grazie alla creazione di Claudio Prati e Ariella Vidach/ Ariella Vidach – AiEP che presentano VIRTUAL Touch&Trail: una performance di danza virtuale con due danzatrici collegate da remoto e una in presenza sulla scena davanti al pubblico, dotate di visori VR, collocate in città diverse e visualizzate su grande schermo. Alla fine gli spettatori avranno la possibilità di interagire con un danzatore/avatar da remoto indossando i visori e sperimentando in prima persona  una danza di contatto in forma virtuale, vivendo un’esperienza immersiva. Chiuderà la giornata BRING ME YOUR DRESS di Simona Lisi, artista multidisciplinare, ideatrice di una creazione sui generis che invita il pubblico a portare in teatro vestiti da donare per un’ultima danza sul palcoscenico. Una produzione  Associazione Ventottozerosei  in collaborazione con Inteatro Festival / Associazione Culturale Atacama Onlus.

La Compagnia Megakles – Petranuradanza in scena l’8 ottobre alle ore 21:00 con Get up, una esortazione a risollevarsi e cercare di liberarsi dalle sabbie mobili in cui si è intrappolati, una ricerca di quei flussi impercettibili che attraversano il mondo e che investono l’essere umano nella sua interezza. Coreografie di Salvatore Romania e Laura Odierna con Francesco Bax, Caterina Lanzafame e Konstyantyn Hryhor’yev.

A seguire la compagnia ART GARAGE diretta da Emma Cianchi con SILENCE – Music of Life: un continuo cercarsi e sorreggersi fatto d’intrecci vorticosi e dinamiche crescenti, un flusso di danza elegante e potente, ma allo stesso tempo dolce e raffinato, dà vita al suono. I performer e i sound designer si fondono e diventano parte di un unico processo creativo in bilico tra live-performance e installazione.

Si continuerà dal 10 ottobre dalle ore 10 alle 13 con il laboratorio gratuito POESIA E VERITÀ DEL CORPO, a cura di Patrizia Cavola Ivan Truol che indaga e propone esperienze su molti temi fondamentali per la crescita personale: Consapevolezza, Presenza, Ascolto, Attenzione, Qualità della Concentrazione, Contatto e Lavoro di Relazione con l’altro, Sincerità. Con la collaborazione della cattedra di Storia della danza dell’Università La Sapienza di Roma.

Il 13 ottobre al Teatro Furio Camillo alle 21 la Compagnia Motus sarà ospite del Festival con lo spettacolo IMMEMORI (Elogio del ricordo), coreografie di Simona Cieri/drammaturgia e regia di Rosanna Cieri. La memoria aggrega, è il collante che unisce generazioni, la memoria è la base della storia e del civismo. Spesso la memoria cambia forma, muta la sua pelle, si plasma e la coreografia riesce a coglierne la qualità attraverso la sua scrittura. A seguire, dalla Spagna, la compagnia LARUMBE DANZA  con IN_SIDE, opera nata nel 2020 dal desiderio di Lucía Montes Mado Dallery di indagare e creare, a partire da una profonda indagine fisica, basata sulle influenze di entrambe le coreografe e sul loro legame. Si concentra sulla fisicità dei corpi, una dualità in costante tensione all’interno di un’atmosfera singolare.

La giornata del 14 ottobre sarà dedicata al pubblico dei bambini e delle famiglie con il  laboratorio gratuito per bambini ESPLOR–AZIONI a cura di Valeria Loprieno dalle 17 alle 18, preparatorio a una visione più consapevole e approfondita dello spettacolo in scena  alle 18:30 CAPPUCCETTO ROSSO, c’era una volta il lupo e la fanciulladi Compagnia ATACAMA.

I coreografi Patrizia Cavola e Ivan Truol, partendo dalla fiaba, esplorano il contrasto tra il mondo luminoso e sicuro del villaggio e quello oscuro e insidioso della foresta. Andare nel bosco come metafora del percorso che ogni individuo deve affrontare per crescere, lasciando la sicurezza dell’infanzia per divenire adulto.

Gli ultimi appuntamenti di District Dance Festival sono previsti il 15 ottobre dalle ore 21.00 con due spettacoli: BENVENUT* di Camilla Perugini e Antonio Taurino che mettonoin scena alcuni degli stereotipi che si legano da sempre e troppo spesso al genere maschile e femminile, in una chiave ironica e bizzarra, quasi a sottolinearne l’assurdità. Una coproduzione Associazione culturale Atacama onlus, Gruppo e-Motion; SCHERZETTO di BorderlineDanza, regia e coreografia di Claudio Malangone, in cui i 3 uomini/personaggi – Pan, Dioniso e Satiro – in un goliardico intreccio tra alleanze, rivalità ed espedienti mostrano aspetti della vita quale pretesto per mettere in scena alcune dinamiche sociali, ampliando e sfumando il concetto di confine tra i generi.

District Dance Festival 2023 è realizzato in collaborazione con La Scatola dell’Arte ETS, con la cattedra di Storia della danza dell’Università La Sapienza di Roma e con l’Associazione l’Archimandrita.

La Compagnia Atacama nasce nel 1997 fondata da Patrizia Cavola, coreografa e danzatrice, e da Ivàn Truol, coreografo, danzatore, attore. Da ottobre 2009 la compagnia ha residenza artistica presso La Scatola dell’Arte di Roma, centro di formazione e produzione, di cui sono essi stessi gestori e direttori artistici. Atacama è sostenuta e riconosciuta dal MIC Ministero della Cultura. L’Associazione Culturale, che negli anni ha ricevuto contributi anche dalla Regione Lazio, dal Comune di Roma, dall’Imaie, persegue il fine di promuovere la conoscenza della danza contemporanea e delle arti performative attraverso la produzione di spettacoli dal vivo, l’organizzazione di  festival e rassegne e la creazione di progetti di formazione e perfezionamento professionale.

Per info e prenotazioni scrivere a info@compagniaatacama.it.
Maggiori informazioni su: 

Il Festival internazionale di danza contemporanea Fuori Programma giunge alla VIII edizione

Il Festival internazionale di danza contemporanea Fuori Programma giunge alla VIII edizione

Torna dal 19 giugno al 7 luglio Fuori Programma, il festival internazionale di danza contemporanea della Capitale con la direzione artistica di Valentina Marini, giunto alla sua VIII edizione. Prodotto da E.D.A, sostenuto dal Ministero della Cultura e con il contributo dell’Ambasciata di Israele in Italia e realizzato in collaborazione con Teatro di Roma – Teatro Nazionale, Teatro Biblioteca Quarticciolo e Direzione Musei Statali della città di Roma, tre settimane di spettacoli, incontri con gli autori, residenze, workshop e progetti speciali fra il Teatro India, Castel Sant’Angelo, il Teatro Biblioteca Quarticciolo e il Parco Tor Tre Teste.

Da Jacopo Godani che apre le cerimonie al progetto speciale site specific di Silvia Gribaudi che chiude il festival; dalla folta presenza di produzioni israeliane con le creazioni di Ophir Kunesch, Lior Tavori, Olivia Court Mesa e Andrea Costanzo Martini agli sguardi di coreografi e danzatori provenienti da diverse parti del mondo come l’australiano di base in Francia Thomas Alfred Bradley, Elìas Aguirre e il collettivo Qabalum dalla Spagna e l’artista di origini bulgare Krassen Krastev che arriva al Festival con una produzione svizzera. E poi gli italiani Francesco Marilungo, Salvo Lombardo, mk e Daniele Ninarello con una creazione che coinvolge la pluripremiata indie-rocker Cristina Donà e il Premio Tenco Saverio Lanza,  l’italo-giapponese Masako Matsushita.

Artisti nazionali e internazionali, autori dalla solida carriera e le nuove scoperte del panorama coreutico sono dunque le voci plurali che danno corpo e senso al tema e titolo di questa edizione 2023: Unisono. A più voci.

Un titolo che trova la propria forza nella melodia finale come risultato di una pluralità di differenze. “Ecco allora che al termine ‘unisono’, aggiungiamo ‘a più voci’ una pluralità che supera di gran lunga la somma delle parti e trova nella radicalità del singolo la forza del totale. Non dunque suoni di uguale altezza a formare una melodia, ma un intreccio di timbri diversi a formare un cammino comune, anche al costo di tradire un’armonia” come afferma la direttrice artistica Valentina Marini, che aggiunge: “del resto la voce, prima ancora fenomeno acustico è un evento corporeo. Metaforicamente ‘prendere voce’ si traduce con il prendere posizione, boicottare il silenziamento. Prenderla collettivamente significa per noi far vibrare l’ecosistema che ci accoglie e di cui siamo cellule.”

La pluralità di voci è quella di artisti che lavorano su formati eterogenei e linguaggi differenti per disegnare una mappa mobile della danza contemporanea; è quella dei luoghi attraversati da un festival che promuove la creazione di progetti outdoor per riabitare in modo immersivo ambienti inconsueti, per coinvolgere diversi contesti urbani di Roma facendoli (ri)scoprire alla cittadinanza, in un processo dinamico di mobilità tra luoghi e punti di vista diversi. Ma la pluralità di voci è anche quella dei diversi progetti in programma oltre agli spettacoli, come i percorsi di scrittura giornalistica o i workshop pensati per decolonizzare l’immaginario della danza e per sperimentare la materia vibrante della vocalità; e, infine, quella del sistema di alleanze con altre istituzioni culturali che ogni anno il festival mette in campo per rendere più sostenibile la progettazione e abbattere le logiche competitive fra le varie realtà.

PROGRAMMA

La programmazione degli spettacoli della VIII edizione del festival Fuori Programma prende il via il 20 giugno con uno dei più importanti autori italiani in ambito internazionale, già al fianco di un artista del calibro di William Forsythe, il coreografo e danzatore Jacopo Godani che presenta in Prima Nazionale all’Arena del Teatro India Symptoms of Development, la sua nuova produzione per la Dresden Frankfurt Dance Company. Lo spettacolo, con un forte taglio umoristico-satirico, mette in scena una sorta di laboratorio scientifico in cui analizzare le origini e le connessioni di ogni movimento ed esplorare le potenzialità del corpo. La stessa Arena del Teatro India ospita il giorno seguente 21 giugno uno dei protagonisti della nuova scena coreutica, Daniele Ninarello, che, insieme all’artista visivo, autore e produttore musicale nonché Premio Tenco Saverio Lanza, e a Cristina Donà, punto di riferimento della scena rock indipendente e del nuovo cantautorato, presenta al pubblico del festival L’Universo nella testa: un progetto che, attraverso la commistione di linguaggi performativi, indaga la forza di gravita della danza e il continuo oscillare fra l’infinito cosmico e l’essere umano, in perfetto equilibrio fra registro intimo e emotività catartica del rock.

Programma doppio invece quello del 22 giugno: la sala A del Teatro India ospita Breathing Room di Salvo Lombardo, una performance che, dalla sua nascita, si rinnova di volta in volta attraverso l’invito rivolto a un artista diverso e che per Fuori Programma prevede il coinvolgimento di Marta Ciappina. Al centro di Breathing Room c’è il respiro come atto poetico, scintilla da cui nasce una performance determinata in tempo reale, senza prove, né anteprime, né repliche. Attraverso il respiro, i due artisti trasformano l’ambiente in perimetro relazionale, spazio di complicità in cui scardinare i principi di autorità e di potere individuale che sottendono il sistema produttivo dell’arte e, al tempo stesso, attivare l’attitudine all’ascolto e alla cura reciproca. Sull’orizzonte relazionale si muove anche Mood Shifters, coreografia firmata da Andrea Costanzo Martini in scena all’Arena, prima delle tante produzioni israeliane ospitate al Festival: partendo dal concetto di mimica emotiva, strumento attraverso cui scopriamo l’altro da noi, i tre performer in scena intraprendo un viaggio alla ricerca dell’intimità, dell’amore e, soprattutto, del riconoscimento.

Le produzioni targate Israele danno forma anche al programma del 23 giugno con le due performance consecutive all’Arena del Teatro India. Si parte con una Prima Assoluta, Arba, restituzione della residenza a Fuori Programma del coreografo emergente Ophir Kunesch, in collaborazione con il Suzanne Dellal Center di Tel Aviv; si prosegue con Mars di Lior Tavori, coreografo e direttore artistico della Lior Tavori Dance Company, una coreografia  intima per quattro danzatori che vuole riflettere sul tema della mascolinità sulle note di artisti iconici come i Queen, Carsten Nicolai e molti altri.

Il 30 giugno Fuori Programma si sposta al Teatro Biblioteca Quarticciolo per la restituzione della seconda residenza prevista dal Festival. Si tratta di Stuporosa, performance di Francesco Marilungo, artista di Körper, che ispirata dal pensiero di Ernesto De Martino, porta avanti una ricerca sul pianto rituale, sulla figura della lamentatrice e sull’importanza del rito funebre per dare senso alla morte.

Imperdibile il programma del 2 luglio quando il Festival, grazie alla collaborazione con la Direzione Musei Statali della Città di Roma, abiterà e attraverserà i meravigliosi spazi del Mausoleo di Adriano, noto ai più come Castel Sant’Angelo, dove per tutto il pomeriggio fino alla sera si avvicenderanno le creazioni dell’artista multidisciplinare australiano Thomas Alfred Bradley e di mk, il gruppo guidato dal Leone d’Argento alla Biennale Danza Michele Di Stefano. Characters di Bradley è una serie di quattro performance site specific, presentate in Prima Assoluta, che, utilizzando la pratica giapponese del Butoh, si concentrano sulla relazione fra corpo del performer, costume, spazio e immaginario. Da un punto panoramico di Castel Sant’Angelo si affaccerà il pubblico pronto a fare esperienza di Veduta >Roma di mk – anche questa una Prima Nazionale –, un vero e proprio teorema sul paesaggio, costruito con una forte impronta cinematografica per ridisegnarne la prospettiva dello scenario urbano, trasformando la realtà in un luogo dalle coordinate immaginarie, che galleggia tra il presente e il possibile. Grazie anche alla traccia sonora che il pubblico ascolterà in cuffia per connettere idealmente spazi lontani e spazi vicini, la creazione di mk dimostra come la danza possa essere letteralmente un punto di vista sul mondo.

Tutto il secondo blocco di Fuori Programma 2023, dal 3 al 7 luglio, investe poi il Parco Tor Tre Teste nella periferia sud-est della Capitale. Il 3 luglio l’artista italo-giapponese Masako Matsushita presenta Vibes#3, un pezzo che è parte del più ampio progetto Vibes, performance audio-coreografica che permette ai partecipanti di incontrarsi e condividere attimi di danza nello spazio pubblico, muniti di cuffie e di un’applicazione per smartphone. Subito dopo al Parco le vibrazioni aumenteranno fino a esplodere con I carry, you hold, performance in Prima Nazionale di contact improvisation dalla notevole forza espressiva firmata dalla coreografa cileno-israeliana Olivia Court Mesa. Il giorno seguente, 4 luglio, il Parco ospita ancora due creazioni, due produzioni spagnole: si tratta di La medida que nos ha de dividir, in Prima Nazionale, una partitura coreografica incentrata sull’affetto, lo scorrere del tempo e le pulsioni umane ad opera del collettivo Qabalum; e di Pez Esfinge del coreografo e artista visivo Elìas Aguirre, un lavoro di ricerca sul microcosmo sottomarino, sui dettagli che passano inosservati, sugli spazi che apparentemente rimangono immobili, come metafora dell’inconscio e della natura più profonda dell’essere umano.

Il 6 e 7 luglio, sempre al Parco Tor Tre Teste, il festival tocca uno dei suoi momenti più alti con la coreografa e danzatrice pluripremiata e osannata dalla critica Silvia Gribaudi, autrice di un progetto speciale site specific appositamente realizzato per Fuori Programma 2023. Ospitata in residenza nei dieci giorni precedenti, Silvia Gribaudi va al cuore del tema di questa ottava edizione con Unison, un lavoro che nasce da alcune domande precise: come creare un unisono? come dare voce alla libertà del corpo? come creare un movimento collettivo senza imporre strutture gerarchiche ma azioni coreografiche in cui la persona si senta libera? Il risultato è un dispositivo performativo che genera un’azione corale, dando voce e spazio all’identità della persona in relazione all’io collettivo. A completare il quadro, negli stessi due giorni, in programma anche On /Opus III dell’artista di origini bulgare Krassen Krastev, una coreografia in Prima Nazionale che è una vera e propria ipnotica scultura umana: fra il movimento perpetuo dei Dervisci Rotanti e una reinterpretazione della pole dance, tre corpi sospesi in aria sfidano la gravità e invitano il pubblico a prendersi una pausa contemplativa per riflettere sul mondo, lasciando fluttuare la mente e il corpo in uno stato estatico.

A completare il quadro del festival – oltre alle residenze artistiche – il laboratorio Le classique c’est chic a cura di Anna Basti, l’atelier coreografico di Irene Russolillo dal titolo Materia continua, il workshop di visione e scrittura giornalistica Lo sguardo performativo a cura di Teatro e Critica, l’incontro/tavola rotonda Arti performative e culture del contemporaneo / Co-progettazione e programmazione in Rete e il ciclo di Esplorazioni Urbane nei luoghi limitrofi a quelli che ospitano gli spettacoli, in collaborazione con le associazioni del territorio e, infine, la tappa di selezione del Premio Prospettiva Danza Teatro.

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La grande danza internazionale ospite di Paesaggi del Corpo Festival Internazionale Danza Contemporanea

La grande danza internazionale ospite di Paesaggi del Corpo Festival Internazionale Danza Contemporanea

Dopo il primo weekend di eventi, continuano il 20 e il 21 maggio gli appuntamenti con la grande danza internazionale a Velletri (RM), all’interno della IV edizione di Paesaggi del Corpo – Festival Internazionale Danza Contemporanea.

Si aprono le danze, il 20 maggio al Teatro Artemisio Gian Maria Volontè, con la compagnia tedesca Tanz Harz che presenta la prima italiana dello spettacolo Winterreise del coreografo Tarek Assam, direttore del balletto e coreografo residente della Tanzcompagnie Giessen dello Stadttheater Giessen dal 2002 al 2022, con un vasto repertorio coreografico presentato a livello internazionale, in Germania, Polonia, Belgio, Bulgaria, Slovacchia, Repubblica Ceca, Svizzera, Austria, Italia e Cina. Sostenuta da un coerente, semplice ma efficace disegno dei costumi nei colori grigio, beige, blu e bianco, la danza respira e si formula in un “terzo” spazio accanto al canto e al pianoforte, che mantengono l’equilibrio della coreografia. Le melodie e le strofe, le rispettive diverse dinamiche e stati d’animo si incontrano così nell’occhio dello spettatore in un cosmo coreografico che è semplicemente una festa per gli occhi. Il Festival continua con il debutto nazionale della compagnia Mandala Dance Company, compagnia di produzione contemporanea diretta da Paola Sorressa, che svolge dal 2010 attività in Italia e all’estero (Usa, Algeria,Thailandia, Messico, Tunisia e Spagna), che porta in scena un estratto de Le Fantasme di Zvanì, una coproduzione di Paesaggi del Corpo: lo spettacolo di teatro-danza mette in scena due dimensioni poco conosciute del celebre poeta Giovanni Pascoli, rivelando l’immagine di un artista e di una personalità ancora più grande e moderna di quel che ci è potuta apparire attraverso le poesie che si trovano nei libri di scuola. Le ricerche e i libri di Francesca Sensini, docente dell’Università di Nizza e scrittrice, che ispirano la regia di Daniele Lamuraglia e le coreografie di Paola Sorressa per questo spettacolo di teatro-danza, hanno messo in risalto l’importanza delle relazioni di Pascoli con alcune figure femminili – reali, immaginarie, simboliche, mitologiche – e il ruolo fondamentale che hanno avuto sulla sua vita e sulla sua poetica. 

Si prosegue il 21 maggio alle 18:00, con Cappuccetto Rosso. C’era una volta il Lupo e la Fanciulla, uno spettacolo per ragazzi e famiglie, di compagnia Atacama, diretta da Patrizia Cavola e Ivan Truol, ospite dal 1997 di importanti teatri e festival internazionali in Italia, Germania, Spagna, Belgio, Francia, Brasile, Polonia e Portogallo: gli autori, partendo dalla fiaba, intendono esplorare il contrasto tra il mondo luminoso e sicuro del villaggio e quello oscuro e insidioso della foresta. Il concept vuole mettere in atto differenti sguardi sul racconto narrato dalla fiaba, rilevare varie sfaccettature dei personaggi, tre diverse Cappuccetto Rosso con caratteri e qualità differenti che reagiscono ognuna a proprio modo al compito assegnato dalla madre e all’incontro con il lupo, determinando tre possibili differenti storie.

Il Festival è realizzato dall’associazione culturale La Scatola dell’Arte, sotto la direzione artistica di Patrizia Cavola, con il contributo di MiC – Ministero della Cultura Regione Lazio, in collaborazione con FONDARC Fondazione di Partecipazione Arte e Cultura Città di Velletri e con il patrocinio del Comune di Velletri

Il programma del Festival è su: https://paesaggidelcorpo.itPer info e prenotazioni scrivere a info@paesaggidelcorpo.it

Spettacoli, performance site specific e incursioni urbane per la IV edizione di Paesaggi del Corpo Festival

Spettacoli, performance site specific e incursioni urbane per la IV edizione di Paesaggi del Corpo Festival

Dal 13 maggio al 2 luglio la IV edizione di Paesaggi del Corpo – Festival Internazionale Danza Contemporanea tornerà ad animare la città di Velletri (RM) con spettacoli, performance site specific e di danza urbana outdoor presentati da compagnie italiane, formazioni internazionali e giovani autori e autrici. Arricchiranno il programma del Festival, percorsi di residenza creativa, formazione e laboratori di ricerca, incontri di approfondimento, progetti speciali a carattere multidisciplinare volti a creare momenti di relazione tra la danza e altre arti come l’arte visiva, la scrittura, la musica, le nuove tecnologie. Il Festival sarà realizzato dall’associazione culturale La Scatola dell’Arte, sotto la Direzione artistica di Patrizia Cavola, con il contributo di MiC – Ministero della Cultura Regione Lazio, in collaborazione con FONDARC Fondazione di Partecipazione Arte e Cultura Città di Velletri e con il patrocinio del Comune di Velletri

La IV edizione di Paesaggi del Corpo, dal titolo Memorie, comprende 33 spettacoli presentati da 21 tra le più rilevanti compagnie italiane tra cui Compagnia Abbondanza Bertoni, Balletto Civile, EgriBiancoDanza, Compagnia Atacama, Marco D’Agostin/VAN, Chiara Frigo/Associazione Culturale ZEBRA, Artemis Danza, Fabrizio Favale & First Rose/KLM Le supplici, Compagnia Naturalis Labor, [RITMI SOTTERRANEI] Contemporary Dance Company, Mandala Dance Company, Fabula Saltica e formazioni internazionali come Cie Art Mouv’ (Corsica/Francia), Cia. Mariantónia Oliver (Maiorca/Spagna), Tanz Harz (Germania), Eirad Ben Gal (Israele), Zawirowania Dance Theatre (Polonia). Non mancherà l’attenzione alle nuove generazioni di autori per valorizzare la creatività emergente con Valeria Loprieno, Noemi Piva, Manolo Perazzi, Uscite Di Emergenza, Create Danza, KINESIS CDC, VIdavè/Movimento Danza che saranno ospiti della IV edizione di Paesaggi del Corpo.

Per sostenere la creazione artistica, il Festival favorirà la realizzazione di residenze artistiche presso La Scatola dell’Arte di Roma in cui verranno ospitate in residenza creativa la Compagnia Atacama con il progetto Anime e Mandala Dance Company con il progetto Le Fantasme di Zvani; all’interno della sezione Nuove generazioni,Davide Romeo con il progetto Scylla e Valeria Loprieno con Pablo.

Prosegue anche quest’anno Dance System, progetto a cura di Theatron 2.0 che prevede la realizzazione di conferenze, tavole rotonde e dibattiti intorno alla Danza Contemporanea in Italia e all’Estero. Il primo appuntamento è previsto il 13 maggio dalle ore 16:30, in occasione della giornata inaugurale del Festival, a partire dalla relazione tra la danza e la sue fonti. Grazie al prezioso contributo di accademici, giornalisti e operatori esperti nelle arti coreutiche, Dance System costituirà un dispositivo d’incontro e di confronto tra addetti ai lavori, coreografi italiani e stranieri ospiti presso Paesaggi del Corpo e il pubblico di appassionati alle arti performative. 

A partire dal titolo Memorie, la riflessione sull’essere umano rappresenta un macrotema che sottende il programma di questa edizione che pone l’accento sul carattere innovativo delle performance e dei linguaggi, nel segno della contemporaneità e al tempo stesso della memoria. Infatti, a partire dalla pluripremiata Compagnia Abbondanza Bertoni (Premio Ubu 2021 solo per citare l’ultimo vinto), in apertura di festival con l’assolo C’è vita su Venere, un viaggio verso l’interno e verso l’altrove; si passa all’opera corale e inclusiva della Compagnia spagnola Mariantónia Oliver in programma con il progetto Las Muchísimas che prevede l’inserimento in scena di donne over 60 di Velletri tramite un percorso laboratoriale; arrivando alla performance Miss Lala al Circo Fernando della coreografa Chiara Frigo in sinergia con una interprete rara e preziosa come Marigia Maggipinto, danzatrice di Pina Bausch, che si lascerà dirigere dal pubblico nella costruzione della performance attraverso la scelta di ricordi e materiali provenienti dall’esperienza con la grande maestra del teatro danza internazionale. 
Il tratto multidisciplinare che da sempre caratterizza il festival sarà ben rappresentato dall’incontro della danza con le altre arti come la poesia, la letteratura, le arti visive e la musica dal vivo in opere corali e site specific come Anime di Compagnia Atacama al debutto nazionale, Coreofonie di EgriBiancoDanza, Gente di Balletto Civile, in cui la danza è il filo che unisce l’architettura dei luoghi e la musica. 

Durante il periodo festivaliero sono previsti laboratori di approfondimento e conoscenza del linguaggio del movimento della danza contemporanea, preparatori alla visione e alla discussione con gli artisti presenti al festival, che metteranno in connessione il percorso creativo e pedagogico di alcune compagnie, con l’obiettivo di annullare la distanza tra artista/spettatore e allievo/professionista. I laboratori permetteranno ai partecipanti di conoscere l’identità coreografica degli autori e delle loro produzioni artistiche su cui poi andranno a intervenire direttamente in scena per una crescita reciproca sia umana, sia professionale. Nell’ottica di approfondire e apprendere al meglio il linguaggio coreografico verranno anche realizzate masterclass con gli artisti ospiti al festival, mettendo in atto momenti di incontro e confronto tra le arti, tra gli artisti e la cittadinanza, tra le diverse associazioni e enti coinvolti nella sua realizzazione. 

Il programma del Festival è su: https://paesaggidelcorpo.it
Per info e prenotazioni scrivere a info@paesaggidelcorpo.it.

Teatro oltre i limiti: call per danzatori

Teatro oltre i limiti: call per danzatori

Si scrive ToiL e si legge TEATRO oltre i LIMITI la rassegna di promozione del teatro in carcere, giunta alla IV edizione e promossa dalla Compagnia Teatrale Petra all’interno della Casa Circondariale “Antonio Santoro” di Potenza.

Alla base del progetto c’è l’assunto del teatro come linguaggio capace di superare il concetto di “limite”, nel luogo stesso a cui viene automaticamente abbinato dall’immaginario collettivo. La ricerca sul tema del limite che Petra porta avanti da anni, fuori e dentro la Casa Circondariale di Potenza, è uno spunto per lavorare sulla privazione involontaria dell’elemento naturale. Creando le condizioni per una connessione profonda con l’ambiente, viene stimolata la relazione con le parti meno addomesticate e più vitali di noi stessi, indispensabili per realizzare appieno la nostra identità. È da qui, dal carcere, da questo luogo estremo, chiuso e al limite che parte la ricerca da portare fuori, da estendere, ampliare e divulgare.

Attraverso il tema In&Out_immersione e privazione nella Natura, Petra intende sfruttare le potenzialità di differenti linguaggi artistici contemporanei per connettere luoghi opposti e favorire l’inclusione sociale, nella comune ricerca del rapporto tra uomo e natura, anche dove questa non è presente.

Il progetto pone l’attenzione sulla definizione di natura dal punto di vista performativo in un luogo, il carcere dove per ovvie ragioni di sicurezza gli esseri umani sono privati del contatto con gli elementi naturali. I detenuti vivono la maggior parte delle loro ore illuminati dalla luce artificiale, sono pochi i momenti di esperienza all’esterno – almeno nel carcere di Potenza – e quando questi avvengono sono in un cortile di cemento. Cosa accade quindi quando l’uomo viene privato del contatto con la natura? Cosa scaturisce dentro di noi? 

Attraverso la danza, quale strumento inclusivo, capace di accogliere le diversità, i caratteri, i corpi, le sfumature emozionali Petra intende rispondere a queste domande. In programma dal 22 al 24 febbraio nella Casa Circondariale di Potenza la seconda tappa dell’azione ARTISTI IN TRANSITO, uno dei momenti cardine di apertura e di riflessione del lavoro artistico della rassegna, un workshop intensivo a cura della danzatrice e coreografa Annamaria Ajmone con La notte è il mio giorno preferito.

L’obiettivo dell’azione, attraverso un percorso multidisciplinare e il coinvolgimento di artisti di fama nazionale e internazionale – dal 2019 diverse sono state le incursioni artistiche: Simona Bertozzi, Silvia Gribaudi, Philippe Barbut di MK, Manfredi Perego – è quello di entrare in relazione con il proprio corpo grazie al mondo della danza e abbattere i pregiudizi e gli stereotipi legati alla realtà carceraria.In occasione del workshop la Compagnia Petra indice una call rivolta a danzatrici e danzatori. I candidati lavoreranno in sinergia con i detenuti/attori del laboratorio teatrale in carcere e avranno la possibilità di riflettere sul rapporto con l’altro attraverso l’uso del corpo e una meditazione sugli animali e gli ecosistemi in cui vivono. 

DETTAGLI WORKSHOP

Al centro della ricerca di Annamaria Ajmone c’è il corpo inteso come materia plasmabile e mutevole capace di trasformare spazi in luoghi creando parallelismi e sovrapposizioni temporali. Si avvale per le proprie produzioni di collaboratori con cui condivide il processo creativo, coinvolgendo così diversi immagini e visioni.

La notte è il mio giorno preferito è una riflessione sul rapporto con l’altro attraverso una meditazione sugli animali e gli ecosistemi in cui vivono. 

Il laboratorio è aperto a un numero massimo di 10 danzatori/danzatrici maggiorenni selezionati/e dallo Staff di progetto.

ISCRIZIONI APERTE FINO AL 6 FEBBRAIO 2023
LINK AL FORM: https://forms.gle/pSxiJux1yzvKMU9a6 

Entro il 6 febbraio, inoltre, per assistere alla prova aperta del 24 febbraio alle 15:00 (con ingresso alle 14:30) è necessario inviare una mail a progettipetra@gmail.com allegando il proprio documento di identità. 

ISCRIZIONI APERTE FINO AL 6 FEBBRAIO 2023
LINK AL FORM: https://forms.gle/pSxiJux1yzvKMU9a

Entro il 6 febbraio, inoltre, per assistere alla prova aperta del 24 febbraio alle 15:00 (con ingresso alle 14:30) è necessario inviare una mail a progettipetra@gmail.com allegando il proprio documento di identità. 

CALENDARIO

Mercoledì 22 FEBBRAIO 10:00-12:00 / 13:00-15:00
Giovedì 23 FEBBRAIO 10:00-12:00 / 13:00-15:00
Venerdì 24 FEBBRAIO 10:00-12:00 / 13:00-15:00
* Il 24 è prevista una prova aperta al pubblico esterno 15:00-16:00

L’ESPERIENZA DEL TEATRO IN CARCERE

La Compagnia Teatrale Petra si occupa da anni di produzione, formazione e teatro sociale. È attiva dal 2013 all’interno della sezione maschile e femminile della Casa Circondariale di Potenza e Matera con rassegne di promozione teatrale e percorsi pedagogici rivolti ai detenuti, sperimentando un nuovo modo di relazionarsi per includere, promuovere e valorizzare le differenze. Nel 2017 entra a far parte del Coordinamento Nazionale Teatro in Carcere, una rete nata per offrire progettazione, luoghi di confronto e qualificazione del movimento teatrale sorto all’interno delle carceri italiane a partire dagli anni 80. 

La rassegna TEATRO oltre i LIMITI intende sviluppare in modo sempre più stabile l’attività di teatro in carcere in Basilicata, forte anche delle altre e note esperienze italiane. Nel 2018 la compagnia stipula con la Casa Circondariale di Potenza un accordo operativo finalizzato alla gestione dello spazio teatrale presente nella struttura, per la realizzazione delle attività culturali del capoluogo lucano e la creazione di un “ponte” tra dentro e fuori le mura, non solo fisiche, del contesto carcerario.

Sono molteplici le modalità attraverso le quali il teatro diviene strumento d’inclusione: laboratori sulle tecniche teatrali per permettere ai detenuti di aprire una finestra sull’esterno; laboratori intensivi integrati guidati da artisti di fama nazionale e internazionale per attori-detenuti e allievi delle scuole secondarie di II grado; programmazione di rassegne all’interno dello spazio Teatro della Casa Circondariale di Potenza; formazione di operatori sociali per fornire ai soggetti coinvolti le competenze utili da impiegare nelle diverse attività dei progetti realizzati; incontri e percorsi per un pubblico esterno, studenti delle scuole secondarie di II grado e per l’amministrazione penitenziaria, volti a sensibilizzare ed educare sul tema del carcere e del teatro sociale; monitoraggio per valutare il reale impatto che l’attività teatrale può avere, in positivo o in negativo, sulla vita dei detenuti.

TEATRO oltre i LIMITl è un progetto promosso dalla Compagnia teatrale Petra, con il contributo di Otto per Mille Valdese dell’Unione delle Chiese Metodiste e Valdesi, il partenariato della Casa Circondariale di Potenza, il sostegno del Fondo Etico della BCC Basilicata e la collaborazione del Coordinamento Nazionale Teatro in Carcere, del Festival Città delle 100 scale di Potenza, dell’Ateneo Musica Basilicata, della Compagnia Teatrale L’Albero, di UniversaMusica e di Multietnica. 

Per conoscere TEATRO oltre i LIMITI https://www.compagniateatralepetra.com/teatrooltreilimiti

LA COMPAGNIA

Compagnia Teatrale Petra nasce nel dicembre 2011 a Satriano di Lucania (Pz). Antonella Iallorenzi (direttrice artistica, attrice e formatrice teatrale) e Angelo Piccinni (direttore tecnico), cuore pulsante della compagnia, decidono, forti della lunga esperienza in ambito teatrale maturata nel corso degli anni in Italia e all’estero, di dare vita ad un progetto tutto loro che pur conservando un profilo di respiro nazionale si radica profondamente nel territorio lucano. La compagnia ha infatti scelto di avere le basi in un paese di provincia di 2.400 abitanti, in Basilicata, e nel suo teatro avvia progetti in espansione in ambito nazionale e internazionale, facendo interagire la propria visione artistica con le diverse comunità di riferimento. Diversi i settori di intervento: formazione per bambini/ragazzi, nelle scuole e in luoghi non deputati al teatro, produzione di spettacoli tout public, teatro sociale con rassegne di promozione del teatro in carcere, residenze artistiche e cooperazione internazionale. Petra è uno dei soggetti attivatori del processo di co-creazione di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, inserita nel programma ufficiale con il progetto La Poetica della Vergogna co-prodotto da #reteteatro41 e Fondazione Matera-Basilicata 2019 e la produzione originale Humana vergogna, diretta da Silvia Gribaudi e Matteo Maffesanti. Nel 2021 la compagnia è stata riconosciuta, dal Ministero della Cultura, tra le Imprese di produzione di teatro di innovazione nell’àmbito della sperimentazione e del teatro per l’infanzia e la gioventù – fascia B.

Per ulteriori informazioni: info@compagniateatralepetra.com | +39 3287245860 | www.compagniateatralepetra.com