GoDot, un protocollo per lo spettacolo dal vivo nella Fase 2

GoDot, un protocollo per lo spettacolo dal vivo nella Fase 2

Dal 15 giugno potranno ripartire le attività di spettacolo dal vivo, rimane però l’incertezza su come coniugare concretamente le esigenze dello spettacolo con le norme anti contagio, soprattutto in merito alle gestione dei flussi di pubblico. Una proposta arriva dal festival Urbino Teatro Urbano: si chiama GoDot ed è il primo protocollo pensato e sviluppato ad hoc per lo spettacolo dal vivo in fase 2, un progetto che vuole concretizzare le recenti norme in materia sanitaria, favorendo la fruibilità dell’evento performativo.

GoDot è ideato dal CTU Cesare Questa – Centro Teatrale dell’Università di Urbino e dallo staff del festival UTU – Urbino Teatro Urbano con la collaborazione dei Dipartimenti di Scienze Pure e Applicate, e di Economia, Società, Politica dell’Università di Urbino, di ISIA Urbino (Istituto Superiore per le Industrie Artistiche) e di DIGIT srl e con il sostegno di Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, Comune di Urbino, Provincia Pesaro-Urbino, Regione Marche, AMAT (Associazione Marchigiana Attività Teatrali), Consorzio Marche Spettacolo e imprese del territorio. 

Cos’è GoDot?

GoDot è un insieme di strumenti integrati ma modulabili, finalizzati a condividere pratiche virtuose per l’accesso ai momenti performativi dal vivo e a valorizzare il luogo che ospita l’evento, stimolandone il tessuto urbano, sociale, economico.

All’attuale stato di progettazione, il protocollo GoDot si compone dei seguenti elementi: 

A) Un kit originale di SEGNALETICA ORIZZONTALE E VERTICALE, disegnata ad hoc da ISIA in chiave teatrale e ludica, trasformando cioè un limite in un’opportunità poetica e drammaturgica. La segnaletica permette al pubblico e agli artisti di partecipare all’evento dal vivo mantenendo le distanze di sicurezza e rispettando le altre norme sanitarie, sia fornendo le informazioni necessarie, sia proponendo delle azioni ludiche per vivere l’esperienza in modo partecipato. La segnaletica di GoDotè studiata per incontrare le necessità di eventi e spazi diversi, essendo ampiamente personalizzabile, modulabile e integrata funzionalmente ai seguenti strumenti digitali.

B) Un sistema digitale basato su strumenti già ampiamenti diffusi (come Eventbrite) ai quali si potrà scegliere di affiancare altri strumenti digitali innovativi ideati da DIGIT srl, al momento in fase di sperimentazione, ma già censiti nell’ambito della strategia per la Sostenibilità e l’Innovazione Sociale (CAPSSI) della Commissione Europea: Digital Arianna (diAry) è un progetto del Dipartimento di Scienze Pure e Applicate di Urbino e sviluppato da DIGIT srl, Spin-off dell’Università di Urbino. diAry è un’applicazione mobile che consente di tenere traccia, sul proprio dispositivo, degli spostamenti e delle circostanze rilevanti ai fini del contenimento del contagio da COVID-19. Per fronteggiare la diffusione del virus è infatti essenziale risalire ai luoghi e alle persone frequentati durante il periodo di incubazione. I dati sono conservati esclusivamente sul dispositivo personale dell’utente, che può decidere liberamente di consultarli, esportarli ed eventualmente incrociarli con informazioni di pubblica utilità. L’app è già disponibile in versione beta tester gratuitamente sui principali store on line.

Il protocollo GoDot suggerisce di “premiare” la partecipazione all’evento dal vivo con delle agevolazioni (promozioni, sconti eccetera) offerte da esercenti e istituzioni che vogliono sostenere l’iniziativa come ristoranti, musei, librerie, negozi. Per poter usufruire di queste agevolazioni, sullo smartphone di ogni partecipante all’evento potranno essere assegnati dei “punti” chiamati   WOM (Worth One Minute) ossia dei voucher elettronici concepiti da DIGIT srl per riconoscere un valore alle azioni di partecipazione. Grazie ai WOM è possibile aggiungere un’ulteriore connotazione ludica alla partecipazione e  innescare una collaborazione fra gli organizzatori dell’evento e i servizi del territorio. Per chi non ha dimestichezza con gli strumenti digitali (o non possiede un cellulare abbastanza smart) è prevista la possibilità di sostituire i WOM digitali con dei talloncini cartacei.

GoDot, inoltre, fornisce le indicazioni per la realizzazione di una web app che consenta un’interfaccia utente ottimale per la fruizione di informazioni riguardanti l’evento tramite smartphone; inoltre GoDot prevede la possibilità di rendere attiva la segnaletica grafica attraverso una serie di funzionalità legate alla lettura dei QR Code.

Quando arriva GoDot?

Il progetto viene presentato a partire dal 18 maggio alle Istituzioni e soggetti privati che ne faranno richiesta, la versione beta verrà rilasciata a chi vorrà partecipare allo sviluppo del protocollo dal 10 giugno, in vista della riapertura dei teatri, GoDot verrà poi realizzato nella sua interezza dal 10 al 17 luglio a Urbino per il Festival UTU – Urbino Teatro Urbano. Dal 20 luglio verrà poi rilasciata GoDot 2.0 una versione aggiornata del protocollo che integrerà i risultati delle varie sperimentazioni sul campo.

GoDot è pensato come una risorsa di tipo partecipativo, destinata a migliorarsi continuamente in virtù dei feedback dei suoi utilizzatori. Proprio per questo motivo GoDot viene proposto gratuitamente attraverso una licenza di tipo Creative Commons ai festival, organizzatori, compagnie, associazioni, enti istituzionali e teatri che ne faranno richiesta.

GoDot è un sistema libero e gratuito, molto vicino ad un’idea di tipo Open Source: sarà quindi disponibile, scaricabile e personalizzabile gratuitamente da tutti i teatri, associazioni, amministrazioni interessate. GoDot avrà una struttura modulare e personalizzabile che consentirà il suo utilizzo nelle più diverse manifestazioni dal vivo (festival, concerti, fiere…).

Agis incontra il ministro Franceschini su possibile riapertura. Il comunicato stampa

Agis incontra il ministro Franceschini su possibile riapertura. Il comunicato stampa

Pubblichiamo il comunicato stampa diffuso dall’Agis a seguito dell’incontro di questa mattina tra il Ministro Franceschini, i rappresentanti della Conferenza delle Regioni, Bonaccini e Gibelli, dell’Anci, De Caro e Nardella ed il Presidente dell’Agis, Carlo Fontana, di Federvivo, Filippo Fonsatti e dell’Anfols, Francesco Giambrone. Al centro del confronto la ripartenza del settore dello Spettacolo dal Vivo.

COMUNICATO STAMPA

L’Agis, ha presentato una memoria (leggi la memoria), nel quale viene espresso apprezzamento per una possibile ripresa, segnalando alcune specificità, insieme a possibili criticità.

Ha ricordato, innanzitutto, come prima ancora di rendere possibili le riaperture al pubblico delle attività, sia prioritario poter consentire la riattivazione dei servizi generali e tecnici dei teatri ed immediatamente dopo garantire l’attività produttiva – prove, allestimento, classi di danza – necessaria all’esecuzione. Rimandando a quanto scritto nel documento “Lo Spettacolo in Italia nella Fase 2 – Proposte per la ripartenza delle attività e per la riapertura al pubblico”, presentato alla stampa lo scorso 29 aprile, si conferma quindi l’esigenza di un dettagliato cronoprogramma di riaperture, con una priorità in favore delle attività con il pubblico per gli spettacoli outdoor.

Il documento Agis segnala, inoltre, come la paventata limitazione a 200 persone per le attività indoor, (che, tra l’altro non sembra tener conto delle diverse cubature e caratteristiche strutturali delle differenti realtà) sia di complessa realizzazione, oltre che non sostenibile sotto il profilo economico. Basti pensare alle Fondazioni Lirico Sinfoniche che raggiungerebbero tale soglia anche solo con orchestra, coro e tecnici impegnati nell’attività. Infine, l’uso dalla mascherina anche per i musicisti, gli attori e i cantanti, appare di difficile applicazione. I rappresentanti della Conferenza delle Regioni, unitamente ai rappresentanti dell’ANCI, hanno espresso condivisione rispetto al documento elaborato dall’AGIS. 

Al termine dell’incontro, il Ministro Franceschini, condividendo le riflessioni poste, ha sollecitato l’AGIS ad esprimere il parere ed a fornire indicazioni sulle prescrizioni inserite nel verbale del Comitato tecnico scientifico non appena sarà trasmesso, al fine di riprendere le attività il prima possibile, ma in sicurezza per lavoratori e spettatori.  

DOCUMENTI: verbale del Comitato Tecnico Scientifico del 06/05/2020

DOCUMENTI: verbale del Comitato Tecnico Scientifico del 06/05/2020

Condividiamo il verbale del Comitato Tecnico Scientifico del 06/05/2020. La parte evidenziata in giallo riguarda gli spettacoli in sale teatrali all’aperto o al chiuso.

Si legge: «Per quanto concerne gli spettacoli organizzati in sale teatrali e sale da concerto all’aperto o al chiuso con posti seduti preassegnati e inamovibili, il CTS valuta che essi possano aver corso a partire dalla prima settimana di giugno, a condizione che vengano imprescindibilmente garantite tutte le condizioni atte a minimizzare il rischio di diffusione di SARS-CoV-2.

In particolare, gli spettatori dovranno mantenere una distanza tra di loro di almeno 1 metro ed indossare la mascherina di comunità, oltre ed evitare di accedere in presenza di sintomi respiratori e/o temperatura corporea >37,5°C; lo stesso criterio dovrà essere applicato agli artisti, alle maestranze e ogni altro tipo di lavoratore presente nel luogo dove lo spettacolo si tiene.

Dovrà, inoltre, essere fatto obbligo agli organizzatori dei sopramenzionati spettacoli, di garantire l’accesso contingentato in maniera ordinata, garantendo, anche al momento dell’accesso e dell’uscita, il distanziamento fisico sopramenzionato. Gli organizzatori degli spettacoli dovranno, inoltre, assicurare la presenza di dispenser con sostanze igienizzanti all’ingresso dello spazio aperto o chiuso dove avranno corso gli spettacoli. Dovrà essere promossa un’adeguata comunicazione che indichi le corrette modalità di comportamento del pubblico, ivi compresa un’appropriata gestione dei dispositivi di protezione. Il personale di servizio a contatto con il pubblico dovrà utilizzare idonei dispositivi di protezione individuale. Infine, il CTS raccomanda che la vendita dei biglietti e il loro controllo per l’accesso vengano realizzati evitando materiale cartaceo e favorendo modalità telematiche attraverso l’uso di app funzionali allo scopo, anche al fine di evitare aggregazioni presso biglietterie, atrii, anditi di accesso alle strutture [..] »

> LEGGI TUTTO IL VERBALE <

I lavoratori e i luoghi dello spettacolo dal vivo. Quali prospettive reali?

I lavoratori e i luoghi dello spettacolo dal vivo. Quali prospettive reali?

Pubblichiamo la lettera inviata da C.Re.S.Co. – Coordinamento delle Realtà della Scena Contemporanea al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini in data 07/05/20.

C.Re.S.Co. – Coordinamento delle Realtà della Scena Contemporanea – con i suoi oltre 150 soci, rappresenta un arcipelago di imprese e lavoratori dello spettacolo dal vivo che fa dell’eterogeneità la sua forza. Sin dall’inizio dell’emergenza Covid_19 C.Re.S.Co ha lavorato di concerto con altre sigle del settore all’elaborazione di proposte concrete che in numerose occasioni abbiamo presentato a Lei e al Governo.

Comprendiamo la difficoltà di prevedere con certezza l’andamento dell’emergenza sanitaria indotta dal coronavirus, così come l’attenzione prioritaria del Governo nei confronti della salute delle cittadine e dei cittadini e mai vorremmo che venisse trascurata. Vogliamo tuttavia ragionare insieme a Lei su quale sia la definizione di “cittadino in salute”.

Un cittadino che vive nella paura si può considerare un cittadino in salute?Un cittadino che sostituisce il reale col virtuale – dopo anni di campagne contro le dipendenze digitali – è un cittadino in salute?Una comunità – che è l’insieme dei suoi cittadini – senza il rito collettivo del teatro è una comunità in salute?

Non si può immaginare che tutto torni così com’era. Serve un distanziamento fisico compensato da una grande vicinanza sociale. È necessario evitare assembramenti.

Sono tutte affermazioni sacrosante, che condividiamo in pieno e, pur leggendole e rileggendole, non troviamo – nemmeno tra le righe – la connessione tra esse e il silenzio assoluto su qualsiasi ipotesi concreta di ripresa delle attività teatrali. Sarebbe evidente il nesso se considerassimo i teatri come centri commerciali e consumifici di massa, ma confidiamo che il Governo abbia ben presente che il ruolo degli spazi di pubblico spettacolo somiglia molto di più a quello di presidi culturali e civici di prossimità sui territori, pronti ad attrezzarsi per rispondere, nel rispetto di ogni vincolo imposto, alla “domanda di comunità” che oggi si leva dalle cittadine e dai cittadini di questo Paese. Siamo tutti coscienti che la fase 2 è scaturita dall’urgenza di non aggravare il presente portando al collasso l’intero Paese. Non possiamo che essere d’accordo, poiché riscontriamo giorno dopo giorno l’aggravarsi delle condizioni di imprese e lavoratori dello spettacolo, tale da poter comportare il fallimento di moltissime realtà medio piccole che contribuiscono al grande fermento artistico del nostro Paese.

Come certamente Lei sa, per molti lavoratori dello spettacolo, ogni giorno senza lavoro è un giorno senza reddito, nonostante le misure di tutela previste dal Decreto Cura Italia: non esistono ancora certezze, ad esempio, sull’indennità di aprile sia per i lavoratori dello spettacolo sia per gli autonomi, che non potranno certo sopravvivere a lungo con 600 euro al mese.

Consapevoli che dovremo attendere le prossime settimane per una ragionevole tempistica sulla ripartenza delle attività aperte al pubblico in spazi chiusi, richiamiamo intanto la Sua attenzione sulla ripresa di:

• attività che si svolgono in assenza di pubblico, in primis il lavoro negli uffici – al fine di tornare a progettare il futuro dello spettacolo dal vivo;

• le prove delle compagnie per la realizzazione di nuove produzioni;

• attività per cui le misure di contenimento del virus risulterebbero di facile gestione, come le attività formative laboratoriali;

• attività di spettacolo all’aperto, prioritarie tanto per permettere ai lavoratori dello spettacolo di tornare al lavoro quanto per invitare gli spettatori/cittadini a superare la paura che l’isolamento protratto ha determinato, ricreando così le comunità.

Arriverà poi il momento, che tutti aspettiamo, della riapertura dei teatri al pubblico. Le chiediamo di dedicare particolare attenzione agli spazi con capienza inferiore a 200 posti, che non saranno nelle condizioni di riaprire a meno che non vengano garantite misure che definiremmo ammortizzatori sociali per il pubblico – ovvero specifici dispositivi di ristoro che possano compensare i mancati incassi da botteghino.

È necessario comprendere che non è immaginabile un futuro per il Sistema dello spettacolo dal vivo in Italia che non si occupi di sostenere oggi i soggetti più fragili e spesso più generativi; in questo senso probabilmente è stata immaginata la dotazione di 20 milioni di euro destinati ai soggetti extra Fus, le cui misure purtroppo hanno tutto l’aspetto di un’azione finalmente rivoluzionaria ma rimasta intentata fino in fondo: quella di mappare organicamente tutto quel sistema che sta fuori dal Sistema e che paradossalmente lo sostiene.

La proposta di C.Re.S.Co prevedeva l’individuazione di semplici fasce o di scaglioni oggettivi all’interno dei quali assegnare un medesimo contributo, perché si operasse attribuendo parti eguali a soggetti eguali, così da far corrispondere a ogni segmento un indennizzo quanto più adeguato e rispettoso delle differenze. Facendo seguito a queste riflessioni di carattere generale, riconfermiamo la volontà di mettere a servizio del Paese la nostra visione e le nostre proposte tecniche, affinché lo spettacolo dal vivo possa recuperare il valore politico che ricopre da 2.500 anni, essendo fondamentale nella vita di ogni polis.

Il Coordinamento C.Re.S.Co

L’UE sostiene i settori culturali e creativi in risposta alla crisi determinata dal COVID-19

L’UE sostiene i settori culturali e creativi in risposta alla crisi determinata dal COVID-19

La Commissione europea ha pubblicato un elenco di misure che l'UE ha adottato per sostenere i settori culturali e creativi

La Commissione europea ha pubblicato un elenco di misure che l’UE ha adottato per sostenere i settori culturali e creativi in risposta alla crisi determinata dal COVID-19. L’elenco comprende sia le misure orizzontali che incidono sui vari settori, sia le informazioni relative a specifici programmi culturali e creativi previsti per affrontare la crisi.

Tra i punti salienti del documento rilevano l’intervento per mitigare i rischi di disoccupazione (SURE) che consentirà protezione e sostegno al reddito sia per i dipendenti che per i lavoratori autonomi, nonché gli adattamenti del programma Europa Creativa che consentiranno maggiore flessibilità.

Consulta l’elenco pubblicato dalla Commissione europea >