da Edoardo Borzi | 13 Mar 2022 | Uncategorized
Da Piazza dei Sanniti, in San Lorenzo, si dispiega la narrazione di ST(r)AGE, primo esito artistico in forma spettacolare del progetto CANTIERI INCIVILI, piattaforma di indagine sul tema della instabilità lavorativa under 35 nel mondo dello spettacolo (e non solo). Sulle pagine di Theatron 2.0 restituiremo ai lettori il racconto, ripartito in più uscite, del lavoro svolto dalla compagnia a partire dai giorni delle prove che proseguiranno senza soluzioni di continuità per quasi tre settimane durante le quali si svolgerà la residenza artistica presso il Nuovo Cinema Palazzo sotto la buona stella del ContraBBando. Approfondimenti scritti, interventi filmati, foto e pillole di scena saranno il viatico per questa audace esperienza performativa che porterà alle due restituzioni pubbliche del 30 e del 31 Marzo. (Evento Facebook)
Uno spettro si aggira per l’Europa: lo spettro di ST(r)AGE, un suicidio di massa. Per una buona visibilità – e naturalmente, il giusto compenso – un grottesco ensemble di artisti versa del sangue. Parecchio sangue. La strage, programmata per andare in scena contemporaneamente in tutto il mondo, decreta la scomparsa del teatro dalla faccia della terra. Anni dopo, quattro personaggi trovano riparo dalle tempeste ( mediatiche, politiche, sociali… ) all’interno di un luogo abbandonato dove, costretti ad una insolita vicinanza, imparano a conoscersi e ri-conoscersi, costruiscono un’alleanza. ST(r)AGE narra la resurrezione di un’arte scomparsa, possibile solo attraverso la costruzione di una identità comune. È una riflessione sul teatro come cruda esposizione che si svuota di significato, trascolora, perde di forza. È un faro impietoso che rivela contraddizioni e angosce della nostra epoca, dando voce e corpo a personaggi estremi, stremati, addolorati, confusi, isolati. È la provocazione ad immaginare un paese senza cultura, dove gli intellettuali tacciono e gli artisti dimenticano la propria arte. È un tentativo – assolutamente parziale – di rispondere, ancora una volta, alla solita domanda: A che serve?
Queste le parole dell’autrice e regista Sofia Bolognini, ideatrice del progetto insieme al direttore organizzativo e sound designer Dario Costa di CANTIERI INCIVILI che associa il modus operandi proprio delle scienze sociologiche allo studio delle arti performative in una sinestesia scenica al cui centro vi sono le dinamiche sociali e personali dei lavoratori e delle lavoratrici che vivono nell’instabilità giuridica, economica ed emotiva all’interno – o all’inferno – del mondo dello spettacolo dal vivo. Fondamento e base d’azione di tutto il processo sociale è il lavoro condotto dal ricercatore sociale Daniele Panaroni. La ricerca di natura qualitativa è già stata avviata in precedenza con delle video-interviste discorsive anonime, confluite nel progetto video/fotografico “PARLA/MENTI – genealogia dei cervelli in fuga”. Per questa forma approfondita e articolata (ogni intervista ha avuto la durata di 45 minuti circa) è stato selezionato un campione eterogeneo di attori provenienti da accademie pubbliche e private, registi e drammaturghi teatrali, compagnie o singoli artisti in modo da lavorare su uno spettro più ampio possibile e ottenere dati attendibili sulle condizioni lavorative di giovani teatranti under 35. I dati successivi, ancora in via di elaborazione definitiva di cui presto pubblicheremo i risultati, raccolti attraverso una metodologia sociologica mista (questionari, interviste discorsive, focus group) verranno poi sintetizzati poeticamente in un allestimento teatrale in cui sono proiettate le parabole esistenziali dei personaggi, o degli attori sociali, delineati in ST(r)AGE dall’estro drammaturgico di Sofia Bolognini per le vesti attorali di Aurora Di Gioia, Giorgia Narcisi, Andrea Zatti e Daniele Tagliaferri.
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ASCOLTA L’INTERVISTA SUL PROGETTO CANTIERI INCIVILI > https://www.spreaker.com/user/9280051
da Edoardo Borzi | 15 Feb 2022 | Approfondimenti
Mala tempora currunt per centinaia di realtà romane su cui si sta abbattendo una pioggia di lettere di sgombero e messa in mora che il dipartimento patrimonio continua a notificare a tutte le associazioni e gli spazi autogestiti che in questi anni hanno salvato dall’abbandono e dal degrado molti beni comuni garantendone un utilizzo pubblico e di reale utilità sociale. Un processo inaugurato dalla giunta Marino, a partire dalla delibera n. 140 del 2015 sull’alienazione del patrimonio pubblico che è stata concretizzata durante il mandato plenipotenziario di Tronca attraverso il DUP (Documento Unico di Programmazione 2016-1018) in continuità con la delibera n. 219 del 2014 in cui era prevista anche l’introduzione del bando pubblico come dispositivo di normalizzazione dell’autogestione.
Eclatante fu il caso dell’Angelo Mai, fresco vincitore del premio Ubu 2016, accusato ingiustamente nel 2014 di “associazione a delinquere” e posto sotto sequestro. Una storia sbagliata a cui pose fine un’importante sentenza che scagionò tutti i militanti coinvolti riconoscendo loro la legittima attribuzione dello spazio mettendo così l’Angelo Mai al riparo da una prima offensiva istituzionale prodroma della dissennata gestione del patrimonio pubblico del presente. Lo scorso 15 ottobre il CSOA Corto Circuito veniva sgomberato dopo 26 anni di autogestione. Dopo una vasta mobilitazione cittadina in sostegno dello spazio autogestito, il 15 dicembre 2016 gli attivisti e i solidali del Corto Circuito hanno occupato la direzione dell’Assessorato al Patrimonio dopo che il Tribunale del riesame aveva stabilito con un’ordinanza l’annullamento del sequestro preventivo. Poche settimane fa era toccata la stessa sorte anche ad Alexis Occupato esperienza di occupazione socio-abitativa nell’ex deposito Atac di San Paolo che continua a resistere. Negli scorsi giorni, l’ultimo fatto che riguarda il Rialto Sant’Ambrogio, storico spazio dedicato alla produzioni culturali e alle arti performativi già sotto parziale sequestro dal febbraio 2015, che ospita, tra gli altri il Forum dei movimenti per l’acqua, Attac!, il circolo Gianni Bosio, Transform, il Forum ambientalista. Ancora più grave dal momento che nonostante la votazione della recente mozione dell’assemblea capitolina che impegnava la Sindaca e la Giunta comunale a una moratoria degli sgomberi in attesa di un nuovo regolamento per gli spazi sociali, il nucleo Fenomeno Degrado urbano e Sociale del I Gruppo Trevi ha eseguito un’ordinanza del tribunale di Roma e sequestrato il primo e parte del secondo piano dello stabile. Spiegano gli attivisti: « Sono mesi che insieme alla rete Decide Roma e a decine di associazioni ci siamo battuti per trovare una soluzione alla vicenda patrimonio del Comune di Roma e riordino delle concessioni e chiedendo il riconoscimento del valore sociale delle nostre attività in questi spazi, che come l’acqua non possono essere messi a profitto. La mozione approvata all’unanimità la scorsa settimana dall’assemblea capitolina deve trovare immediata applicazione con una delibera di giunta che blocchi gli sgomberi di tutti gli spazi e che restituisca il Rialto a coloro che ne hanno avuto cura in questi anni».
Replica dell’assessore Mazzillo, bilancio e patrimonio di Roma Capitale: «Domani verrà sottoposta all’approvazione della Giunta Capitolina una memoria che, sostanzialmente, recepisce l’ordine del giorno approvato all’unanimità dall’Assemblea Capitolina lo scorso 9 febbraio. Sulla base del provvedimento che verrà approvato, daremo mandato agli uffici di sospendere i provvedimenti di rilascio degli immobili dati in concessione per attività senza fine di lucro, nelle more dell’approvazione del nuovo Regolamento sulle concessioni attualmente in discussione presso la competente commissione Patrimonio di Roma Capitale». In merito allo sgombero spiega che «si tratta di un’attività già programmata da tempo dal dipartimento competente per riacquisire al patrimonio comunale un bene necessario allo svolgimento delle attività istituzionali del Municipio e ridurre quindi i fitti passivi a carico di quest’ultimo».
A San Lorenzo anche la Libera Repubblica sta rispondendo alle minacce che pendono su alcuni spazi sociali come Esc Atelier, il Grande Cocomero e la Palestra Popolare – qua una lettera aperta alla città. Il Nuovo Cinema Palazzo non fa, per così dire, eccezione essendo oggetto di una continua rimostranza che ha come intento quello di eradicare una realtà libera e produttiva dal territorio romano per dare spazio a un luogo riservato al gioco d’azzardo che si andrebbe ad aggiungere agli altri Moloch della collezione privata ludo-mafica lungo la dorsale di via Tiburtina ( per approfondire il casiNO). Il Nuovo Cinema Palazzo è il luogo del possibile, dove viene riconosciuto il lavoro artistico, l’impegno, il desiderio e la creatività tramite la messa in condivisione di mezzi e saperi e attraverso la valorizzazione dei tempi di produzione, originale ed inedita, in grado di stimolare l’arte, uno dei presupposti della crescita culturale. Uno spazio autogestito, la cui sfida, sin dall’inizio è stata quella di tessere una storia collettiva per ricostruire un luogo, aperto e attraversabile, un laboratorio artistico, culturale e politico, per tracciare una tendenza tra resistenza e creatività, tra impegno, arte e cittadinanza attiva.
Il ContraBBando si configura come uno strumento politico con il quale il Nuovo Cinema Palazzo propone una modalità di fare cultura, inserendosi, in tutte le sue fasi, nel processo di produzione artistica e permettendo ai soggetti attivi – artisti, collettivo, tecnici e pubblico – di essere parte di questo progetto e di rendere ancora più permeabile l’incontro e la condivisione. L’ambizione del ContraBBando è stata quella di sovvertire il concetto stesso di bando e la normalizzazione dell’utilizzo dello stesso nella gestione politica e amministrativa della città applicando, contrariamente, una modalità volta al superamento dei criteri di mercato e di profitto valorizzando la dimensione complessiva delle realtà che costituiscono l’essenza dell’esperienza stessa. La programmazione del Nuovo Cinema Palazzo è infatti costruita sul confronto e sulla relazione, e nello specifico queste esperienze residenziali ci permettono ancor più di entrare nel tessuto, arricchendo lo spazio e consolidando quello che abbiamo già praticato con i festival e le rassegne musicali e teatrali. In questo senso il Contrabbando nasce, invece, dall’esigenza di affermare la capacità politica collettiva di sperimentare dal basso forme d’espressione artistica indipendenti – sia nell’elaborazione che nella costruzione – e di auto-gestione degli spazi.
Il Cinema Palazzo ha messo a disposizione i propri spazi per le residenze artistiche proponendo l’esperienza come strumento di partecipazione attiva e di produzione culturale. Dieci momenti di residenza per altrettante realtà artistiche che si alterneranno sul palco lungo tutto l’anno. Questa settimana ci sarà la prima restituzione artistica del ContraBBando 2017! : si parte con Offline di Mirko Felizani il 17 e il 19 Febbraio ore 21:30 impegnato in una conferenza-performance, volta a indagare la traslitterazione e la trasfigurazione di frammenti/detriti biografici ai tempi della rete e dei social network all’interno di un atto performativo prolungato.
SEASON | Davide Sportelli
“Una pura sperimentazione (legata all’incontro con la comunità cittadina e del quartiere San Lorenzo) su una visione drammaturgica composta da elementi eterogenei quali: il testo, il suono, la danza come composizione istantanea e scrittura, la danza come movimento collettivo di una piccola folla.”
Un progetto di teatro-danza che vuole relazionarsi al territorio con un progetto performativo condizionato dallo spazio.
Restituzione residenza: 26 e 27 Febbraio 2017
DOMINI | Taha El Ouaer
“L’intera opere si dà il compito di mettere in parallelo la crisi del ’29 negli Stati Uniti (e conseguenti flussi migratori interni) descritti da Stainbeck con quelli odierni che viviamo oggi in Europa.”
Un progetto del tutto embrionale che ricerca nello spazio uno studio che metta in scena, attualizzando, i primi dieci capitoli di The Grapes of Wrath di Johne Stainbeck.
Restituzione residenza: 11 e 12 Marzo 2017
CANTIERI INCIVILI: RANCORERABBIA | BologniniCosta
“Uno studio sul tema della precarietà e della disoccupazione giovanile nel mondo dello spettacolo, parte di un progetto più ampio e articolato dal nome Cantieri Incivili: un contenitore di percorsi e azioni che ruotano tutti attorno allo stesso nodo tematico.”
Un progetto di ricerca sociale che si lega al territorio, connettendo esperienze e competenze immaginando percorsi alternativi di possibile fuoriuscita dalla crisi e dal mercato del settore.
Restituzione residenza: 30 e 31 Marzo 2017
MACBETH – La notte dell’anima | BrigataNapoli
“Si sceglie il Macbeth, con tutte le sue pieghe, i suoi inciampi e i suoi pericoli, come trampolino per cadere dentro di noi e scoprire cosa nascondiamo, dentro il limite, dentro le nostre bassezze.”
Un lavoro teatrale che ricerca nuove modalità di messinscena e nuovi codici espressivi per affermare l’utilità sociale e il bisogno antropologico del teatro.
Restituzione residenza: 23 e 24 Aprile 2017
NERABILE | Collettivo Urc!
“La malinconia. O secondo gli antichi: la bile nera, un liquido nerastro che ha origine nella milza e naviga placido nelle vene determinando lo stare e reagire al mondo.”
Una commistione tra il teatro e la danza che ha il fine di intrecciare il linguaggio del corpo con quello verbale in un progetto che parli della malinconia in chiave scientifica, quindi oggettiva, e parallelamente in chiave personale, quindi soggettiva.
Restituzione residenza: 13 e 14 Maggio 2017
LIGHT MOTIV | RGB Light Experience – Roma Glocal Brightness
“Il progetto tende a sperimentare la tecnica del light painting, dove fotografia e luce si fondono per creare un’immaginario fantastico e allo stesso tempo onirico.”
Un lavoro dove viene meno la definizione delle categorie imposte, quali quelle di artisti e tecnici; dove in funzione del territorio si mescolano competenze ed espressioni artistiche per la realizzazione di una messa in scena sperimentale ed innovativa.
Restituzione residenza: 20 Maggio 2017
FAMIGLIA | Forte Apache Teatro
“Una pièce che prova a scandagliare l’anima di uomini che nei lunghi anni di reclusione hanno sofferto per gli affetti lontani, per i figli distanti, per gli amori perduti, e si trovano ora a tentare una ricostruzione emotiva di un rapporto difficile fatto di rivendicazioni e ribellioni, alla ricerca del significato universale dell’essere padri e dell’essere figli”
Un progetto di riscatto sociale, dove ex detenuti e detenuti in misura alternativa sono gli attori di uno spettacolo che coinvolge gli stessi in un percorso di inserimento professionale nel mondo dello spettacolo.
Restituzione residenza: 17 e 18 Giugno 2017
CAPITOLO ZERO | Compagnia Bertha
“ Il rapporto di coppia è così simile, a volte, a un combattimento. Ispirato a un testo di Jean Genêt intitolato ‘Il funambolo’, il tema centrale sarà quello del rischio che comporta mettere il primo piede su una corda tesa nel vuoto, che corrisponde al rischio di intraprendere una carriera artistica, o una relazione amorosa.”
Un progetto di realizzazione per la prima parte di un lavoro più ampio, che proporrà in questa produzione inedita e del tutto indipendente performance dove danza e coreografia sono le forme più evidenti.
Restituzione residenza: 15 e 16 Luglio 2017
IL DITTATORE | Collettivo Neonati
“Ascoltare un discorso di un qualsiasi politico in televisione è come sentire l’oroscopo”.
Ispirato dal “Peer Gynt” di Ibsen, il progetto si focalizzerà sulla retorica del linguaggio della politica e su come esso si modifichi attraverso il medium televisivo e i social network, con il desiderio di smascherare le sue sfaccettature e distorsioni.
Restituzione residenza: Settembre (data in aggiornamento)