Spezzata era Lisa Montgomery, una pazza assassina e una donna irrimediabilmente nel male, una donna che è stata condannata a morte dal suo Stato, l’Indiana, ma ch’è stata prima condannata a vita, da una madre, un patrigno, senza possibilità di grazia. In nessun caso.
Anno di stesura: 2021
Numero pagine: 25
Numero personaggi: 1 o infiniti
Testo già rappresentato: NO
Vincitore del Premio Nuove Sensibilità 2.0, promosso dal Teatro Pubblico Campano 2022
SINOSSI
Spezzata. Rapsodia (per intercessione del silenzio) racconta dell’ultimo silenzio prima del lungo addio.
Ultimo silenzio, come ultima è sembrata essere Lisa Montgomery, una pazza assassina ma prima di tutto una bambina martoriata da una madre e un patrigno che hanno mutato la sua luce, forse insegnandole che nella vita esiste solo il male.
Lisa ha commesso un omicidio brutale, a Lisa è sempre stato imposto il silenzio, dopo stupri, violenze, angherie d’ogni genere in quella roulotte che si stenta a credere, potesse contenere tutto quel male.
Lisa è stata condannata a morte, mediante una lettera recapitatale dal Dipartimento di Giustizia dello stato dell’Indiana, negli USA. In quella lettera, Lisa è stata definita “cara”, ed è stata salutata con “cordialmente”; le uniche due parole d’affetto forse, che abbia mai letto o sentito.
Il pool di psicologi che si è occupato del caso, ha invocato a più riprese la grazia per una donna definita come “la più spezzata del mondo”, ma il presidente Trump non ha accolto l’istanza.
Il giorno dell’iniezione letale, il boia ha chiesto a Lisa se prima di morire, avesse qualcosa da dichiarare ma Lisa, abituata al silenzio, abituata a star zitta, ha risposto semplicemente no.
Il testo vive di presente e di passato, che Lisa ricorda spezzando la propria lingua, come spezzata è stata la sua esistenza.
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