Rimarremo per sempre qui buone ad aspettarti è un testo ambiguo.
Da un lato il linguaggio dei tre personaggi animaleschi risuona buffo in chi lo ascolta, quasi famigliare nei i tratti spesso cartooneschi. La loro caratterizzazione non si allontana dall’immaginario condiviso: il cane è affettuoso, il pesce è smemorato, la gatta è indipendente. Ma proprio nell’estremizzazione di questi loro comportamenti stereotipici le tre diventano portatrici di precisi tipi umani. La loro dichiarata animalità, confondendosi nei corpi umani delle attrici, si trasforma in un’estrema sensibilità. Luna, Briciola e Wanda sono sì animali, ma allo stesso tempo persone senza pelle, esposte al mondo, sopraffatte dalle emozioni.
Ma se da un lato nel linguaggio e nei personaggi si può riconoscere un mondo vicino ai più, sono le situazioni a creare stridore.
Niente di accomodante accade alle protagoniste. Sono abbandonate, sole in casa. E la solitudine forzata in un ambiente chiuso non può che essere violenta, brutale. Non possono che esserci fame, paura, bisogni primari, morte. Così personaggi portati a tutt’altro si ritrovano preda di un incubo senza possibilità di svegliarsi.
(Diego Pleuteri)
Anno di stesura: 2021
Numero pagine: 40
Numero personaggi: 3
Testo già rappresentato: NO
SINOSSI
Tre animali domestici, un cane, un gatto e un pesce rosso, si ritrovano improvvisamente soli, lasciati in casa dal loro padrone che, uscito come ogni sera per andare in un posto che loro non conoscono, questa volta sembra non rientrare.
Mentre cercano di impegnare il tempo nell’attesa del suo ritorno fra giochi improvvisati e il racconto dei loro ricordi, si scoprono inevitabilmente costretti a relazionarsi con la sempre più esasperata e violenta mancanza non solo di qualcuno che amano, ma di qualcuno che permette loro di vivere in un ambiente al quale, in fondo, non appartengono.
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