«Mio padre è la sola persona che ho amato, con amore, nella mia vita».

Queste parole, pronunciate da Edda Ciano in un’intervista rilasciata nel 1982, mi hanno spaventata.
Mi hanno spaventata come può spaventarmi la mia faccia struccata e solcata di stanchezza riflessa in uno specchio.

Non sono la figlia di Benito Mussolini, non sono nemmeno una sua lontana discendente, non sono fascista io. Ma ho anch’io un padre, un padre ingombrante, un padre fiero di essere se stesso, un padre marziale, un padre che mi ha educata ad essere forte, un padre che mi ribadisce continuamente che sono sangue del suo sangue, un padre che non riesco a non amare.

Molte volte ho immaginato il suo funerale e mi sono chiesta: ma io piangerò?
E ancora non lo so, perché mio padre mi ha insegnato a non piangere, mai.
Non gli farebbe piacere, vedermi così.

Le parole di Edda Ciano mi hanno spaventata, perché ho capito che Edda, con le differenze del caso, dettate dalla Storia e dalle vite diverse che abbiamo vissuto, è stata la versione di me che non ha mai smesso di credere che suo padre fosse il suo eroe.

O meglio, ha deciso di voler restare dalla sua parte, anche quando sembrava tutto perduto, anche quando per ordine di lui Galeazzo Ciano, suo marito, era stato fucilato, nonostante i disperati tentativi di lei di salvargli la vita.
Per sopravvivere, per non crollare su se stessa, Edda ha avuto bisogno di glorificare papà.

«Se mio padre l’avesse voluto, l’avrebbe salvato. A distanza di tempo, mi accorgo che non avrebbe potuto fare nient’altro. Non poteva! Avrebbe potuto farlo, ma non l’ha fatto. Mi scrisse una lettera, poco prima del 25 aprile: ‘se e quando ci rivedremo, capirai molte cose. ti abbraccio sempre con lo stesso affetto’».

Questo incontro tra Edda e papà non è mai avvenuto.
È questo incontro che non è mai avvenuto, che io ho desiderato far accadere.
E questa è anche la resa dei conti con mio padre, di cui io ho bisogno, non per glorificarlo, no, ma per provare, almeno, a ritrovarci.

(Marta Polidoro)

Anno di stesura: 2023

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Numero pagine: 32

Numero personaggi: 2

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Testo già rappresentato: NO

2023- Premio OMISSIS Comitato Under 30

SINOSSI

Il testo immagina il confronto mai avvenuto tra una figlia, Edda Ciano, e suo padre, Benito Mussolini, dopo la fucilazione di Galeazzo, marito di lei, per ordine dello stesso Duce; la drammaturgia alterna il momento presente e i ricordi di un passato perduto, al quale la figlia desidererebbe ritornare.

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