Cts, aumenta la capienza per teatri, cinema e sale concerti

Cts, aumenta la capienza per teatri, cinema e sale concerti

Sono arrivate ieri sera, al termine di una riunione durata quasi tre ore, le attese aperture del Cts per lo spettacolo: Per quanto riguarda cinema, teatri e sale concerti si passa al 100% all’aperto ed all’80% al chiuso. Nessuna restrizione per i musei. Tutti dovranno essere ovviamente muniti di Green pass.

Il Comitato ha così risposto ai quesiti posti dal ministro della Cultura Dario Franceschini e dal sottosegretari con delega allo Sport, Valentina Vezzali. Sarà ora il Governo a decidere in che modi e tempi tradurre le indicazioni degli esperti in un provvedimento di legge. Il Consiglio dei ministri dovrebbe riunirsi già mercoledì prossimo. Il Comitato ha ritenuto possibile un allentamento delle misure «sulla base dell’attuale evoluzione positiva del quadro epidemiologico e dell’andamento della campagna vaccinale». Ma, sottolinea il portavoce Silvio Brusaferro, è opportuna «una progressione graduale nelle riaperture, basata sul costante monitoraggio dell’andamento dell’epidemia combinato con la progressione delle coperture vaccinali nonché degli effetti delle riaperture stesse».

L’indicazione per teatri, cinema e sale concerti potrà essere rivista nell’arco del prossimo mese. Il Comitato invita anche in questo caso a «rispettare le indicazioni all’uso delle mascherine durante tutte le fasi degli eventi», nonchè a porre «massima attenzione alla qualità degli impianti di aereazione», con la vigilanza sul rispetto delle indicazioni. Il decreto sul Green pass prevedeva all’articolo 8 che il Cts licenziasse entro il 30 settembre un parere «sulle misure di distanziamento, capienza e protezione nei luoghi nei quali si svolgono attività culturali, sportive, sociali e ricreative».

Altro punto su cui potrebbe esserci a breve una valutazione da parte degli esperti del Comitato è la riduzione della quarantena per i vaccinati. «Credo – ha spiegato il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri – che arriveremo a togliere la quarantena ai vaccinati passando per una ulteriore riduzione. È un momento di transizione questo, le cose stanno andando molto bene, osserviamo ciò che accadrà nelle prossime settimane come i contagi dopo aver riaperto tutto, comprese le scuole. Poi penso che sia auspicabile e di buonsenso liberare chi è vaccinato dalle quarantene». Se non si fa subito, ha sottolineato, «è perché vi è sempre il rischio di varianti». 

Green pass, teatri e cinema verso capienza al 75-80%

Green pass, teatri e cinema verso capienza al 75-80%

Il governo incassa alla Camera la fiducia sul decreto ‘Green pass 2’, mentre prepara un allentamento delle restrizioni per cinema, teatri, stadi e, forse, anche per le discoteche.

A preannunciare l’arrivo di regole meno severe per lo spettacolo dal vivo è stato il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa. «Il governo ha preso un impegno preciso e il 30 settembre ci sarà una valutazione: credo che ci saranno le condizioni per procedere a un ampliamento delle capienze per teatri e cinema – ha detto ieri l’esponente di Noi con l’Italia –. Credo ci possa essere una tappa intermedia sull’aumento che può prevedere un 75-80%, per poi guardare nelle settimane successive all’obiettivo del 100%». 

La decisione non è ancora definitiva ma l’andamento della campagna vaccinale e l’impiego sempre più vasto del pass spingono alla parziale riapertura. Se l’andamento della pandemia non mostrerà segnali di riacutizzazione, il via libera potrebbe scattare dalla metà del mese prossimo. 

Il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia (Lega), chiede di portare la capienza direttamente all’80% auspicando che il decreto arrivi «a breve» senza ulteriori passaggi. Nei giorni scorsi invece i titolari della Sa- lute, Roberto Speranza (Leu), e quello della Cultura, Dario Franceschini (Pd), hanno affermato che le decisioni saranno prese dopo un parere favorevole del Comitato tecnico scientifico, che potrebbe essere chiamato a pronunciarsi la prossima settimana, quando saranno disponibili i primi dati sui contagi a due settimane dalla riapertura delle scuole. Quella che l’anno scorso coincise con l’avvio di un nuova drammatica ondata epidemica. Ma stavolta il 70% degli over 12 è vaccinato e il 5% circa in attesa delle seconda dose. 

Come se quel decreto fosse una sorta di spartiacque, negli ultimi cinque giorni molti politici di primo piano hanno rilanciato gli appelli con cui dirigenti sportivi, attori, cantanti, produttori e registi da settimane tentavano di mettere all’ordine del giorno la questione.

Ravenna Teatro destina l’importo dei fondi d’emergenza ad artisti, residenze e spazi di ricerca

Ravenna Teatro destina l’importo dei fondi d’emergenza ad artisti, residenze e spazi di ricerca

Ravenna Teatro ha reagito all’ultima interruzione del pubblico spettacolo destinando i suoi fondi d’emergenza a realtà teatrali nazionali meno tutelate.

“In questo tempo di attesa, ma anche di possibilità, il teatro, come tutte le arti, è stato capace di rispondere a questa crisi in modo responsabile, accettando l’incertezza, adattandosi con malleabilità, trovando nuove forme e risorse in grado di riflettere sulla cultura come bene necessario – spiegano da Ravenna Teatro -. In ogni parte d’Italia si è continuato a pensare, programmare, creare. Per alcuni mesi, con la speranza di ripartire, c’è stato un fiorire di festival e inizi di stagione, dimostrando che lo spettacolo dal vivo, il luogo d’assembramento per eccellenza, sa adattarsi con accortezza a un distanziamento che può e deve essere solo fisico”.

Ravenna Teatro/Teatro delle Albe aveva programmato Ravenna viso-in-aria, una stagione al Teatro Rasi da settembre a dicembre, nella consapevolezza della gravità dell’emergenza in atto. Il DPCM del 25 ottobre ha fermato tutto: si è voluto comunque rispettare l’impegno con le compagnie coinvolte, riconoscendo loro i cachet pattuiti per gli spettacoli annullati.

“Ci si è chiesti – aggiungono -: come reagire ora a questa nuova sospensione? Aprendo il teatro, chiuso al pubblico, agli artisti e alla loro ricerca, quella ricerca che deve avere lo spazio e l’agio per sperimentare percorsi e opere. I teatri in questo momento hanno la potenzialità e la responsabilità di aprirsi a tutte le maestranze che possono prepararsi e allenarsi per quando si tornerà all’incontro con lo spettatore. In una situazione in cui il sistema teatrale, nel riconoscere il momento di difficoltà, mostra le sue discrepanze, Ravenna Teatro condivide la preoccupazione per certe asimmetrie venute alla luce. Anche per questo motivo, e in linea con l’idea che da sempre sorregge il proprio operare, Ravenna Teatro ha pensato di destinare l’intero importo del fondo di emergenza e dei finanziamenti previsti per attività che non ha potuto svolgere (circa 70.000 euro, oltre alle spese che sosterranno per l’apertura degli spazi) ad artisti, attrici, attori, compagnie, collettivi, teatri, con meno tutele del Centro di Produzione Teatrale ravennate. Per settimane si è pensato ad alcune direzioni del fare teatro. Sono stati scelti gruppi di cui si conosceva il lavoro e, compatibilmente con il fondo a disposizione, non si è riusciti a raggiungere tutti quelli che si sarebbe voluto”.

Tra il Teatro Rasi e l’atelier-laboratorio Vulkano a San Bartolo, Ravenna Teatro ospiterà nei prossimi mesi diverse residenze artistiche. Verranno messi a disposizione gli spazi con le strumentazioni tecniche e organizzative a chi spesso spazio non ha, insieme a un contributo che permetterà loro di lavorare in sicurezza. Queste le realtà teatrali coinvolte: Pietro Babina, Alessandro Berti, Collettivo LaCorsa, Roberto Corradino, Valerio Malorni e Simone Amendola, Margherita Ortolani, TeatroinFolle, Emanuele Valenti / KËR Théâtre Mandiaye N’diaye. Il progetto di residenze sarà condiviso con L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino (parte del Centro di Residenza Emilia-Romagna), per aprire un momento di riflessione comune sugli artisti, gli spazi e la creazione.

Ravenna Teatro ha inoltre scelto cinque realtà per un contributo al loro operato, spazi teatrali generanti e necessari: Bottega degli Apocrifi (Manfredonia, FG), Masque Teatro (Forlì), Progetto Demoni / Ultimi Fuochi Teatro (Spongano, LE), Teatro della Contraddizione (Milano), Teatro Coppola – Teatro dei cittadini (Catania)

“In questo periodo di restrizioni e sacrifici, un altro settore su cui è ricaduta l’attenzione di Ravenna Teatro è il mondo dell’infanzia e dell’adolescenza, che sta soffrendo particolarmente gli effetti della pandemia. È stato pensato un sostegno ad alcune realtà che da tempo e con tenacia avvicinano il teatro alle nuove generazioni: Capusutta (Lamezia Terme), IAC – Centro Arti Integrate (Matera), Teatro Laboratorio Isola di Confine (Marsciano), Isola Teatro (Roma)”.

Il Cirque du Soleil ha annunciato la bancarotta assistita

Il Cirque du Soleil ha annunciato la bancarotta assistita

Purtroppo il Coronavirus non fa sconti: il Cirque du Soleil si sarebbe dovuto esibire in Cina all’inizio del 2020, ma a quel tempo la Repubblica Popolare stava già fronteggiando l’epidemia e così la compagnia si è dovuta fermare. A marzo, la situazione è peggiorata con la diffusione del Covid-19 in tutto il mondo: il che ha significato non potersi esibire, ma anche trovarsi costretti a gestire il rientro dei tanti dipendenti (quasi duemila) in vari Paesi e quello delle attrezzature che dovevano tornare in Canada. Come ha ben esplicitato l’amministratore delegato Daniel Lamarre“Il nostro mondo è cambiato in una notte”. A fronte di tutto il Cirque du Soleil ha fatto ricorso alla bancarotta assistita puntando a ristrutturare il proprio debito.

“Negli ultimi 36 anni – afferma Daniel Lamarre – il Cirque du Soleil è stata un’organizzazione di grande successo. Con i ricavi zero legati alla forzata chiusura di tutti gli spettacoli per il Covid-19, il management ha deciso di agire in modo deciso per tutelare il futuro della società”.

Il circo si è affacciato alla pandemia già appesantito da un forte debito accumulato negli ultimi anni per finanziare una serie di acquisizioni decise per diversificare la sua offerta. Nel 2017 ha infatti acquistato Blue Man Production, nel 2018 la società di intrattenimento per bambini VStar Entertainment Group. Nel 2019 ha aggiunto al suo portafoglio Works Enetrtainment e la sua troupe di prestigiatori chiamata Illusionists. Quando la pandemia è scoppiata il Cirque du Soleil aveva solo sulla Strip di Las Vegas, per la quale è un’istituzione da anni, sei spettacoli su 44 a livello globale.

Nato sul successo di diversi artisti di strada del Quebec, il Cirque du Soleil – controllato dal fondo di private equity TPG Capital – ha presentato la sua richiesta di bancarotta in Canada. La richiesta di fallimento sarà esaminata oggi, martedì 30 giugno, dalla Corte superiore del Quebec. I maggiori azionisti, in base all’accordo proposto, inietteranno 300 milioni di dollari di liquidità nel Cirque du Soleil ristrutturato per facilitare la sua ripartenza, aiutare i dipendenti e farsi carico di alcuni degli oneri della società, fra i quali il rimborso dei biglietti per gli spettacoli cancellati.

Un concerto per sole piante al Gran Teatre Liceu di Barcellona

Un concerto per sole piante al Gran Teatre Liceu di Barcellona

Lunedì 22 giugno il quartetto d’archi Uceli è salito sul palco del Gran Teatre Liceu di Barcellona per suonare, davanti a migliaia di piante, l’elegia “I Crisantemi” dell’italiano Giacomo Puccini.

Con questa iniziativa, intitolata Concerto per il biocene, il teatro dell’opera catalano ha deciso di ripartire dedicando il primo concerto post lockdown al regno vegetale. Oltre duemila piante di specie differenti sono state sistemate in sala per ascoltare le struggenti note dell’elegia. Sono state le uniche spettatrici dal vivo. Online, invece, gli umani hanno avuto comunque la possibilità di seguire il concerto in streaming.

Successivamente all’iniziativa le oltre duemila piante troveranno una nuova casa: come forma di ringraziamento saranno infatti donate a 2.292 operatori sanitari impegnati negli ultimi mesi nella durissima battaglia contro il Covid-19.

Eugenio Ampudia che ha preparato l’evento non ha dubbi: il concerto è stato originale e unico, ma soprattutto ha lanciato un forte messaggio sociale. Il quartetto d’archi del Gran Teatre Liceu di Barcellona ha eseguito non a caso per un pubblico vegetale costituito dei vivai della zona I Crisantemi di Puccini proprio pochi giorni dopo la fine del lockdown, che anche in Spagna è stato particolarmente duro.

Il direttore del Liceu, Víctor Garcia de Gomar, ha spiegato come questo concerto “green” sia un messaggio per riflettere sulle condizioni umane attuali. In pratica, bisogna capire che la natura si è ripresa i suoi spazi mentre eravamo rinchiusi in casa, seguendo un ritmo ben preciso e il proprio ciclo biologico. Altri teatri d’opera potrebbero replicare questa sorta di esperimento, in fondo non esiste un pubblico più silenzioso e rispettoso di quello delle piante.