Da Piazza dei Sanniti, in San Lorenzo, si dispiega la narrazione di ST(r)AGE, primo esito artistico in forma spettacolare del progetto CANTIERI INCIVILI, piattaforma di indagine sul tema della instabilità lavorativa under 35 nel mondo dello spettacolo (e non solo). Sulle pagine di Theatron 2.0 restituiremo ai lettori il racconto, ripartito in più uscite, del lavoro svolto dalla compagnia a partire dai giorni delle prove che proseguiranno senza soluzioni di continuità per quasi tre settimane durante le quali si svolgerà la residenza artistica presso il Nuovo Cinema Palazzo sotto la buona stella del ContraBBando. Approfondimenti scritti, interventi filmati, foto e pillole di scena saranno il viatico per questa audace esperienza performativa che porterà alle due restituzioni pubbliche del 30 e del 31 Marzo. (Evento Facebook)
Uno spettro si aggira per l’Europa: lo spettro di ST(r)AGE, un suicidio di massa. Per una buona visibilità – e naturalmente, il giusto compenso – un grottesco ensemble di artisti versa del sangue. Parecchio sangue. La strage, programmata per andare in scena contemporaneamente in tutto il mondo, decreta la scomparsa del teatro dalla faccia della terra. Anni dopo, quattro personaggi trovano riparo dalle tempeste ( mediatiche, politiche, sociali… ) all’interno di un luogo abbandonato dove, costretti ad una insolita vicinanza, imparano a conoscersi e ri-conoscersi, costruiscono un’alleanza. ST(r)AGE narra la resurrezione di un’arte scomparsa, possibile solo attraverso la costruzione di una identità comune. È una riflessione sul teatro come cruda esposizione che si svuota di significato, trascolora, perde di forza. È un faro impietoso che rivela contraddizioni e angosce della nostra epoca, dando voce e corpo a personaggi estremi, stremati, addolorati, confusi, isolati. È la provocazione ad immaginare un paese senza cultura, dove gli intellettuali tacciono e gli artisti dimenticano la propria arte. È un tentativo – assolutamente parziale – di rispondere, ancora una volta, alla solita domanda: A che serve?
Queste le parole dell’autrice e regista Sofia Bolognini, ideatrice del progetto insieme al direttore organizzativo e sound designer Dario Costa di CANTIERI INCIVILI che associa il modus operandi proprio delle scienze sociologiche allo studio delle arti performative in una sinestesia scenica al cui centro vi sono le dinamiche sociali e personali dei lavoratori e delle lavoratrici che vivono nell’instabilità giuridica, economica ed emotiva all’interno – o all’inferno – del mondo dello spettacolo dal vivo. Fondamento e base d’azione di tutto il processo sociale è il lavoro condotto dal ricercatore sociale Daniele Panaroni. La ricerca di natura qualitativa è già stata avviata in precedenza con delle video-interviste discorsive anonime, confluite nel progetto video/fotografico “PARLA/MENTI – genealogia dei cervelli in fuga”. Per questa forma approfondita e articolata (ogni intervista ha avuto la durata di 45 minuti circa) è stato selezionato un campione eterogeneo di attori provenienti da accademie pubbliche e private, registi e drammaturghi teatrali, compagnie o singoli artisti in modo da lavorare su uno spettro più ampio possibile e ottenere dati attendibili sulle condizioni lavorative di giovani teatranti under 35. I dati successivi, ancora in via di elaborazione definitiva di cui presto pubblicheremo i risultati, raccolti attraverso una metodologia sociologica mista (questionari, interviste discorsive, focus group) verranno poi sintetizzati poeticamente in un allestimento teatrale in cui sono proiettate le parabole esistenziali dei personaggi, o degli attori sociali, delineati in ST(r)AGE dall’estro drammaturgico di Sofia Bolognini per le vesti attorali di Aurora Di Gioia, Giorgia Narcisi, Andrea Zatti e Daniele Tagliaferri.
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ASCOLTA L’INTERVISTA SUL PROGETTO CANTIERI INCIVILI > https://www.spreaker.com/user/9280051

Redattore