Maceria Prima: la IV edizione di CastellinAria-Festa Pop

Maceria Prima: la IV edizione di CastellinAria-Festa Pop

CastellinAria

Dall’1 all’8 agosto CastellinAria torna ad abitare il paese di Alvito e il Castello Cantelmo; da quest’anno il Festival cambia nome e da CastellinAria – Festival di Teatro Pop diventa CastellinAria – Festa Pop, ideato e promosso dalla Compagnia Habitas grazie al patrocinio del Comune di Alvito, la Provincia di Frosinone e il sostegno di ATCL

Il filo conduttore di tutta l’offerta artistica di questa edizione deriva dalla suggestione di “Maceria Prima” e soprattutto si esprime nel concetto di “festa” e convivialità.
CastellinAria – Festa Pop vuole fornire una nuova narrazione al presente secondo i concetti espressi nella dichiarazione poetica; trovare il filo d’oro che salda le macerie e ricostruisce un tessuto culturale, proprio come nella pratica orientale del Kintsugi: si riparano oggetti rotti con l’oro per dare loro maggiore ricchezza. 

In questa edizione le collaborazioni intraprese per realizzare le attività sono numerose, segnale importante di crescita artistica e capacità di confrontarsi con vari settori. Quest’anno CastellinAria rinnova la propria formula e tenta di riappropriarsi dei luoghi della convivialità con performance, incontri, laboratori, radio e spettacoli anche in luoghi non convenzionali.

Un importante accento viene dato all’incontro tra artisti/compagnie di diverse generazioni: Marco Baliani, Andrea Cosentino, Putéca Celidònia, Artifragili, Giulia Pisano, Rueda/Habitas, Mara Capirci, Arianna Ninchi e Angela Bubba. Oltre alla proposta di spettacoli e/o azioni performative, infatti, l’8 agosto sarà organizzato un incontro dal nome “Visioni dalle Macerie” con tutti gli artisti presenti al Festival, che sarà mediato da Ilaria, una ragazza di 13 anni proveniente dal Rione Sanità (Napoli), allieva dei Putéca Celidònia in numerosi progetti.

Le collaborazioni alle attività sono numerose e mettono l’accento sulla diversità dei settori coinvolti: Corpomobile e Unconventional Date aprono il Festival alla danza contemporanea con due appuntamenti; Festival delle Storie, punto di riferimento culturale della Valle, inserisce due appuntamenti con la scrittura contemporanea; Merda, Merda… Oh Merda! approfondisce la drammaturgia contemporanea. Non c’è festa senza musica e anche quest’anno si rinnova la collaborazione con Errichetta Underground, che arricchisce il calendario del Festival con due concerti.

Per tutti gli appuntamenti saranno rispettate le norme anti-Covid: misura della temperatura all’ingresso, distanziamento e prenotazione obbligatoria nei luoghi di spettacolo al Castello Cantelmo; per evitare assembramenti nei bar e nelle piazze in cui sono previste azioni performative, saranno adottati accorgimenti particolari.

Scopri il programma completo.

Le Mille E Una Notte – IV Ora di LideLab – CastellinAria

Le Mille E Una Notte – IV Ora di LideLab – CastellinAria

Questo articolo è stato prodotto durante il laboratorio di Audience Development & Digital Storytelling con gli studenti e le studentesse dell’Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale.

Le Mille E Una Notte - IV Ora di LideLab - CastellinAria
Le Mille E Una Notte – IV Ora di LideLab – CastellinAria

Commento di Simona Rella e Valeria Amata su Le Mille E Una Notte – IV Ora di LideLab a CastellinAria – Festival di Teatro Pop

Nelle mille e una notte che furono, macabre storie si intessero nel palazzo incantato di Shahriyār e dell’astuta Shahrazād, persa tra gli spettri e i resti delle spose uccise dopo la prima notte di nozze. Shahrazàd è l’incarnazione del potere della parola: offertasi come moglie a un re crudele e spietato, con i suoi racconti riesce a spezzare la catena delle esecuzioni, diventando emblema di coraggio per tutte le donne. È la notte prima del matrimonio, Shahrazàd ripercorre insieme alla sorella la genesi delle uccisioni, accompagnata dalle note funeree di un violino. 

La Compagnia LideLab compone una Danse Macabre che si traduce in consapevolezza del “memento mori”, nella presa di coscienza della propria limitatezza. Superare la morte per compiere la trasmutazione di un falcidiato ricordo inanimato -un mucchio di ossa, una marionetta- in un immortale essere umano. Il rapporto con la morte è il tema principale di questo spettacolo, imponendosi anche nel legame tra il genere femminile e quello maschile, destinato a deteriorarsi e a finire in tragedia. Un teatro di figura che, in un gioco di ombre e rifrazioni, tratteggia il doloroso tentativo di Shahrazàd di ritrovare luce nell’oscurità di un luogo in cui la morte aleggia, in un’atmosfera di decadenza, rovina e distruzione.