da Redazione Theatron 2.0 | 18 Ott 2018 | News
Dopo il grande successo delle prime edizioni, la Compagnia teatrale I Barbariciridicoli lancia la quarta edizione di The X Actor, il concorso nazionale per attori che anche quest’anno sarà inserito all’interno del festival Pantheon Eventi – I protagonisti della cultura contemporanea in Barbagia, che si terrà in alcuni Comuni della Provincia di Nuoro.
Con l’obiettivo di valorizzare la creatività teatrale soprattutto giovanile, il concorso, che richiama nel titolo un’affermata trasmissione televisiva di talent scout, mette in palio un significativo montepremi (2.200 € complessive, di cui 1.000 € al primo classificato) con l’obiettivo di attirare partecipanti da tutta la penisola, visto anche che in Italia non ci sono purtroppo molti premi per attori.
Per agevolare la partecipazione da tutto il territorio nazionale, i concorrenti non domiciliati in Sardegna avranno garantito l’alloggio gratuito per il giorno della loro esibizione (e dell’eventuale finale), nonché un rimborso a piè di lista (fino alla concorrenza di € 100 a persona) per la traversata per la Sardegna.
L’iscrizione al Concorso è gratuita e deve avvenire entro il 30 novembre 2018. I candidati al premio, professionisti e non, potranno presentare un pezzo teatrale a tema libero e di qualsiasi genere (comico o drammatico, classico o contemporaneo, d’autore o inedito, cabarettistico, mimico, performativo, poetico, etc) di durata compresa tra minimo 5 e massimo 8 minuti.
I concorrenti che avranno superato la fase di preselezione, curata dalla direzione artistica della Compagnia I Barbariciridicoli o dal vivo o in video, saranno ammessi a una delle 3 gare di selezione previste a dicembre 2018, esibendosi davanti al pubblico del Festival Pantheon Eventi, che valuterà gli artisti insieme ad una qualificata giuria tecnica, decretando i 7 finalisti che si contenderanno la vittoria alla gara conclusiva del concorso, prevista sempre a dicembre.
Il Premio è organizzato con il contributo della Regione Sardegna, della Presidenza del Consiglio Regionale e della Fondazione Sardegna. Il bando completo e la scheda di iscrizione si possono scaricare al sito www.barbariciridicoli.it.
Info al 393.9013607.
La webzine di Theatron 2.0 è registrata al Tribunale di Roma. Dal 2017, anno della sua fondazione, si è specializzata nella produzione di contenuti editoriali relativi alle arti performative. Proponendo percorsi di inchiesta e di ricerca rivolti a fenomeni, realtà e contesti artistici del contemporaneo, la webzine si pone come un organismo di analisi che intende offrire nuove chiavi di decodifica e plurimi punti di osservazione dell’arte scenica e dei suoi protagonisti.
da Redazione Theatron 2.0 | 13 Lug 2018 | Uncategorized
Sai chi sei. Sai cosa vuoi. Sai che puoi fare di più. Bene! Cosa puoi inventarti, allora, per uscire dal mare dell’anonimato e conquistare un pubblico che meriti? Siamo in Italia, non a Broadway dove fai tre provini al giorno. C’è di buono che… si, siamo in Italia e siamo solo 60 milioni (circa); mica come i quasi 200 milioni degli Stati Uniti!
Fortunatamente la tecnologia ci viene in aiuto: abbiamo i treni ad alta velocità e frequenza, cellulari che registrano in HD, reti Internet capillari che ci permettono di essere ovunque e subito. Non abbiamo proprio scuse per tirarci indietro dal gridare al mondo che esistiamo e che facciamo il mestiere più bello del mondo. E possiamo farlo economicamente dal divano di casa! Dal 2008 ad oggi sono tanti i colleghi che hanno conquistato il pubblico del Web, approdando poi al cinema e alla TV. Alcuni li definiscono egomaniaci, i tempi li hanno consacrati come youtuber e webstar; ora li chiamiamo “Influencer”, cioè quella precisa categoria umana che ha surclassato benzinai ed astronauti nelle fantasie di bambini e ragazzini.
Tuttavia, molti attori vedono i social come un nemico dell’arte, altri all’opposto come un prisma per riflettere la propria luce. Da Yutube al defunto Vine, passando per il sempreverde anche se un po’ ingiallito FB, o il guerriero Instagram, come veicolare al meglio la propria materia artistica senza fare troppi errori?
Perché SI: i casting usano i social per reperire informazioni sugli attori.
Fidiamoci allora di Benton Whitley – casting americano per il teatro e per il grande schermo – che afferma quanto sia fondamentale avere una buona presenza on line, consigliando di fare attenzione a:
- Negatività e sproloqui
- Gli inciuci
- I contenuti aggiornati
Tina Cipollari e Gianni Sperti, due capisaldi dell’inciucio all’italiana.
In poche parole a tutto quello che di appealing c’è sui Social.
Dunque: abbandonata la tentazione di “fare rumore”, ecco che si presenta un’altra questione. Infatti una cosa è avere una presenza professionale sui social network, altro è costruire online una figura professionale affidabile e utile (a noi e agli altri). A tal riguardo i dubbi non mancano. E a ben vedere non si hanno tutti i torti.
Allora oggi voglio provare a far luce su alcuni di questi quesiti con l’aiuto di amici attori, casting e influencer. Gli ho chiesto:
- Quali dovrebbero essere i primi passi da muovere on line?
- Che tipo di contenuti promuovere?
- Con quale frequenza dovrei creare contenuti?
- Quali domande dovrei chiedermi durante il processo?
- Sarò ancora preso sul serio come attore?
- Quali sono i vantaggi di avere successo sui Social?
- Quali sono gli aspetti negativi del successo su Web?
- Come faccio a sapere se quello che ho postato è giusto?
- Come posso portare la mia “influenza” al livello successivo?
# ZERO – PAROLA D’ORDINE: ONESTÀ
La prima cosa su cui dovremmo interrogarci è la nostra natura. Lavorare su la nostra essenza, su quello che veramente ci diverte, o ci appassiona, ci coinvolge, fa sì che saremo sempre onesti. È questa la base da cui partire, anche e soprattutto nella nostra proposta attoriale. Il web premia l’onestà, per quanto sciocca, imbarazzante o assurda possa essere.
Focalizza la tua essenza. La tua verità sarà quello che permeerà tutti i tuoi contenuti e che ti differenzierà dagli altri.
PROVA A… Perché non inizi dalla condivisione di una tua competenza (anche non artistica), sforzandoti di essere quanto mai coinvolgente ed empatico. Ho fatto questo esercizio recentemente durante un laboratorio condotto da Davide Iodice (ragazzi, se riuscite vivete un’esperienza con Iodice, Manfredini o Borrelli!!!) e popolato di anime belle. Il risultato è stato a tratti stupefacente e rivelatore, a tratti commovente. In tutti i casi ha permesso a molti di noi di riscoprire un lato assopito del proprio carattere. In fin dei conti si tratta di fare pratica con le emozioni, in modo da renderle condivisibili ed accessibili.
“Ti piace esibirti e ti piace <inserire qui il tuo interesse>. Esegui entrambi allo stesso tempo accendendo la fotocamera e includendo il pubblico nel tuo progetto”, ecco cosa dice Denise Simon (casting americana fortissima sui minori).
Per approfondire, prova a dare uno sguardo a questo suo articolo.
#1. QUALI DOVREBBERO ESSERE I MIEI PRIMI PASSI?
Innanzitutto, è necessario creare gli account; in secondo luogo è necessario renderli interdipendenti. Bada bene ad una cosa però: non tutti i social sono uguali. Ognuno ha le sue peculiarità, format che funzionano di più o di meno, orari e giorni in cui gli utenti sono più attivi.
In questo caso il primo passo è porsi un obiettivo. Rispondi onestamente al perché senti la necessità di condividere una parte di te con il Web. Ciò che ne seguirà diventerà la tua strategia di personal branding coerente, che ti aiuterà a generare valore.
Butta un occhio a questo articolo d’introduzione al mondo del personal branding e dei Social.
Una domanda alla quale ti troverai a dover rispondere è “pseudonimo si, pseudonimo no”. Ovviamente dipende da quale sarà l’obiettivo da raggiungere e l’ambiente in cui deciderai di muoverti. Quello che posso dirti è che, in questo momento, il pubblico sembra fidarsi di più di nomi e facce più che di “alias”.
PROVA A… Butta giù una lista di 5 persone che segui sui Social. Se non ti ricordi come si chiamano, scrivi “quello/a che fa/dice questo…”
Alla fine controlla i nomi che non ricordi su Internet. In questo modo avrai un piccolo campione – se così possiamo chiamarlo – di nomi che per te hanno funzionato (perché li hai ricordati in qualche modo) e delle cose che a te interessano e che potrebbero interessare un tuo ipotetico pubblico. Da questa prima fase dovresti riuscire a tirare fuori: NAMING – CORE – TONE OF VOICE. In poche parole come vuoi essere riconosciuto, quale abilità stai mostrando e quale atmosfera vuoi ricreare (ironica, demenziale, emotiva, quotidiana, etc.) Quello che mostrerai sarà tuo figlio e parlerà della tua personalità e creatività.
#2. CHE TIPO DI CONTENUTI PROMUOVERE?
Le fasi precedenti rispondono in parte a questa domanda. Non esiste una regola su cosa generare per il Web. Esiste un momento, un modo e un pubblico. Se i tre ingredienti si incontrano nasce un contenuto efficace; contrariamente bisognerà fare qualche aggiusto strada facendo. L’importante è non gettare la spugna.
All’inizio sarà difficile trovare come parlare, come porsi, cosa tagliare a montaggio e cosa tenere (soprattutto nel caso di un progetto tutto tuo). Prova! Al massimo cambi strada. Puoi pubblicare un monologo o un dialogo periodicamente; puoi fare lo stesso ma riadattando le battute; puoi far recitare ai tuoi gatti le battute di Trainspotting; dare consigli su come truccarti in scena o studiare un copione… puoi fare quello che vuoi. Non esiste posto più bello (e terribile) del Web.
Certo: alcune cose (come gli animali e gli scherzi) funzionano più di altre, ma tu hai il tuo obiettivo! Vi ricordate del ridoppiaggio eccezionale di Fabio Celenza? È divertente, professionale e ha fatto grandi numeri.
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#3. CON QUALE FREQUENZA DOVREI CREARE VIDEO?
Idealmente, per costruire davvero una base di fan dovresti aggiungere ogni giorno un contenuto di qualità ai tuoi Social. Se ciò non è possibile, poiché alcuni tipi di video impiegano molto più tempo di produzione rispetto ad altri, e il pagamento dell’affitto è sempre la nostra spada di Damocle, non aggiungere contenuti solo per il numero.
Privilegia la qualità, perché sarà un tuo tratto distintivo.
Trova una routine che possa essere sostenibile per te. In questo io stessa ero partita bene: postavo un articolo completo una volta a settimana e due pillole, per un totale di tre pubblicazioni settimanali diversificate per ogni social. S/fortunatamente mi sono un po’ persa per la strada, ma spero di recuperare. Ricorda che ogni canale ha la sua specificità: le storie di Instagram sono brevi e più semplici.
PROVA A… Butta un occhio a come gestiscono una settimana di contenuti gli attori che ami o i gruppi Youtube based come The Jackal (e i singoli profili), iPantellas, i Casa Surace e i Soldi Spicci. Un buon modo per creare un piano editoriale efficace è proprio guardare al percorso di coloro che sono venuti prima di te. Vedi cosa ha funzionato per loro e provalo. Come dice il mio “sommo maestro” Paolo Fox, “Non credete. Verificate!”
#4. QUALI DOMANDE DOVREI PORMI DURANTE TUTTO IL PROCESSO?
Non smettere di farti domande, proprio come fai sul tuo essere da attore. Quali sono i miei obiettivi a breve termine? Quali sono i miei obiettivi a lungo termine? Sono in grado di raggiungerli? In caso contrario, cosa posso cambiare per migliorare le mie possibilità? Che cosa funziona bene e cosa ha bisogno di miglioramento? Il mio contenuto è professionale e di alta qualità?
Questo elenco di domande ti aiuterà a rimanere in pista e ti fornirà un modo coerente per valutare il tuo percorso, fuori e dentro i social.
#5. SARÒ ANCORA PRESO SUL SERIO COME ATTORE?
Questa è una domanda atavica. E la risposta è controversa. Quello che ho potuto capire io è che chi nasce sul Web ha difficoltà, in effetti, ad uscirne.
Non c’è da sentirsi ridicoli o si serie B se si lavora per il Web. Si tratta di uno strumento che fa molti più numeri dei tradizionali mezzi di comunicazione. Non importa il mezzo, ma il messaggio.
Io penso che i tempi siano leggermente mutati: l’integrazione tra le piattaforme è sempre più effettiva, non esiste più un unico modo di fruire contenuti video e, certe volte, alcune cose fatte per il Web superano in qualità quelle dello streaming domestico. In attesa delle risposte di chi ha una fan base solida, provo a rispondere così.
Se stai cercando di promuovere la tua carriera di attore, tutto si riduce al branding e alla professionalità. YouTube, Vimeo (che ti permette anche di fa scaricare il tuo CV) e lo stesso FB sono grandi piattaforme per promuovere il tuo demo reel, singole clip o intere serie web online; inoltre sono accessibili a un vasto numero di persone in tutto il mondo.
Certo: per sviluppare la tua carriera di attore, i social non dovrebbero essere la tua unica piattaforma di lavoro, ma creare contenuti di qualità e condividerli non ti impedirà di essere preso sul serio come attore.
#6. QUALI SONO I VANTAGGI DEL SUCCESSO SUI SOCIAL?
Come con qualsiasi piattaforma, la tua voce sarà amplificata. Se riuscirai nel tuo intento potresti diventare un “influencer” e sarà prezioso un tuo parere. Ecco perché potresti trovarti nella condizione di recensire prodotti, provarli gratuitamente. Potrebbe essere una bella opportunità per portare avanti i tuoi valori e di far luce su cause o problemi che ti stanno a cuore.
#7. QUALI SONO GLI ASPETTI NEGATIVI DEL SUCCESSO SU WEB?
Riassumo con due parole: haters e troll. Dovrai imparare a gestire il fatto che l’anonimato del Web rende gli utenti meno educati, per usare un eufemismo. Non sarà facile controllare la rabbia e la frustrazione che deriveranno dal leggere i commenti offensivi o negativi. L’altro svantaggio di rendere i tuoi contenuti liberi e facilmente accessibili sul Web è che potresti essere plagiato, ma questo è il problema eterno della proprietà intellettuale.
Le ultime due domande vorrei venissero esaurite da chi ha maggiore competenza di me, perciò rimando al prossimo articolo in cui le star risponderanno a questi quesiti. Se avete altre domande da fare loro, scrivete a Tips 4 Actors o alla redazione di Theatron. Per me sarà solo un onore fare da portavoce.
Nel complesso, il successo Web richiede dedizione e coerenza. La gestione del tempo non è affatto secondaria; bisogna essere consapevoli di quanto tempo si ha e di quanto tempo si necessita per creare i propri contenuti. Solo così si può decidere se investire le proprie risorse in questa avventura.
Qualche consiglio più tecnico nel prossimo articolo. Intanto attendo i vostri pareri e domande.
Voi ricordate sempre di
Stay Tipper & Go Deeper!
Photo by Milada Vigerova – Stefan Cosma – Tyler Smith on Unsplash
La webzine di Theatron 2.0 è registrata al Tribunale di Roma. Dal 2017, anno della sua fondazione, si è specializzata nella produzione di contenuti editoriali relativi alle arti performative. Proponendo percorsi di inchiesta e di ricerca rivolti a fenomeni, realtà e contesti artistici del contemporaneo, la webzine si pone come un organismo di analisi che intende offrire nuove chiavi di decodifica e plurimi punti di osservazione dell’arte scenica e dei suoi protagonisti.
da Redazione Theatron 2.0 | 14 Giu 2017 | Uncategorized
Si terranno a Settembre le audizioni per l’ammissione al corso professionale per attori del centro “Il Cantiere Teatrale” (Roma). La quarta ed ultima sessione di provini sarà il 25 Settembre 2017 > Link evento facebook
La redazione di Theatron 2.0 ha intervistato Ciro Scalera ed Elisabetta De Vito, dirigenti didattici del Corso:
- Ciao Ciro ed Elisabetta, parlateci in breve della vostra formazione.
Ciro: Io mi sono formato sul campo a partire dal ‘76 con Eduardo De Filippo, Roberto De Simone e poi ho continuato. Non ho fatto una scuola ufficiale: avevo una mia compagnia pseudo-amatoriale prima, poi semi-professionale e poi sono passato al professionismo collaborando con De Simone. Al cinema ho debuttato invece con il film “In viaggio con papà” con Alberto Sordi e Carlo Verdone.
Elisabetta: La mia formazione nasce con gli ultimi anni del teatro sperimentale dal ’79 all’83 poi sono entrata al Laboratorio di esercitazioni di Proietti, tra cui i vari insegnanti c’erano, oltre Gigi Proietti, Annabella Cerliani, Rossella Falk, Leda Lojodice, Ingrid Thulin (che mi ha fatto vincere un premio con Signorina Julie di Strindberg) e Mario Scaletta.
- “Il Cantiere Teatrale”, quando nasce e quale la mission di questa realtà?
C: Il Cantiere Teatrale nasce del 2005 e dopo due direttori artistici e didattici è arrivato a noi. La nostra missione innanzitutto è di formare delle persone consapevoli, degli individui che abbiano una coscienza propria, una coscienza civile che più importante del creare dei semplici attori. Anche perché pensiamo che il portato di un individuo sia una cosa determinante per quello che poi riuscirà a trasmettere dal palcoscenico, più è ricco il portato dell’individuo più roba scende dal palcoscenico o davanti una macchina da presa.
E: Poi il sogno, e spero che non rimanga un sogno, è rendere questo luogo, un luogo di produzione, soprattutto per i giovani. Quindi, ricreare il fermento artistico in generale. Per persone di tutte le età, ma con un buon e prima di tutto occhio sui giovani che stanno vivendo un momento di m****.
C: I giovani sono il domani, sono il futuro. Vogliamo passare il testimone.
E: Anche perché è l’unica cosa che dà un senso reale al mio mestiere, per esempio: passare quello che ho imparato, che ho vissuto in questi anni a voi ragazzi.
- A breve si terranno le audizioni per l’ammissione al Corso Professionale 2017/18 con durata biennale. Come si articolano i corsi, la metodologia e quali sono le novità che il prossimo anno accademico riserva ai possibili interessati?
C: Aldilà del fatto che io negli anni mi sono creato, chiaramente spizzicando da vari metodi, un po’ il mio personale metodo. Però passiamo sempre dal via precedente, ossia noi siamo convinti che per creare dei buoni artisti, bisogna creare delle buone persone. Persone consapevoli, in grado di stratificarsi ed essere coscienti dei propri sentimenti, di riconoscerli e accettarli come si fa con le persone. Passiamo per la formazione della consapevolezza, oltre a tutte le materie inerenti, necessarie e indispensabili per le arti sceniche, ma senza dubbio partiamo da quello. La metodologia è quella di inquadrare le persone e cercare di aiutarle a viaggiare verso l’equilibrio, il più possibile.
E: Io fondamentalmente credo che una scuola di teatro e di cinema è una scuola di vita ed evolutiva. Se non riusciamo ad avere questo, probabilmente non abbiamo centrato l’obiettivo. Perché ci sono delle regole che valgono anche nella vita. Sul palcoscenico devi farti sentire, devi ascoltare l’altro, devi farti vedere ma senza coprire l’altro. Mettere queste 4 regole nella vita, sarebbe già un passo in più.
C: La novità le troviamo sicuramente nella nostra saletta di doppiaggio appena inaugurata in cui abbiamo attivato e continueremo ad attivare durante l’anno dei corsi di doppiaggio con degli ottimi insegnanti e doppiatori, tra cui Paila Pavese (ma di questo parleremo dopo). Ci sarà l’introduzione del Metodo Feldenkrais che è un metodo che aiuta a dare una maggiore consapevolezza del proprio corpo, la coscienza di come si è e la conoscenza di nuove opportunità di movimento, che si sposa perfettamente con il nostro pensiero sulla recitazione: consapevolezza di se stessi. Senza di quella, poco si fa.
E: Porteremo i nostri ragazzi sulla scena ogni qual volta sia possibile, con esibizioni, messe in scena, letture pubbliche. Un minimo di tre esibizioni all’anno. Una che mi viene in mente è l’esibizione finale dello stage di Commedia dell’Arte che faranno i ragazzi del prossimo anno. Lo faremo concludere esattamente il 25 febbraio 2018, Giornata internazionale della Commedia dell’Arte; stiamo già prendendo contatti per portarli in qualche luogo dove esibirsi e mettersi a confronto con altre realtà.
- Quali sono le date da voi individuate per l’audizione e come si articolerà la prova d’ammissione?
E: Avremo tre sessioni di provini:
Giugno: 19&20 giugno
Luglio: 17&18 luglio
Settembre: 7&8 settembre; 25&26 settembre.
Abbiamo messo più sessioni per poter dare una maggiore opportunità di scelta e di preparazione per tutti.
Dato che saranno aperti i provini sia per il PRIMO che per il SECONDO anno del Cantiere Teatrale, abbiamo distinto i due provini.
Per il PRIMO ANNO:
- Curriculum vitae; foto in primo piano;
- Pezzo a scelta del candidato da proporre sul palcoscenico, monologo o dialogo con spalla a memoria;
- Brano musicale a scelta con base musicale o spartito;
- Esecuzione di alcuni semplici esercizi di improvvisazione di movimento su richiesta della commissione;
Per il SECONDO ANNO:
- Curriculum vitae; foto in primo piano;
- Monologo e dialogo di un autore classico o contemporaneo (dal 1950 in poi). È possibile portare “monologo classico&dialogo contemporaneo” o viceversa;
- Brano musicale a scelta con base musicale o spartito;
- Breve monologo/poesia in lingua inglese (max. 3 min);
- Breve monologo per la telecamera (max. 3 min);
- Lettura all’impronta;
- Esecuzione di esercizi di improvvisazione di movimento su richiesta della commissione;
- Quali altri docenti vi accompagneranno in questo percorso e quali le loro materie d’insegnamento?
E: Gli altri docenti che abbiamo sono: Bianca Ara, per l’Acting in English, che è una mia amica e compagna di formazione di Proietti. Sono stata felice di poterla avere con i nostri ragazzi, perché credo in quello che fa, ha una bellissima energia, ha aiutato a creare la coesione del gruppo e gli ha insegnato le basi della recitazione in inglese. Cinque mesi fa c’era chi non spiccicava parola di inglese e ora riesce a fare un dialogo di Tennessee Williams.
C: Poi abbiamo Enzo Aronica, Recitazione per lo schermo, presidente e direttore di così tante cose che neanche me le ricordo più. Posso dirvi: ideatore e direttore artistico degli incontri internazionali di NEVERLAND, direttore del dipartimento di Arti Sceniche, Cinema e Nuovi Media presso il DAF – Dance Art Faculty e uno dei fondatori dell’associazione storica “Teatro Studio” insieme e Riccardo Bàrbera, insegnante di Lettura Drammatica, che è stato uno degli ultimi allievi di Orazio Costa che quest’anno ha portato i ragazzi a concludere il suo corso con una lettura pubblica alla Biblioteca Marconi.
E: Per il Doppiaggio abbiamo Paila Pavese, doppiatrice di Anjelica Huston, Nathalie Baye e di Jessica Rabbit, tanto per dirne qualcuno. Massimiliano Cutrera, per la Biomeccanica, i ragazzi non si scorderanno di certo il lavoro che hanno fatto con Max, perché gli ha ricordato quanto il fisico e la coordinazione siano importanti in scena… giusto per dirne due, ecco.
Abbiamo anche una colonna del teatro italiano che è Annabella Cerliani, per Storia dello spettacolo e Dizione poetica, se mi mettessi a elencare tutto ciò che ha fatto, finirei domani, forse. Per amore di ricordo, dirò che è stata la co-fondatrice del Laboratorio di Gigi Proietti. Fa così strano essere sua collega ora…
C: Abbiamo poi Sandro Fogli, per Storia e critica del cinema, meraviglioso acquisto, una positività e un’energia straripante, grandissima cultura cinematografica, meravigliosa, accurata e piena di amore. Siamo fieri e felici di averlo.
E: Poi c’è una cosa che io amo moltissimo e voglio aggiungere: essendo questo un paese per vecchi, io credo che anche i giovani abbiano qualcosa da dire.
C: E noi abbiamo degli ottimi giovani che si sono e si stanno inserendo nel corpo insegnanti, tra questi abbiamo Francesco de Francesco, che lavora sul Training emotivo, che ha studiato con Beatrice Bracco stessa quando era in vita; un ragazzo con un’energia e una passione a cui i ragazzi si sono subito affezionati. Poi c’è Ottavia Bianchi, per il canto, insieme a suo marito Giorgio Latini, per la dizione. Una coppia che insieme hanno dato molto ai ragazzi quest’anno e che li hanno seguiti con attenzione e con cura, spendendo ogni singolo minuto possibile a disposizione per loro. E poi dal prossimo anno, si inserirà anche Ivano Conte, per il Metodo Feldenkrais già accennato prima, che ha studiato e continua a studiare con costanza e passione.
E: Ognuno di questi giovani porta un’esperienza che noi più grandi non abbiamo, perché abbiamo intrapreso altre strade, in altro modo, e riescono a connettersi di più con i nostri ragazzi che sentono, oltre la presenza di persone con anni di esperienza, anche la presenza, l’energia e la positività di giovani che mostrano come in realtà niente è perduto! È un grande valore aggiunto.
- Quali riscontri, al termine del biennio, vi siete prefissati di raggiungere?
C: L’obiettivo si sposa con la suddetta intenzione di diventare un piccolo polo artistico e centro di produzione. Ci piacerebbe che i ragazzi che si sono diplomati qui riuscissero a trovare, anche qui stesso, un trampolino di lancio, delle occasioni per lavorare e divulgare quello che hanno fatto qui.
E: E cercare di non farli circolare gratuitamente, soprattutto. Chiaramente con dei riconoscimenti. E anche fargli capire che cos’è il lavoro del professionista. Quest’anno, infatti, i ragazzi del primo anno del Cantiere, chiuderanno il loro percorso con un testo che non sarà un semplice saggio, ma un lavoro professionale che verrà portato in scena al Teatro Marconi per una rassegna teatrale estiva.
C: I nostri ragazzi devono capire cos’è il mondo che li aspetta fuori, quali sono i ruoli, quali limiti si possono superare e quali non, soprattutto nel rispetto di questi ruoli. Come funziona il lavoro sul testo in prova, quali sono i tempi di lavoro a teatro e su un set. Tutto ciò che noi professionisti abbiamo imparato sulla nostra pelle con l’esperienza… noi vogliamo che gli arrivi nel corso dell’apprendimento, perché una volta usciti da qui, nessuno ti guarda in faccia.
- Perché consigliereste questo corso professionale ai nostri lettori, nonché possibili fruitori?
C: Noi ci basiamo su tutto quello che ci piace e che ci è mancato, quindi l’empatia con l’allievo che viene considerato una persona. Ogni allievo ha un nome e una personalità che a noi entra subito nel cuore perché sono figli. Perché abbiamo la responsabilità della loro crescita, delle loro scelte… noi ci mettiamo fondamentalmente a disposizione dell’individuo.
E: Sì, voglio dire… L’Italia… Roma… è piena di scuole di recitazione e cerchiamo di distinguerci nell’amore e nell’attenzione che mettiamo nell’insegnamento e anche dal fatto che tutti i docenti continuano a lavorare nel mondo del professionismo. Quindi riportano all’interno della scuola la realtà e l’aggiornamento continuo.
C: Mi piacerebbe aggiungere anche che per questo amore che ci piace dare, qui dentro l’ambiente che si crea è quello di una famiglia, di una casa. Ed è bello poter dire che non è una cosa detta da noi insegnanti, ma è una cosa detta da chi è passato qui e chi ci viene ancora tutti i giorni. Noi pensiamo che una persona che si sente a suo agio e si sente accolta renda al meglio qualsiasi cosa faccia e quindi questa dimensione di casa che creiamo con tanto amore è fatta a posta per far sì che gli studenti si sentano, come meravigliosamente succede, a casa e liberi di essere come sono e di poter sbagliare, crescere e diventare delle grandi persone. Perché, come dico sempre ai nostri ragazzi: se si è delle grandi persone, equilibrate e consapevoli nella vita reale, sul palco non si potrà essere altrimenti, perché noi rappresentiamo la vita; noi proiettiamo quello che accade nella vita reale, e tra quel palco e questa platea non c’è assolutamente differenza. Grandi persone significa anche grandi attori.
La webzine di Theatron 2.0 è registrata al Tribunale di Roma. Dal 2017, anno della sua fondazione, si è specializzata nella produzione di contenuti editoriali relativi alle arti performative. Proponendo percorsi di inchiesta e di ricerca rivolti a fenomeni, realtà e contesti artistici del contemporaneo, la webzine si pone come un organismo di analisi che intende offrire nuove chiavi di decodifica e plurimi punti di osservazione dell’arte scenica e dei suoi protagonisti.