Steps & Strategies for a Creative Young Europe: dai modelli ideali alle prassi concrete per un’Europa (più) Giovane e Creativa

Steps & Strategies for a Creative Young Europe: dai modelli ideali alle prassi concrete per un’Europa (più) Giovane e Creativa

Sabato 5 dicembre 2020, in concomitanza con la Giornata mondiale del Volontariato, ovvero la ricorrenza internazionale lanciata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1985 con il titolo International Volunteer Day for the Economic and Social Development, ha preso avvio il percorso Steps & Strategies for a Creative Young Europe, una delle sezioni nelle quali si articola la seconda edizione del festival Ideas for a Creative Young Europe nel suo formato digitale, al quale hanno partecipato più di 40 persone da 12 regioni italiane e 8 paesi europei ed extra-europei.

Si tratta di un percorso costruito da quattro facilitatori e facilitatrici – Sara Curioni, Anna Lodeserto, Gianluca Rossino e Yuri Michieletti – attivi/e nell’ambito delle politiche giovanili e della mobilità transnazionale con diverse specializzazioni e vocazioni che stanno cooperando per costruire attività variegate tanto da offrire a un pubblico altrettanto diversificato un’esperienza dinamica e costruttiva.

Il culmine del percorso sarà rappresentato da un momento di confronto tra giovani generazioni e responsabili decisionali in un ideale scenario telematico che ospiterà, nelle giornate conclusive, una sessione plenaria nella quale saranno presentate le proposte e le idee emerse dalle due sfide intorno a cui sono state costruite le prime due puntate: la giornata del volontariato del 5 dicembre, dedicata all’introduzione della Scala della Partecipazione e dei relativi gradini ovvero la sfida “Steps” ispirata dalla letteratura legata alla “Scala della Partecipazione Giovanile” (The Ladder of Youth Participation) come concettualizzata dallo psicologo e docente statunitense Roger Hart nel testo Children’s participation – From Tokenism to Citizenship (UNICEF, 1992) e l’approfondimento Quali politiche europee per l’Europa del futuro? del 12 dicembre.

Il lavoro di Hart costituisce un riferimento essenziale per tutta l’evoluzione dei processi partecipativi e delle prassi che facilitano, analizzano e promuovono la partecipazione giovanile attraverso metodologie perfezionate nel corso del tempo, grazie all’esperienza concreta e alle costanti evoluzioni di coloro che le attuano in modalità interattive in tutto il mondo. 

Anna Lodeserto, coordinatrice del gruppo di lavoro che supporta la compagnia Sciara Progetti Teatro nella conduzione di Steps & Strategies for a Creative Young Europe, approfondisce tematiche e modalità di svolgimento del percorso.

Partendo dalla letteratura scientifica citata, quali sono gli strumenti in grado di favorire e i processi partecipativi e come avviene l’evoluzione di tali processi?

Il coinvolgimento – e tutte le metodologie finalizzate a stimolarlo e tutelarlo – costituisce una delle basi dei processi partecipativi promossi da studi fondamentali come quelli di Roger Hart e dalle evoluzioni successive di modelli che si basano sulla sua Scala della Partecipazione.

È proprio attraverso il coinvolgimento diretto e consapevole delle giovani generazioni, ovvero di coloro che entrano per la prima volta in scena in un gioco le cui regole, scenari, personaggi e persino il copione sono scritti da coloro che ne facevano parte in precedenza, dunque gli adulti, e che spesso non possiedono né la volontà, né la predisposizione o gli strumenti per condividere un angolo del loro palco, che si può attuare un percorso autentico di partecipazione e realizzazione del potenziale latente

La nostra azione concretizzata attraverso l’itinerario comune proposto, così come tutte le altre iniziative che si basano sulle metodologie partecipative atte a coinvolgere le persone più giovani, non soltanto dal punto di vista meramente anagrafico, ma riferendosi a coloro che accedono per la prima volta a un nuovo contesto e che in lingua inglese definiamo “newcomers”, parte da tali presupposti e li sviluppa ulteriormente anche grazie all’apporto prezioso delle nuove idee e dei suggerimenti che emergono grazie alla ricettività nei confronti di contributi diversi e all’esercizio del pensiero critico.

In questo modo la prospettiva del/lla principiante si rivela preziosa non soltanto in chiave inclusiva, ma soprattutto in prospettiva creativa a partire dagli spunti nuovi, privi di condizionamenti, di strutture consolidate e di dinamiche spesso autoreferenziali. Anche in virtù di tale riconoscimento e presa di coscienza, la “Scala” di Roger Hart, in tutto il lavoro che da molti anni contribuisco nel mio piccolo a costruire e a proporre in dinamiche collettive, rappresenta un vero e proprio spartiacque tra logiche conservative e processi pronti a rigenerarsi e ad aprirsi alle contaminazioni, contaminazioni imprescindibili per tendere a qualsivoglia obiettivo di sviluppo.

È proprio ai 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals – SDGs) contenuti nell’Agenda 2030 promossa dall’Organizzazione delle Nazioni Unite e, parallelamente, agli Obiettivi contenuti nella “Strategia europea per la Gioventù 2019 – 2027”, ovvero gli 11 Youth Goals (YG), che guarda la seconda sfida contenuta nel percorso e intitolata “Strategies” ovvero le “Strategie”. Queste rappresenteranno gli strumenti e i riferimenti grazie ai quali sarà possibile far convogliare le idee, le proposte e i contributi creativi dei/lle partecipanti tramite la metodologia “4 Steps Into My Room” che sarà proposta a partire da quattro grandi ambiti tematici:

  • Creatività, tutela e valorizzazione del patrimonio culturale e salvaguardia delle professioni di impieghi tra arte, potenziamento digitale e cultura;
  • Educazione, innalzamento delle competenze e formazione di qualità per le società del futuro;
  • Ambiente e sostenibilità verso la società del benessere esteso a misura di infanzia e di gioventù;
  • Inclusione sociale, prevenzione e contrasto delle discriminazioni, uguaglianza di genere e di opportunità.
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Quali risultati comporta il diretto coinvolgimento dei giovani nell’ideazione e nella gestione progettuale?

Nel lavoro sui contenuti e sugli ambiti tematici più specifici, e non soltanto sul piano delle metodologie e degli strumenti, il coinvolgimento diretto di giovani e, possibilmente, anche di adolescenti, di bambini e bambine è imprescindibile. Su temi come l’ambiente, l’antirazzismo e l’inclusione sociale, per citarne soltanto alcuni, le generazioni più giovani sono già in grado di incarnare quel protagonismo che, nel modello di Roger Hart, rappresenta la cima ideale della scala. 

Soltanto sentendosi parte integrante dei processi è possibile ipotizzare in maniera autentica  la gestione di progetti semplici quanto complessi. Se gli obiettivi di tali “progetti”, termine purtroppo molto abusato nelle società contemporanee nelle quali sta aumentando a dismisura la tendenza a sommergere i giovani con una moltitudine di azioni di tale tipo spesso di dubbio valore, scarsa o nulla aderenza ai bisogni e limitata originalità, non sono ideati dagli stessi giovani, questi ultimi non riusciranno a manifestare interamente le proprie competenze in nuce né avranno ragioni per esserne parte e per trarne opportunità di apprendimento e di crescita.

Uno degli obiettivi del percorso Steps & Strategies è proprio quello di conferire valore concreto all’elemento del coinvolgimento diretto, affinché la partecipazione giovanile non resti sul piano dei modelli teorici sepolti nel tempo e costituisca invece la chiave per avvicinare giovani e meno giovani alla definizione e implementazione di politiche pubbliche, vicine ai bisogni della cittadinanza, tanto sul piano locale quanto europeo (Strategia europea per la Gioventù) e internazionale (Agenda 2030), verso società realmente attrezzate per affrontare le sfide del futuro.

Quanto è rilevante la coerenza con i valori e le politiche dell’Unione europea in riferimento a progetti, programmi e iniziative di carattere pubblico e transnazionale?

Molto, troppo spesso sentiamo menzionare le istituzioni europee e quelle internazionali come contesti astratti e lontani ai quali rivolgersi, come se si trattasse di istituzioni di carattere esclusivamente finanziario. Se resta, purtroppo, vero che tali istituzioni, in particolare quelle dell’Unione europea (che non coincidono necessariamente con l’Europa intesa in termini geografici, dunque ben più ampia), si consolidano su basi legali prettamente economiche anziché su trasformazioni politiche complete  – che richiedono molto più tempo e slanci culturali tramandati di generazione in generazione – tutte le volte che si fa riferimento ai progetti, ai programmi e alle iniziative di carattere transnazionale pubblico, sarebbe necessario avere saldamente in mente un elemento imprescindibile: si partecipa a una competizione pubblica per contribuire all’implementazione di politiche di interesse comune, tramite risorse altrettanto comuni, dunque collettive, non alla richiesta di un finanziamento per un’attività di stampo privato, per quanto valore quest’ultima possa racchiudere per molte altri aspetti, anche di carattere maggiormente indipendente. 

La coerenza con i valori e le politiche di competenza unionale è, dunque, fondamentale quanto frequentemente trascurata prima della partecipazione a qualsiasi competizione, ponendosi sul piano di quello che potrebbe essere un concorso per una posizione professionale, attraverso la quale si esercita un servizio pubblico nel quadro di determinate politiche di competenza. Per i/le cittadini/e più giovani tali aspetti generano, solitamente, entusiasmo e senso di appartenenza a una dimensione più ampia e condivisa anziché lo sconforto di stampo individualista che spesso caratterizza le dinamiche standardizzate da buona parte delle generazioni precedenti. 

Proprio sull’onda del fermento e della predisposizione nei confronti della “cosa pubblica”, senza pregiudizi e senza eredità specifiche, è importante preparare il terreno affinché i più giovani, e idealmente anche i/le bambini/e, non perdano neanche un’occasione per concretizzare le proprie idee rispetto ai temi rilevanti per gli ambiti sociali, educativi e culturali, in un momento di grande trasformazione come quello che le società contemporanee stanno attualmente attraversando e che necessita una partecipazione nutrita, appassionata e consapevole.

La partecipazione al percorso Steps & Strategies for a Creative Young Europe, così come per tutti gli eventi del festival Ideas for a Creative Young Europe, è gratuita e aperta a persone di tutte le età, in particolare giovani e coloro che lavorano con e per le future generazioni, residenti in qualsiasi regione e paese del mondo, senza alcuna discriminazione e richiedendo semplicemente la preventiva iscrizione online per ragioni organizzative.

La seconda edizione del festival Ideas for a Creative Young Europe è promossa dalla compagnia teatrale Sciara Progetti Teatro, in collaborazione con il Comune di Fiorenzuola d’Arda (PC) e lo Sportello Decentrato di Piacenza del Servizio “Europe Direct”, grazie al cofinanziamento ottenuto dalla Regione Emilia-Romagna, attraverso la Legge Regionale n. 16/2008 in merito a interventi di promozione e sostegno della cittadinanza europea. 

Quest’anno, nonostante le restrizioni e relative necessità di adattamento, sono già stati realizzati oltre 20 momenti di incontro online rivolti alla popolazione studentesca di tutta Italia e a operatori culturali e sociali che hanno finora coinvolto oltre 12.000 persone, riuscendo a non perdere l’entusiasmo e l’interesse del pubblico per i temi trattati anche in una modalità sperimentale come si sta rivelando quella virtuale. L’attenta programmazione e l’ascolto delle necessità del pubblico attraverso modalità all’avanguardia, testate nel corso degli ultimi dieci anni, hanno permesso alla compagnia teatrale di arricchire ulteriormente la programmazione e non risentire della trasposizione nel mondo digitale necessaria a causa delle misure di contenimento della pandemia globale ancora in corso.

COVID-19, interventi nell’ambito di Creative Europe

COVID-19, interventi nell’ambito di Creative Europe

Nella giornata di mercoledì 8 aprile, i ministri della cultura si sono incontrati con Mariya Gabriel, commissario dell’UE per l’innovazione, la ricerca, la cultura, l’istruzione e la gioventù. Durante la conferenza stampa dopo il video-meeting, la sig. ra Gabriel ha annunciato che saranno intraprese azioni nell’ambito di Creative Europe per sostenere i settori culturali e creativi di fronte alla crisi COVID-19.

Questa la sintesi delle misure proposte:

• Massima flessibilità in merito alle regole esistenti per le azioni in corso e pianificate: proroga delle scadenze per dare alle persone più tempo per finalizzare le loro applicazioni.
• Chiare istruzioni ai Creative Europe Desk su come invocare la chiusura per cause di forza maggiore.
• Misure speciali per il cinema tramite 5 mln sotto forma di buoni per i cinema più gravemente colpiti dal blocco.
• Reindirizzare il lavoro dello schema di supporto della dimensione transfrontaliera delle opere d’arte verso la cultura digitale e la mobilità virtuale. Il bando di 2 milioni di euro sarà pubblicato a maggio. Questo fondo dovrebbe raggiungere il CCS (Cultural and Creative Sectors) il prima possibile.
• Accelerare la procedura di selezione per l’ultima chiamata dello schema di traduzione dei libri
• Accelerare la valutazione dei progetti di cooperazione 2020.
• Adattare lo strumento di garanzia CCS (Cultural and Creative Sectors) per mitigare gli effetti negativi della crisi.

Guarda il video della conferenza >

Atlas of transitions vince il bando Creative Europe: progetto di Emilia Romagna Teatro Fondazione

Atlas of transitions vince il bando Creative Europe: progetto di Emilia Romagna Teatro Fondazione

Atlas of transitions, progetto europeo che svilupperà la sua azione tra il 2017 e il 2020, è tra i 15 progetti europei vincitori del bando ‘Creative Europe’ – progetti di cooperazione Europea per la categoria larger scale cooperation projects che intende supportare la capacità dei settori culturali e creativi europei di operare in senso transnazionale, promuovendo la circolazione delle opere creative e rendendole accessibile ad un pubblico che sia il più ampio possibile.

Atlas of transitions è stato presentato da Emilia Romagna Teatro Fondazione (capofila) insieme ai partner Cantieri Meticci ed Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, Dipartimento di Sociologia e Diritto dell’Economia.

Nell’arco di 3 anni e con una rete di partenariato che coinvolge istituzioni culturali di 7 paesi, dall’area mediterranea a quella nordica (Italia, Polonia, Belgio, Francia, Svezia, Albania, Grecia), il progetto si prefigge di interrogare la ricerca artistica e di sperimentare nuovi modelli di relazione tra i cittadini, utilizzando la cultura e le arti come strumenti in grado di migliorare la comprensione reciproca, così come di promuovere il rispetto per la diversità e il dialogo interculturale.

Il cuore della ricerca di Atlas of transitions è la sperimentazione di processi innovativi volti a generare pratiche e tecniche di incontro interculturali tra residenti e migranti, sviluppate grazie e a partire dall’arte.

Si lavorerà pertanto in contesti nazionali diversi (diversi culturalmente e rispetto al loro rapporto qualitativo e quantitativo con la migrazione) a esperienze significative di meticciato culturale, attraverso la condivisione di processi creativi tra persone di diversa estrazione e tradizione, l’utilizzo di spazi di creazione inusuali e marginalizzati, l’impiego di un ampio ventaglio di linguaggi artistici, la programmazione di un’offerta teatrale volta a favorire la conoscenza diretta delle culture e dei mondi poetici dei paesi di origine dei migranti, da valorizzare come centri irradiatori di sguardi e reciproco riconoscimento.

Emilia Romagna Teatro, a Bologna, lavorerà in stretta collaborazione con i partner Cantieri Meticci, compagnia teatrale formata da italiani e rifugiati di lunga esperienza nel campo teatrale e l’Ateneo bolognese, che coordinerà una rete universitaria estesa in tutti i paesi partner che accompagnerà il lavoro attraverso la generazione di contenuti e analisi dei processi.

Lungo il progetto verranno sviluppate strategie di audience development attraverso sperimentazioni di natura partecipativa che coinvolgeranno i quartieri della città di Bologna, declinandosi in un festival internazionale, in progetti di residenza  e produzione artistica, in progetti tematici e sessioni di ricerca che confluiranno in una summer school, gettando un ponte tra il teatro e ciò che vive al di fuori delle sue mura e in una dialettica costante tra la dimensione locale e quella transnazionale.

www.emiliaromagnateatro.com