Atlas of transitions, indagine sulle trasformazioni culturali del fenomeno migratorio

Atlas of transitions, indagine sulle trasformazioni culturali del fenomeno migratorio

Indagare le trasformazioni culturali del fenomeno migratorio, sperimentando modelli di reciprocità tra culture diverse, tra cittadini europei e nuovi arrivati. È Atlas of transitions, progetto biennale promosso da Emilia-Romagna teatro fondazione, in partnership con sei paesi europei (Polonia, Belgio, Francia, Svezia, Albania e Grecia), dall’1 al 10 marzo a Bologna, al DamsLab ed in altri spazi. Il titolo del festival è Home che si declina, spiega la curatrice Piersandra Di Matteo, in relazione alla condizione di lasciare casa o di essere-a-casa, di sentirsi o non sentirsi a casa, guardando alle rappresentazioni dello spazio domestico.

Attraverso performance che chiamano in causa gli abitanti di Bologna, debutti nazionali di artiste provenienti dall’Africa sub-sahariana, esperienze corporee condivise e workshop, concerti e film, incontri e seminari, un convegno internazionale, una residenza di creazione, una masterclass per attori.

Il programma su www.atlasoftransitions.eu

Atlas of transitions vince il bando Creative Europe: progetto di Emilia Romagna Teatro Fondazione

Atlas of transitions vince il bando Creative Europe: progetto di Emilia Romagna Teatro Fondazione

Atlas of transitions, progetto europeo che svilupperà la sua azione tra il 2017 e il 2020, è tra i 15 progetti europei vincitori del bando ‘Creative Europe’ – progetti di cooperazione Europea per la categoria larger scale cooperation projects che intende supportare la capacità dei settori culturali e creativi europei di operare in senso transnazionale, promuovendo la circolazione delle opere creative e rendendole accessibile ad un pubblico che sia il più ampio possibile.

Atlas of transitions è stato presentato da Emilia Romagna Teatro Fondazione (capofila) insieme ai partner Cantieri Meticci ed Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, Dipartimento di Sociologia e Diritto dell’Economia.

Nell’arco di 3 anni e con una rete di partenariato che coinvolge istituzioni culturali di 7 paesi, dall’area mediterranea a quella nordica (Italia, Polonia, Belgio, Francia, Svezia, Albania, Grecia), il progetto si prefigge di interrogare la ricerca artistica e di sperimentare nuovi modelli di relazione tra i cittadini, utilizzando la cultura e le arti come strumenti in grado di migliorare la comprensione reciproca, così come di promuovere il rispetto per la diversità e il dialogo interculturale.

Il cuore della ricerca di Atlas of transitions è la sperimentazione di processi innovativi volti a generare pratiche e tecniche di incontro interculturali tra residenti e migranti, sviluppate grazie e a partire dall’arte.

Si lavorerà pertanto in contesti nazionali diversi (diversi culturalmente e rispetto al loro rapporto qualitativo e quantitativo con la migrazione) a esperienze significative di meticciato culturale, attraverso la condivisione di processi creativi tra persone di diversa estrazione e tradizione, l’utilizzo di spazi di creazione inusuali e marginalizzati, l’impiego di un ampio ventaglio di linguaggi artistici, la programmazione di un’offerta teatrale volta a favorire la conoscenza diretta delle culture e dei mondi poetici dei paesi di origine dei migranti, da valorizzare come centri irradiatori di sguardi e reciproco riconoscimento.

Emilia Romagna Teatro, a Bologna, lavorerà in stretta collaborazione con i partner Cantieri Meticci, compagnia teatrale formata da italiani e rifugiati di lunga esperienza nel campo teatrale e l’Ateneo bolognese, che coordinerà una rete universitaria estesa in tutti i paesi partner che accompagnerà il lavoro attraverso la generazione di contenuti e analisi dei processi.

Lungo il progetto verranno sviluppate strategie di audience development attraverso sperimentazioni di natura partecipativa che coinvolgeranno i quartieri della città di Bologna, declinandosi in un festival internazionale, in progetti di residenza  e produzione artistica, in progetti tematici e sessioni di ricerca che confluiranno in una summer school, gettando un ponte tra il teatro e ciò che vive al di fuori delle sue mura e in una dialettica costante tra la dimensione locale e quella transnazionale.

www.emiliaromagnateatro.com