Regione Lazio: risorse inadeguate e burocrazia eccessiva

Regione Lazio: risorse inadeguate e burocrazia eccessiva

Pubblichiamo il comunicato stampa diffuso dal Coordinamento dello Spettacolo dal Vivo della Regione Lazio costituito da oltre 60 realtà che lavorano nel campo delle arti sceniche.

Il Coordinamento dello Spettacolo dal Vivo della Regione Lazio nasce nei mesi dell’emergenza sanitaria scoppiata in seguito al diffondersi del Covid-19. È formato da 60 realtà che lavorano nel campo delle arti sceniche (teatro, danza, musica, circo e multidisciplinari): operatori culturali, artisti, produttori e distributori. Strutture che coinvolgono oltre 16.000 lavoratori e lavoratrici dello spettacolo. In questi mesi le vite di tutti noi sono state stravolte e profondamente mutate.

Durante i mesi di lockdown il Coordinamento ha lavorato alla creazione di un “Documento Condiviso di proposte” sottoponendolo alla Presidenza e agli Uffici competenti della Regione Lazio. La Presidenza della Regione e il suo Gabinetto hanno accolto alcune delle proposte inserendole nelle “Disposizioni transitorie per lo spettacolo dal vivo connesse all’emergenza da Covid-19”. Ma su due aspetti fondamentali e vitali per il nostro settore nulla è cambiato: le economie messe a disposizione e le tempistiche per le assegnazioni.

Sulle tempistiche: abbiamo aspettato 9 mesi per la pubblicazione delle graduatorie per i progetti triennali e annuali destinati a finanziare le nostre attività nel 2020 e nei tre anni a venire (l’avviso pubblico a cui abbiamo partecipato scadeva il 30 settembre 2019 e le graduatorie sono state pubblicate il 30 giugno 2020, dopo 9 mesi!). 

Un ritardo che mette in ginocchio l’attività di molte imprese nell’anno della crisi più terribile che abbia mai colpito il nostro Paese.

Sulle economie: la totale inadeguatezza delle risorse messe in campo per il FURS (Fondo Unico Regionale per lo Spettacolo dal Vivo) ha causato l’esclusione di moltissimi soggetti che operano nel campo della cultura da molti anni e altre realtà che rappresentano importanti esperienze d’innovazione: 18 strutture, anche se raggiungono il punteggio richiesto per accedere al contributo non saranno finanziate per mancanza di risorse. E moltissimi altri progetti importanti rimangono in attesa fuori dalla porta. Un impoverimento dello sviluppo culturale in tutta la Regione. 

Anche quest’anno il nostro settore ha segnalato la scarsità delle risorse destinate allo Spettacolo dal Vivo nella Regione Lazio: 1.465.251 € per il 2020 per finanziare una legge che regolamenta l’intero comparto dello spettacolo regionale: Festival e rassegne, Centri di Produzione, Produzioni, Orchestre ed ensemble musicali, Progetti per l’accesso dei giovani allo spettacolo dal vivo, Educazione e formazione musicale, teatrale e coreutica.

Questa dotazione economica non è sufficiente per rispondere alle esigenze di attività di spettacolo dal vivo di un territorio vasto come la Regione Lazio, formato da 5 province e popolato da quasi 6 milioni di persone, soprattutto in questo periodo così complesso.

CHIEDIAMO al Presidente Nicola Zingaretti e al Capo di Gabinetto Albino Ruberti un impegno concreto verso il nostro settore attraverso:

– l’implementazione delle risorse economiche del FURS 2020 per un immediato reintegro dei 18 progetti risultati idonei al contributo ma a oggi ingiustamente esclusi per mancanza di fondi, come annunciato dal Presidente Zingaretti nel comunicato del 2 luglio;

– strumenti finanziari che consentano, tenendo presente l’ampio numero e la qualità della proposta di spettacolo dal vivo creata dalle imprese operanti nella Regione, un ampliamento dei soggetti ammessi al contributo per l’annualità 2020 e il triennio 2020/2022;

– snellimento burocratico per una concreta semplificazione amministrativa, in particolare ora, nelle variazioni e rimodulazioni dei progetti causate dall’emergenza sanitaria, che si attui nell’eliminazione di un’ulteriore approvazione dei programmi da parte della Commissione di valutazione;

 implemento della dotazione economica del FURS per il 2021 e per gli anni a seguire per dare dinamicità al sistema: sia attraverso bandi annuali per lo spettacolo dal vivo, per le strutture che sono state escluse dal triennio, sia per supportare maggiormente le attività triennali in corso. Affinché tutte le strutture possano proseguire la loro attività e non rischiare il collasso, vanificando il lavoro di anni e l’impatto culturale, sociale ed economico sul territorio regionale. 

Vogliamo che i nostri interlocutori politici e la pubblica amministrazione riconoscano attraverso azioni concrete e il giusto supporto economico il valore strategico del nostro settore, cercando di prendere in seria considerazione il rafforzamento di un sistema complesso che garantisce lavoro a moltissime persone e a diverse fasce generazionali di lavoratori e lavoratrici dello spettacolo che da sempre animano la bellezza del nostro territorio.