Teatro Regio di Torino, un commissario per risanarlo. La protesta dei coristi

Teatro Regio di Torino, un commissario per risanarlo. La protesta dei coristi

Non c’è pace per il Teatro Regio di Torino. All’indomani delle perquisizioni della guardia di finanza, nell’ambito dell’inchiesta per corruzione e turbativa d’asta che vede tra gli indagati l’ex sovrintendente William Graziosi, un duro colpo all’ente lirico arriva dalla sindaca Chiara Appendino, che della fondazione è presidente.

Il bilancio consuntivo 2019 presenta un passivo di 2,3 milioni di euro, “una situazione non ripianabile alla luce dell’attuale contesto” sostiene Appendino, che chiederà la nomina di un commissario ministeriale per operare quel risanamento strutturale dei conti definito “improcrastinabile”.

Che i conti del teatro siano in rosso non è una novità. Lo è invece l’attuale periodo di crisi, determinato dall’emergenza Covid, che vede le fondazioni bancarie – fino ad oggi molto generose con l’ente – impegnate per lo stessa ammissione “su molti fronti urgenti e con bisogni crescenti del territorio”. E poiché “il Teatro Regio ha bisogno di ricominciare e ripartire senza essere condizionato dai vincoli di uno stato debitorio pesante”, sottolinea Appendino, risulta inevitabile “un intervento straordinario”. “La nomina di un commissario risponde proprio a questa esigenza”, prosegue Appendino, che in questa decisione trova il sostegno del presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio. “Non è più possibile tollerare una situazione di continuo passivo per una eccellenza come il Teatro Regio – sostiene il governatore insieme con l’assessore regionale alla Cultura, Vittoria Poggio. Serve una scelta forte, una soluzione di netta discontinuità con il passato, che in questo momento solo un commissario può garantire”.

D’accordo con questa “azione coraggiosa della Città” si dicono le fondazioni bancarie: “Siamo convinti – affermano i vertici di Compagni di Sanpaolo e Fondazione Crt – che ciò possa facilitare, in tempi ragionevolmente contenuti, una pianificazione strategica pluriennale di attività e di investimenti, come base fondamentale e duratura per un suo rilancio e rafforzamento nel tempo”.

Appendino convocherà questa settimana il Consiglio d’indirizzo per l’approvazione del bilancio. Nel frattempo chiederà al ministro Franceschini “di individuare insieme la giusta figura che possa traghettare il Teatro in questa fase delicata, garantendo continuità alla gestione e alla programmazione artistica”, con quest’ultima affidata a Sebastian Schwarz dalla scorsa estate che potrebbe rimanere al suo posto.

Trecento lavoratori del Regio ieri pomeriggio, 1 giugno, hanno manifestato davanti al Comune di Torino per chiedere risposte alla sindaca Chiara Appendino. I coristi hanno intonato “Va pensiero” e “l’Inno di Mameli“ e scandito “vergogna”, “vergogna”. Una delegazione sindacale dei lavoratori del Regio ha portato ai capogruppo del consiglio comunale (collegati via web) una lettera. 

Il Mibac investirà 8,5 milioni per il Teatro Regio di Torino

Il Mibac investirà 8,5 milioni per il Teatro Regio di Torino

Il Mibac investirà 8,5 milioni per il Teatro Regio di Torino da utilizzare per interventi strutturali. Lo ha annunciato il ministro Alberto Bonisoli al termine dell’incontro con la sindaca Chiara Appendino e i vertici dell’ente lirico.

“Avevo già discusso con la sindaca di un possibile investimento – spiega Bonisoli -. Abbiamo visto il piano industriale e a questo punto sono contento di dirvi che lo abbiamo accettato. Siamo quindi pronti ad investire 8,5 milioni, che verranno destinati per diverse opere di ristrutturazione, in particolare della scena teatrale, per poterla meccanizzare, il che farà sì che il teatro risulti essere molto più efficiente e moderno”.
Il ministro spiega ” è mio interesse che i fondi vengano spesi, questa è la mia preoccupazione principale. Per quanto riguarda i lavori – conclude – mi raccomando la giusta celerità, vogliamo spendere i fondi nel giro di 18 mesi”.