La formazione professionale di Cassiopea, intervista alla direttrice Tenerezza Fattore

La formazione professionale di Cassiopea, intervista alla direttrice Tenerezza Fattore

Un’esperienza lunga ventiquattro anni segna il cammino dell’Accademia di Arte drammatica Cassiopea che prosegue il lavoro di formazione di giovani talenti della scena teatrale e cinematografica. Con una costante attenzione al rinnovamento, al supporto psicologico e fisico dei propri allievi e delle proprie allieve, oltre che alla costituzione di un piano didattico multidisciplinare, i progetti di Alta Formazione in Recitazione di Cassiopea sono in grado di garantire una preparazione attoriale solida, utile ad accedere al mondo del lavoro.

I fondamenti dell’arte scenica e la sperimentazione dei linguaggi audiovisivi e cinematografici, si uniscono a percorsi di studio che vanno dall’organizzazione, alla scenotecnica, alla progettazione informatica. Durante la triennalità, gli allievi e le allieve di Cassiopea hanno modo di confrontarsi con diversi appuntamenti performativi, entrando in relazione con grandi nomi del teatro nazionale.  Il piano di studi, che conta numerosi insegnamenti tenuti da professionisti e professioniste di rilievo del settore, è arricchito da workshop dedicati all’approfondimento dei New Media e all’acquisizione di competenze circa l’utilizzo degli strumenti digitali. 

I percorsi offerti dall’Accademia Cassiopea, inoltre, mirano al coinvolgimento di non professionisti, attraverso laboratori pensati per adulti e bambini, volti a favorire una crescita personale e spettacolare e ad aumentare la consapevolezza spettatoriale dei partecipanti. 
La direttrice Tenerezza Fattore racconta storia e valori dell’accademia Cassiopea, dedicando un focus alle attività didattiche e all’importanza assunta dai processi formativi per gli artisti e le artiste di domani. 

Su quali valori si fonda l’esperienza didattica di Cassiopea? 

Una caratteristica di Cassiopea è l’essere in continuo mutamento e rinnovamento: il programma didattico viene cambiato quasi ogni due anni, privilegiando l’interazione tra le diverse discipline. Quest’anno abbiamo rimodulato ulteriormente il piano di studi, adattandolo all’attitudine verso le pratiche digitali che si sta sedimentando nelle prassi dello spettacolo dal vivo. 

Un altro aspetto distintivo è la presenza della bioenergetica nel piano formativo: la nostra scuola di arti performative ha un indirizzo che definiamo olistico. Il corpo docenti è formato da professionisti con una doppia qualifica, formazione attoriale, registica o pedagogica, e parallelamente psicoterapeutica e fisioterapica. In questo modo, riusciamo a focalizzare l’allievo nella sua totalità. In ultimo, hanno anche l’occasione di fare un corso di autoanalisi che li supporta nell’eliminazione dei tabù, comprendendo anche delle riflessioni sulla dimensione spirituale.  

Quali sono gli obiettivi che il percorso formativo si prefigge di far raggiungere agli studenti e alle studentesse? Quanto la relazione che gli insegnanti riescono a tessere con la scuola e con gli allievi riverbera sul piano pedagogico?

Educazione, professionalità e valori. Per noi è fondamentale l’educazione perché il teatro è un lavoro che necessita di rigorosa disciplina e di grande vocazione. Il progetto educativo è basato sulla comprensione di certi principi: la puntualità, la presenza, ma anche l’umiltà, la disponibilità, la generosità, la capacità di sorridere agli errori, cercando subito lo spirito giusto per rimettersi in gioco. Questi insegnamenti vengono riconosciuti e apprezzati anche all’esterno.  La presenza di docenti legati alla tradizione e di docenti con esperienza di teatro contemporaneo consente una preparazione trasversale, basata da un lato sui fondamenti dell’arte del palcoscenico e dall’altro sulla sperimentazione e la ricerca dei linguaggi contemporanei. La conduzione degli stage del terzo anno e dei laboratori, viene affidata ad artisti di grande rilievo, che spesso individuano tra i nostri giovani dei talenti meritevoli, al punto da coinvolgerli in progetti esterni.  Attraverso la didattica, la differenziazione delle discipline insegnate e vari strumenti tecnici stimoliamo la creatività dei ragazzi, formandoli in maniera trasversale e multidisciplinare.

Per quanto concerne i rapporti, vi sono annualità particolarmente proficue per cui gli allievi rimangono vicini all’accademia anche dopo il diploma, continuando a collaborare nella creazione di progetti. Facciamo anche attività di casting, offrendo ai nostri ragazzi diverse occasioni lavorative. L’insegnante di analisi del testo, Clara Sancricca (Controcanto Collettivo), è stata un’allieva di Cassiopea ventiquattro anni fa. Oggi è una professionista affermata, capace di creare un processo partecipativo di qualità con ragazzi e ragazze dai 10 ai 18 anni. 

Inoltre c’è sempre stato uno stage cinematografico; il nostro percorso didattico è così composto: il primo è un anno durante il quale, con il supporto di professionisti, si tentano di risolvere piccoli problemi come pregiudizi, chiusure mentali in modo da mettere i ragazzi nella giusta condizione per iniziare a lavorare. Il secondo anno è dedicato a un processo di acculturazione e ricerca. Il terzo anno prevede un’apertura verso l’esterno, con professionisti che sperimentano altri linguaggi, compreso il cinema. Quest’anno la sezione cinema è stata triplicata: abbiamo cattedre di preparazione a provini televisivi, recitazione in video, costruzione di cortometraggi, trucco per il cinema, storia del cinema e tecniche multimediali.  

Cassiopea

Da un punto di vista tecnico, che tipo di strumentazione viene messa a disposizione degli allievi e come è organizzata a livello strutturale la sede romana di Cassiopea?

Abbiamo oltre 400 mq di sede al centro di Roma, vicino alla metro A, collegatissima con tutte le zone della città. Le sale sono molto ampie, una di queste dispone di dotazione audio-luci e quadratura di neri, per cui può essere trasformata in uno spazio performativo con un palco 10×6 mt. Vi sono tutti i materiali didattici necessari: una costumeria completa di costumi contemporanei e d’epoca, parrucche e oggetti di scena; una libreria con un catalogo consultabile online con testi, video, audio e molto altro materiale; una segreteria didattica disponibile 12 ore al giorno. 

Se gli allievi necessitano di materiali più tecnici e specifici, alcune attività si spostano in strutture deputate che lavorano in partnership con l’accademia: lo stage di doppiaggio viene condotto in uno studio appositamente attrezzato con un fonico e il direttore; gli spettacoli vengono messi in scena in teatro, in genere al Teatro Biblioteca Quarticciolo; lo stage di scenotecnica si tiene alla scenotecnica Amodio.

Per quanto concerne l’aspetto produttivo, quali sono le azioni messe in campo da Cassiopea? 

Ogni anno organizziamo Autocorso, un contest di corti teatrali. Viene dato un tema in una busta chiusa e viene fornito un tempo massimo entro il quale presentare il progetto. Il vincitore ottiene un premio di produzione che prevede un’azione di supporto alla produzione, fornita dalla scuola, per presentare il progetto spettacolare selezionato in teatri e rassegne. I vincitori vengono scelti tramite una giuria di maestri e maestre e una giuria popolare. Il nome di questo contest si ispira a un esercizio simile che veniva proposto nella scuola di Lecoq. 

Qualche tempo fa abbiamo avuto il privilegio di ospitare Lorenzo Salveti che da allora torna a trovarci ogni anno. Insieme al dono dell’insegnamento, Salveti è in grado di portare con sé esperienza e consigli per noi preziosissimi. In quell’occasione gli proposi di indire una call nazionale invitando, oltre ad alcuni dei nostri diplomandi, i diplomati delle scuole più importanti d’Italia per la messa in scena di Sogno di una notte di mezza estate. Il progetto ha rappresentato un modo per promuovere i ragazzi e per permettergli di costruire reti di amicizie e contatti. Il mio obiettivo era consentire agli allievi di Cassiopea di confrontarsi con artisti più grandi e formati.
Nel mese di ottobre abbiamo organizzato Costellazioni, festival durante il quale ex studenti e studentesse di Cassiopea, tra cui Andrea Mochi, Clara Sancricca, Giacomo Ferraù e via via anche quelli più giovani, hanno messo in scena i loro spettacoli più belli.

Parte dell’offerta formativa dell’accademia è dedicata ai non professionisti, attraverso una serie di percorsi laboratoriali per adulti e bambini. In cosa risiede il valore di questi laboratori, a che tipo di esperienze didattiche e personali danno accesso?

I laboratori sono il nucleo fondativo di Cassiopea. Anche quando il nostro percorso è andato evolvendosi, abbiamo continuato a privilegiare questo approccio amatoriale che consideriamo una chance per la crescita spettacolare. Inoltre, i laboratori sono un modo per “educare” il pubblico dato che i partecipanti sono solitamente coloro che vanno più volentieri a teatro. Sono spettatori attenti e consapevoli.

La particolarità dei nostri laboratori è che sono amatoriali perché vi partecipano dei non professionisti, ma mantengono la qualità di tutti gli altri corsi, essendo tenuti dagli stessi docenti che insegnano in accademia, fatta eccezione per coloro che si occupano di laboratori per bambini. Il percorso assume ulteriore importanza per i più piccoli e gli adolescenti, che qui hanno l’opportunità di crescere e aprire la mente, specie in periodi come quello che stiamo vivendo. Consentire a questi bambini di svolgere delle attività che li tengano attaccati alla vita è fondamentale. Guidiamo con estrema cura il lavoro che i giovani partecipanti, attraverso i nostri laboratori, svolgono sulla propria autocoscienza.

L’attore autore, laboratorio online di scrittura con Simone Perinelli

L’attore autore, laboratorio online di scrittura con Simone Perinelli

L’Accademia d’Arte Drammatica Cassiopea organizza un laboratorio di scrittura rivolto alla figura dell’attore/autore che attraverso un lavoro di creazione a partire dai progetti in cantiere dei partecipanti, siano essi in forma di idee o progetti già in stato avanzato, accompagna il lavoro nelle fasi di ideazione e di scrittura verso la progettazione che precede la messa in prova nello spazio scenico. La partecipazione è libera; per coloro che non abbiano seguito il primo step del corso è richiesto come unico requisito di portare un’idea di progetto di scrittura da sviluppare.

INCONTRO GRATUITO DI PRESENTAZIONE: 15 febbraio, ore 18.00 

Il percorso didattico/formativo

Il laboratorio avrà quindi come oggetto l’incontro con la scrittura teatrale come mezzo per affrontare il lavoro attoriale e quello registico, e l’obiettivo di consolidare l’aspetto drammaturgico della propria opera in cantiere.

Ogni partecipante lavorerà creativamente e in maniera attiva a tutti i progetti con la possibilità di esplorare i diversi processi creativi messi in gioco facendo esperienza del lavoro di gruppo nella ricerca di un metodo che consenta di trasformare l’idea in opera.

Scopo del laboratorio sarà quello di arrivare a testi teatrali finiti accompagnati dai relativi progetti di regia.

Al termine del percorso, su richiesta, sarà rilasciato un Attestato di frequenza.

Per maggiori informazioni e per iscriversi consultare il sito https://cassiopeateatro.org/content/lattore-autore

Biografia Leviedelfool

LEVIEDELFOOL è una compagnia teatrale fondata nel 2010 a Roma che vive del lavoro di e dei progetti artistici di Isabella Rotolo e di Simone Perinelli e della collaborazione con diversi artisti che lavorano alle singole produzioni della compagnia.
Leviedelfool rappresenta i propri spettacoli in Italia e all’estero lavorando su drammaturgie originali e focalizzando il proprio percorso sui possibili nuovi linguaggi del teatro contemporaneo.
Sede della compagnia è il Teatro Comunale di Calcata dove la compagnia ha creato nel 2012 il CALCATA TEATRO LAB, laboratorio permanente per le arti sceniche, e dove organizza incontri e workshop. Oltre al progetto di formazione, la compagnia si occupa di creare occasioni formative e creative attraverso workshop attoriali, di drammaturgia e incontri con il pubblico, al fine di proporre un nuovo tipo di rapporto tra pubblico e artista che permetta di abbattere le distanze e i ruoli e che non riduca l’espressione artistica teatrale alla mera rappresentazione di uno spettacolo, creando occasioni di dialogo aperto e scambio di competenze, esperienze e conoscenze. Nel 2010 la compagnia inizia un percorso di ricerca sul tema “Esistenza”, nato da una riflessione sull’opera e il pensiero di Albert Camus, che ha portato alla creazione della Trilogia dell’Essere, composta dai tre monologhi REQUIEM FOR PINOCCHIO (Premio Anteprima 2012, Premio Bianco e Nero della Civica Accademia di Arte Drammatica Nico Pepe 2012 e sostenuto da Concentrica), MACARON (Finalista Intransito 2013) e LUNA PARK (Finalista In-Box 2016 e Premio della Giuria popolare under 30 della selezione ‘In-Box Millennials’), presenti in molti teatri e festival di teatro contemporaneo in Italia (tra i più importanti ERA Festival, Teatri di Vetro, Trasparenze, Collinarea, Terreni Creativi) e all’estero a Oradea in Romania al Gala Trafcantului de Cultura International.
Nel 2012 la compagnia viene chiamata a far parte del progetto biennale “Scendere da cavallo” indetto dalla Fondazione Pontedera Teatro, il quale si è concluso a giugno 2014 con lo spettacolo collettivo “Era delle Cadute”, presentato all’interno del festival Fabbrica Europa 2014.
Dal 2013 la compagnia organizza a Calcata ITINERARIA FESTIVAL – Arti Sceniche in Transito, festival itinerante che, partendo da Calcata, trova durante l’anno altre tappe nel Comune di Modugno (BA) e nel Comune di Sarzana.
Nel 2014 la compagnia è stata coinvolta nel progetto InArea, organizzato all’interno del Festival Collinarea. Progetto formativo con esito finale che ha visto coinvolte più compagnie con lo scopo di creare nell’arco di cinque giorni un evento spettacolare di chiusura del festival con i partecipanti al laboratorio. Il progetto formativo è stato poi declinato nel progetto RITO con la stessa formula e replicato all’interno dei festival Trasparenze, Collinarea e Itineraria nel 2015.
Nel 2014 la compagnia ha partecipato al progetto della compagnia Biancofango ROMEO E GIULIETTA – Ovvero la perdita dei padri. prove di drammaturgia dello sport con gli adolescenti al Teatro di Roma con, percorso formativo della durata di un anno che ha portato alla messa in scena di uno spettacolo che ha debuttato al Teatro India e ha coinvolto 13 adolescenti (17/20 anni).
Nel 2014 la compagnia ha lavorato a MADE IN CHINA – Postcards from Van Gogh, spettacolo prodotto dalla Fondazione Teatro della Toscana, che ha debuttato nell’autunno 2015 al Teatro ERA ed è stato rappresentato tra l’altro a Roma al Teatro Vascello all’interno del festival Teatri di Vetro 9, a Modena al Teatro dei Segni per Trasparenze, a Firenze al Cantiere Florida e al Teatro della Pergola. Nel 2015 la compagnia viene selezionata tra le 100 eccellenze creative del Lazio e inserita nella sezione Teatro della pubblicazione LAZIO CREATIVO -100 storie di creatività curata da Giorgio Nisini e Graziano Graziani.
Dal 2015 la compagnia tiene laboratori intensivi di drammaturgia della scena in tutt’Italia.
Nel 2016 la compagnia lavora al progetto HERETICO – Dopo questo apparente nulla, prodotto da Gli Scarti, in coproduzione con Armunia, Fabbrica Europa e Triangolo Scaleno Teatro / Teatri di Vetro, e con il sostegno di PimOFF, Teatro Era – CSRT, Straligut Teatro, NTC Nuovo Teatro delle Commedie, e che ha debuttato nell’autunno del 2017 ed è stato presentato in molti festival e teatri di spicco tra cui il Festival Città delle 100 scale, FabbricaEuropa, Teatri di Vetro, Armunia, al Teatro India di Roma, al Teatro Era di Pontedera e al Teatro della Tosse di Genova. HERETICO viene poi rappresentato al Kilowatt Festival di Sansepolcro dove ha vinto il bando Italia dei Visionari 2018 e al Festival Mirabilia di Fossano dove vince il premio miglior spettacolo dell’edizione 2019.
Nel 2018 la compagnia lavora a YORICK – Un Amleto dal sottosuolo, coprodotto da Leviedelfool con la Fondazione Teatro della Toscana. Lo spettacolo ha debuttato il 13 ottobre al Teatro Era di Pontedera ed è stato poi presentato al Teatro Studio di Scandicci, al Nuovo Teatro delle Commedie di Livorno e Roma al Teatro India per Teatri di Vetro per poi essere presentato nella sua versione definitiva YORICK [reloaded] al Festival Inequilibrio a Castiglioncello, al Teatro del Giglio di Lucca e al Kilowatt Festival di Sansepolcro dove ha vinto il bando Italia dei Visionari 2019.