Stefano Fortin

Nato a Este (PD), frequenta l’Accademia del Teatro Stabile del Veneto, dove si diploma come attore nel 2014. Nel 2015 partecipa a “Il corpo delle parole”, presso il Centro Teatrale Santa Cristina. Lavora come assistente alla regia di Giorgio Sangati per lo spettacolo Le donne gelose di Goldoni (2015, produzione Piccolo Teatro di Milano) e per lo studio di O di uno o di nessuno di Pirandello, presso il Centro Teatrale Santa Cristina (2017). Come drammaturgo è in finale al premio Hystrio Scritture di scena 2018 e al Premio Riccione Pier Vittorio Tondelli 2019 con il testo George II. Partecipa in qualità di dramaturg al progetto Amleto di Alessandro Businaro, arrivato in finale al concorso registi under 30 della Biennale Teatro 2019. Nel 2020 George II debutta con la regia di Businaro alla Biennale Teatro, prodotto in collaborazione con il Teatro Stabile del Veneto. Nel 2021 è coinvolto nel progetto Abbecedario per il mondo nuovo e Calendario civile del Piccolo Teatro di Milano. Sempre nel 2021 è dramaturg del progetto Orizzonte postumo, prodotto dal Teatro Stabile del Veneto. Nel 2022 è tra gli autori partecipanti al progetto Italian Stories (produzione Piccolo Teatro di Milano e Ministero degli Affari Esteri).
I suoi interessi in ambito accademico riguardano principalmente l’analisi critica e filologica del primo Ottocento italiano, con particolare attenzione a Foscolo, Scalvini e al dibattito classico-romantico. Si è occupato inoltre della ricezione primo ottocentesca della vita e delle opere di Torquato Tasso, di scrittura mistica (Maria Maddalena de’ Pazzi) e di letteratura teatrale (la reinterpretazione di Carmelo Bene dell’Adelchi manzoniano).

2020 Selezionato dall'Italian & American Playwrights Project

2019 Finalista al Premio Riccione - Pier Vittorio Tondelli

2018 Finalista Premio Hystrio - Scritture di Scena



La drammaturgia [orig. sfera culturale] non ha un territorio interno: essa è tutta disposta sui confini, i confini passano dappertutto, attraverso ogni suo momento; l’unità sistematica della cultura si estende agli atomi della drammaturgia [orig. sfera culturale] e, come un sole, si riflette in ogni sua goccia. Ogni drammaturgia [orig. atto culturale] vive essenzialmente ai confini: in questo sta la sua serietà e importanza; distolta dai confini, essa perde terreno, diventa vuota e boriosa, degenera e muore

(Michail Bachtin, Il problema della creazione letteraria)

Drammaturgie

GEORGE II

George II mete in scena quattro momenti significativi della parabola pubblica di G. W. Bush, dal periodo di governatorato in Texas fino al varo della cosiddetta dottrina della guerra preventiva. Accanto alla dimensione pubblica trova spazio, in un terzo atto frammentario, anche la vita privata dell’erede al trono della dinastia Bush.

Anno di stesura: 2019

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Numero pagine: 64

Numero personaggi: 24 circa (numero puramente indicativo)

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Testo già rappresentato: SI

SALÒ. UNA FIABA DELL’ORRORE

Salò intende narrare una storia scoppiata in mille pezzi, quella di una guerra civile nella quale non c’è spazio per i sentimenti o le persone, ma solo per i fantasmi. Come fosse una “fiaba crudele” (Geruelmärchen), Salò è una geografia di luoghi che disegnano la mappa di un trauma, in cui l’orrore e il soprannaturale non sono tanto registri stilistici, ma un incubo che parla la lingua stessa della realtà.

Anno di stesura: 2019

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Numero pagine: 47

Numero personaggi: 60 circa (numero puramente indicativo)

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Testo già rappresentato: NO

UTØPIA

Sette storie all’interno di uno spazio chiamato Utøpia. Non si tratta però di una cornice ideale, di un non luogo, bensì di un universo che affonda nella realtà e si relazione con il Reale. A partire da un prologo che parla di un mondo che sembra sul punto di finire (e non riesce a farlo), si dipanano sette quadri diversi.

Anno di stesura: 2021

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Numero pagine: 153

Numero personaggi: 27 circa (numero puramente indicativo)

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Testo già rappresentato: NO

Approfondimenti

Whitenoise Collection

Whitenoise – Un progetto di Theatron 2.0 e Stefano Fortin

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