Dal 17 al 24 settembre a Cannara (PG) si terrà l’ottava edizione di Strabismi Festival.
Un festival fuori dalle righe, fatto da giovani e rivolto ai giovani, che ama non prendersi sul serio, o meglio che ama scherzare sul serio. Abbiamo voluto creare un festival a misura d’artista che da sempre è sinonimo di cura, attenzione, ma anche divertimento e senso di comunità. Il fatto è che questo festival non è solo fatto da giovani, ma anche da artisti che hanno cercato di immaginare una manifestazione che rispecchiasse quella dei loro sogni. “Quella realtà artistica dove vorremmo essere chiamati” così ci dice Alessandro Sesti, artista e curatore del Festival.
L’ottava edizione, anzi, L’episodio VIII – “Una nuova speranza” da il via a una trilogia che prende in prestito l’immaginario estetico di Star Wars, e che vedrà la sua conclusione con la decima edizione, “Il Ritorno della Grande Madre Umbria”.
Ogni anno una tematica sottesa, ma mai dichiarata, perché questi ragazzi odiano l’ostentare tematiche che possono sembrare di moda, ogni macro argomento scelto è qualcosa che sta a cuore agli artisti organizzatori del Festival. E quest’anno senza sottolinearlo, basta guardare gli spettacoli in programma, parliamo di un festival che ospita una grande prevalenza di artiste.
“Non volevamo porre l’accento sul problema, ma mostrare la semplice soluzione, mi guardo intorno e vedo stagioni sempre sbilanciate al maschile, e non ne sono felice, quindi piuttosto che lamentarmi ho voluto provare a capire quanto fosse complesso cercare di sbilanciare dalla parte opposta la cosa. Beh ho avuto la stessa difficoltà che ho nel fare il caffè”.
Si comincia quindi il 17 Settembre con Chiara Gambino vincitrice con lo spettacolo “Nel nome di Maria” del premio Luna Crescente e del premio Mauro Rostagno, un lavoro che pone l’accento su un altro punto sensibile di Strabismi Festival. Dal 2020 infatti grazie al sostegno della Regione Umbria, gli organizzatori dedicano sempre uno spettacolo al tema della lotta alle mafie, forse un’influenza del percorso artistico del curatore Alessandro Sesti, ma comunque un momento importante che ci invita a riflettere sui vari aspetti e compiti che il teatro può svolgere.
Il 18 Settembre la giornata si aprirà con la presentazione e incontro con l’autore del libro “È solo la fine del mondo” di Liv Ferracchiati, a seguire ci sarà l’inaugurazione della mostra “Athazagorafobia, ovvero la paura di essere dimenticati” di Mattia Ammirati (autore anche della locandina del festival), sarà poi la volta di “Nato Cinghiale”, spettacolo aggiunto a sostituire i vincitori dell’edizione 2021 di Strabismi la Compagnia D’Aria Fresco, che per problemi tecnici andranno in scena nella prossima edizione. Uno spettacolo/cena che affronta il rapporto padre figlio e la difficoltà di diventare padre, al cui termine il pubblico è invitato a mangiare lo spezzatino cucinato dall’attore.
Inizia poi il vero cuore del Festival ovvero la vetrina Exotropia, dove vanno in scena i sei studi selezionati attraverso il bando nazionale aperto ogni anno da Strabismi. In scena le compagnie Luisa Borini, Ilaria Weiss, Andrea Di Palma, BALT, Artifragili/Cartocci Sonori e Pars Construens che presenteranno un estratto di quaranta minuti dei loro lavori.
Per loro c’è l’occasione di ottenere repliche, residenze produttive e l’inserimento nel progetto Risonanze Network grazie al lavoro di costruzione di partnership svolto dall’organizzazione negli anni. A chiudere il Festival la produzione del Centro Teatrale MaMiMò di Reggio Emilia al suo debutto nazionale. “House we left” andrà in scena il 24 settembre e chiuderà il Festival, portando in scena la situazione delle donne e delle donne transessuali in carcere.
Argomento a parte per cui è necessario un approfondimento è la presenza della compagnia Créature Ingrate, vincitrici della prima edizione del premio Cantiere Risonanze. L’anno scorso è stata la volta di Alice Conti, quest’anno tocca alle “Creature” Silvia Torri e Rita Giacobazzi ricevere il focus del Festival. “Solo in Italia sei un giovane artista a quarant’anni” dice Sesti “eppure siamo circondati da artisti assai più giovani che hanno un percorso artistico e un’idea di teatro molto chiara, quindi mi chiedo, perché dobbiamo aspettare per dedicare festival a giovani artisti di talento?”
Creature Ingrate andrà in scena con lo spettacolo “Flirt” il giorno 21 Settembre, mentre il 23 porteranno sul palco il risultato del laboratorio “(Non) Siamo oggetti” condotto per le ragazze e i ragazzi delle giovani direzioni artistiche partecipate di Strabismi e di alcuni dei partner di Risonanze. Inoltre nei dopofestival sarà la volta di alcuni volti noti e novità, ascolteremo i concerti di Olio su Telnet, insolito trio genialdemenziale, Ma_le, Puscibaua che presenterà i suoi nuovi pezzi e l’immancabile Federico Pedini che chiuderà il festival col suo concerto “No, ho sbagliato”.
Finisce qui? No, perché in primavera arriva anche StraBimbi, il festival che nasce quest’anno e per cui supponiamo che il ministero ci abbia tenuto fuori. Volevano darci un grande insegnamento. Non fate cose dedicate ai più giovani, ai bambini, altrimenti rischiamo di avere in futuro esseri pensanti.
“Ma noi siamo i ribelli di Yavin 4, non ascolteremo il malvagio Mini….impero! Continueremo a combattere per un futuro desiderato e non imposto dall’alto! La Forza è ormai viva in noi, non ci avrete mai come volete voi”.

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