da Redazione Theatron 2.0 | 23 Feb 2018 | Uncategorized
Dal 27 febbraio al 4 marzo 2018 al Teatro Vascello andrà in scena Frame, spettacolo prodotto da Cantieri Teatrali Koreja su progetto e ideaziane di Alessandro Serra. Di seguito una nota del regista Alessandro Serra.
Frame si ispira all’universo pittorico di Edward Hopper.
Ogni sua opera è stata trattata come un piccolo frammento di racconto dal quale distillare figure, situazioni, parole.
Una novella visiva, senza trama e senza finale, direbbe Cechov, una porta semiaperta per un istante su una casa sconosciuta e subito richiusa.
Di Hopper non mi interessano le indubbie qualità pittoriche quanto piuttosto la capacità di imprimere sulla tela l’esperienza interiore. Ricrearla in scena. Farla vedere, anche solo per un istante. Nei suoi quadri non vi è alcuna intenzione morale o psicologica, egli semplicemente coglie il quotidiano
dei giorni. Opere straordinarie compiute attraverso l’ordinario. Quanto più consuete sono le ambientazioni, abitate da figure semplici, tanto più si rivela la magia del reale. Non c’è tempo per descrivere, tutto accade in un soffio. In un soffio si rappresenta la verità interiore. C’è un dentro e c’è un fuori che osserva ma non vi è alcun intento voyeuristico, nessuna perversione. Una castità e un pudore che si sprigionano quando si è riconciliati, calmi, scaldati dal sole.
Quando la frattura interiore è già avvenuta in noi e tutto scorre senza rimpianti, lasciando che la vita che ci resta abbia il suo giusto decorso.
Nessun evento sensazionale. Semplicemente un attimo in cui tutto cambia, senza clamore. Figure sempre ai margini di una soglia: una finestra, una vetrina di un bar, l’uscita di sicurezza di un teatro, un sipario socchiuso, una porta, il finestrino di un treno. In cerca di luce. Mentre fuori la vita, ferma, incombe.
Deserte le strade, quieti gli oceani.
E gli alberi, accesi dal sole, fanno schiera e creano sentieri bui.
(Alessandro Serra)
La webzine di Theatron 2.0 è registrata al Tribunale di Roma. Dal 2017, anno della sua fondazione, si è specializzata nella produzione di contenuti editoriali relativi alle arti performative. Proponendo percorsi di inchiesta e di ricerca rivolti a fenomeni, realtà e contesti artistici del contemporaneo, la webzine si pone come un organismo di analisi che intende offrire nuove chiavi di decodifica e plurimi punti di osservazione dell’arte scenica e dei suoi protagonisti.
da Redazione Theatron 2.0 | 29 Nov 2017 | Uncategorized
In scena dal 1 al 3 Dicembre al Triennale Teatro dell’ Arte Jessica me di e con Cristiana Morganti.
Uno spiazzante e ironico autoritratto è quello che Cristiana Morganti, storica danzatrice del Tanztheater Wuppertal di Pina Bausch, traccia in Jessica and me. Giunta a un momento cruciale del suo percorso artistico, la danzatrice si ferma a riflettere su se stessa, sul suo corpo e sul complesso rapporto con la danza classica, frequentata durante gli studi giovanili, fino al fatidico incontro con Pina Bausch.
Per il Tanztheater, con cui collabora tutt’oggi come artista ospite, ha danzato in tutti gli spettacoli del repertorio e ha partecipato a numerose nuove creazioni.
Jessica and me è una confessione poetica in cui Cristiana Morganti rivela in parte ciò che accade nel backstage del suo percorso professionale e indaga il significato dello stare in scena, il senso di quell’“altro da sé” che implica il fare teatro. Un puzzle di gesti, ombre, muscoli, tenacia, spavalderia, timidezza, ricordi e progetti.
Cristiana Morganti è danzatrice e coreografa. Si diploma in danza classica all’Accademia Nazionale di Danza di Roma e in danza contemporanea alla Folkwang Hochschule di Essen. In Germania lavora con Susanne Linke, Urs Dietrich e con la compagnia Neuer Tanz diretta da VA Wölfl e Wanda Golonka. Per approfondire il lavoro sulla voce e la ricerca teatrale studia con gli attori dell’Odin Teatret di Eugenio Barba. Dal 1993 al 2014 è stata danzatrice solista del Tanztheater Wuppertal Pina Bausch, con il quale continua a collaborare come artista invitata. Durante i 21 anni con il Tanztheater sotto la direzione di Pina Bausch partecipa a numerose creazioni e danza in tutti gli spettacoli del repertorio, intervenendo anche nei film Parla con lei di Pedro Almodovar (2001) e Pina (2011) di Wim Wenders. È attualmente professore invitato al Conservatoire nationale supérieur de Paris e all’Accademia D’Arte Drammatica Silvio D’Amico e dal 1997 collabora con la dottoressa Laura Bertelé animando laboratori di danza per adolescenti affetti da scoliosi e gravi problemi motori. Nel 2010 ha creato, in omaggio a Pina Bausch, la conferenza danzata Moving with Pina, presentata poi con grande successo in numerosi teatri in Italia e in Germania. Nel 2011 ha ricevuto il Premio Positano Leonide Massine come migliore danzatrice contemporanea dell’anno. Per Jessica and me ha ottenuto il Premio Danza&Danza come migliore interprete/coreografa 2014. Jessica and me è stato presentato nella stagione 2016/17 in Irlanda al Dublin Dance Festival e in Francia in un lungo tour che ha toccato la Biennale de la Danse di Lione e il Théâtre de la Ville – Théâtre des Abbesses a Parigi. L’ultima creazione di Cristiana Morganti, A Fury Tale, ha debuttato al Festival Aperto di Reggio Emilia nell’ottobre 2016.
MAGGIORI INFO
Cristiana Morganti
Jessica and me
di e con: Cristiana Morganti
collaborazione artistica: Gloria Paris
disegno luci: Laurent P. Berger
video: Connie Prantera
consulenza musicale: Kenji Takagi
editing musiche: Bernd Kirchhoefer
direttore tecnico: Jacopo Pantani
tecnico suono/video: Simone Mancini
tecnico luci: Sgommino Berselli
produzione: il Funaro – Pistoia
in coproduzione con: Fondazione I Teatri – Reggio Emilia
responsabile della distribuzione in Italia: Roberta Righi
durata: 70’
La webzine di Theatron 2.0 è registrata al Tribunale di Roma. Dal 2017, anno della sua fondazione, si è specializzata nella produzione di contenuti editoriali relativi alle arti performative. Proponendo percorsi di inchiesta e di ricerca rivolti a fenomeni, realtà e contesti artistici del contemporaneo, la webzine si pone come un organismo di analisi che intende offrire nuove chiavi di decodifica e plurimi punti di osservazione dell’arte scenica e dei suoi protagonisti.
da Redazione Theatron 2.0 | 25 Nov 2017 | Uncategorized
ALDES – associazione di artisti e operatori culturali che dal 1993, sotto la direzione di Roberto Castello, produce e promuove opere di sperimentazione coreografica – porta sul palco di MTM Teatro Litta “Eterodossie porcaresi”. Con un titolo ironicamente demodé, in quattro giornate il focus propone una varietà di estetiche che testimoniano un approccio creativo libero da definizioni di genere e fortemente consapevole dello spettatore.
30 novembre – Un minimo distacco
coreografia e interpretazione Caterina Basso – trattamento sonoro Roberto Passuti – disegno luci Antonio Rinaldi – produzione ALDES – con il sostegno di MIBACT/Direzione Generale Spettacolo dal vivo, REGIONE TOSCANA/Sistema Regionale dello Spettacolo – si ringraziano per le residenze Peer coaching Company Blu, Firenze Open Art Project, Crexida/Fienile Fluò con il sostegno di H(abita)t, ERT/Villa Pini, Spazio Danza e Leggere Strutture Bologna – grazie a SILVIA BERTI, ERIKA DE CRESCENZO, CARLOTTA SCIOLDO
Capita di essere in due posti nello stesso momento, di essere allo stesso tempo presenti e assenti, dentro e fuori. Un po’ di distacco ci permette di guardare i nostri movimenti da fuori, di togliere peso, di attenuare il presente che per sua natura si trasforma continuamente in passato. Allo stesso tempo, il distacco separa, crea distanza, dolore. Il presente a cui cerchiamo di aderire è fugace quanto l’altrove in cui custodiamo i nostri più lontani pensieri?
30 novembre – Kotekino Riff, esercizi di rianimazione reloaded
di e con Andrea Cosentino – musiche in scena Michele Giunta – supervisore dinamico Andrea Virgilio Franceschi – assistente Dina Giuseppetti – produzione ALDES – in collaborazione con CapoTrave/Kilowatt
KOTEKINO RIFF è un coito caotico di sketch interrotti, una roulette russa di gag sull’idiozia, un fluire sincopato di danze scomposte, monologhi surreali e musica. È una esercitazione comica sulla praticabilità della scena, sulla fattibilità dei gesti, sull’abitabilità dei corpi, sulla dicibilità delle storie.
1 dicembre – T.I.N.A
idea e coreografia Giselda Ranieri – collaborazione artistica Sandro Mabellini – produzione ALDES – con il sostegno di MIBACT – MINISTERO per i Beni e le Attività Culturali e del turismo / Direz. Generale per lo spettacolo dal vivo, REGIONE TOSCANA / Sistema Regionale dello Spettacolo – in collaborazione con Teatro della Contraddizione
T.I.N.A. È un dialogo giocato sul filo tra reale e visionario, un confronto tra personale e sociale con sconfinamenti ironici e onirici, è una donna che prova a definirsi tra mille puntini di sospensione ansiogena. Traendo ispirazione dal famoso acronimo coniato da M. Thatcher, T.I.N.A. riflette su una situazione contemporanea che ha portato le premesse di allora quasi agli estremi opposti: dal There Is No Alternative all’odierno essere sommersi da una miriade di possibilità di azione, informazioni, dati, indici, likes…
1 dicembre – ALBUM
progetto di Stefano Questorio– in collaborazione con Spartaco Cortesi – interpretazione Stefano Questorio – produzione ALDES – con il sostegno di MIBACT – Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del turismo / Direz. Generale per lo spettacolo dal vivo, REGIONE TOSCANA / Sistema Regionale dello Spettacolo – con la collaborazione di Versiliadanza e Teatro Cantiere Florida di Firenze
ALBUM parte da un concetto di base tanto semplice quanto rigoroso: coreografare un intero album di un gruppo rock come se fosse musica per balletto, un Lago dei Cigni la cui materia sonora è in questo caso opera dei Suicide, duo punk newyorkese degli anni 70.
2 dicembre – Mbira
coreografia Roberto Castello – interprete Ilenia Romano – musica Kevin Volans – luci e costumi ALDES – con il sostegno di MIBACT – MINISTERO per i Beni e le Attività Culturali e del turismo / Direz. Generale per lo spettacolo dal vivo, REGIONE TOSCANA / Sistema Regionale dello Spettacolo – con la collaborazione di Versiliadanza e Teatro Cantiere Florida di Firenze. Mbira è il primo tassello di 10 minuti di una nuova produzione, un progetto musicale e coreografico dedicato alla musica contemporanea africana che Roberto Castello e Marco Zanotti – percussionista e direttore della Classica Orchestra Afrobeat – e i clavicembalisti Valeria Montanari e Henrik Johansen, stanno preparando per il 2018. La coreografia di “Mbira” è costruita sull’omonimo brano del 1980 di Kevin Volans, compositore sudafricano allievo di Stockhausen.
2 dicembre – Carnet erotico – debutto
idea, coreografia, interpretazione Francesca Zaccaria – contributi ed elaborazioni musicali Paolo Valenti – sound design Alberto Gatti – costume di nudo Eva Pollio, assistente Marco Bottino – realizzazione scene Paolo Morelli – disegno luci Diego Cinelli – produzione ALDES – con il sostegno di MIBACT – MINISTERO per i Beni e le Attività Culturali e del turismo / Direz. Generale per lo spettacolo dal vivo, REGIONE TOSCANA / Sistema Regionale dello Spettacolo
Quadri icastici, reali per mezzo di un’immagine, di sottile ironia ma, al tempo stesso, ferina e dissacrante, talvolta contraddistinti da connotazioni comiche o persino grottesche, intemerati ed impudenti in egual misura, dall’erotismo evocato, forse paradossalmente inespresso, a geometrie surreali e scomposte nell’ardore più compulsivo.
3 dicembre – La piccola storia del melo incantato
versione ridotta dello spettacolo “L’albero della felicità” – spettacolo di narrazione e animazione 3D per bambini (e famiglie) dai 6 anni in su – progetto di e con Giacomo Verde – computer grafica Giacomo Verde – musiche Whisky Trail – produzione ALDES – con il sostegno di MIBACT – Ministero per i beni e le attività culturali e del turismo / Direz. Generale per lo spettacolo dal vivo, REGIONE TOSCANA / Sistema Regionale dello Spettacolo
“La piccola storia del melo incantato” è la versione ridotta (intima) dello spettacolo di narrazione, con video-ologrammi, “L’albero della felicità” tratto dalla splendida fiaba della tradizione polacca “Il melo incantato”. In questa versione da “camera”, per festival o teatro domestico, dodici spettatori stanno seduti attorno ad un piccolo tavolo. Tre per ogni lato. (Ma si può arrivare fino a 20 spettatori, se i bimbi stanno in braccio ai propri genitori). Al centro del tavolo, attraverso una piccola piramide trasparente rovesciata, prendono vita i personaggi della storia raccontata dal narratore mentre si muove attorno agli spettatori.
3 dicembre – Il colore rosa
ideazione, coreografia, regia di Aline Nari – interpreti Gabriele Capilli, Davide Frangioni, Aline Nari, Giselda Ranieri– voce recitante Graziella Martinoli- testi originali Daniela Carucci – musiche 2Cellos, V. Corvino, A. Fontana, F. J. Haydn, A. Vivaldi – elaborazioni sonore Adriano Fontana – musiche originali Valentino Corvino – luci Michelangelo Campanale – costumi Aline Nari, Alessandra Podestà – produzione ALDES, in collaborazione con Ubidanza – con il sostegno di Mibact-Ministero per i beni e le attività culturali del turismo / Direzione Generale per lo spettacolo dal vivo Regione Toscana/Sistema Regionale dello Spettacolo – un ringraziamento a Davide Frangioni, Guendalina Di Marco
Il colore rosa è uno spettacolo di danza-teatro, rivolto ad un pubblico di bambini (6 – 11 anni) e famiglie in cui attraverso la metafora del colore si affrontano i temi della crescita, della costruzione della propria identità e soprattutto della necessità di preservare uno spazio intimo in cui accettarsi semplicemente per quello che si è, al di là degli stereotipi.
Per maggiori info > http://www.mtmteatro.it/stagione-2017-2018/
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